Masi

delle Valli del Noce

Il maso                              

Il nome “maso” deriva dalla parola "mansum", la quale in latino prende il significato di dimora, ed indica sostanzialmente un’azienda agricola autosufficiente, formata da un insieme di edifici e terreni, appartenente anticamente ad una famiglia di signori che la davano in affitto ai contadini.


Parlando di posizione, possiamo dire che generalmente, in un paesaggio di montagna il maso si trova a media quota, tra la malga, la quale è situata in alta quota, per questo essa è abitata solo nella stagione estiva, e il paese posto nella valle, sulle pendici della montagna.


Per tradizione il maso è lasciato in eredità al primogenito maschio, mentre gli altri eredi vengono liquidati con una somma in denaro o rimangono a lavorare nella fattoria. In questo caso la proprietà del maso appartiene ad un’unica famiglia e prende il nome di “maso chiuso”.


Le tipologie compositive di maso sono:

MASO “CHIUSO”

Tipica costruzione massiccia che si estende fino ai piani superiori, con cantonali rastremati in cui sono assenti sporgenze della costruzione, come balconi...

MASO ISOLATO 

Nel maso isolato è spesso presente, oltre alla stalla e al fienile, un locale destinato all’abitazione temporanea nei periodi di presenza del bestiame e in estate al tempo della fienagione. Esso è fisicamente separato dalla stalla ed è solitamente chiamato “bait”.

MASO “APERTO”

Maso generalmente composto da un apparato ligneo, volume e pianta più liberi. E' caratterizzato per la presenza di poggioli (usati per essiccare il fieno), scale esterne e sporgenze al piano superiore.

Gli elementi del maso

Gli elementi principali che compongono un maso sono: la stalla al piano seminterrato, il fienile e l’aia ai piani superiori ed una piccola stanza adibita alla cottura dei cibi e alla preparazione dei formaggi. Al pianterreno vi sono una o più stalle e talvolta anche altri ambienti, quali porcile, pollaio, spazi adibiti alla legna ed eventuali ripostigli per gli attrezzi. Oltre ai vari edifici, i masi comprendono anche i terreni circostanti, destinati allo sfalcio del prato o al pascolo del bestiame.


L’abitazione vera e propria è rimasta praticamente inalterata nel corso del tempo. Essa è composta essenzialmente da un piano terra realizzato in pietra e intonacato di bianco e da un piano superiore in legno con balconi coperti e un tetto spiovente.

Il cuore del maso è la stube, il caratteristico soggiorno rivestito in legno, con al centro la tipica stufa in ceramica, in cui si ritrovava tutta la famiglia. Le camere da letto si trovano invece al piano superiore.


I materiali utilizzati nella costruzione possono essere diversi e variano da zona a zona in base alla loro presenza nel territorio. In sintesi si può dire che venisse usato prevalentemente legno e a questo si aggiungeva anche l’uso di pietra e calce, laddove era possibile ricavare questi materiali.

Generalmente il basamento è in pietra intonacata e il legno usato è di larice.

Il tetto, solitamente, è formato da due spioventi debolmente inclinati e abbastanza sporgenti sul lato a valle.


Dal punto di vista strutturale si riconoscono due sistemi costruttivi:

TECNICA BLOCKBAU 

Tecnica di origine nordica antica. Il maso veniva realizzato solamente tramite l'impiego dell'ascia 

TECNICA A TELIAO CON RIVESTIMENTO IN TAVOLE

Questa tecnica veniva usata specialmente nelle valli alpine, le quali hanno affiancato e poi sostituito la tecnica Blockbau con l’introduzione delle segherie veneziane ad acqua.

La storia

Durante il Medioevo nella contea del Tirol vi erano le curtes, piccole comunità ed edifici dove il signore svolgeva attività economiche. Esse erano formate da mansi (da cui il termine maso), i cui coloni erano affittuari o servi di un Signore.


Col tempo i contratti d'affitto cambiarono, trasformando i masi in piccole proprietà private pur dipendendo sempre da un Signore. Tale sistema favorì fin da subito una maggiore produttività e la formazione di un ceto contadino stabile. 


Il primo riconoscimento giuridico del maso avvenne nel 1526. 

Successivamente la Legge tirolese del 1900 rappresentò un punto di svolta, in quanto introdusse una serie di mutamenti volti a renderla compatibile con i tempi moderni. Ciò venne fatto fissando le dimensioni minime e massime che dovevano essere sufficienti a mantenere da un minimo di 5 a un massimo di 20 componenti familiari. Tale misura obbligò quei masi ormai divenuti piccoli latifondi o composti da nuclei famigliari grandi, ad essere divisi in nuovi nuclei famigliari e nuovi masi con relativi terreni.

L'evoluzione del maso

I masi originari ancora esistenti in Trentino sono migliaia, diffusi in tutte le valli. 

Inizialmente i masi costituivano una piccola azienda agricola, la cui gestione era affidata ad un’unica famiglia. 

Le attività, una volta svolte nei masi, variano dall’agricoltura all’impiego di una parte di campo destinata all’allevamento, in particolare di ovini. Successivamente nella seconda metà del XX secolo, avverrà un rapido abbandono di gran parte dei masi, a seguito della radicale ristrutturazione in prospettiva industriale dell’allevamento di bovine da latte e del sistema lattiero-caseario. 


I masi oggi vengono principalmente utilizzati in ambito turistico, come molte altre costruzioni presenti nella regione. In particolare, le fattorie sono state trasformate in aziende agrituristiche che offrono agli ospiti la possibilità di soggiornare in ambienti rustici, dove è possibile assaporare l’atmosfera del legno invecchiato, della fattoria e il calore della stube. Quindi al giorno d’oggi, il maso tradizionale sta lasciando il posto a “moderni” agriturismi, luoghi dove i turisti possono vivere un’esperienza unica in un ambiente tipico della regione.  

Prato e pascolo

Con il termine prato si intende un appezzamento dedicato alla crescita e allo sfalcio del manto erboso, essiccato poi in fieno, quale alimento per il bestiame durante i mesi invernali.

Con il termine pascolo si intende l'appezzamento su cui il bestiame si alimenta direttamente sul fondo erboso.

L'area erbosa circostante al maso poteva essere utilizzata sia come pascolo che come prato da fienagione.