Bullismo

Tipologie di Bullismo

  • Bullismo fisico: il bullo colpisce la vittima con colpi, calci, spintoni, sputi.

  • Bullismo sessuale: mentre la molestia sessuale viene diretta a ledere la sfera della libertà sessuale e ha, quindi, origine o scopo nel soddisfacimento di un qualsivoglia istinto sessuale (conscio o inconscio) del suo autore, il bullismo riguarda, invece, una dinamica di potere tesa esclusivamente a umiliare e ferire la vittima anche con offese e aggressioni di natura sessuale.

  • Bullismo verbale: l’autore (o gli autori) degli atti colpisce la vittima con insulti, offese, prese in giro, frasi cattive e spiacevoli oppure affibbiandole nomignoli offensivi, sgradevoli o rendendola oggetto di battute o allusioni a sfondo sessuale.

  • Bullismo di stampo razzista: in questo caso l’appartenere a una diversa etnia, il parlare male la lingua del paese ospite o l’avere la pelle di un colore differente rendono molto facile per il bullo isolare la vittima e coalizzare il gruppo contro di lei.

  • Bullismo omofobo: strutturalmente simile al bullismo di stampo razzista, il bullismo omofobo può assumere forme e modalità differenti: assistiamo a violenze dirette (tipicamente derisione o insulti, ma anche minacce fisiche) oppure a violenze indirette solitamente volte ad emarginare il “diverso” attraverso scritte sui muri relative all’orientamento sessuale del soggetto. Non mancano, tuttavia, episodi di violenze fisiche che possono arrivare fino all’abuso sessuale vero e proprio.

Persone Coinvolte

Comunemente quando si pensa al bullismo ci si riferisce soltanto a due tipi di soggetti coinvolti: i bulli e le vittime. In realtà esiste una terza categoria, gli spettatori che, anche se non prendono parte attiva agli atti di prepotenza, assistono e svolgono comunque un ruolo importante nella legittimazione di tali condotte. Consideriamo le singole categorie nel dettaglio:

  • I bulli mettono in atto le prevaricazioni e si distinguono in dominanti e gregari. Il bullo dominante è più forte della media dei coetanei, ha un forte bisogno di potere, dominio e autoaffermazione, è impulsivo e ha difficoltà a rispettare le regole. Ha una scarsa consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni e non mostra mai sensi di colpa per gli esiti delle prepotenze. Di solito ha un rendimento scolastico nella media ma che con il tempo tende a peggiorare e manifesta abilità particolari nello sport e nelle attività di gioco. Frequentemente è abbastanza popolare soprattutto tra i più piccoli, che lo considerato un modello di potere e di forza. I bulli gregari costituiscono un gruppetto di due o tre persone che assumono il ruolo di sobillatori o seguaci del bullo dominante. Di solito non agiscono ma eseguono gli "ordini del capo". Si tratta di soggetti ansiosi, insicuri, con scarso rendimento scolastico e che a volte sono in grado di mettersi nei panni della vittima.

  • Le vittime rientrano in due categorie: passiva/sottomessa e provocatrice. La vittima passiva/sottomessa è un soggetto debole, tendenzialmente isolato e incapace di difendersi. Mostra spesso ansia e insicurezza e ha uno scarso senso di autoefficacia perché ha qualche difficoltà nel rendimento scolastico e di solito è poco abile nelle attività sportive e di gioco, quindi tende ad essere emarginato. Non parla con nessuno delle sofferenze e dei torti subiti e tende ad auto-colpevolizzarsi. La vittima provocatrice invece contrattacca le azioni aggressive dell'altro anche se in maniera poco efficace. Quindi si tratta di un soggetto che subisce e agisce le prepotenze. Si tratta in genere di un maschio, irrequieto e iperattivo, a volte goffo e immaturo. Assume comportamenti e atteggiamenti che causano tensione nei compagni in generale e talora anche negli adulti, provocando delle reazioni negative a proprio danno.

  • Gli spettatori: si tratta di bambini e ragazzi che assistono alle prevaricazioni o ne sono a conoscenza e che con il loro comportamento possono favorire o frenare il dilagare del fenomeno. "Il bullismo è quindi un fenomeno di gruppo che coinvolge la totalità dei soggetti, che possono assumere diversi ruoli: sostenendo il bullo, difendendo la vittima o mantenendosi neutrali".

come affrontarlo

Senz'altro la prima cosa da fare è raccontare tutti i fatti, se possibile con l'ausilio di prove (immagini con cui si è stati minacciati o foto che sono state rese pubbliche senza il consenso del proprietario), a un genitore oppure un docente che l'istituto deve mettere a disposizione. Sfortunatamente proprio questo passo è il più difficile da compiere, il ragazzo infatti tende a chiudersi dentro se stesso, oppresso dalla vergogna degli avvenimenti, tristezza, senso di colpa. Per risolvere la questione, la tattica migliore è quella di ignorare, non reagire, attuare un atteggiamento passivo nei confronti del bullo.