Lo studio del processo elaborato parte dall’analisi di una situazione alluvionale. Una volta prese in esame le variabili, abbiamo sviluppato il flusso qui sotto descritto con uno schema.
Il prodotto finale nasce dall’unione di più apparecchiature.
Pur con le difficoltà del caso, siamo arrivati a concepire un sistema che è integralmente contenuto in un container 20 ft (circa 6m). Al suo interno sono presenti un primo sistema di filtraggio all’ingresso, un secondo sistema di microfiltrazione con filtri autopulenti, vasche per contenere fanghi e detriti che escono dalla filtrazione, quattro sistemi di potabilizzazione, due elettropompe che fanno circolare l’acqua nel sistema e ne permettono l’uscita, un’elettropompa che immette l’acqua nel sistema e una che la fa circolare nel sistema di microfiltrazione.
Il tutto è alimentato in maniera assolutamente sostenibile. Questo è possibile grazie alla presenza di sei pannelli fotovoltaici che, posti sopra il “tetto” del container, alimentano tre batterie accumulatrici. È presente, in aggiunta, una quarta batteria “di sicurezza”.
Il macchinario è dotato di un pannello di controllo posto esteriormente rispetto al container che ne consente il funzionamento e il monitoraggio. All’interno c’è un software integrato con l’Intelligenza Artificiale: questo serve a raccogliere e a rielaborare i dati per migliorare le prestazioni da remoto.
Il tutto è opportunamente isolato dalla penetrazione di liquidi.
Il sistema è interamente trasportabile, date le dimensioni del container.
Prototipo in stampa 3D