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Replica della commedia di Enrico Scaravelli "47, O MORTO CH'O PARLA" ALBENGA SALONE DON PELLE 9 novembre 2019

SAVONA NEWS

Replica della commedia di Enrico Scaravelli "47, O MORTO CH'O PARLA" OVADA TEATRO SPLENDOR 26 ottobre 2019

Recensione di Giancarlo Torello:

Ieri sera al Teatro Splendor si è aperta la 24* Rassegna Teatrale Don Salvi. Era di scena la prestigiosa compagnia teatrale San Fruttuoso con una commedia brillante in dialetto genovese :" 47, o morto ch'o parla" diretta dall' altrettanto prestigioso regista Daniele Pellegrino. Bellissima, scorrevole, coinvolgente la trama, ben costruita e veramente esilarante. Bravissimi tutti gli attori, un plauso particolare ai principali 4 protagonisti, Giorgio Oddone, Cinzia Lamponi, Gianna Gevasco, Massimiliano Parodi. Un gran riconoscimento al regista per la geniale conduzione.. Infine, come mi è d'obbligo, rivolgo un caldo ringraziamento alla inossidabile Giuliana e alla di lei figlia, Fabiana, per il costante e meritevole impegno nell' organizzare questo evento, ormai diventato, purtroppo, quasi unico nella nostra zona!

A seguito dello spettacolo della commedia "Bocce" del 24 maggio 2016 presso l'Auditorium del Teatro Carlo Felice nell'ambito dell'iniziativa "Con la polizia...a teatro" riceviamo dal Ministero dell'Interno e volentieri pubblichiamo:

"Buongiorno a tutti!! Un po di tempo fa avevo accennato a quanto sia ricca e creativa la famiglia Polfer. ...tra le nostre fila cantanti e cantautori, poeti, giornalisti e pittori, fotografi, atleti....ieri sera una nuova meravigliosa magia si è creata a Genova...dove l'ispettore Pellegrino, attore e regista amatoriale, ha messo in scena con la propria compagnia una commedia in dialetto genovese....in sala anche tante divise a testimoniare come la Polizia sia davvero "in mezzo alla gente"!!"

Articolo apparso sul GAZZETTINO SAMPIERDARENESE del 25 marzo 2016 scritto dal giornalista Gian Antonio Dall'Aglio

Di Laura Sergi

[...]

Nell’attesa, il pensiero va all’ultima rappresentazione sul palco degli ex Salesiani, dove ha calcato le scene, sabato 24 e domenica 25 ottobre, la compagnia ‘San Fruttuoso’ di Genova, impegnata nella dialettale di Enrico Scaravelli: ‘Pe’ na magnà de Marenghi’. Un testo simpatico, reso brioso anche dal talento dell’interprete principale, Stefano Pastorino, con la fissa di ritrovare il tesoro contenuto in un vecchio bauletto, di cui si parla anche nel diario di un antenato garibaldino, ma di cui non si ha traccia. Eppure il contenuto di quel forziere permetterebbe di fare un vistoso cambio di vita, non solo ai padroni di casa, ma pure al figlio maritato con tanto di prole che viene mantenuto ‘gratis’ nell’abitazione dei genitori (e dove, all’occorrenza, c’è anche la possibilità che la mamma-suocera si trasformi in baby-sitter). Peccato non aver dato ascolto alle parole del nonno, che da tempo ricorda che fine abbia fatto quel bauletto! Cinzia Lamponi, nei panni della moglie di Bertomè, ha sulle spalle il carico da novanta per la scorrevolezza della serata, e pare proprio che ci metta del suo nel divertirsi ad accoppiare quelle signorine che l’età giusta per maritarsi l’avrebbero superata da un pezzo… almeno così pare a noi spettatori, visto che poi basterà alla sarta Reginn-a (Monica Allegri) togliersi gli occhiali e indossare un abito provocante per apparire come una splendida ragazza! Intanto, sia Allegri che Gianna Cevasco (quale Rosin) hanno avuto il tempo di deliziarci con spiritose scaramucce degne di vecchie e acide zitellone, in stretta competizione fra loro verso quel bel tipo in cerca dell’anima gemella… l’unico che non parli genovese sul palco: Mimmo (un bravissimo Paolo Mancini), socio di Bertomè, anch’egli approfittatore della generosità dei padroni di casa. Hanno completato il cast: Lorenzo Ionata e Silvia Canale (i figli di Bertomè), Mariella Buonasora (la nuora ingrata), Luigi Massa (il dottore Romairon), Giorgio Oddone (Angiolin). Regia di Daniele Pellegrino.

In conclusione, non una commedia così esilarante come fu: ‘Moaè segûa, poaè… incerto’, della Rassegna 2012 al Don Bosco, ma un testo comunque vivace, ben caratterizzato e, soprattutto, ben recitato. Gli applausi del pubblico, rivolti anche a Scaravelli, eccezionalmente presente in sala, lo hanno confermato.

Sito www.albengacorsara.it, al link:

http://www.albengacorsara.it/2015/10/26/pe-na-magna-de-marenghi-al-don-bosco-di-savona-un-monito-a-dare-piu-ascolto-ai-nostri-vecchi/

‘Pe na magnà de Marenghi’ al Don Bosco di Savona: un monito a dare più ascolto ai nostri vecchi!

di Laura Sergi – Domenica 25 ottobre una gradevole rappresentazione, all’interno della sedicesima rassegna del teatro Don Bosco di Savona, ha rallegrato il pubblico degli amanti del dialettale; sul palco la compagnia ‘San Fruttuoso’ di Genova, impegnata in un testo di Enrico Scaravelli, presente in sala: ‘Pe’ na magnà de Marenghi’, tre atti imperniati sulla ‘fissazione’ di un pescatore, nel voler ritrovare un vecchio bauletto lasciatogli da un bisavolo garibaldino, contenente un tesoro! Tanto la sua vita ruota intorno a quest’unico pensiero, che addirittura la moglie organizza con il medico curante una ‘visione’ che gli procuri uno shock, onde rimetterlo in carreggiata, ma tant’è… Addirittura pare che lo shock abbia aggravato la situazione, procurandogli una forte sordità. Il finale ha dimostrato che occorrerebbe dare più ascolto alle parole dei nostri vecchi, qui in particolare a nonno Angiolin, che dall’inizio dello spettacolo racconta, anche se nessuno gli dà retta, la fine che ha fatto il vecchio bauletto!

Nella parte del protagonista ‘Bertomè’ Stefano Pastorino, disinvolto ed effervescente; l’onnipresente moglie ‘Cotirde’ è stata interpretata da Cinzia Lamponi, accattivante e bravissima nel fare ‘comunella’ con le zitelle della commedia (la ‘Reginn-a’ di Monica Allegri e la ‘Rosin’ di Gianna Cevasco), straordinario Paolo Mancini nel ruolo del napoletano ‘Mimmo’, socio di Bertomè, che ben riporta gestualità partenopee. A completare il cast: Mariella Buonasora nei panni della nuora ‘Vittoia’, Lorenzo Ionata in quelli del figlio ‘Marco’, Silvia Canale quale figlia ‘Gloria’, Luigi Massa come ‘dottore Romairon’, Giorgio Oddone come ‘Angiolin’. Sotto la regia di Daniele Pellegrino, i momenti più belli sono stati sicuramente gli istanti in cui si accentuava l’acidità delle non maritate e romantiche signorine, nonché i tentativi di Mancini nel fare breccia in un cuore e schivare l’altro! Ottimo attore, davvero, quest’ultimo, ci piacerebbe vederlo recitare in un ruolo protagonista…[...]

Sito www. sanremonews.it, al link:

http://www.sanremonews.it/2015/07/29/leggi-notizia/argomenti/eventi-1/articolo/sanremo-il-1-agosto-nuovo-appuntamento-con-la-commedia-dialettale-per-la-rassegna-nini-sappia.html

Recensione Don Bosco di Savona

La Compagnia "San Fruttuoso" di Genova ci ha proposto "GENTE NOSTRA".

Una graditissima novità per il nostro teatro e per la nostra Rassegna; un felice incontro tra storia e fantasia popolare, tra drammi di vita e ironia ispirata da saggezza popolare.

L'efficacia dell'interpretazione e della calda scenografia, ci hanno consentito di fare un salto indietro nella drammatica storia della Liguria martoriata dalla seconda guerra mondiale e segnata altresì dai valori umani che comunque hanno saputo esprimersi nonostante le brutture e le cattiverie della guerra. Con gradita sorpresa la drammaticità della vicenda ci ha offerto anche motivi di ilarità e di divertimento.

Commento di Carlo A. di Asti della commedia GENTE NOSTRA

Grazie per il vostro spettacolo, l'ho appena visto e desidero complimentarmi. Molto bello, molto convincente, ben realizzato.

Ingegnosa la soluzione che fa vivere lo scontro tra partigiani e tedeschi con i lampi degli spari e gli attori che entrano in scena dalla sala, evitando così cambi di palcoscenico.

La porta aperta all'incontrario e gli inconvenienti successivi, hanno aggiunto simpatia e messo in luce l'arguta prontezza della nonna... "Entri dalla stalla!..."

Ho capito quasi perfettamente anche il genovese (e "bibin", "la cappella del cuore" e altro, dimostrano che siamo liguri anche noi, come dimostra ampiamente il prof. Bo).

Perfetto il coro, di assoluto livello, la conclusione di "Bella ciao" dimostra che chi l'ha elaborata sa che cos'è l'armonia. Vi ringrazio ancora...

Recensione dello spettacolo "Gente Nostra" alla rassegna "Elio Rossi" di Chiavari

Per la rassegna del teatro dialettale “Elio Rossi”, ieri sera è stata rappresentata nella tensostruttura di Villa Rocca la commedia in due atti “Gente nostra”. Due atti di Enrico Scaravelli che la Compagnia Teatrale “San Fruttuoso” di Genova ha reso con efficacia....

Il tentativo di Scaravelli è quello di offrire un testo originale, capace di esprimere in dialetto la più ampia gamma di sentimenti e dati concreti, magari con un equilibrato uso dei proverbi e dei modi di dire tipici della gente semplice. Il risultato è un’espressività credibile, piacevole che solo raramente concede battute al gusto del farsesco....

La trama contiene tutti gli elementi per piacere ad un pubblico ampio: contrasto fra generazioni, amori, guerra e agnizione finale e un rassicurante lieto fine. L’interpretazione della protagonista – una nonna Dirce brontolona ma umana - è certamente la più convincente ed efficace.

Giuseppe Valle - Levante News

Commento di una spettatrice della commedia GENTE NOSTRA - CHIAVARI 10 LUGLIO 2013

Siete davvero bravi e capaci di suscitare profonde emozioni..-Pagina Facebook COMPAGNIA TEATRALE SAN FRUTTUOSO

Recensione dello spettacolo al Teatro Don Bosco di Savona

'Moaè segûa, poaè… incerto’, dialettale in tre atti di Stefano Palmucci, adattamento di Enrico Scaravelli. Avvincente commedia a cura della compagnia ‘San Fruttuoso’ di Genova (in foto), regia di Daniele Pellegrino, dove si cerca di far maritare di corsa una giovane ragazza rimasta incinta con il primo ‘tontolone’ che capita. Peccato però che il ‘settimino’ sia così grosso, ed abbia anche un colorito poco somigliante a papà e mamma… La protagonista Noris Fanti si muove con disinvoltura e scioltezza, sia quando deve comunicare che ‘il fattaccio è successo’ ai genitori, sia quando deve tentare, ammaliare, trascinare in cantina il povero Pancrazio. Brava Gianna Cevasco nei panni della genitrice che tutto risolve pur di non perdere la rispettabilità, e che si mette sagacemente in secondo piano, adulando il marito e suggerendogli al tempo stesso, felicitandosi con lui per la buona idea di far maritare di corsa la figliola. Luigi Massa è il credibile capofamiglia che si crede chissacché, che tradisce la moglie tutte le mattine alle sette, quando Filomena rimane sola in casa perché l’ingenuo consorte è già uscito di casa. Non contento, ruba pure sul raccolto del contadino tuttofare, passando da una spartizione per ognuno del 50%, ad una improbabile spartizione dei tre quarti a testa. E se Togno lavora come muratore in casa sua? Facile, basterà addebitargli pranzo e cena consumati per farsi addirittura pagare dal povero Togno, alias Claudio Pieraccini, convincente grullo simpaticissimo. L’uomo accalappiato è interpretato da Massimiliano Parodi (una mimica facciale eccezionale), che entra in scena attaccato alle vesti della madre come un bambino delle elementari, che sa dire solo due parole (Eh, già!), e che torna su dalla cantina trasognato e felice. Nel ruolo del prete che acconsente ad accelerare le nozze un grandioso Stefano Pastorino (nella foto con Fanti), sempre veloce a menar le mani: formidabile nel lasciarsi trasportare dal suo passato, tanto da equivocare ed immaginare che la giovane si voglia fare suora anziché sposarsi, pronto nell’intervenire con le penitenze per questo e quella, capace di dire e non dire…, minacciando palesemente chi imbroglia il credulone del paese. Sul palco anche Alessandro Sasso (il dottore perennemente ubriaco), Mariella Buonasora (la moglie di Togno), Lorenzo Ionata (interessato ad un nuovo matrimonio) e Cinzia Lamponi (madre di Pancrazio). Qualche neo? Proprio pochi: forse qualche istante di distrazione di Fanti nel terzo atto o la mancanza di un po’ di malignità di Buonasora quando apre gli occhi alla suocera, ma è stata una serata davvero eccezionale, con tutto il pubblico entusiasta che commentava favorevolmente all’uscita. Una compagnia che merita di essere seguita.

L'Eco di Savona -Laura Sergi - 22 novembre 2012

Da un autore

(...)La commedia (NdR : Moaè segua, poaè incerto) scorre via liscia come l'olio, con un rispetto pedissequo del copione, come da sogno di ogni autore. Anche se è normale e naturale che ogni copione, una volta partorito, vada per la sua strada, cresca e si arricchista delle varie interpretazioni che ogni compagnia che decide di metterlo in scena decide di apportare. La commedia è ben svolta, le intonazioni ed i movimenti sono perfetti, come li avevo immaginati nella mia mente al momento del "parto".

Sono rimasto sorpreso dalla validità e dalla forza del vostro gruppo. Siete una compagnia di rilievo, molto equilibrata, sia nella componente maschile che in quella femminile, e riuscite a tenere alto il testo con grande brio e ottime capacità interpretative, sia con gli attori "d'esperienza" che con le giovani leve. In definitiva, posso dire che avete davvero poco di amatoriale e davvero molto di professionale (...).

Stefano Palmucci - 31 agosto 2012

"Moaé segua... poaè incerto" - Un segreto e tanti applausi

Ancora una volta Enrico Scaravelli, autore prolifico con sessantotto titoli al suo attivo, offre agli appassionati del teatro (...) un brillante commedia.

(...) Molto ben disegnati i caratteri, specie quello di Bastiano, al quale Luigi Massa dà colore e vivacità, così come Gianna Cevasco costruisce bene il carattere della moglie che ha in mano i fili dell'intrigo. Norsi Fanti risulta una promessa sposa dalle mille risorse. Massimiliano Parodi è bravo nel suo gioco di finto tonto. (...) Un nutrito gruppo di attori che il regista Daniele Pellegrino ha saputo ben coordinare.

Il Corriere Mercantile - 4 aprile 2012.

Da una spettatrice

La bravura da sola non basta. La vostra compagnia è un esempio di amicizia e rispetto reciproco che permettono di mettere in luce ora un attore, ora l'altro senza che nessuno voglia fare la PRIMA DONNA. E' così che ogni attore entra in scena rilassato perchè sà di non dover competere con gli altri ma di essere parte degli altri. Continuate su questa strada e di premi ne arriverranno sempre di più non solo individualmente ma a tutta la compagnia. Sono stata bene a Sestri Ponente in vostra compagnia e spero di ripetere presto la stessa esperienza.

Luisa - 27 settembre 2012

15° rassegna “Nini Sappia” Sanremo-motivazione dei premi

http://www.compagniastabilesanremo.com/2012/09/04/15a-rassegnas-nini-sappia-i-premiati/

MIGLIORE ATTRICE GIOVANE

NORIS FANTI (Agnese a figgia)

COMPAGNIA TEATRALE “S.FRUTTUOSO” – GENOVA

Interpreta in maniera fresca, eccitante e dinamica la parte esprimendo al meglio la scaltrezza e la capacità di adeguarsi alle situazioni imposte dal personaggio.

MIGLIORE ATTORE GIOVANE

MASSIMILIANO PARODI (Pancrazio Persigatti)

COMPAGNIA TEATRALE “S.FRUTTUOSO” – GENOVA

Riesce a suscitare ilarità nel pubblico con un ruolo la cui statura cresce con l’evolversi della vicenda, passando dall’iniziale sempliciotto all’uomo consapevole, saggio e padrone della situazione.

XXV RASSEGNA DI TEATRO IN DIALETTO "ELIO ROSSI" 2012 - CHIAVARI

http://www.associazioneocastello.it/appuntamenti/53-xxv-rassegna-teatro-elenco-dei-premiati

PREMIO "TINO NICATORE " ALLA MIGLIORE ATTRICE GIOVANE

NORIS FANTI DELLA COMPAGNIA TEATRALE SAN FRUTTUOSO

Con la sua recitazione disinvolta, fresca e spontanea, ha reso il proprio personaggio in modo gradevole e brillante. Ci sono tutte le premesse per una bella carriera.