MITO DI EUROPA

Vaso greco risalente a oltre 2000 anni fa, rinvenuto nell'Italia meridionale ed attualmente conservato al Louvre di Parigi.

Il nome con il quale indichiamo l’Unione europea, la realtà sovranazionale di cui facciamo parte, ha origini antichissime. Risale all’antica Grecia, una storia, divenuta leggenda, che ha come protagonista una giovane principessa chiamata, appunto, proprio Europa. 

Europa era una principessa fenicia, figlia di Agenore e Telefessa. Un giorno la principessa mentre stava raccogliendo i fiori in spiaggia venne rapita da ZEUS, trasformato in un bellissimo toro bianco, trasportandola, attraversando il mare, sull’isola di Creta. I due innamorati celebrarono la loro unione. 


Europa è immigrata, nata nella sponda sud del Mediterraneo. Quest'ultimo fu lo scenario dell’impervia traversata da Oriente a Occidente, verso Creta. Il mito continua con il racconto dei fratelli di Europa che vagano per ritrovarla. 

Esiste anche un’etimologia greca del nome Europa, «larghi occhi» quasi a dipingere nel nome la sua natura di  sposa-giovenca

Tante le spiegazioni e le teorie che spiegano perché Europa divenne un nome geografico, ma tutte richiamano il nostro legame profondo con la civiltà greca e romana del nostro continente con quello asiatico, un legame tra Oriente e Occidente, un legame che anche noi dovremmo ricordare, molto più spesso di quanto non facciamo.

L’Europa è nata da una storia d’amore ha indicato in origine un francobollo geografico con una visione molto ambiziosa. Ora è una realtà fatta di 24 lingue e 27 paesi, vola non più sul dorso di un toro ma su un tappeto volante fatto di valori conquistati e imprescindibili.

Democrazia, rispetto dei diritti umani, uguaglianza e anni di pace e libertà. Un tappeto volante a cui si aggrappano con speranza donne e uomini in fuga da molti paesi.