Tecnologia

UGO_________________

Classe seconda

Recentemente si parla molto di “transizione ecologica” ovvero del processo di innovazione tecnologica e ambientale necessario per limitare l’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera, derivante dall’uso dei combustibili, in particolare fossili, che alimentano l’effetto serra e il conseguente riscaldamento del pianeta. Un aspetto di questa rivoluzione che ci aspetta nei prossimi anni sarà la diffusione delle auto elettriche.

In realtà, l’auto elettrica non è un’invenzione recente. Nei primi decenni di vita dell';automobile, tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900, si producevano auto elettriche, che avevano prestazioni simili a quelle delle auto con motore a combustione. Il primo veicolo a raggiungere su strada i 100 km/h nel 1899 era infatti elettrico. Poi i progressi del motore a combustione sono stati tali da garantire prestazioni sempre migliori, mentre lo sviluppo dell’auto elettrica è stato abbandonato, perché per molto tempo le batterie non hanno permesso di migliorare l'autonomia. Fino alla fine del 1900, non si riusciva a fare molto meglio dei 40 km di autonomia della Ohio M del 1912.

Negli ultimi 20 anni le cose sono cambiate molto, perché con l’utilizzo delle batterie al litio per computer e telefoni si sono fatti grandi progressi, che poi sono stati traferiti alle auto.

Le auto elettriche hanno grandi vantaggi: non emettono gas di scarico e non fanno rumore. Questo costituisce un vantaggio soprattutto per l'impiego nelle città. E poi il motore elettrico è affidabile e non richiede manutenzione. Invece per quanto riguarda il bene del pianeta, cioè per ridurre le emissioni di

anidride carbonica responsabili dell'effetto serra e del riscaldamento globale, è importante il modo in cui è prodotta l'energia elettrica. Infatti si ha un vantaggio solo se viene prodotta da fonti rinnovabili e non da combustibili fossili come il petrolio o addirittura il carbone ancora in uso in tante parti del mondo.

Dal punto di vista ambientale tuttavia uno svantaggio deriva dalla necessità di estrarre materiali come il litio e il cobalto e poi dalla necessità di smaltire le batterie a fine vita.