“L’educazione dei consumatori e degli utenti è orientata a favorire la consapevolezza dei loro diritti e interessi […] Le attività destinate all’educazione dei consumatori, svolte da soggetti pubblici o privati, non hanno finalità promozionale, sono dirette ad esplicitare le caratteristiche di beni e servizi e a rendere chiaramente percepibili benefici e costi conseguenti alla loro scelta […]”
dal "Codice del Consumo" D.L. 6 settembre 2005, n. 206, art. 4
Il codice del consumo rappresenta un insieme di regole, entrate in vigore nel 2005, con il Decreto Legislativo n. 206 del 6 settembre. Si tratta di 170 articoli messi insieme e aggiornati da una commissione istituita appositamente dal Ministero dello Sviluppo economico.
Le varie norme regolano diverse situazioni legate al consumo, per tutelare gli interessi e i diritti del consumatore, considerato il soggetto più debole nel rapporto di compravendita.
Egli infatti può essere vittima di marketing aggressivo, pubblicità ingannevole, ma anche di irregolarità in merito ad acquisti online, o altro.
La tutela dei consumatori ha come riferimento normativo il Codice del Consumo, che prevede diversi diritti e dovere delle parti coinvolte in un contratto. In caso di pratiche scorrette il cittadino può rivolgersi ad un avvocato o alle associazioni.
Il consumatore è considerato come il soggetto debole del mondo dell’economia, dato che subisce i maggiori pregiudizi a causa dei comportamenti illeciti di alcune aziende.
Per questo motivo sono state introdotte leggi ad hoc per difendere i diritti di chi acquista beni e servizi, molto spesso senza avere completa conoscenza delle norme che regolano il mercato.