I luoghi del film 

e non solo...

Leonardo Sciascia amava il cinema. Dalle sue opere letterarie sono stati tratti nove film di impegno civile, con storie dove emerge la fatalità del destino umano in un contesto di ingiustizie e di emarginazione, rappresentato spesso da eroi solitari e maledetti. Lo stile “impressionistico” nella descrizione degli ambienti ha lasciato una grande eredità artistica, di promozione e marketing turistico. Prendendo spunto da alcune scene del film "A Ciascuno il Suo", gli alunni della V A Turismo hanno pensato ad alcune proposte di itinerari turistici nei luoghi della nostra amata ed intricata Sicilia. 


Qui di seguito i luoghi inquadrati dalle riprese cinematografiche e delle proposte di itinerari pedonali, fruibili direttamente con Google Maps, dove abbiamo integrato i luoghi cinematografici con altri siti da non perdersi. 


"L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra… chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita." 

Goethe 


CEFALU'

Corso Ruggero (Cefalù)

Corso Ruggero è il Corso principale di Cefalù, che attraversa la città e arriva al Duomo. 

Nel film è la strada dove ha sede la farmacia Manno. 

Segue il tracciato dell'antico decumano romano e separa la città in due quartieri: ad ovest il quartiere tipicamente medievale, con un intrico di vicoli, scalinate, porticati e passaggi stretti; ad est, una scacchiera regolare di vie rettilinee che scendono verso il mare. In corrispondenza di piazza del Duomo e il Municipio, ex monastero cinquecentesco completamente trasformato. In angolo con via Amendola, invece, sorge l'Osterio Magno, (XIII-XIV sec.) indicato dalla tradizione come residenza di Ruggero II. L'edificio è stato molto trasformato nei secoli e oggi la sua originaria bellezza è riconoscibile solo in piccoli frammenti. il corso si conclude in piazza Garibaldi, cerniera tra il nucleo antico e le moderne espansioni, dove sorgeva la porta di Terra, uno degli accessi alla città. Resti dell'antica cinta muraria a blocchi poligonali sono visibili alla base del campanile si SS. Maria della Catena, piccola chiesa della vivace facciata a portico.    

Duomo di Cefalù 

La Cattedrale di Cefalù, nota come basilica cattedrale della Trasfigurazione, è il monumento più famoso e straordinario di questo splendido borgo marinaro. 

La Cattedrale e la sua piazza sono, nel film, la scenografia spettacolare in cui si girano molte scene importanti: dagli incontri all'esterno del circolo, ai funerali, al matrimonio finale. 

Dal 2015 fa parte del sito Unesco: Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale. Oltre ai mosaici dell’abside, l’interno del Duomo di Cefalù custodisce diverse straordinarie opere d’arte. A questi si aggiunge anche il chiostro normanno, uno dei migliori esempi di arte medievale europea. Intitolato al SS. Salvatore, il Duomo colpisce per la sua imponenza all’interno del tessuto urbano della città. Secondo la leggenda, sarebbe sorto in seguito al voto al Santissimo Salvatore da Ruggero II che si sarebbe salvato da una tempesta riuscendo a guadagnare la terraferma all’altezza della cittadina siciliana.  In realtà Ruggero II fece edificare questo imponente santuario per farlo diventare il mausoleo della sua famiglia. Nella Cattedrale, infatti, erano custoditi due sarcofagi in porfido, fatti realizzare proprio dal sovrano per sé e la moglie. Nel 1225, però, il re Federico II li fece trasferire nella Cattedrale di Palermo. L'edificazione ebbe inizio nel 1131 e nei decenni seguenti furono realizzati i mosaici nell'abside. Il monumento ha uno stile romanico con tratti siculo normanni e bizantini. L’accesso alla Cattedrale avviene dopo aver percorso una serie di gradini che conducono al sagrato, usato inizialmente come cimitero. Qui  si  nota subito l’antica Porta Regum (Porta dei Re), un bellissimo portale a cinque ghiere concentriche riccamente scolpite e decorato con raffinatissimi fregi in marmo. La facciata del Duomo di Cefalù è resa imponente da due grandi torri a base quadrata. Anche se apparentemente possono sembrare uguali, in realtà, presentano decorazioni diverse e simboleggiano la prima il potere temporale della corona e la seconda il potere spirituale della chiesa. L’interno è a pianta basilicale. Ci sono tre navate divise da sedici colonne di granito che sostengono slanciati archi a sesto acuto a doppia ghiera. Opere di grande valore artistico lo arricchiscono: la splendida Madonna con Bambino, attribuita allo scultore Domenico Gagini,  i preziosi mosaici in stile arabo-normanno dell’abside, la una grande croce lignea bifronte, dipinta nel XV secolo da Guglielmo da Pesaro e poi gli splendidi stucchi barocchi realizzati nel 1650 da Scipione Livolsi. 

Chiostro 

Il chiostro annesso al fianco settentrionale della Cattedrale di Cefalù rappresenta una delle più eccelse testimonianze artistico – scultoree di età normanna, nonché il più antico esempio di chiostro esistente in Sicilia del tipo a capitello binato su doppia colonnina. 

Nel film è il luogo in cui si incontrano il prof. Laurana e don Luigi Corvaia. 

Il chiosto, per la sua fattura architettonica di estremo pregio, viene considerato uno degli esempi più considerevoli all’interno del panorama dell’arte medievale europea, testimonianza dello splendore dell’epoca normanna in Sicilia. Un luogo di estrema bellezza che esorta al silenzio e alla meditazione.

Bastione Marchiafava (Cefalù)

Il Bastione di Capo Marchiafava, si trova a Cefalu’ ed è situato a ridosso della Chiesa dell’Itria. 

Nel film è luogo d'incontro tra il prof. Laurana e l'avv. Rosello.

Definito intorno al 1600, rappresenta l’estremità settentrionale della cinta muraria che circonda Cefalù sul lato del mare; è il punto più alto, e su questo è stata costruita la piattaforma di base poligonale con la punta proiettata verso il mare, quasi come la prua di una barca. La posizione suggestiva e rialzata rispetto al centro cittadino consente una visuale perfetta su tutto il golfo davanti alla città e regala un panorama unico da cui è possibile ammirare la scogliera, il faro e alcune delle isole Eolie nelle migliori giornate di sole.

ITINERARIO e altri luoghi da visitare a Cefalù

Qui di seguito abbiamo ipotizzato un itinerario pedonale che, partendo da piazza Garibaldi (alla fine di Corso Ruggero), permette di visitare i luoghi del film e anche i seguenti altri siti, degni di nota:

Chieda di Maria SS. della Catena;

Osterio Magno;

ex monastero di Santa Caterina (attuale municipio).

All'interno della mappa, cliccando sui segnalibri si visualizzerà una breve descrizione del sito e le immagini cinematografiche e odierne; cliccando sul simbolo  [  ]  la mappa verrà aperta in una ulteriore scheda per una migliore fruibilità.

Con i segnalibro in ROSSO i luoghi del film; con i segnalibro in BLU gli altri siti proposti da noi.

Sulla mappa, cliccando sul primo simbolo a sinistra, si aprirà il menù.

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PALERMO

Piazza Giulio Cesare (Palermo)

Piazza Giulio Cesare è una piazza di Palermo situata appena fuori dal centro storico,  dI fronte la Stazione di Palermo Centrale. Nel film è luogo di incontro tra il prof. Laurana e la vedova Roscio e  con l'avv. Rosello.

La piazza venne edificata nel 1886 insieme alla nuova Stazione di Palermo Centrale che vi si affaccia. Si tratta di una piazza circolare che è anche l'inizio della Via Roma,  al centro  è presente una statua equestre raffigurante Vittorio Emanuele II, coeva alla piazza. La statua si trova al centro di una piccola area verde, circondata da piccoli giardini con molti alberi e fiancheggiata da siepi. Sul fronte di via Roma è presente l'ingresso monumentale edificato tra il 1924 ed il 1936.

Piazza della Vittoria (Palermo)

Piazza della Vittoria è una delle piazze usata come scenografia dal regista per gli incontri a Palermo tra il professore Laurana e la vedova Roscio.

E' la piazza che subito si incontra se si entra nel centro storico dalla bellissima Porta Nuova da dove inizia il corso Vittorio Emanuele che la costeggia sul lato settentrionale. Se si opta per l'ingresso da Porta Felice (come nella nostra proposta di itinerario) è la parte finale di Corso Vittorio Emanuele, lato sud.  Da qui si può effettuare una visita al duomo di Palermo (anch'esso sito UNESCO come quello di Cefalù), al Palazzo dei Normanni e, a poche centinaia di metri, alle catacombe di Porta di Ossuna.

Questo era il nucleo più antico della città, come dimostrano gli scavi archeologici che hanno portato alla luce resti dell’antica Roma. Sul lato meridionale si affacciano alcuni antichi edifici tra cui l'ex convento cinquecentesco di Santa Elisabetta, ora sede della Squadra Mobile della Polizia di Stato; ma Il lato più interessante è ovviamente quello occidentale, occupato interamente dalla facciata del Palazzo Reale dove, in un angolo, tra il verde, si erge il grande e candido monumento a Filippo V (che in origine era dedicato a Filippo IV). All’interno della piazza è presente  un ampio giardino con il grande palmeto di Villa Bonanno. La piazza si trova all'interno del centro storico cittadino nel quartiere denominato Albergheria,  ha una forma quasi perfettamente quadrata e prende il nome dalla vittoriosa rivolta dei palermitani del 1820 contro i regnanti Borboni


Piazza Marina (Palermo)

In Piazza Marina, si incontrano , nella prima parte del film, il professore e il suo amico deputato. 

Ubicata alla fine di corso Vittorio Emanuele (l’antico Cassaro), nel quartiere della Kalsa,  si apre la circolare piazza Marina, così chiamata proprio  perché legata al mare che ancora oggi si raggiunge percorrendo pochi passi. E’ stata teatro di vicende storiche felici, ma anche cruente. In questo luogo, infatti,  venivano organizzati spettacoli pubblici di diverso genere, comprese le esecuzioni e le torture operate dal tribunale dell’Inquisizione, che aveva sede nell’attiguo palazzo Chiaramonte-Steri. Al centro della piazza oggi sorge il bellissimo giardino pubblico, realizzato da Gian Battista Basile nel 1864-66, chiamato “villa Garibaldi”, che è adornato con lapidi e busti dedicati a personaggi risorgimentali e che ospita, oltre a piante tropicali e subtropicali, alcuni dei Ficus più grandi d’Europa, in particolare il Ficus macrophylla, con una altezza di più di trenta metri ed una circonferenza che supera i venti. Oltre al citato palazzo Steri, sulla piazza sorgono altri edifici storici, come il palazzo Notarbartolo di Villarosa e il palazzo Galetti di San Cataldo e, in un angolo verde di una propaggine della piazza a nord-ovest, si trova la fontana del Garraffo (spostata qui dalla Vucciria).A due passi da piazza Marina, nell’attigua via Lungarini, troviamo poi  il bellissimo palazzo Mirto. Proprio a piazza Marina, il 12 marzo del 1909, il coraggioso poliziotto JOE PETROSINO venne ucciso da tre colpi di pistola. Lo ricorda il suo nome scritto sul muro reggente la cancellata che circonda il giardino Garibaldi di cui abbiamo già parlato.

Piazza Castelnuovo (Palermo)

Nel film le scene sono girate davanti al Palchetto della musica; qui la vedova Roscio fa salire sull'auto il prof. Laurana che le mostrerà il diario segreto. 

Piazza Castelnuovo è una delle piazze principali di Palermo. Prende il nome dalla statua che raffigura Carlo Cottone, principe di Castelnuovo, scolpita da Domenico Costantino proprio di fronte alla statua del suo amico Ruggero Settimo posta nella piazza del teatro Politeama, da cui appunto prende il nome. Carlo Cottone (Palermo 1776-1829), fu il primo dei baroni siciliani che rinunciò ai propri diritti feudali a favore dei diritti del Parlamento siciliano. Nel 1810 fece approvare una riforma del sistema tributario siciliano ma, osteggiato dal governo locale, venne arrestato ed esiliato a Favignana nel 1811.


Loggiato San Bartolomeo e Istituto Nautico

Nel film il professore esce dal liceo in cui insegna. Il liceo del film è l'attuale Istituto nautico e sorge nella parte finale di Corso Vittorio Emanuele.  Adiacente all'istituto è Il Loggiato di San Bartolomeo: ciò che rimane di un ospedale seicentesco che si affaccia sul Foro Italico della città di Palermo, alla sinistra di Porta Felice, oggi usato per mostre ed esposizione temporanee. 

L’ospedale fu costruito nel XIII secolo per volere della Confraternita di San Bartolomeo. La configurazione attuale del Loggiato risale al 1608. Nel 1826, divenne orfanotrofio col nome di S. Spirito. In seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, l’edificio venne quasi interamente distrutto conservando soltanto due ordini di logge con elegante balaustra d’attico su una caratteristica facciata bianca che ne mette in risalto le forme, visibili dal mare anche a distanza. Dopo i lavori di restauro operati dalla Provincia Regionale di Palermo, il Loggiato è stato adibito ad ospitare mostre e manifestazioni. Tutte le strutture in pietra sono state ripristinate secondo le tecniche più moderne e l'originaria profondità dell'edificio è stata recuperata e valorizzata con la realizzazione di grandi vetrate trasparenti, che trasformano le ampie navate in lunghi e luminosi ballatoi protesi sul mare. Nel 2007, di fronte al Loggiato è stata posta una statua in bronzo dello scultore polacco Igor Mitoraj intitolata “Eroe Elimo” in onore dell’antica popolazione che abitava la Sicilia occidentale. 



Villa Quattro Pizzi all'Arenella (Palermo)

Nel racconto cinematografico è la casa di famiglia dei Roscio. Qui il professore Laurana va a trovare l'anziano e cieco padre dello sfortunato dottore assassinato all'inizio del film.

Il Palazzo dei Quattro Pizzi all'Arenella è un'antica residenza in stile Liberty, appartenuta alla famiglia Florio. Nel 1844 i Florio, la famiglia più rappresentativa di Palermo in quegli anni, commissionarono al giovane architetto padovano CarloGiachery la riconfigurazione a residenza dell’antica tonnara dell’Arenella precedentemente acquistata nel 1837. Nacque così l'edificio conosciuto come "I Quattro pizzi" per via delle quattro torrette angolari cuspidate che lo caratterizzano nel "Gothic Revival" Tipico inglese che andava di moda a Palermo in quell'epoca. Tra le opere del Giachery i Quattro Pizzi rappresentano un unicum, in quanto costituiscono l’unica costruzione in stile neogotico da lui progettata L’impianto della fabbrica ripropone gli stili delle architetture gotiche inglesi con l’adozione al piano terra di aperture di luce modesta.  Ma è l’interno dell’edificio che ispira la massima suggestione con la fastosa e raffinata decorazione della sala del primo piano che segna il passaggio tra l’architettura anglosassone, presente all’esterno, e quella dello stile del periodo ruggeriano con riferimenti delle scelte decorative e i valori cromatici dell’interno. Ai motivi desunti dalla decorazione della sala di Ruggero di palazzo dei Normanni, si abbinano multicolori disegni nelle volte a crociera raffiguranti le epiche gesta dei paladini secondo i tradizionali motivi ornamentali dei carretti siciliani La residenza dell’Arenella fu utilizzata spesso dai Florio per ospitare amici e personalità illustri del tempo.

Isola Delle Femmine

L'isola in questione fa da sfondo naturale all'incontro del professore con la vedova.

Con lo stesso nome oggi, di fronte, sorge il comune "Isola delle Femmine", un borgo marinaro e importante centro turistico della costa palermitana che prende il nome proprio dall’omonimo isolotto. Diverse sono le versioni cui le tradizioni popolari attribuiscono il nome dell'isola. Si narra che il bellissimo isolotto fosse stato un tempo una prigione occupata solo ed esclusivamente da donne. Tredici fanciulle turche, essendosi macchiate di gravi colpe, furono dai loro congiunti imbarcate su una nave priva di nocchiero e lasciate alla deriva. Vagarono per giorni e giorni in balìa dei venti e delle onde finché una tempesta scaraventò l'imbarcazione su un isolotto nella baia di Carini. Qui vissero sole per sette lunghi anni fin quando i parenti, pentitisi della loro azione, le ritrovarono dopo molte ricerche. Le famiglie così riunite decisero di non fare più ritorno in patria e di stabilirsi sulla terraferma. Fondarono quindi una cittadina che in ricordo della pace fatta, chiamarono Capaci (da "CCa-paci" ovvero: qui la pace) e battezzarono l'isolotto sul quale avevano dimorato le donne "Isola delle Femmine". Una testimonianza di Plinio il Giovane in una lettera indirizzata a Traiano, considera invece l'isola residenza di fanciulle bellissime che si offrivano in premio al vincitore della battaglia. Altra presunta origine trova nel nome latino "Fimis" la traduzione dell'arabo "fim" che indicherebbe la bocca, il canale che separa l'isola dalla costa.  Sia la torre sulla terraferma, detta Torre di "dentro", (risalente al 1388) sia quella sull'isolotto, detta Torre di "fuori", facevano parte del sistema di avviso delle Torri costiere della Sicilia. La torre, costruita in prossimità del punto più alto dell’isola  detta appunto Torre di Fuori risale al XVI secolo, è di tipologia riconducibile all’architetto fiorentino Camillo Camilliani, noto per essere stato l’artefice della Fontana Pretoria a Palermo. Attualmente l'isola è una riserva naturale orientata (Riserva naturale orientata Isola delle Femmine) gestita dalla LIPU.

ITINERARI  a Palermo

Qui di seguito proponiamo degli itinerari pedonali per ammirare Palermo, visitando i luoghi del film e non solo.


PER UNA MIGLIORE FRUIZIONE DELLE MAPPE INTERATTIVE,

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ITINERARIO 1

Da Piazza Giulio Cesare a Porta Felice

Luoghi proposti nell'itinerario: 

ITINERARIO 2

Dai Quattro Canti a Palazzo dei Normanni

Luoghi proposti nell'itinerario: 

ITINERARIO 3

Dai Quattro Canti a Piazza Castelnuovo

Luoghi proposti nell'itinerario: 

RIEPILOGO DEI SITI - PALERMO

I LUOGHI DEL FILM

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