Laboratori di attivazione per l'analisi del film

I primi laboratori si sono svolti per analizzare il film, il racconto e comprenderne i contenuti attraverso diverse attività che hanno portato alla realizzazione di testi, di video e registrazioni audio

Abbiamo lavorato con il film su diversi livelli: ne abbiamo analizzato la trama, abbiamo iniziato a conoscere i personaggi, a metterci nei loro panni, abbiamo elaborato immagini e parole che potessero sintetizzarne il messaggio e raccontarlo in tanti modi diversi, anche attraverso cose più profondamente "nostre".

Qui vogliamo mostrare una parte di questi laboratori e condividerli con tutti coloro che credono che il Cinema sia davvero una "Scatola Magica"

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Laboratorio delle emozioni

Dopo aver visto il film, abbiamo abbinato un fotogramma del film ad una carta DIXIT. Queste carte rappresentano animali, personaggi fantastici, elementi naturali. Apparentemente non c’entrano nulla con il film. Ma ognuno di noi ha creato delle associazioni per lui significative. Carta e fotogramma possono avere in comune un sentimento, un’emozione, un’immagine. Spiegando il perché di questa scelta sono emersi i temi fondamentali del film: l’amicizia, l’accettazione di chi è diverso da noi, la paura che suscita chi non conosciamo.

La mostra su Carlo Rambaldi al MIC

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La storia di E.T. attraverso gli oggetti

Il primo laboratorio si è svolto per raccontare ad Ale la trama del film. 

L’anno scorso abbiamo usato l’audiodescrizione, quest’anno abbiamo pensato di raccontare la storia narrata dal film attraverso la percezione tattile di una serie di oggetti. 

Abbiamo individuato quali potessero essere gli oggetti che, come delle parole chiave, lo potessero aiutare nella comprensione della storia. 

Ognuno di noi ne ha portato uno o due e poi ha raccontato la sua sequenza, facendogli manipolare gli oggetti. 

Laboratori di attivazione sulla comunicazione


La visione del film E.T. – l’extraterrestre di Steven Spielberg (USA, 1982), di cui ricorre il quarantesimo compleanno, ci ha permesso di indagare le mille sfaccettature del nostro rapporto con l’altro che, quasi sempre, viene da un altro mondo. Un mondo diverso, non solo per panorami e latitudini, ma anche per pensieri, emozioni, idee, e convinzioni.

Per conoscere l’alieno non c’è altra strada che la comunicazione, questo ce lo insegna E.T. che fin dalla prima inquadratura del film cerca di connettersi con il nuovo mondo nel quale è stato dimenticato, così come per tornare alla propria casa, alle proprie radici, cerca di ristabilire il contatto perduto: E. T. telefono casa.

Il nostro percorso è stato un viaggio attraverso i molti aspetti della comunicazione: nella nostra scuola sappiamo che è possibile comunicare attraverso le mani, le parole, le immagini, le immagini tridimensionali, attraverso il ritmo e la musica. Sappiamo che non tutti comunicano nello stesso modo e che per ciascuno è possibile trovare un “comunicatore” speciale che possa stabilire relazioni con il mondo circostante e con il pianeta dal quale veniamo. Soprattutto sappiamo che c’è un motore uguale per tutti che mette in moto la comunicazione: il desiderio di conoscere e di farsi conoscere.                                                        

La scrittura nasce dall’esperienza e, dopo la visione del film, per attivare la riflessione dei ragazzi sono stati proposti dei laboratori che facessero sperimentare, anche attraverso il corpo, le varie tappe della comunicazione.

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Laboratorio i colori dell'incontro

I ragazzi hanno usato i colori come metafora della relazione. Sono stati divisi in coppie, a ciascuna coppia sono sati dati due colori. I ragazzi hanno lavorato uno di fronte all’altro, il foglio in mezzo. Hanno usato le mani per stendere il colore. Da qualche parte, sul foglio, i due colori si sono incontrati originandone un terzo. Sono i colori stessi asciugandosi e combinandosi a suggerirci, senza un progetto preordinato, immagini e forme.

Quale dei laboratori di scrittura ti è piaciuto di più?

Mi è piaciuto molto quello sui colori. Prima abbiamo usato due colori a coppie per rappresentare l’incontro di due persone diverse, come Eliot ed 

ET e poi abbiamo scritto come anche noi abbiamo incontrato qualcuno grazie ad una passione.

Perché secondo te il film di ET è un film sulla comunicazione?

Perché ET cerca soprattutto di comunicare: comunicare con Eliot e i suoi fratelli, e poi vuole rimettersi in comunicazione con il suo pianeta. Comunica con la voce, con i gesti, con l’intelligenza e attraverso i sentimenti

Come siete riusciti a raccontare al vostro compagno non vedente la trama del film?

Alessandro non può vedere, ma neppure muoversi e parlare. Quindi abbiamo pensato di usare degli oggetti, come fossero delle parole chiave, e ognuno di noi gli ha raccontato una sequenza della storia, facendogli manipolare un’astronave, un peluche, una piccola bicicletta.


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La comunicazione come narrazione

Per introdurre E.T. nel suo mondo Elliott gli spiega con precisione: questo si mangia, questo si beve, questo serve a conservare i cibi. 

Usa una comunicazione verbale e gli trasmette informazioni il più possibile efficaci. E.T. ascolta con concentrazione e immagazzina tutto ciò che gli dice Elliott.

Siamo andati in palestra e ci sono siamo divisi in due gruppi. 

Al centro di un cerchio c’erano degli oggetti. Un membro del gruppo doveva bendarsi e un compagno doveva guidarlo per prendere un oggetto al centro del cerchio.  La descrizione deve essere accurata e bisogna ascoltare attentamente le istruzioni del compagno. 

Per alcuni è stato facile lasciarsi guidare, altri hanno fatto più fatica a trovare il loro oggetto.

Mi hai chiamato per nome

Affinché la comunicazione verbale sia efficace è importante ascoltare Perché se io non avessi ascoltato quello che diceva la mia guida, non avrei mai trovato l'oggetto. Ma non basta ascoltare bisogna ascoltare attentamente. Questo è molto importante, se io vi chiedo: quanti mi 

stanno ascoltando magari molti alzano la mano, ma se io chiedo quanti mi stanno ascoltando attentamente, già le mani diminuiranno e se chiedo, alla fine del mio discorso, di fare ciò che ho chiesto ancora meno persone alzeranno la mano, perché è necessario un ascolto concentrato.