psicologia dello sport

PSICOLOGIA DELLO SPORT

La psicologia dello sport è una disciplina che già nel 1913 ebbe il suo primo convegno internazionale e a cento anni di distanza ha acquisito il riconoscimento della maggior parte delle istituzioni accademiche in Europa e nel resto del mondo. In psicologia dello sport le competenze disciplinari sono in aumento, così come i programmi di intervento che dispongono di testimoniata efficacia.

Lo sport come momento di benessere e socialità

Da una parte si è affermata la concezione sociale dello sport intesa come modello educativo, di integrazione sociale o come veicolo di salute e benessere psico-fisico che rendono lo sport un ‘diritto di cittadinanza’ in tutte le fasi del ciclo di vita. In questo senso la psicologia dello sport può offrire programmi e progetti che facilitano (1) l’avviamento allo sport nelle varie fasce di età, in particolare quelle più deboli; (2) il mantenimento dell’attività sportiva nel lungo termine.

La preparazione psicologica dell’atleta

Secondariamente, si è mantenuta e rafforzata una concezione agonistica dello sport e la necessità di costruire programmi sempre più specifici per la preparazione psicologica degli atleti e delle squadre ad alto livello. Questo perché a differenza di ciò che si può pensare, lo sport non è solo fisico, ma anche tanta testa. L’attività sportiva richiede costanza e impegno nell’allenamento, volontà di tener duro di fronte alla fatica e ai sacrifici, capacità di sopportare la pressione emotiva di una gara e dei giorni che la precedono. Con lo sport l’atleta costruisce l’immagine che ha di sé in relazione ai propri limiti e obiettivi, alle proprie motivazioni, agli avversari e al pubblico. Più riuscirà a utilizzare le proprie risorse per mettere in campo performance di livello, più ne potrà trarre un’immagine di sé come efficace, competente e di valore. La psicologia dello sport permette di acquisire notevoli conoscenze sul funzionamento psicologico dell’atleta durante l’attività sportiva e sulle modalità con cui tale fattore possa influenzare la performance agonistica o amatoriale. Lo psicologo dello sport fornisce all’atleta strumenti che gli permettono di migliorare la propria prestazione, affiancando all’indispensabile allenamento fisico e al perfezionamento del gesto atletico l’utilizzo di tecniche che lavorano sulla dimensione psicologica per ottenere una migliore gestione delle energie e dell’emotività in una situazione di allenamento e di competizione sportiva. Questo lavoro avviene attraverso l’analisi degli aspetti di personalità, dei pensieri e dei vissuti emotivi che caratterizzano l’atleta e che potrebbero dimostrarsi di ostacolo all’attività agonistica, nonché attraverso l’utilizzo di specifiche tecniche di training mentale.

Molti studi di letteratura mostrano come l’ansia possa essere nemica della prestazione sportiva agonistica e possa influenzare negativamente i risultati. L’ansia è uno stato emotivo che può essere percepito come spiacevole e che prepara il corpo per una minaccia, nonostante questa non sia reale o corrispondente al livello di pericolo soggettivamente percepito. Durante lo stato di ansia avviene una massiccia attivazione del sistema nervoso simpatico che provoca una serie di alterazioni fisiche, biochimiche e endocrine, le quali a loro volta contribuiscono a un precoce esaurimento delle risorse fisiche e mentali dell’atleta. Allo stesso modo, anche altre emozioni, come la rabbia, possono configurarsi nell’atleta agonista come disfunzionali e inficiare le prestazioni. A questo proposito è stato ampiamente dimostrato in letteratura che le tecniche utilizzate dalla psicologia dello sport permettono all’atleta di riconoscere le proprie modalità di pensiero abituali e le emozioni ad esse collegate, e di imparare a modificarle e gestirle.

Esercizi di training mentale, uniti a tecniche di rilassamento, possono aiutare a migliorare la performance agonistica a lungo termine, rendendo possibile l’ottenimento di uno stato di concentrazione ottimale e il percepirsi come maggiormente efficaci, affrontando la sfida sportiva positivamente e con successo.

Di cosa si occupa la psicologia dello sport

In generale, la psicologia dello sport si occupa di:

  • Motivazione: come sostenere la motivazione del giovane ed abbassare la percentuale di abbandono;

  • Approccio centrato sull’atleta: analisi delle risorse e dei limiti  e ottimizzazione degli stessi;

  • Autostima e autoefficacia: come sviluppare queste competenze negli atleti;

  • Comprensione e individuazione di comportamenti problematici: introduzione di concetti quali il perfezionismo normale e il perfezionismo patologico;

  • Comunicazione: sostenere una comunicazione positiva con l’atleta, finalizzata ad insegnare un pensiero autoriflessivo positivo, utile ad affrontare la competizione, abbassare l’ansia, aumentare l’autoefficacia e l’autostima;

  • Abilità mentali da sviluppare: goal setting, formazione corretta degli obiettivi di prestazione e di risultato, allenare a gestire le emozioni; allenamento ideomotorio, allenare alla visualizzazione del percorso e dei gesti motori dell’atleta; strategie per la gestione dell’attivazione psicofisica dell’atleta; concentrazione, studiare e potenziare gli stili attentivi dell’atleta; gestione delle emozioni disfunzionali; tecniche di rilassamento;

  • Dinamiche di gruppo: comunicazione efficace e positiva, la gestione del gruppo nei momenti difficili, la leadership;

  • Doping, uso di sostanze e problemi alimentari: una particolare attenzione viene posta alle problematiche alimentari e all’abuso di sostanze.