«Una gran fede unita ad un gran cuore, ecco la marchesa Giulia di Barolo».
Luisa Giulio Benso, Marchesa Giulia Falletti di Barolo nata Colbert, in: La donna nella beneficienza in Italia, Torino 1909, prima parte – Casa Savoia – Piemonte.
«La marchesa di Barolo fu donna fortemente volitiva, una rivoluzionaria della carità».
Giuseppe Roberto Claretta, Giulia di Barolo e la sua carità, in L'Osservatore Romano, 17 dicembre 1938.
«Ella prodigava al povero non solo l'oro ed i materiali soccorsi, ma più ancora l'amore, la stima e le cure materne».
Pietro Matta, Elogio storico della Marchesa Giulia di Barolo-Colbert. Discorso pronunciato a Torino nell'istituto delle Rosine il 30 giugno 1878.
«Creatura eccelsa della nostra terra, onorò il Piemonte e l'Italia con la pratica e l'insegnamento d'ogni alto ufficio della fede, della carità, della dignità, della cultura».
Filippo Crispolti, Il cinquantenario della morte della Marchesa di Barolo, in Il Momento, 19 gennaio 1914.
«La sua vita fu un insegnamento per coloro che avendo beni di famiglia potrebbero dedicarne gran parte a sollevare le più tristi fra le umane sventure».
Eugenio Comba, Donne illustri italiane proposte ad esempio alle Giovinette, 1920.
«Essa compiva con silenzio evangelico il modo insegnato da Gesù di soccorrere al povero!».
P. Ilario Rinieri SJ, La vita del Padre Francesco Pellico: Genova 1933.
«Viveva di fede e d'amor di Dio. Dio era l'unica sua ispirazione, l'alfa e l'omega d'ogni suo atto, d'ogni sua parola, pronta, ad ogni istante, a tutto sacrificare per la gloria sua e per la salvezza delle anime».
La nostra venerata Fondatrice – Rilievo delle sue virtù, in: L'istituto di S. Maria Maddalena di Torino nel suo centenario; Torino 1933.
«Giulia di Barolo era tutta per tutti».
A. Marrucchi Conestabile, Giulia di Barolo, in Anime liberatrici, Rinascimento del libro, Firenze 1939.
«Si diceva che era un angelo, un fiore con il volto di donna».
Tito Poggio, La regal Torino – Torino eroica e santa: L'amica dei poveri (Giulia di Barolo), Torino 1953.
«Dove di può trovare una donna che abbia beneficato di più l'umanità?».
Giuseppina Operti (Madre Maria degli Angeli), Giulia Falletti di Barolo, in Scritti giovanili.
«In Piemonte non v'è forse alcuno che ignori chi essa sia stata e che abbia fatto...».
Pio Carlo Falletti (Fossati), Silvio Pellico e la Marchesa di Barolo, in Saggi, 1885.
«[la Barolo] è una delle più amabili Sante che si possono immaginare; è un angelo di bontà, di spirito e di buon umore».
Cristina Siccardi, Giulia dei poveri e dei re. La straordinaria vita della marchesa di Barolo.
«Tutte le vostre intuizioni, tutte le vostre azioni, sono dirette alla più perfetta gloria del Signore ed al bene dell'umanità, il vostro nome non si può pronunciare che con riconoscenza, ammirazione e venerazione».
Carlo Alberto, Lettera a Giulia Colbert di Barolo, 15 novembre 1845.
Webmaster Floriana Porta