Gare Matematiche 

GLI ALLENAMENTI SI SVOLGONO ORIENTATIVAMENTE AL POMERIGGIO (LUNEDI' E VENERDI' 14H30MIN/17H00MIN) 3° PIANO LATO A. Per ottenere  informazioni più specifiche, consultare il presente sito e/o scrivere  a steave.selvaduray@liceogalfer.it 


Le gare matematiche sono un mezzo per imparare la vera MATEMATICA ELEMENTARE, cioè l'arte di risolvere e di creare problemi elementari che richiedono studio, pazienza, volontà e immaginazione e che non si riducono ad applicazioni triviali di tecniche standard.                                                                                                                                                                               

 HOW TO SOLVE IT

https://en.wikipedia.org/wiki/How_to_Solve_It

It is better to solve one problem five different ways, than to solve five problems one way.” 

G. Polya


   

  “Questo è quel pergolato e questa è quell'uva

che la volpe della favola giudicò poco matura

perché stava troppo in alto.

Fate un salto, fatene un altro.

 Se non ci arrivate riprovate domattina,

vedrete che ogni giorno

 un poco si avvicina il dolce frutto;

l'allenamento è tutto.”

GIANNI RODARI


Le gare di matematica sono una serie di iniziative organizzate a livello nazionale in cui gli studenti hanno l’opportunità di intraprendere un percorso di avvicinamento ed esplorazione della matematica con spirito ludico: la risoluzione dei problemi proposti non si limita all’applicazione meccanica di tecniche e formule, ma richiede un approccio creativo e risulta quindi particolarmente stimolante. Al di là delle competizioni individuali, ciò che rende uniche le gare di matematica sono le gare a squadre, che costituiscono un’occasione per imparare a collaborare e per vivere delle esperienze avvincenti tutti insieme. Il nostro Liceo promuove queste attività come opportunità di stimolare la curiosità dei ragazzi, affinché si possano mettere in gioco e scoprire che la matematica, in fondo, può essere davvero divertente! Il Galfer, da molti anni, offre agli studenti la possibilità di partecipare a incontri collettivi settimanali, in cui degli ex alunni mettono a disposizione la loro esperienza per aiutare gli studenti più giovani e accompagnarli in questo percorso, fornendo preziosi consigli: è proprio il confronto tra i ragazzi ciò che sta alla base del progetto. Questi allenamenti, che si svolgono nei pomeriggi di lunedì e di venerdì (generalmente nell’orario 14.30-16.30), si dividono principalmente in due tipi: si alternano incontri in cui studenti esperti illustrano idee utili per approcciare problemi di vario genere (algebra, aritmetica, combinatoria, geometria, logica, probabilità) a vere e proprie simulazioni di gara da affrontare insieme, in modo da favorire l’interazione tra i ragazzi e sviluppare uno spirito di squadra. All’inizio dell’anno scolastico, i partecipanti vengono suddivisi in due gruppi, uno dei quali comprende gli studenti di classe prima (e più in generale, coloro che non hanno esperienza pregressa), che seguono un percorso introduttivo ad hoc sotto la supervisione di ex alunni esperti. Nel corso dell’anno scolastico vengono formate diverse squadre, che comprendono studenti di tutte classi, per la partecipazione alle gare regionali di marzo (a Torino, Genova, Milano) e poi per le gare nazionali a maggio, che si svolgono a Cesenatico. Oltre a queste competizioni per classi miste, il nostro istituto partecipa anche a gare a squadre rivolte al primo biennio, in modo che anche gli studenti più giovani possano trovare spazio fin da subito per mettersi in gioco e fare esperienza. Infine, esistono anche competizioni a squadre esclusivamente femminili, pensate per incoraggiare la partecipazione delle ragazze a queste iniziative. Per quanto riguarda le attività individuali, il Galfer prende parte alle Olimpiadi della Matematica e ai Kangourou della Matematica. Entrambe queste competizioni sono suddivise in diverse fasi, a partire da quelle che si svolgono a livello di istituto fino alle finali nazionali. La prima fase delle Olimpiadi è costituita dai “Giochi di Archimede”, che hanno luogo a fine novembre.

Oltre agli allenamenti proposti internamente al nostro istituto, vengono organizzati periodicamente stage nazionali, che sono occasioni di incontro con altri ragazzi appassionati e in cui avviene anche la selezione degli studenti per la partecipazione alle gare internazionali, insieme a studenti di tutto il mondo.

LORENZO CAPPONI (I allenatore)  

Riflessioni dei nostri studenti

"La matematica é la mia passione fin da quando sono piccola, l’ho sempre vista come un gioco e mi é sempre venuta abbastanza naturale, per questo non mi é mai risultato pesante, anzi spesso anche divertente, studiarla. In particolare mi appassionano i problemi a cui mi sono avvicinata alle medie perché mi permettono di esplorare ancora di più la matematica, di unire alla pura logica molta creatività e soprattutto di non essere costretta a seguire un procedimento standard, ma poter trovare molte strade diverse per arrivare ad un unico risultato. Quando risolvo un problema, soprattutto se di una certa difficoltà, mi sento fiera di me e motivata a imparare sempre cose nuove.

Quando invece non riesco a risolvere un problema talvolta sono un po’ frustrata, ma molto più spesso questo mi ricorda che ci sono ancora moltissime cose che non so e per questo mi incentiva a migliorarmi  e a ritentare quel problema quando avrò studiato di più finché non riuscirò a risolverlo."

Margherita P.


"Fin da quando ero piccolo mi è sempre piaciuto svolgere calcoli a mente: spesso si trattava di moltiplicazioni, addizioni e sottrazioni fino alle centinaia. Ci si sedeva in salotto dopo cena, in presenza di molti parenti e mi davano delle operazioni a mente, oppure chiedevano di calcolare quando fossero nati sapendo l'età. Quando davo il risultato tutti i membri della famiglia erano contenti, sorridevano e si complimentavano ed io, volendo renderli ancora più orgogliosi, chiedevo altri calcoli. Quando ho iniziato le elementari, quindi, sapevo già far di conto e la matematica era la mia materia preferita. Sapevo dell'esistenza di gare di matematica per le quarte e le quinte elementari, (sarebbero le écolier di Kangourou), ma non partecipai mai. La mia prima gara fu quella in seconda media, il Kangourou Benjamin: riuscii a qualificarmi per la finale a Cervia e arrivai settimo. Da quel momento mi sono sempre allenato e ho cercato di migliorare il più possibile. Risolvere i problemi è fantastico: la soddisfazione nel trovare la risposta, o meglio, l'idea che porta alla risposta, è immensa. Ci si sente invincibili, soprattutto se il problema sembrava impossibile. Quando non trovo la soluzione di un problema sento il bisogno di continuare a cercarla; dopo una gara continuo a pensare ad un problema irrisolto. Non posso andare avanti facendo finta di nulla, come se tutto andasse bene: devo trovare la soluzione." Roberto R. 

"La passione per la matematica per me è nata in seconda media, anche se non me ne sono reso conto subito. Trovavo facile ciò che molti miei compagni trovavano difficile come espressioni, frazioni e semplici problemi. In seconda poi ho avuto l’occasione dì partecipare ai giochi Bocconi (organizzati dalla scuola) e mi sono piaciuti, quindi li ho rifatti anche in terza.

Mi sono avvicinato ai problemi delle gare all’inizio della prima liceo quando ho cominciato gli allenamenti, prima non ne avevo mai risolti del genere. Quello che mi piace della risoluzione del problema è la parte dì creatività e di strategia insolita che viene applicata.

Risolvere i problemi per me è soddisfacente ma è anche un modo per tenermi allenato. Soprattutto nelle gare a squadre, risolvere i problemi con qualche compagno raddoppia la felicità, anche erché è importante saper lavorare in squadra.

Quando non riesco a risolvere un problema mi succede senza farlo apposta dì pensarci mentre non ho nulla da fare. Anche dopo le gare, mi capita dì provare a risolvere i problemi che non ho svolto per mostrare a me stesso che con un po’ più dì ragionamento ce l’avrei fatta. Oppure in qualche caso divento un po’ invidioso se qualcuno non troppo più bravo dì me è riuscito a farlo e io invece sono bloccato."

Matteo B.





Riflessioni dei nostri studenti

(continuazione)


"Sono sempre stato molto affascinato dalla matematica, ho scoperto le gare in prima media ma ho iniziato ad allenarmi solamente un paio d’anni dopo. I problemi, quelli che meritano questo nome sono fatti per far innamorare della matematica; l’enunciato stesso è un fatto che suscita interesse, la soluzione è talmente elegante da sembrare magica.

Quando sono abbastanza fortunato da risolvere un problema, a cui magari sto pensando da giorni, provo una scarica di adrenalina e euforia incredibile ed è proprio in quel  momento che capisco quanto fosse bello il problema.

Non riuscire a risolvere un problema dopo aver provato mille strade diverse è qualcosa di molto snervante anche perché spesso la soluzione è più semplice e pulita di quanto si immagina, spesso però non si demorde e si continua a provare con il rischio di sognarsi il problema la notte. "

Luca C.

 

"Ricordo di essere sempre stato appassionato di matematica, ovviamente in modi diversi in base all'età. All'asilo quando ero malato passavo il tempo scrivendo al computer i numeri naturali in ordine crescente esprimendo ognuno come somma del precedente e 1.

La prima volta che ho saputo dell'esistenza delle gare è stata in 4ª elementare quando la nostra maestra ci ha parlato dei Kangourou della matematica, purtroppo però era già scaduto il tempo per l'iscrizione e ho dovuto aspettare l'anno dopo, quando ho partecipato nella categoria écolier e sono andato per la prima volta alla finale a Cervia.

Mi piace risolvere problemi per il senso di soddisfazione che mi dà, soprattutto nell'ultimo periodo è proprio una scarica di adrenalina chiaramente percepibile che ho in poche altre occasioni. Questo però riguarda più che altro i problemi "da gara", al di là delle competizioni mi piace (provare a) risolvere problemi per la bellezza di capire esattamente come funziona un procedimento, in che modo si manifesta un evento (anche astratto), perché è vero un fatto.

La reazione a un problema che non riesco a risolvere varia abbastanza a seconda di quanto stimavo difficile il problema prima di affrontarlo: se mi aspettavo di saperlo risolvere facilmente principalmente frustrazione e un po' di delusione, se invece sapevo in partenza che sarebbe stato impegnativo più che altro aumenta l'interesse nella soluzione, al di là della mia capacità di trovarla"

Filippo B. 


 


Riflessioni di Steave Selvaduray

Nel seguente link link 

https://www.youtube.com/watch?v=A-lVN_54Hdk

presentiamo la soluzione di un problema delle olimpiadi e mostriamo quanto possa essere involuto il ragionamento per risolverlo.   In effetti, la risoluzione richiede, in linea di principio, la matematica appresa al Liceo. Tuttavia, non c'è una tecnica standard che possa essere appresa da qualsiasi studente per risolvere tale problema. Ciò spiega quanto sia fondamentale studiare in modo autonomo parti avanzate di matematica elementare,  seguire sessioni di allenamento in modo da poter ricondurre un problema a problemi già visti: naturalmente, ciò non è sempre possibile!   

Orario Gare

Risorse

Per gli studenti che desiderano allenarsi alle gare di matematica, individuali o a squadra, in modo autonomo o intensivo, suggeriamo alcuni siti e testi dedicati alla risoluzione di problemi elementari. Ricordiamo che la consultazione dei materiali online e l’acquisto dei libri indicati sono assolutamente facoltativi.


Playlist a disposizione per gli allenamenti. (Steave Selvaduray)


        JMSS2022 - YouTube 

         JGAS2022 - YouTube 

   (Teoria dei numeri attraverso la soluzione dei problemi)

          NT2023-2024 - YouTube 


Materiali messi a disposizione durante gli allenamenti (Lorenzo Capponi )