Nell'ottobre del 2009 il direttivo della la Fedeazione Speleologica Isontina riunitosi a Gorizia pressa la prorpeia sedee di Via Ascoli a Gorizia, approsa il seguente codice etico che verrà inviato a tutte le associazioni aderenti che dovrà esser4e rispettato da tutti gli associati.
Tra i fenomeni più rilevanti del Carso, quelli di tipo ipogeo rappresentano la realtà di maggiore interesse. La loro importanza è sancita anche dalla direttiva europea 92/43/CEE (nota anche come Direttiva Habitat) che nel suo allegato I, inserisce le grotte tra gli habitat di interesse comunitario (codice 8310 - grotte non ancora sfruttate a livello turistico). Le grotte vengono definite luoghi ove sono registrati i dati dell'evoluzione naturale del territorio attraverso il tempo (archivi del passato). E' pertanto auspicabile e necessaria una tutela globale di questo patrimonio. Gli speleologi si configurano come i principali conoscitori del sottosuolo, gli unici che sono in grado di eseguire rilievi ipogei, di segnalare condizioni di degrado idrogeologico e ambientale, di eseguire studi in cavità, di mantenere ed accrescere il Catasto regionale delle grotte utile a geologi e ad altre figure tecniche per la pianificazione del territorio e di eventuali edificazioni sovrastanti.
L'attività degli speleologi si svolge nel pieno rispetto delle leggi nazionali e regionali vigenti in materia, soprattutto nella considerazione della proprietà altrui e dell'ambiente in cui normalmente operano. Particolare attenzione viene però posta alle cavità, ed a tutto il mondo sotterraneo che racchiudono: alle forme concrezionate (stalattiti, stalagmiti, colonne ecc.; alle rocce ed a tutte le forme di vita in esse contenute. Si può proprio dire che l’attività di ricerca è sempre accompagnata da una fattiva attività di tutela ambientale. Segnalando alle autorità e agli organi competenti eventuali situazioni di particolare degrado, di inquinamento o di modificazioni ambientali.
Tali atteggiamenti comportamentali vengono da sempre insegnati agli allievi delle nostre scuole di speleologia sia del CAI che della Società Speleologica Italiana.
Si fa presente che le attività di cui sopra presuppongono la libera ricerca ed apertura di nuove cavità.
Gorizia, ottobre 2009
Il Presidente: Ferdinando Zimolo
e contrifirmato dai rappresentanti di tutte le associazioni aderenti.