LA MONETA

Per studiare la storia e la funzione della moneta ci siamo serviti del materiale prodotto dalla Banca d'Italia per le scuole. 

Prima della moneta esisteva il baratto. Il problema del baratto è che se avevi bisogno di una mela e avevi da dare una pera, avresti dovuto trovare non solo qualcuno con una mela ma che volesse una pera. Sebbene non sembra una cosa tanto difficile parlando di frutta, il sistema in realtà era alquanto complesso. Fu così che si pensò a qualcosa che avesse un valore per tutti in modo da facilitare gli scambi. All'inizio si utilizzarono materie che erano molto ricercate come il sale, l'argento, le pecore ma anche qui presto si notarono le difficoltà: pesa per bene il sale che è anche igroscopico, taglia a metà la pecora perché il valore era inferiore alla pecora intera, e così via.  Andava male con il vaso d'argento ma se l'argento fosse stato fuso in pezzi più piccoli, allora si sarebbero create maggiori occasioni in cui i pezzi fossero stati adatti al prezzo da pagare. Fu cosi che nacquero le prime monete metalliche di argento ed oro.  Ritrovamenti archeologici mostrano che le prime monete metalliche coniate sono apparse intorno al 620 avanti Cristo in Lidia. Erano fatte di elettro, una lega naturale di oro e argento; sulle monete era impresso il loro valore, e il sigillo di chi le aveva forgiate, il re. Ovviamente il sistema si è andato via via migliorando fino ad arrivare ai giorni nostri in cui non solo si usa il cosiddetto contante ma è possibile pagare in modo virtuale con carte di credito o debito, bonifici. Inoltre il contante non ha valore in sè come lo aveva l'oro o l'argento ma hanno valore legale, cioè gli è attribuito un valore per legge.

CRIPTOVALUTE

"Bitcoin o qualcosa del genere non sono davvero valute, sono beni. Un euro è un euro: oggi, domani, tra un mese, è sempre un euro". Queste le parole del ex presidente della BCE, Mario Draghi, che ci aiutano a capire che le cripto-attività non sono da considerare moneta, ma solo un bene speculativo altamente rischioso.

Le cosiddette valute virtuali (o valute digitali o cripto-attività o criptovalute) sono rappresentazioni digitali di valore, utilizzate come mezzo di scambio o detenute a scopo di investimento, che possono essere trasferite, negoziate o archiviate elettronicamente.

Quindi sono un oggetto completamente digitale (nascono, vivono e sono custodite elettronicamente), che non ha un controvalore nell'economia reale, a meno che queste valute non siano accettate come mezzo di scambio. Si stima che siano circa 50 milioni le persone che detengono questo bene, e il loro impatto nel sistema economico è dunque ancora limitato (FONTE: l'economia per tutti di Banca d'Italia).

Per capire il concetto delle criptovalute, che non è semplicissimo, abbiamo seguito i video di Muchacha e ci siamo sfidati a colpi di Edpuzzle in gruppi, abbiamo cioè inserito in vari punti del video delle domande abbastanza cattive a cui hanno risposto gli altri gruppi. 


CROWDFUNDING 

Il crowdfunding è una delle forme di raccolta fondi che fatta online, diventa molto utile per rivolgersi ad un numero molto grande di persone e quindi aumentare la probabilità di arrivare alla cifra necessaria. Quello che vorremmo fare noi, come scuola, è sviluppare un'attività di crowdfunding per finanziare la stampa del nostro giornalino scolastico.

Prima di tutto abbiamo fatto una ricerca su quali sono le piattaforme di crowdfunding e abbiamo trovato una piattaforma sviluppata dal ministero, chiamata Idearium.

Idearium è una piattaforma rivolta alle scuole e grazie ai sostenitori che possono inviare i propri contributi attraverso PagoPa o PagoInRete. Per caricare un progetto bisogna sviluppare l'idea, creare i contenuti testuali e visivi, descrivere per bene il progetto in modo da rendere chiaro lo scopo del finanziamento. Importante è anche fornire un feedback ai sostenitori come delle card online di ringraziamento o l'invio del materiale prodotto grazie al finanziamento. Questo almeno è come abbiamo progettato il nostro intervento anche se non siamo ancora riusciti a partire.