2022
Lucia Dalla Venezia, Massimiliano Vescovi, Silvia Amerio, Stefania Major, Vittorio Buondì
Nella settimana dal 4 al 10 settembre 2022, un gruppo di docenti del Liceo Galileo Galilei di Dolo (VE) ha partecipato ad una attività di job shadowing in Finlandia, finanziata con i fondi europei del progetto ERASMUS. Sono stati ospitati dall'istituto Kaarinan Lukio, a Turku, ex capitale finlandese a due ore di treno da Helsinki. Ogni giorno i docenti hanno seguito le lezioni di varie materie, in genere scientifiche, ma anche alcune lezioni di inglese, arte e musica. L'orario scolastico variava dalle 8:20 alle 14:30, tenendo conto che dalle 11:00 alle 11:45 c'era la pausa pranzo, con servizio di mensa all'interno della scuola. Inoltre, dato che il sistema finlandese è organizzato per materie tra una lezione e l'altra gli studenti avevano 10 minuti di pausa, necessari per passare da un'aula all'altra. Sono stati osservati e studiati vari aspetti del sistema scolastico finlandese e confrontati con quello italiano inoltre sono stati stabiliti proficui contatti con i colleghi finlandesi. Al termine delle lezioni approfittando delle belle giornate hanno visitato la città e l'arcipelago di Turku. Nel pomeriggio di mercoledì 7 settembre è stata fatta visita alla sede di Kaarinan lukio, scuola temporaneamente inagibile a causa di un guasto idraulico, ed effettuato una piacevole escursione nei dintorni al seguito del collega Joonas Temonen. Venerdì 9 settembre è stato organizzato dai docenti finlandesi un pomeriggio conviviale con cena finale presso lo chalet di Villa Wolax, a Kaarina in riva al mar Baltico. Splendido pomeriggio e splendida serata. Un ringraziamento particolare al Preside, Kimmo Laitinen, e a tutti i docenti dell'istituto per la deliziosa e indimenticabile accoglienza. Grazie Italia, Kiitos Finland, thanks EUROPE!!! E arrivederci, kunnes jälleen tapaamme!
Roberta Muvegi
Nell'attività di job shadowing presso la scuola superiore Kaarinan Lukio frequentata da studenti di età compresa tra i 16 e i 19 anni, ho osservato lezioni di matematica, fisica, inglese, arte, musica, scienze e ho partecipato a riunioni dei docenti. I colloqui con il Preside e gli insegnanti sono stati frequenti e proficui. Dall'osservazione ho avuto la percezione di un sistema scolastico basato sulla responsabilizzazione degli studenti, sull'attenzione all'utilizzo degli strumenti digitali e sulla possibilità a breve termine (cinque/sei settimane) di effettuare esami che consentono il passaggio dello studente a nuovi corsi e/o livelli successivi della stessa materia. Il sistema scolastico appare gestito con una burocrazia essenziale. L’esperienza mi ha offerto sicuramente motivi di riflessione sulle modalità di svolgimento della mia didattica e sul rapporto che quotidianamente costruisco con gli studenti. Ritengo che l’atteggiamento dei docenti finlandesi nei confronti dei ragazzi sia almeno in parte da considerare. Sicuramente in misura diversa, però credo che anche noi dovremmo lavorare per valorizzare il senso di responsabilità degli studenti, in modo che essi siano più consapevoli dell’importanza del loro impegno. Ho anche apprezzato la modalità di svolgimento delle lezioni di matematica, durante le quali la docente alternava continuamente la LIM con la lavagna tradizionale, proiettando sullo schermo pagine del libro di testo attinenti alla lezione. Infine mi ha colpito la serenità, almeno apparente, con cui docenti e studenti vivono la scuola. Credo che questo sia un elemento essenziale per l’apprendimento e la crescita, pertanto lo terrò come esempio costante.
Antonella Novello, Marta Scaggiante
Il nostro Job Shadowing in Norvegia aveva rischiato di saltare. Dovevamo partire il 4 settembre e due settimane prima gli insegnanti di numerose contee norvegesi avevano iniziato a scioperare per ottenere un aumento di paga; anche la scuola che dovevamo visitare, la Amelie Skram in centro a Bergen, contava un ragguardevole numero di docenti in sciopero. Partimmo, rassicurati dalla vicepreside: il nostro job shadowing si poteva comunque fare! Le nostre aspettative non sono state deluse, al contrario: anche se il 30% circa del personale docente della scuola stava scioperando, con picchetti giornalieri all’ingresso della scuola, abbiamo osservato numerose lezioni, nelle spaziose, luminose e tecnologiche aule della scuola, abbiamo avuto interessanti colloqui con diversi Direttori di Dipartimento, con il Preside, Lars Berntsen e con la vicepreside, Marie-Sanchez Olsen, e anche con il Direttore Generale per l’istruzione della contea di Vestland, Byorn Lyngedal, e siamo riusciti a porre le basi di una futura collaborazione tra il Galilei e la Amelie Skram. Non abbiamo visto la Bergen piovosa e grigia di cui parlano tutte le guide turistiche: è stata una settimana graziata da un piacevole sole e da un cielo sempre azzurro, resa davvero speciale da una ospitalità che ha superato ogni nostra aspettativa. I docenti della scuola, il preside, la vicepreside, il direttore della contea e la sua famiglia, ed alcune professoresse in pensione, che avevamo conosciuto quando lavoravano alla Amelie Skram, hanno infranto lo stereotipo dei nordici freddi e chiusi! Tusen takk for oppmerksomget. Til vi møtrs igjen.
Massimo Donà
Il job shadowing presso la scuola superiore Amelie Skram, frequentata da studenti di età compresa tra i 16 e i 19 anni, è consistito nell’osservazione di lezioni di varie discipline (storia, filosofia, matematica, inglese generale, francese, spagnolo di livello 1 e 2). Durante le lezioni è stato possibile interagire con gli studenti e i professori. Inoltre si sono svolte riunioni con il management della scuola, Preside, Vicepreside e direttori dei vari dipartimenti. L’impressione che ho ricavato da questa esperienza è quella di una scuola all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, e ispirata a principi educativi basati sulla libertà, sulla scelta e sullo sviluppo dell’autonomia dello studente. Un aspetto significativo è rappresentato dalla buona padronanza della lingua inglese di studenti ed insegnanti.
Risultati significativi
confronto con il sistema scolastico norvegese;
confronto con l’organizzazione della scuola ospitante;
consolidamento della conoscenza reciproca;
primi accordi informali per uno scambio studentesco da realizzare nei mesi di gennaio e marzo del 2023;
primi scambi di informazioni su progetti Erasmus di mobilità studentesca individuale di medio e lungo termine c/o Amelie Skram.
Andrea de Martini, Elisa Capitanio, Riccardo Lucchetta, Silvia D'Agnolo, Elena Ardit, Michele Ferrini, Valentino Pietrobon, Laura Pojer
Impressioni di Dublino di Andrea De Martini — Un corso di Inglese all’estero? E quando mai? Un’occasione rara nel mondo della Scuola. E poi si sa che il Ministero ci vuole sì super aggiornati, ma non scuce: e il buon Erasmus, ottenuto grazie agli uffici di Antonella e del suo team, ci accoglieva invece generoso, a braccia aperte. Così Elisa, Silvia, Riccardo e il sottoscritto decidiamo di aderire al Bando: il nostro Inglese, arrugginito e un po’ malconcio, non aspettava altro che una bella lucidatina: we could brush up our English!
Finally, dopo un anno di ritardo causa COVID, il 28 agosto di quest’anno l’aereo è prenotato con destinazione Dublino. Si parte. Allo studentato troviamo Laura, Elena, Michele e Valentino, arrivati il giorno prima. Riusciamo a trovare un Food Pub con la cucina ancora aperta, e poi, after dinner, nelle rispettive camere a sistemare i bagagli.
Il mattino dopo, da bravi scolaretti, ci rechiamo tutti al CES (Center of English Studies) di Dublino, in pieno centro città: veniamo divisi in diverse classi per il nostro corso di lingua. Un corso intensivo: la mattina, infatti, a partire dalle 9:00, quattro ore consecutive con i nostri teacher: una breve pausa di un quarto d’ora alle 11, e poi via fino alle 13. E nei pomeriggi, dal martedì al giovedì compreso, altre due ore pomeridiane di conversation club, dalle 14 alle 16. L’impegno non è per nulla trascurabile, ma gli insegnanti sono in gamba e soprattutto è divertente riscoprirsi studenti accanto a veri sbarbatelli provenienti da tutto il mondo: dal Vietnam a San Salvador, dalla Turchia, alla Svizzera, dal Brasile alla Germania.
La città poi è viva, gli irlandesi cordialissimi, simpatici e pratici: usciamo spesso tutti assieme per pranzo e cena, e abbiamo il costante bisogno di ricevute singole per comprovare le nostre spese. Mai un problema, mai una discussione, loro sempre disponibili. Ci lasciano perplessi invece i tanti homeless, spesso giovani, che si vedono in giro, specie di sera.
Il giovedì prenotiamo un biglietto e andiamo a teatro a vedere Riverdance: bellissimo e coinvolgente spettacolo di musica e balli irlandesi. Mentre Laura, Elena, Michele e Valentino devono rientrare in Italia, io, Riccardo, Elisa e Silvia abbiamo ancora una seconda settimana di corso.
Sperando nella clemenza del tempo, che tutto sommato ci ha risparmiato, scegliamo di andare a visitare la cittadina di Kilkenny il sabato e Glendalough la domenica. A Kilkenny visitiamo il Castello e le varie abbazie, mentre a Glendalough il sito archeologico e le bellezze naturalistiche: al ritorno l’autista ci porta infatti a vedere il Guinness Lake. Poi ancora una fitta settimana di Inglese al CES e altre visite dublinesi: la National Gallery, l’EPIC, ossia The Irish Emigration Museum, il Guinness Museum, Howth… Sabato 10 settembre, l’aereo ci riporta nell’ afosa terra patria: ci eravamo abituati al fresco clima Irlandese, e ci sembra di essere tornati in piena estate. Ma tant’è. We improved our English a bit. Many thanks, Erasmus!
Ilaria Cavalletto
L’esperienza di Mobilità all’estero si è rivelata un’occasione di crescita e formazione non solo professionale, ma anche personale.
Partendo dall’Italia in solitaria, temevo soprattutto la quotidianità, ovvero dover affrontare le comuni e normali situazioni di ogni giorno in lingua francese. Per ovviare in parte al problema ho seguito un corso di lingua nei mesi precedenti la partenza (18h) con una docente madrelingua dell’Associazione Alliance française di Padova. Dopo un paio di giorni a Lione in realtà tutto si è rivelato meno complicato di quanto pensassi. Mi considero soddisfatta anche dei corsi che ho scelto e frequentato alla Scuola Lyon Bleu: la prima settimana corso di lingua livello B1, la seconda settimana al corso di lingua ho abbinato anche un corso di cultura che prevedeva visite alla città e a luoghi di particolare interesse culturale e turistico, nonché degustazioni eno-gastronomiche. Ho fatto anche visite e attività in autonomia (Museo dei fratelli Lumière, Museo della Confluenza, Acquario…). Ho conosciuto persone provenienti un po’ da tutto il mondo (Europa, America, Giappone) che frequentavano i miei stessi corsi e attività, e devo dire che proprio dover comunicare con loro, ossia con persone che avevano le mie stesse competenze nella lingua straniera, è stata la vera palestra linguistica.