Tutta l'opera exlibristica illustrata di Giulio Aristide Sartorio preceduta da un articolo, riveduto, di Antonio Vitale pubblicato nel 1997 in occasione di importanti ritrovamenti
IL NOVECENTO ITALIANO
Due gioielli ritrovati di
Giulio Aristide Sartorio
Antonio Vitale
(pubblicato sulla rivista AIE - Associazione Italiana Ex Libris - anno 3 numero 1 Gennaio-Marzo 1997 - L'EX LIBRIS ITALIANO)
(tutti i diritti riservati ai sensi della L.633/1941 e s.m. e i. sulla tutela dei diritti d'autore)
Quasi a ricomporre un filo di perle sparse, il ritrovamento di due preziosi ex libris di Giulio Aristide Sartorio - Ex libris Onorato Carlandi (misconosciuto) ed ex libris H. Hoppenheim - obbliga a ricostituire lo straordinario seppure esile corpus exlibristico del Maestro decadente e simbolista.
Lo splendido ex libris Onorato Carlandi, applicato sulla seconda di copertina del libro The destruction of ancient Rome, di Rodolfo Lanciani, N.Y. - London,1899, mi fu offerto durante il mio peregrinare per mercatini di antiquariato nei dintorni di Roma da un mercante di stampe a conoscenza del mio demone collezionistico.
La sorpresa e l'eccitazione mal controllata per il fortunato reperimento fu tale da "pagarlo" più del doppio del prezzo pattuito, anche se l'esito finale, ad un'ora dal felice acquisto, risultò di grande soddisfazione e piacevolissima sorpresa. La bellezza dell'ex libris merita innanzitutto una completa descrizione.
In alto su un'arcata, tra festoni, il motto Venus Et Elios e a destra la sigla dell'artista A.S.; in basso, su una sponda rialzata la scritta Ex Libris Onorato Carlandi e un festone riverso a toccare la cupa acqua che scorre. Sotto la grandiosa arcata in penombra siedono di spalle, tra messi copiose: a sinistra un angelo ignudo con braccio proteso in avanti recante in mano la Vittoria alata su un globo; a destra un ignudo con torso rivolto verso lo sfondo dove brillano, in amoroso connubio, Venere e Sole, simboli di Amore e Vita. ( C3+C5, mm.81x71, 1900 c).
L'armoniosa composizione del Sartorio si ispira dichiaratamente alla grande decorazione cinquecentesca con l'uso dei festoni e la simmetrica disposizione dei corpi.
L'ex libris Onorato Carlandi - così come l'ex libris Maria Zernitz (Zernit in Bertarelli-Prior) - non risulta riprodotto in alcuna pubblicazione tra quelle consultate seguendo l'utilissima Bibliografia italiana degli ex libris di E. Bragaglia e i cataloghi di mostre del Sartorio. Notissimi sono, invece, quelli per G. D'Annunzio (4), per se stesso (2), per Hélène Hoppenheim (2) e l'ex libris Enrico Federici.
( Circa l'omonimo, nel cognome, ex libris Oreste Sartorio è necessario qui specificare che non appartiene a G. A. Sartorio ma a un anonimo esecutore, in tal senso fuorviati dal catalogo di vendita "Ex libris, la collezione Nerone Santagiuliana", Marsilio Venezia 1986, che lo elenca nel lotto Sartorio senza specificare la non appartenenza del foglietto alla mano del famoso artista).
Invece, l'ex libris Onorato Carlandi e l'ex libris Maria Zernitz sono menzionati, quindi esistenti sin dal 1902, nel repertorio Ex libris italiani di Bertarelli-Prior e molto più tardi nel catalogo 1900 Bianco e Nero, ex libris - Grafica minore, Ed. Gonnelli, Firenze 1979, dove a pagina 62 si legge: " Sono noti nove ex libris eseguiti da Sartorio in un arco di anni che va dal 1895 al 1910. Due furono pubblicati in veste originale dal Bertarelli-Prior (1902): ex libris Aristide Sartorio ed ex libris Giulio Aristide. Entrambi furono esposti assieme a due nuovi (ex libris Maria Zernitz ed ex libris Onorato Carlandi) alla Biennale di Venezia del 1905 ...")
Quindi, assemblando articoli e notizie sull'opera exlibristica di Sartorio è risultato, comprendendo l'ex libris anepigrafo stampato in "Sibilla", che sono dodici e non nove, gli ex libris finora conosciuti anche se non tutti riprodotti, e i primi foglietti risalgono al 1890.
Confutando in parte la diffusa convinzione della sudditanza degli ex libris rispetto alle opere maggiori del Sartorio, l'ex libris Onorato Carlandi assume carattere di originale ed autonoma creazione se si considera che, per modi stilistici e formali, esso sembra rinviare - emancipandoli - ai fregi commissionati al Sartorio nel 1902 per la Sala del Lazio alla V Esposizione di Venezia ed eseguiti nel 1903 con la collaborazione di Carlandi, Innocenti, Poma ed altri (cfr. cat. G. A. Sartorio, FMR Milano 1989).
Il rapporto intercorso fra l'artista e il titolare fu improntato sulla stima reciproca e l'ex libris, in tal senso, è un probabile omaggio del Sartorio all'amico e sodale Carlandi.
Infatti il Carlandi conobbe il Sartorio forse già prima del tempo del sodalizio in Arte Libertas (1886), i cui artisti erano regolari avventori del Caffè Greco a Roma, luogo di incontro e di fermento culturale. Ed è proprio in questo ambiente che il giovane Gabriele D'Annunzio, con spirito innovativo, cercò gli artisti che avrebbero illustrato L'Editio Picta "Isaotta Guttadauro", pubblicato nel 1887, (ma 1886), con l'intento di realizzare un sofisticato e moderno oggetto d'arte. L'esito finale, in verità, non risultò del tutto convincente se si pensa, per esempio, alla coeva editoria francese. Sia Carlandi che Sartorio collaborarono, con sette altri artisti, all'iniziativa editoriale, ma mentre Carlandi, più aderente ad istanze veriste non idealizzanti, esaurì presto il rapporto con il futuro "Vate", Sartorio legò il suo nome alle movenze estetizzanti e aristocratiche del D'Annunzio, elaborando - con le sue eroiche e sognanti nudità - uno stilema simbolista di ascendenza formale neocinquecentesca, prima che preraffeillita.
Su Onorato Carlandi ( Roma 1848 - 1939) può essere utile ricordare che studia a Roma con Coghetti e De Sanctis. Nel 1866 si arruola volontario al seguito di Garibaldi tra i cacciatori delle Alpi del Trentino. A Napoli segue la scuola di Domenico Morelli e dipinge "La barca dei fratelli Cairoli" (1871). Fonda (1876) la Società degli Acquerellisti con Biseo, Cabianca, Maccari ed altri.
Nel 1880 si reca a Londra, studia le opere di Constable e Turner ed espone regolarmente alla Royal Academy, quindi a Berlino, Bruxelles e Monaco acquisendo fama europea. Con il favore di Nino Costa (1826 - 1903), anch'egli garibaldino, aderisce alla Associazione "In Arte Libertas". E' presente a tutte le mostre dell'Associazione tra le quali importante è quella di Londra del 1888. Nel 1904 entra a far parte del gruppo dei XXV della Campagna Romana , capeggiato dal pittore inglese Enrico Colemann (1846-1911). Nel 1911 è presente alla IX Biennale di Venezia con una personale di cinquantotto opere.
In un breve volgere di tempo dal ritrovamento dell'ex libris Onorato Carlandi una fortunata e inaspettata coincidenza mi ha permesso di reperire, applicato sulla seconda di copertina del volume Lettres intimes de Ernest Renan - Henriette Renan, 1842-1845, précédées de ma soeur Henriette par Ernest Renan, Paris Calmann Levy, 1896, l'ex libris H.oppenheim: una evanescente figura aureolata dalle vesti fluttuanti (arancio), appare nel buio della notte, dal fondo di un acquitrino paludoso (verde) divaricando una cortina di vegetazione; a destra, su una banda verticale Ex libris H. Oppenheim e in basso la sigla dell'artista S.A.G. (P2/2, mm. 125x55, 1896-99 c.).
L'ex libris fu eseguito per la stessa titolare probabilmente prima dell'altro ben noto e documentato ex libris Hélène Oppenheim, con giovane ignudo volto in atto di strappare un velo sul firmamento (cfr. M. Labò, Archivio dell'Associazione Italiana tra gli amatori degli ex libris, Torino, 1912 , e J. Gelli, Hoepli, Milano 1930, pag. 325, ill. n.762).
L'ex libris H. Oppenheim, con reminiscenze preraffeillite e dell'opera grafica di G. Moreau, denota più fascino e bellezza del dipinto dello stesso Sartoria "L'angelo della notte", mm.266x710 (cfr. Gonnelli, Firenze 1979, pag. 64, ill. n. 182); più convenzionale nella figurazione, quasi santino devozionale, il dipinto, con i suoi contorni netti e contrastati e la presenza banalizzante dei gigli (purezza) in "facile" aderenza ai postulati simbolisti. Per converso, l'ex libris, in cui i gigli vengono omessi, esalta il senso di mistero con l'affidare al colore, oltre che al segno, valore simbolico, sostanziando l'inquietudine fantasmatica dell'apparizione ed il miasmo mefitico della palude con una più concentrata e moderna ideazione.
Anche in questo caso, circa la subalternità degli ex libris all'opera maggiore di Sartorio, pongo il dubbio, e tale resta, che l'ex libris H. Oppenheim, non in controparte rispetto al dipinto, preceda l'olio su tela gravato com'è da aggiunte "simboliste".
La data di esecuzione dell'ex libris H. Oppenheim andrebbe collocata tra il 1896 e il 1899, periodo di insegnamento del Sartorio alla Scuola di Belle Arti di Weimar, momento in cui l'artista potrebbe aver conosciuto la titolare, ipotizzando l'appartenenza della Oppenheim all'entourage della prima moglie tedesca dell'artista.
Del Sartorio conosciuta e documentata è l'opera pittorica, molto meno quella exlibristica forse a causa del suo impegno occasionale in questo ambito considerato privato, ma di cui non mancano elogi ammirativi, primo fra tutti, in Italia, quelli di Labò nel 1912, per l'alta qualità stilistica dei foglietti. Elogi sparsi qua e là nel tempo in riviste, monografie e saggi collettivi senza mai arrivare, però, ad una catalogazione generale, sia pure provvisoria, che qui propongo.
Post Scriptum: nella citata rivista cartacea AIE 1997, al temine dell'articolo, fu inserita una inopportuna "Nota redazionale" del tutto errata circa il ritrovamento di un ulteriore presunto ex libris di Sartorio.
ELENCO ILLUSTRATO DEI DODICI EX LIBRIS REALIZZATI DA GIULIO ARISTIDE SARTORIO
1. G. A. Sartorio - "Aristide Sartorio Exlibris", Ignudo che corre sotto lapilli di fuoco, 1899, C3, mm. 75x70; cfr. Bertarelli-Prior, Hoepli 1902.
2. G. A. Sartorio - "Giulio Aristide", Ignudo con falce e due corpi riversi, 1895, C3, mm.140x105; cfr. Bertarelli-Prior, Hoepli 1902 ( ricavato dalla parte centrale dell'acquaforte "The mask of anarchy ", 1895).
3 G. A. Sartorio - "Ex Lib. Gab. Nun.", Veliero, 1890 datazione presunta, P1, mm 35x35; cit. Gonnelli, Firenze, 1979 e cfr. cat. Gabriele D'Annunzio e l'arte dell'ex libris del primo novecento, Pescara, s.d.
4 G. A. Sartorio -"Ex libris Gabrielis",Tre figure femminili, Pallade, 1890, C3, tondo diam. mm. 45; cfr. cat. G.A.S., De Luca 1980.
5 G. A. Sartorio -"Ex libris Gabrielis Nuncii - Per non dormire" , Efebo giacente, 1906, C3, mm.105x145; cfr. cat. G.A.S., De Luca 1980.
6. G. A. Sartorio - "Ex Libris Gabrielis Nuncii Porfhyrogeniti" con scritta in greco nella colonna, Due nudi femminili, 1890, C3, mm.95x90; cfr. cat. G.A.S., De Luca 1980.
7. G. A. Sartorio - "Ex libris Enrico Federici", Tre figure attorno ad un cespo di fiori, 1900 circa, P1, mm.100x80; cfr. Cesare Ratta "serie prima, Cento Ex libris di 38 Artisti Italiani" Bologna s. d. e cat. G.A.S., De Luca 1980.
8. G. A. Sartorio - "Exlibris Hélène Oppenheim", Ignudo che strappa un velo, 1900 circa, P1 Heliogravure, mm. 87x62; cfr. Gelli, Hoepli 1930.
9. G. A. Sartorio - "Ex libris H. Oppenheim", Figura angelica in un canneto, 1896-99 circa, P2 a due colori, mm.125x55; cfr. cat. G.A.S., De Luca 1980.
10. G. A. Sartorio - "Ex libris Onorato Carlandi", Venus et Elios, Efebo alato e Ignudo, 1900 circa , C3-C5, mm.81x71; cit. in Bertarelli-Prior, Hoepli 1902 e in cat. Gonnelli, Firenze 1979.
11. G. A. Sartorio - "Ex libris Maria Zernitz", Ignudo e Pegaso con ali fiammeggianti contornati da corpi riversi, 1902, P1 zincotipia in ocra, mm.83x81; cit. in Bertarelli-Prior, Hoepli 1902 e in cat. Gonnelli, Firenze 1979.
12. G. A. Sartorio - "Ex libris di", Due angeli reggenti un riquadro bianco, ex libris anepigrafo, mm.128x128, incisione su zinco, nel volume "Sibilla" scritto e illustrato da Giulio Aristide Sartorio, L'Eroica, Milano, 1922.