SCIENZA E TECNOLOGIA

FEBBRAIO 2019

IL PARCO GIARDINO DEI LIGUSTRI, UN BENEFICIO PER IL NOSTRO PAESE

Alberto Colazilli spiega ai ragazzi l’importanza del Parco Giardino dei Ligustri nella cultura loretese

A cura di Beatrice Chiappini, Andrea Di Silverio, Alex Altigondo, Manuel Antico

Il Parco Giardino dei Ligustri ospita ogni anno migliaia di studenti provenienti da ogni parte dell’Abruzzo. Alberto Colazilli, proprietario del giardino, durante le sue guide, spiega l’impegno e l’amore che dedica ogni giorno al suo lavoro, nonostante le intemperie che in alcuni anni lo hanno quasi costretto a rinunciare. Lui, però, non si è mai arreso e ha continuato a portare avanti la sua passione fino ad arrivare ad una straordinaria vittoria.

L’odierno parco ha vissuto molte storie, partendo dalla fam. Valentini negli anni dieci e già negli anni venti iniziò a spargersi la voce di questo giardino curato nei minimi dettagli. Negli anni trenta venne comprato dalla fam. Corsi ed è stato di loro proprietà fino al 1998 quando la famiglia di Alberto lo ha acquistato salvandolo dalla distruzione e realizzando il suo sogno, nato dieci anni prima da un’esperienza casuale, nella quale a colpirlo di più erano stati degli archi, formati dai ligustri, dai quali oggi il giardino prende il proprio nome. Alberto racconta che questo parco era trattato come una discarica, perché pieno di spazzatura ed erbacce, ma con impegno e passione lui è riuscito a riportarlo in vita e oggi vanta una vasta varietà di piante: arbusti, piante aromatiche, alberi secolari.

Uno dei simboli più importanti del giardino è il Grande Olmo, che ha quasi cinquant'anni e nel 2012, per via di una pesante nevicata, ha perso uno dei suoi rami più importanti e oggi al suo posto presenta una grande incavatura che pone. però, dei vantaggi nella parte opposta del fusto, perché permette la formazione di una nuova corteccia. Un altro elemento molto importante e che ha reso il giardino famoso è la presenza della palma cinese (Trachycarpus fortunei).

Questo parco è ispirato ai giardini liberty della fine del XIX secolo, nei quali si andava alla ricerca della perfezione facendo molta attenzione alle forme degli alberi, al colore delle foglie e dei fiori, ai corsi d’acqua e alle fontane.

Durante le sue esposizioni Alberto fa notare i vari movimenti delle piante al passaggio del vento, che cambiano a seconda del tipo di foglia e delle radici, come ad esempio il pino che a causa del fatto chele sue radici tendono a salire in superficie oscilla in avanti e all'indietro in una sola direzione, non come gli alberi a foglia larga e con radici più profonde che invece colpiti dal vento tendono a ruotare. Secondo le osservazioni di Alberto gli alberi non si arrendono di fronte agli ostacoli posti dalla natura, come nel caso del sambuco del giardino che per via della neve è caduto ma è ben presto rinato.