2. Opere

1. Relative a mostra collettiva Rosa Rosarum Rosis... 1997, la rada

2. Relative a mostra personale Galleria Mosaico, Chiasso 1998

3. Relative a mostra personale, "Percorso" Museo Epper, Ascona 2002

"L'ultima esecuzione a Brentonico di una presunta strega"

1997 La condition féminine, acquatinta (34,5x29,5 cm)

Villa dei Cedri, Bellinzona 2005

DIVERSI NON CLASSIFICATI

Scenette viste nel Metro di Mosca, nel Trolleybus di Ginevra e nel Bus a Locarno

DIVERSI NON CLASSIFICATI

JUVENAL: Da un racconto (satira N° 6) dalla collezione "Satyre Juvenal"

Juvenal

EVEQUE de Noyau: da racconti "memorie de Saint Simon". Il testo è estratto "fuori memorie" Tome 2. E' la descrizione di un racconto vero dell'epoca (Luigi XIV) quando a Versaille, il vescovo in questione urinava dalla balconata. La faccenda divertiva il Re...

"BALLET BEJART": Da balletti di Béjart, Losanna

AU CHIEN GALANT: da una fotografia fatta da Jo è rielaborata. Il nome dell'albergo è reale.

SPES ME TENET: Socrate esprime il suo giudizio sulla morte (Cicerone) "La speranza mi sostiene". Qui la morte accompagna una donna (nel caso reale Olga, una modella di Jo) verso la morte. Sullo sfondo un castello da favola e Biancaneve quale elementi dissacratori

Discorso di Socrate ai suoi giudici

«Magna me - inquit - spes tenet, iudices, bene mihi evenire, quod mittar ad mortem. Necesse est enim sit alterum de duobus, ut aut sensus ...

da Cicerone

Socrate disse:

"O giudici, mi sostiene una ferma speranza, che sia un bene per me, l'essere mandato a morte.

È infatti inevitabile che ci siano due alternative, o che la morte privi del tutto di ogni forma di coscienza, o che da questa terra ci si trasferisca in qualche altro luogo.

Perciò, se la morte toglie la coscienza, ed assomiglia a quel sonno che qualche volta non è neppure disturbato dalle visioni dei sogni e ci porta la quiete più assoluta, allora, o dei benigni, la morte è veramente un bene grande! Quanti giorni si possono trovare, che siano preferibili ad una notte come quella? E se ad essa sarà simile per l'eternità il tempo a venire, chi potrà essere più felice di me?

Se invece è vero quello che si dice, che la morte è migrazione agli spazi in cui abitano i trapassati, allora la felicità è anche molto più grande. Un viaggio come questo a voi sembra una cosa poco importante? Quanto veramente terreste nel giusto conto se vi fosse consentito di poter parlare con Orfeo, con Museo, con Omero, con Esiodo? Per conto mio, se fosse una cosa possibile, io vorrei morire tante volte, se mi fosse permesso di vedere coi miei occhi quello di cui parlo.

Ma è tempo che io parta ormai di qui, per morire, e voi per vivere. Lo sanno gli dei immortali quale delle due pertanto sia meglio, certo penso che nessun uomo lo sappia".

E.A.