La Nera

L'importanza di Internet nella comunicazione interpersonale moderna

Un giorno penso che scriverò un saggio, ed il titolo, ormai ampiamente usato ed abusato, sarà quello.

Ma Internet, i forum, le chat, hanno negli anni demolito l'immagine del nerd informatico, aiutando la comunicazione tra le persone, schiave prima della distanza.

Cosi anche recuperare informazioni su una tecnologia ed una macchina sconosciuta nella isolata Asti, era impossibile. Internet salvaci tu!

Dopo una serie di ricerche, comunicazioni ed aiuti dal mai troppo ringraziato NSU Club Italia (che meriterà una pagina a parte), mi imbatto in un sito italiano che parla della Rx-7 I serie.

Poffarre! Non siamo soli nell'universo!

Era l'inizio del 2007, e con sommo stupore scopriamo un ragazzo di Milano che ne possiede una. Chiediamo a lui informazioni per come eseguire manutenzione, punti deboli ecc...fino alla proposta fatidica.

La volete voi la mia? Io non la uso più e vorrei la prendesse qualcuno che me la tratti bene, ci ho speso un mucchio di soldi e tempo.

Ops disse il nostro portafoglio. Uno ci stava, ma due sfizi...

Però effettivamente anche una a testa era ancora fattibile.

Dopotutto ci andava, l'Azzurra era talmente perfetta che era frustrante usarla e consumarla.

Era necessario avere un mezzo da usare con disinvoltura.

Si si, potevamo comprarla.

Cosi diamo un'occhiata alle foto (vecchie) ed incuranti del necessita di una sistemata andiamo a vederla.

Mai fidarsi delle foto. Mai.

Qualche giorno dopo, il via alle prime cure: eliminati un pò di adesivi, una lavata, pochi dettagli, e la Nera tornava al suo antico splendore. Avevi ragione Pulc!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Barbottante, nervosa, come un cavallo da addomesticare.

Olio e filtri cambiati, il minimo inesistente, scorbutica, con vuoti di erogazione

e impossibile da premere a fondo il pedale del gas ai bassi regimi.

Che fare?

Le candele, da sostituire, non si trovavano.

Il carburatore, un Holley 650 installato aftermarket, era peggio di Dracula per i meccanici, che lo vedevano e ci scacciavano.

Tiè tiè! San Internet aiutaci tu!

Prima i cavi dello spinterogeno: uno degli originali aveva una resistenza simile ad un muro, quindi via in favore di un paio ad alte prestazioni trovati nel cofano e mai montati. Poi, potere di Ebay, quattro candele nuove. Diventate poi 8 e 12.

Prima prova un tipo, poi va meglio l'altro, poi ancora uno... Ormai eravamo lanciati.

Infine, dopo lungo peregrinare, troviamo qualcuno che vuole metterci le mani sopra.

Su consiglio di un amico (grazie Sky!), troviamo l'Astra Racing, poco distante da noi, che si occupava del Trofeo Rx-8.

E che non si spaventa vedendo il mezzo.

Detto fatto, ed il timore di molti si è risolto in una sciocchezza per loro: un paio di bulloni del carburatore saltati, il filtro della benzina da cambiare e poco altro per non spendere una cifra.

Risultato: minimo nel 99% dei casi presente e stabile, l'ingolfatura nettamente ridotta ed una maggiore fruibilità. Miracolo!

Ma già prima, il potenziale c'era: anche dovendo costantemente sdoppiettare per evitare che si spegnesse e dosare l'acceleratore ai bassi regimi, la cavalleria si sentiva forte e chiara, tanto da mandare in crisi gli ammortizzatori (ormai con evidentemente troppi chilometri sulle spalle). Le molle ribassate di cui era equipaggiata facevano il resto, creando un certo disequilibrio generale. A far mettere cognizione nell'utilizzo, davano una mano poi i freni, peggiori dell'Azzurra, che vista la maggior potenza, erano (e sono) sottodimensionati.

Cosi, oltre ad un check up, cambio pastiglie anteriori, spurgo e controllo ganasce posteriori, quattro nuovi ammortizzatori Kayaba sono stati necessari (anche se gli anteriori non saranno ancora i suoi). Perchè a 220 km/h presi in poche centinaia di metri, non è bello sentire il proprio fondo schiena appoggiato su una tavoletta da surf che si imbarda nelle quattro direzioni per scompensi di assetto o sistema franante.

Ora il tocco di classe sarebbe trovare un assale posteriore del modello restyling che, potere dei dischi e del differenziale autobloccante, la renderebbe vicina alla perfezione.

Gulp. Un vecchio catorcione tamarrato. Ecco quale fu il primo impatto.

Sporca, piena di adesivi, abbandonata sotto un portichetto, tamarrata, con un paio di bolli e affondata nella terra come un vecchio incrociatore arenato.

Poi i lavori da fare, il fatto che era ferma da tempo e che praticamente nessun meccanico di nostra conoscenza fosse in grado di metterci le mani vicino.

No no. Non buttiamo via soldi.

Ricorderò sempre, la sera prima di andare a prenderla, quanto NON la volevessi.

A casa del Pulc, ad insistere per lasciar perdere.

Ed invece la sua testardaggine, il fatto che era tutto organizzato ormai (carro attrezzi, ferie, voltura...) ci fece andare avanti.Cosi la sera del 9 Febbraio 2007, scaricavamo in gran segreto la Nera alla Via Alta. Meglio che in un film di spionaggio anni '60.Nel buio totale, codename La Nera, trovava riparo nel luogo super segreto, pronta per essere restaurata o, nella peggiore delle ipotesi, smembrata.Già, perchè un'onorata fine carriera da donor car è sempre meglio che svegliarsi da un demolitore qualunque.

Aggiornamento: il 21/11/2008 abbiamo eseguito una prova su banco rulli per La Nera, ecco i risultati!

Aggiornamento: il 04/04/2009 la Nera torna finalmente a casa dopo un mega tagliando a Pino d'Asti!

Sostituiti i freni posteriori, cambiato olii del differenziale e del cambio, sostituito il terminale ed i relativi supporti, nuovo pacchetto sospensioni anteriori, anticipo e piccoli controlli. Ora telaisticamente è molto più stabile e sicura... Grazie Mario e Grazie Roberto!

Aggiornamento: il 28/05/2013, la Nera di avvia per quel di Firenze.

Ne abbiamo passate tante assieme, bisogna ammetterlo. Qualcuna bella, qualcuna caparbia e di soddisfazione vinta, qualcuna veramente brutta. In quei momenti, alla fine, c'era la Nera.

Non pensavo sarebbe mai arrivato questo momento, però a presto, chissà che un giorno non ci si reincontri di nuovo.