La Mafia Serba è la più grande mafia nata nei Balcani e nel corso dei decenni ha sempre più acquisito rilevanza nello scacchiere criminale internazionale.
Dalla fine degli anni '80 all'inizio degli anni '90, l'espansione della NS non avvenne solo in ambito geografico, ma soprattutto in quello sociale.
Essendo attivi sia nelle piccole attività criminali locali che nei grandi commerci internazionali, i clan serbi cominciarono ad accogliere tra le loro braccia i giovani delinquenti provenienti dalle periferie di Belgrado e li posero a gestire le piazze di spaccio delle rispettive zone, mentre i capi continuarono a nascondersi tra i piani alti dell'ambiente burocratico jugoslavo. Ne è l'esempio la storia di Knele, soprannome di Aleksandar Knežević, un ragazzo che quando non aveva nemmeno 20 anni è diventato complice dell'assassino di Ljuba Zemunac e membro del clan di Voždovac. Morì nel 1992 a 21 anni dopo aver rubato un orologio di lusso e l'auto appartenenti a Radet Ćente, stretto amico di Ljuba Zemunac. Il corpo di Knele fu ritrovato nella camera d'Hotel del giovane e la persona che gli sparò non venne mai trovata.
Con lo scoppio della guerra nel 1991, NS ha la possibilità di allargarsi ulteriormente nel continente europeo: Albania, Montenegro, Bosnia, Croazia, Germania, Austria, Francia, Russia, Italia, USA e Paesi bassi sono i paesi dove operava NS durante gli anni '90 o dove perlomeno aveva trovato alleati solidi (Cosa Nostra o la Mafia Russa).
I settori principali in cui era coinvolta erano inizialmente i traffici di droga, l'estorsione e la prostituzione, ma con il passare degli anni passò anche a gestire le operazioni di traffico di armi ed esseri umani, omicidi, rapimenti e smaltimento di rifiuti.
Visione del DocuFilm serbo "Vidimo se u čitulji - 1995 (SUB ENG)", consigliata per comprendere a pieno le scelte dei membri della criminalità organizzata in Serbia.