L'ODISSEA DI ENEA
L'ODISSEA DI ENEA
"Ergo age, care pater, cervici imponere nostrae; ipse subibo umeris nec me labor iste gravabit; quo res cumque cadent, unum et commune periclum, una salus ambobus erit. Mihi parvus Iulus sit comes, et longe servet vestigia coniunx."
Vergilius, Aeneis, Liber II, vv. 707-711
⚓ SEI SBARCATO SULLA HOME PAGE "L'ODISSEA DI ENEA" ⚓
Qui troverai le motivazioni che ci hanno spinto a scegliere Enea come protagonista del nostro viaggio!
Diario di bordo DLC 2025 🧭 Perché L'ODISSEA DI ENEA? Che cosa c’entra l’Odissea con l’Eneide? Chi è realmente Enea? Per poter rispondere a queste domande, decidiamo di intraprendere un viaggio insieme a lui...
👉 Fuggiamo da Troia con Enea, suo padre Anchise e suo figlio Ascanio e, mentre la città brucia e tutto sembra perduto, il Fato ci soccorre volendo che l'eroe fondi una nuova città e che, da quell’impresa travagliata ed incredibile, nasca la futura Roma e la sua stirpe. Ma gli dei, lo notiamo anche questa volta, non sempre sono d’accordo tra di loro e, come Poseidone tenta di ostacolare con ogni mezzo possibile il viaggio di Odisseo, così Giunone fa di tutto per evitare che Enea porti a termine la propria missione.
👉 Similmente a Odisseo, Enea viaggia tanti anni per mare, attraversa tempeste e fa naufragi, vede affondare buona parte delle sue speranze, perde molti dei suoi compagni e, dopo numerose peripezie, raggiunge le coste del Lazio. Per l'eroe troiano però, diversamente da quello greco che ritorna vincitore in patria, il futuro è ignoto: egli, infatti, non conosce la sua meta e deve elaborare o rielaborare un nuovo progetto di vita, sia per il suo ruolo politico-militare (è il leader di un gruppo di guerrieri sconfitti) sia per la sua condizione familiare (è vedovo, con un figlio piccolo e un padre anziano).
👉 Tappa dopo tappa continuiamo a seguire Enea fino alla fine del viaggio. Lo osserviamo orientare la sua nave, mentre tenta di capire cosa deve e vuole fare della propria vita: ENEA È IL NOSTRO EROE DELL'ORIENTAMENTO! Lo vediamo commettere degli errori, ma anche affrontare con coraggio le difficoltà che gli permettono di crescere, di interrogare sé stesso, di capire chi vuole diventare: Enea è un uomo come tutti o, più propriamente, Enea è tutti noi!
Informazioni sottocoperta DLC 2025 🎏 L'Enea di Virgilio appartiene alla mitologia greco-romana. Poiché i Romani avevano solo Romolo e Remo per giustificare le origini mitiche di Roma, creano un legame tra la loro storia e la guerra di Troia associando a Romolo un eroe dal destino ignoto: Enea, un principe di Troia. Intorno al 500 a.C. diviene narrazione comune che lui riuscirà a fuggire da Troia in fiamme e a raggiungere l'Italia, dove fonderà la stirpe romana.
👶 La storia della nascita di Enea è raccontata nell'Inno omerico ad Afrodite. Qui si narra di come la dea influenzasse le storie d'amore delle divinità, anche quelle del potente Zeus, che decide di darle un assaggio della sua stessa medicina: la fa innamorare di un uomo mortale mostrandolo ai suoi occhi come un dio. Afrodite vede Anchise, mentre è intento a badare al suo bestiame sul Monte Ida, e si dirige verso il suo tempio a Pafos, sull'isola di Cipro, dove viene spalmata d'unguento e preparata per l'incontro. Anchise si sente subito rapito da Afrodite e le chiede se sia una dea o una ninfa. Afrodite mente, affermando di essere una mortale destinata a divenire sposa di Anchise. I due dormono assieme e solo alla mattina lei rivela la sua vera forma. Anchise cade in preda al panico, realizzando di aver giaciuto con una dea. Afrodite lo rassicura e gli spiega che non c'è ragione di avere tanta paura, perché le ninfe di montagna baderanno al loro figlio che, solo quando sarà grande, verrà portato da lui. Lo avverte, però, di non rivelare a nessuno la verità sulle origini di Enea, pena la furia di Zeus. Invece Anchise, ubriaco durante una festa, osa vantarsi del suo amore con la dea e Zeus, per punirlo, gli scaglia contro una saetta. Anchise sarebbe morto se Afrodite non fosse intervenuta a deviare il fulmine che colpisce la terra ai suoi piedi; tuttavia lo sconvolgimento dell'impatto indebolisce Anchise a tal punto che non è più in grado di camminare.
⚔️ Le origini di Enea sono menzionate anche nella Teogonia di Esiodo (circa 700 a.C.), mentre l'eroe riveste un ruolo minore nell'Iliade omerica, in cui è a capo dei Dardani. Nel Libro V entra in battaglia, noncurante di tutte le lance che lo circondano. Combatte al fianco di Pandaro, un comandante troiano, e ne protegge il corpo dopo la sua morte per mano di Diomede, re di Argo. Viene colpito alla coscia con un pesante macigno e cade sulle ginocchia. Sarebbe morto se sua madre non fosse accorsa in suo aiuto, ma Diomede è in grado di ferire la stessa Afrodite, che indietreggia. Apollo trascina via Enea fino alle sacre alture di Pergamo, dove viene guarito. In seguito Ares ordina ad Enea di soccorrere Ettore, facendolo tornare così sul campo di battaglia. Nel Libro XX, invece, Apollo lo sollecita ad affrontare Achille, ricordandogli della sua natura divina. Così incoraggiato, Enea raggiunge Achille, che inizia a provocarlo per spingerlo alla ritirata. Enea rimane impassibile vantandosi delle sue origini e implorando di proseguire la battaglia invece di scambiarsi insulti. Entrambi combattono con ferocia, ma Enea non è all'altezza del potente Achille e quindi gli dei decidono di salvarlo: Poseidone distrae Achille annebbiandogli la vista e spingendo Enea lontano.
⭐ In una parte del mito si racconta che Afrodite/Venere abbia supplicato suo padre Zeus/Giove di fare di Enea un dio, affermando che egli era già stato una volta nell'oltretomba ed era sopravvissuto. Dato che Giove accetta, Venere raggiunge il fiume Numico chiedendo che lavasse via le parti mortali di Enea, quindi unge il corpo del figlio con fragranze divine e tocca le sue labbra con nettare ed ambrosia, rendendolo divino.