Animali e natura 

🐬Il delfino🐬

Con il termine delfino si indica comunemente un gruppo di mammiferi marini; sono state scoperte quasi 40 specie di delfino, raggruppate in 17 generi. La maggior parte delle specie pesa da 50 a 200 kg.


Caratteristiche :

Ha un corpo affusolato per nuotare velocemente e usa la pinna caudale come organo motore. La sua testa contiene un organo particolare e voluminoso, utilizzato per l'orientamento e per la ricerca del cibo. I denti dei delfini sono molto numerosi: possono arrivare fino a 250. Il cervello del delfino è grande e possiede una corteccia molto complessa, paragonabile a quello umano. I delfini sono anche famosi per le loro evoluzioni acrobatiche fuori dall'acqua. Arrivano a vivere fino a 35 anni.

Nutrizione:

I delfini sono predatori e cacciano le loro prede sfruttando la loro velocità. La dentatura è adattata agli animali che cacciano: le specie con molti denti si nutrono prevalentemente di pesci, mentre le specie con becchi più corti e con meno denti si nutrono di molluschi. Alcune specie di delfini catturano anche crostacei, tra cui i granchi.

Il sonno:

In genere, i delfini dormono con un solo emisfero cerebrale a onde lente alla volta. Ciò serve a mantenere uno stato di coscienza sufficiente per respirare e allo stesso tempo per fare attenzione alle possibili minacce e ai possibili predatori. In cattività, invece, i delfini sembra riescano a entrare in uno stato completamente addormentato, in cui entrambi gli occhi sono chiusi e non vi è alcuna risposta a lievi stimoli esterni.

Curiosità:

1.Un delfino può immergersi fino a 300 m di profondità e riesce a raggiungere una velocità massima di circa 65 km/h,

2.I delfini non sono solo animali molto intelligenti, ma anche molto empatici: sono in grado di percepire la sofferenza dei loro simili e normalmente gli esemplari in difficoltà o che rimangono feriti  e non vengono mai abbandonati dal resto del branco.

3.Questi animali sembrano essere anche dei gran romanticoni. I maschi di alcune specie di delfini fanno dei regali alle femmine (spugne di mare o piccoli crostacei)  per conquistarle.

4.Le pupille del delfino sono a forma di cuore.

Juliet D. 3B 22/04/2024

LE GIRAFFE

Ciao cari lettori, oggi vi parlerò delle giraffe.🦒 


Dimensioni e peso 

Le giraffe sono il mammifero più alto al mondo: hanno il collo molto lungo e le zampe altissime.  I maschi, che sono più alti delle femmine, possono raggiungere i sei metri di altezza mentre il peso medio si aggira intorno ai 1200 kg. Le femmine possono raggiungere i quattro metri e 800 kg di peso. 

Età media

Le giraffe possono arrivare ai 25 anni di vita perché da adulti non hanno predatori naturali, a parte ogni tanto possono essere vittime dei Leoni

Le giraffe giovani sono predati da:
leoni, leopardi, licaoni e iene macchiate. 

Alimentazione

Le giraffe si nutrono di ramoscelli degli alberi, arbusti, erba, fiori, frutti, verdura,  fieno, e moltissime foglie

una giraffa di media bruca 34 kg di esse al giorno. Come frutti specialmente banane mentre come verdure carote, cipolla, cicoria.

Dove vivono le giraffe?

Le giraffe solitamente vivono nelle savane e in aree boschive

La loro distribuzione geografica si estende dal: 

-Ciad a nord

-al Sudafrica  a sud

-dal Niger a ovest fino alla Somalia ad est 

Curiosità sulle giraffe

La giraffa ha sette vertebre del collo ognuna può essere lunga circa 25 cm


Il collo ha 3 importanti funzioni:

permette alle giraffe di raggiungere foglie che si trovano ad altezze elevate, viene usato dai maschi per i combattimenti e infine riescono a tenere d’occhio i predatori.


Le lingue sono di colore bluastro/violaceo per permettere la protezione da raggi solari che sono potentissimi del sole africano. Sono lunghe tra i 45 e i 50 cm


Le macchie delle giraffe servono per mimetizzarsi e non ne esisterà mai una che ha lo stesso mantello di un’altra. 


L’acqua non è una loro necessità perché possono assorbire una quantità sufficiente di umidità dalle piante di cui si nutrono. 


Il loro cuore pesa all’incirca 11 chili ed è lungo 60 cm


Le giraffe sono animali molto veloci: sono capaci di correre per più di 50 km/h quando vedono un predatore. 


Le corna delle giraffe servono per colpire l’avversario durante i combattimenti ed è per questo che la peluria in questa zona è carente. 


Le giraffe sono a rischio di estinzione: è vittima di bracconaggio e cambiamenti climatici

Il 21 giugno è la giornata mondiale delle giraffe. 

Giorgia R. 3B 22/04/2024 

 I conigli

Ciao a tutti,

oggi parleremo dei conigli nani. 

I conigli nani non sono molto diversi dai conigli che conosciamo e amiamo.

La differenza tra coniglio e coniglio nano è che il coniglio nano è di dimensione più piccola rispetto al coniglio comune: il coniglio nano ha un peso che solitamente non supera i 2 kg e dimensioni di circa 20 cm.

cibo preferito:


-erba

-insalata

-pane: vi consiglio di non darglielo perché troppi carboidrati lo fanno ingrassare e dopo si sente male.

I conigli amano il cioccolato, ma non dateglielo perché può accorciare la loro vita e provoca gravi malattie.




Cose da non dargli:

avocado-lattuga-cioccolato-pane-aglio-cipolla-carne-derivati animali (formaggi-latte ……)


Vi consiglio infine di seguire il canale “vita da cuny” e dopo aver guardato alcuni video, guardate anche questo che vi lascio:

ciao!!!



27/03/2024    Kawtar B.   1A

GLI ANFIBI

Gli anfibi sono vertebrati che vivono la prima parte della vita dentro l’acqua, come i pesci, e la seconda parte, divenuti adulti, sulla terra. La loro pelle è molto sottile, nuda e sempre umida. Se si disidratano, cioè non bevono molta acqua, rischiano di morire. Sono a sangue freddo e per questo, in inverno, si raffreddano talmente da non poter più vivere normalmente e cadono in un  sonno molto profondo. Si nutrono  soprattutto di insetti. Si riproducono deponendo uova gelatinose nell’ acqua. Dalle uova nascono i girini, esseri simili ma piccoli pesci che respirano con le branchie, hanno una coda e si spostano nuotando. In questa fase il girino si nutre soltanto di alghe. Nel giro di poche settimane, però, il girino subisce una metamorfosi: si trasforma cioè da animale acquatico a animale terrestre. Può uscire dall’acqua, muoversi sul terreno e respirare aria. La coda sparisce e le branchie sono trasformate in polmoni.

Anche le zampe si trasformano: quelle posteriori diventano molto più lunghe e robuste di quelle anteriori, consentendogli di fare lunghi salti. Da questo momento la rana diventa carnivora e si nutrisce soltanto di insetti. Continuerà a muoversi con facilità nell’ acqua che, per tutta la vita, sarà comunque il suo elemento. 

  Alessandro U. 1A  20/03/2024  

Cosa Rende Il Nostro Gatto Una Tigrrrre 

Cari lettori e possessori di codesto animale, vi piacciono i gatti come me? Quelli piccolini, carini e innocenti? Un giorno me ne stavo a leggere il focus junior e ho visto questo articolo: cosa rende il nostro gatto una tigre (o qualcosa del genere, è passato un po di tempo). Infatti sapete qual è l’animale più vicino al gatto? E? Dai che ci sei… Ormai hai saltato questo testo è hai visto che è: la tigre. In effetti bisogna ammettere che il gatto ad occhio è simile agli altri felini. Ma vediamo più nello specifico cosa accospecifico cosa accomuna questi “cugini”.  

Amano rotolarsi

I nostri gatti si rotolano per chiedere le coccole, ma in natura questo serve per segnare un territorio, prepararsi alla lotta sfoderando i propri artigli e per ricoprirsi di un profumo gradito.

Trasportano i cuccioli in bocca

Il morso di un felino potrebbe essere fatale, ma la mamma (gatta, leonessa, tigre…) sa con che pressione afferrarli e i cuccioli sanno come devono mettersi.

Fanno "stretching”

I gatti si stiracchiano come tutti gli altri felini per prepararsi a fare un salto rilassando i muscoli e attivando la circolazione.

Amano giocare

Un gomitolo o una pallina sono il massimo per il tuo gattino. Anche i cuccioli di leone giocano con bastoni, gusci di tartaruga o pietre, questo per allenarsi alle lotte future.

Hanno la lingua abrasiva

La lingua dei felini è molto ruvida perché è coperta da piccoli “uncini” di cheratina che ai grandi felini serve come “coltello” per staccare brandelli di carne dalla preda. Ma proprio come il tuo micio, questi animali usano la lingua anche come pettine per pulire e lisciare il pelo.

Adorano farsi le unghie

Il tuo gatto di sicuro lo fa ovunque. Affilare le unghie è un bisogno primario dei felini ed in natura avere le unghie affilate o meno può essere questione di vita o di morte.

Saltano come grandi atleti

Che si tratti di zompare su una preda o lanciarsi dalla libreria, gattoni e gattini sono abilissimi saltatori. Hanno zampe posteriori potenti, che consentono loro di spiccare grandi balzi anche da fermi: il record di salto in lungo di un gatto è di 213,36 cm e se il tuo lo supera condividilo subito quì al giornalino.

Dormono tantissimo

Il tuo gatto dorme sempre e sei disperato? Tranquillizzati, è una caratteristica ereditata dai suoi cugini campagnoli. Per andare a caccia devono prima riposarsi per ricaricare le energie. (I gatti dormono per 12-16 ore, non sono morti di giorno fino a sera).

Si arrampicano sugli alberi

Arrampicarsi è una caratteristica di tutti i felini. Da sopra l’albero si ha un migliore punto di osservazione e si può stare in pace.

Sono abili cacciatori

Il gatto domestico non ha bisogno di procurarsi il cibo, lo trova nella ciotola! Ma la sua natura di cacciatore è evidente: quando vedi un micio in posizione d’attacco, con gambe piegate, coda abbassata e occhi fissi si mette proprio come una tigre, anche se loro lo fanno per giocare.

"Parlano" con la coda

Nei felini la coda è un importantissimo strumento per comunicare. Se il micio è rilassato ha la coda in basso; quando la tiene in alto, con la punta arrotondata, può essere un segno amichevole, ma se è dritta attenzione: può essere pronto a partire all’attacco!

Si strofinano ovunque

Avrai sicuramente notato che il tuo gattino ama strofinarsi su di te, e lo fa per dimostrarti affetto e  anche per lasciare su di te il suo odore, che viene secreto da ghiandole che ha sulle guance, sul mento e alla base della coda. Anche i felini selvatici lo fanno, strofinandosi gli uni contro gli altri o per segnare il loro territorio.

Eh sì, le somiglianze sono tante, ma il tuo gattino non diventerà dall’oggi al domani un predatore. 

Ps: ci sono molti meme con i gatti

Tommaso D.V. 3A 11/03/2024 

Bradipo

Il bradipo, o Bradypus tridactylus è un animale buffo, goffo, lentissimo ed estremamente solitario che abita nelle

foreste pluviali di Bolivia, Brasile , Colombia, Ecuador , Honduras, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù e Venezuela. 

Pensate per esempio che i bradipi per correre 100 metri ci impiegano un’ora! Tutto questo è dovuto all’ alimentazione vegetariana che contiene poche calorie e anche perché il bradipo ha una mancanza di endotermia.


Alessandro U. 1^A  28/02/2024                

i 5 animali più pericolosi al mondo

Cari amanti degli animali, oggi vi parleremo dei 4 animali più pericolosi al mondo. 

IL POLPO DAGLI ANELLI BLU 

E’ un mollusco cefalopode della famiglia Octopodidae, diffuso nelle barriere coralline dell'Indo-Pacifico. E’ pericoloso perché nelle ghiandole salivari del polpo dimorano specie batteriche simbionti le quali sono responsabili della produzione di una tossina altamente velenosa, la tetradotossina, una neurotossina che uccide provocando la paralisi progressiva della muscolatura volontaria.

MOSCA TSE-TSE 

Fa parte degli insetti ditteri della famiglia dei Muscidi e abita nelle regioni umide tropicali e subtropicali dell'Africa.Le mosche del genere Glossina possono trasmettere pericolosi protozoi parassiti del gruppo dei tripanosomi che provocano nell'essere umano la malattia del sonno (si verifica  febbre, ingrossamento dei linfonodi, dolori muscolari e delle articolazioni, mal di testa e irritabilità).

CUBOZOA

Appartiene alla classe dei Cnidari, un tempo inclusa fra gli Scyphozoa, caratterizzata da una fase medusoide con l'ombrella di forma cubica. Sono anche chiamate cubomeduse. E’ pericolosa per l'uomo in quanto il loro veleno può fermare il cuore in poco tempo. Le specie più pericolose vivono soprattutto nei mari australiani e il suo veleno è utile per la caccia al punto che trovare un pasto per lei è piuttosto semplice. Sono conosciute come meduse Irukandji dal nome della sindrome che il loro contatto può scatenare.

Le Irukandji sono di piccole dimensioni e dotate di pungiglioni (nematocisti) sui tentacoli. In più, il veleno è diffuso solo a partire dalla punta delle nematocisti, piuttosto che dall'intera lunghezza.

RANA DORATA

La rana dorata o rana freccia è un piccolo anfibio anuro e appartenente alla famiglia Dendrobatidae, diffuso nelle foreste pluviali delle Ande occidentali colombiane.

La pelle della rana è densamente ricoperta di un velenoso alcaloide, uno di una serie di veleni comuni nelle rane freccia, le batracotossine, molecole che impediscono ai nervi di trasmettere impulsi, lasciando i muscoli in uno stato inattivo di contrazione ovvero tetanizzati.

Questo può portare a insufficienza respiratoria, cardiaca o fibrillazioni.


DRAGO DI KOMODO


Il drago di Komodo o kizawi, è una lucertola gigante diffusa nelle isole indonesiane. Appartenente alla famiglia dei Varanidi, è la più grossa specie di lucertola vivente, potendo raggiungere in rari casi 3 m di lunghezza e circa 70 kg di peso.

E’ pericoloso per l’uomo perché, oltre ad avere dei denti affilati che usa per fare a pezzi le proprie prede che poi ingoia interamente, anche per il suo stesso veleno. 

Molte persone credono che i potenti batteri tossici presenti nella bocca dell'animale siano i responsabili della morte delle prede del drago di Komodo, ma questa teoria è stata smentita.

Il veleno di questo animale agisce abbassando la pressione arteriosa e favorendo la perdita di sangue della preda. Lo shock della vittima è tale tanto che non può né difendersi né fuggire.


Speriamo che questo articolo vi sia piaciuto!

Ginevra S. 2^A e Lorena B. 2^B

05/02/2024 

         Tamarino Imperatore

Aspetto:

Sulla schiena il pelo è grigio con sparsi peli gialli, sul petto invece il colore tende al bianco, mentre il basso ventre, la parte posteriore delle cosce e la coda sono rossicci. Attorno alla testa può essere presente una corona grigia o argentata, mentre le parti nude del corpo sono nere. 

 La caratteristica principale di questa specie sono i baffi che partono dal muso e possono raggiungere anche le spalle, simili come acconciatura ai baffi in voga ai tempi dell'imperatore tedesco Guglielmo II(1859-1941). Questi baffi sono portati da entrambi i sessi.

I baffi di queste scimmiette tendono verso il basso: i tassidermisti (coloro che impagliano gli animali) tuttavia, erano soliti piegarli innaturalmente verso l'alto. Questi animali possiedono mani prive di pollici opponibili, a differenza di molte altre specie di primati: inoltre, le dita hanno unghie appuntite simili ad artigli, fatta eccezione per le unghie dei pollici, che sono piatte e larghe, simili ad unghie umane. 

Habitat e alimentazione:


Il tamarino imperatore è diffuso maggiormente nel Sudamerica, o meglio in Perù, Bolivia e Brasile. In particolare, vive nelle foreste pluviali e in quelle alluvionali. Fino a poco tempo fa, l’habitat di questo animale era inaccessibile all’essere umano. Per questo, il tamarino imperatore non è attualmente in via di estinzione. Tuttavia, negli ultimi anni si registra un calo del numero di esemplari.

Tra le principali cause, la deforestazione dell’habitat in cui vive. Fortunatamente, il primate si adatta bene anche alle foreste secondarie, ovvero cresciute dopo che gli ambienti originari erano stati distrutti.

Riproduzione: 

Il ciclo mestruale dura circa due settimane, con la femmina dominante che si accoppia con tutti i maschi presenti nel gruppo. Questa forma di voglia di accoppiarsi con più maschi è stata creata per far credere a ciascun maschio di poter essere il padre dei figli, così aiutano la femmina nel loro allevamento.

La gestazione dura 140-150 giorni, al termine dei quali vengono dati alla luce solitamente due gemelli, ma possono nascere tre o addirittura quattro cuccioli. I cuccioli restano aggrappati alla schiena dei genitori per circa due mesi, in seguito tendono a seguire i loro spostamenti e ad assaggiare i primi cibi solidi, anche se l'abbandonamento può dirsi completato solo dopo il terzo mese di vita. 

Attorno all'anno e mezzo d'età, i cuccioli raggiungono la maturità sessuale e sono pronti per allontanarsi dal gruppo materno, anche se solitamente non se ne separano prima del terzo anno di vita. La speranza di vita di questi animali si aggira attorno ai dieci anni in natura, mentre in cattività vivono facilmente fino ai vent'anni.

Marco P., Andrea M. e Giorgio B. 3A 05/02/2024 

La tigre del Bengala 

Cari lettori, oggi vi parlerò della tigre del bengala: una specie a rischio d’estinzione.


Gli habitat naturali per quest’esemplare sono la foresta pluviale, la foresta tropicale ma anche le grandi praterie; le piacciono molto le foreste perché è l’unico felino a cui piace l’acqua ed è anche l’unico che effettivamente sa trattenere il respiro, sott’acqua.

La tigre del bengala è diventata famosa soprattutto negli ultimi tempi perchè si è discusso molto sul fatto che sia a rischio d’estinzione per le attività dell’uomo, infatti è stata molto cacciata per la sua pelliccia unica e pregiata ma negli ultimi tempi si è arrivati ad un punto critico tanto da aver raggiunto solo i 360 esemplari ancora in vita.

 Per questo in Cina e in Giappone, ma specialmente in Cina, sono state promulgate delle leggi per la protezione dell’animale, dove l’ultimo esemplare è stato avvistato nel 2007 ma è stato ucciso e mangiato per divertimento da un uomo della contea di Mengla che si è preso 12 anni di prigione non riducibili.

La tigre del bengala è classificata come felino, mammifero carnivoro e queste sono le sue caratteristiche medie:

Il corpo della Tigre del Bengala può raggiungere nel maschio la lunghezza di 2.70 m fino a 3.10 metri, coda compresa. Il peso può variare dai 180 ai 260 kg. Ha un caratteristico mantello color bianco/crema, adornato da strisce nere, grigie o color cioccolato.

Le tigri del bengala  sono animali molto solitari, per questo cercano compagni dell’altro sesso solo durante la stagione degli amori, il tempo di gestazione è di 3 o 4 mesi e vengono partoriti dai 2 ai 5 cuccioli per volta che rimangono con la madre per 18 mesi, per imparare le cose basilari e dopo la madre li abbandona alla propria vita.

La tigre del bengala è anche una cacciatrice nata, tanto da riuscire a cacciare anche prede con il doppio del suo peso come: mammiferi erbivori, cervi pomellati e cinghiali indiani o elefanti asiatici, rinoceronti indiani e bufali d’acqua. Per spaventare le prede usa il suo ruggio che  è uno dei più forti al mondo. Essendo un super predatore è preda solo del coccodrillo.

Giacomo R. 3B 29/01/2024

Ibis Eremita

Che cos’è?

Ibis Eremita è un uccello acquatico, mangiatore di carne e pesce, che  non restringe i propri effetti e i propri interessi alla nazione dov’è nato, ma li estende alle altre specie, ha le dita palmate e becco allungato rivestito da una guaina concava a sacco e fa parte della famiglia dei Treschiornitidi. 


Treschiornitidi= Famiglia di uccelli con testa e gola nudi, che vivono in grandi colonie nelle paludi.

Caratteristiche fisiche

Questo volatile è di dimensioni medio-grande, può raggiungere un peso massimo di 1 kg e può essere lungo dai 70-80 cm, con un'apertura alare di 125-135 cm.

I maschi anche se sono della stessa età delle femmine, si presentano leggermente più grandi e con un becco leggermente più lungo.

Questo uccello si presenta di colore nero e se è colpito da una forte luce può riflettere luci verdi o violacee, la testa è priva di piumaggio e circondata da una sorta di corona di piume più lunghe.

Il lungo becco curvato verso il basso è anch’esso rosso come le gambe lunghe ma robuste, con forti unghie a forma di uncino ad ognuna delle quattro dita.

Cosa mangiano?

L’ibis eremita per muoversi alla ricerca di cibo si dirige spesso in aree steppose, ma in ogni caso non sottovaluta aree coltivate o cespugliose che possono soddisfarlo.

La tecnica di caccia avviene camminando col becco tenuto perpendicolarmente al suolo, pronto ad acchiappare qualsiasi piccola preda capiti sotto tiro.

L’ibis eremita si nutre principalmente di piccoli animali invertebrati, come piccoli rettili che riesce a catturare sotto il terreno con il lungo becco o tra le rocce e sotto le foglie, ma non rifiuta piccoli mammiferi, uccelli, lumache, ragni e scorpioni.

Habitat

Originalmente l’ibis Eremita costruiva il nido anche nell’Europa meridionale e in Medio oriente.

Oggi la sua nidificazione (costruire nidi) è limitata anche in Marocco, in quanto incapace di adattarsi ai cambiamenti di disponibilità alimentare e alle variazioni climatiche.

Questo uccello ama le zone rocciose e le scogliere dove poter nidificare e avere a disposizione sempre una fonte d’acqua.

Come nascono?

L’Ibis Eremita pur raggiungendo la maturità sessuale a circa 3 anni, non si riproduce prima dei 4-5 anni e solo nel periodo estivo.

Il rituale di accoppiamento consiste nell’arruffamento delle penne della nuca del maschio e dell’emissione di bassi gorgogli.

Poi inizia a sistemare il nido e lo pulisce da eventuali presenze di piante che ne impediscono l'insediamento, dopodichè insiste con la femmina per poterglielo mostrare, come a volerla convincerla di accoppiarsi.

Se la femmina dovesse gradire il luogo sistemato con un ammasso di ramoscelli posti in forma circolare e foderato con erba o paglia, accetterà con piacere l'accoppiamento. 

Successivamente in questo nido la femmina deporrà da 2 a 4 uova di color azzurro di circa 50g.

L’incubazione dura circa 25 giorni e entrambi si alternano, mentre uno cova, l’altro cerca cibo e fa da guardia al nido.

Al momento della schiusura delle uova i piccoli presentano un colore bruno chiaro.

Saranno entrambi i genitori ad occuparsi dell’alimentazioni dei piccoli fino al secondo mese di vita, quando essi saranno in grado di volare. In natura, si pensa che la speranza di vita di questi uccelli non oltrepassi i 15 anni.

Curiosità

-Nella città di Bireçik la tradizione vuole che l’Ibis Eremita sia stato uno dei primi uccelli che Noè lasciò scendere dall’Arca e pertanto viene considerato un simbolo di fertilità.

-Nell’antico Egitto, assieme all’Ibis sacro, l’Ibis Eremita era adorato come reincarnazione di Thoth, lo scriba degli dèi.

-L’Ibis Eremita quando si sposta da una zona ad un'altra, hanno l’abitudine di volare con una formazione a V. 

-Oggi si contano circa 200 esemplari in Marocco dove nidifica e una piccolissima colonia situata in una zona desertica della Siria.

-La popolazione turca di Ibis, mantenuta in semi-cattività per volere del governo, pare godere di buona salute, essendo in crescita numerica.

-In passato quando questi uccelli erano diffusi anche in Europa, molti di essi sceglievano come luogo per la nidificazione le finestre dei castelli o di altri edifici abbandonati.

-Una coppia di Ibis Eremita rimarranno insieme per tutta la vita, e solo dopo la morte di uno dei due potrà spingere l’altro a cercare un nuovo partner.

-In 45 zoo in tutta Europa sono presenti circa 850 Ibis Eremita, a cui sommano altri 250 esemplari che si trovano in Giappone e Nord America.

-Anche in Italia è presente una piccola popolazione di Ibis Eremita in cattività (abituati a vivere liberamente), dove negli ultimi anni alcuni Ibis Eremita di provenienza austriaca si fermano durante l’inverno. 

-L’aspettativa di vita degli Ibis Eremita in cattività è di circa 25 anni.


08/01/2024 Giorgio B. 3^A

Le farfalle

 foglia morta 

E' un insetto che si può trovare nell'Asia tropicale, come in India e in Giappone. Ha una particolarità: se vista dall'alto ha delle bellissime sfumature blu, gialle e nere, vista dal basso sembra… una foglia secca. 

Smeraldo 

 Specie della famiglia Papilionidae, il cui nome deriva da Palinuro, il nocchiero di Enea, eroe del poema  virgiliano .

Ali di vetro 

Chiamata anche la farfalla di vetro, ha le ali trasparenti, cosa che rende più difficile catturarla per gli uccelli predatori. Vive in Messico, a Panama e in Colombia, da dove compie lunghe migrazioni fino ad arrivare in Florida (Stati Uniti). 

Apollo 

 È facilmente riconoscibile per il corpo bianco e per le macchie a forma di occhio sulle ali. Si trova in alcune zone dell’Italia, della Spagna e della Francia. È una delle specie di farfalla più minacciata in tutta Europa

 Sylphina angel 

Questa farfalla con le ali trasparenti, vive in Perù, in Ecuador e in Bolivia. Durante la stagione primaverile, effettua lunghe migrazioni, anche di 320 chilometri, alla ricerca di fiori ricchi di nettare. 

Civetta gigante 

La farfalla Civetta Gigante vive in America Meridionale e Centrale ed è tipica del Suriname. Si nutre principalmente di frutta e può vivere tra i 125 e i 150 giorni.

Vanessa 

Questa grande farfalla si riconosce dal vivace motivo color marrone scuro, bianco e arancione, con due piccole macchie indaco delle sue ali, che raggiungono l'apertura media di 45–50 mm. L'adulto di questa specie vive per circa undici mesi. 

 Diaethria Clymena 

Nativa dell’Europa Meridionale e Centrale, deve il suo nome alle strisce bianche sulle ali che disegnano il numero 88, ma in alcune specie o in singoli esemplari si possono leggere i numeri 80, 89, 98 e simili. Si nutre di frutta in decomposizione. 

Peacock pansy 

È facilmente riconoscibile grazie a grandi occhi impressi sulle ali. Originaria dell’Asia del Sud, non è così comune come in passato per la diffusione degli insetticidi che causano la morte anche di queste creature. È solo una questione di tempo prima che queste farfalle diventino molto rare. 

 Zebra longwing 

È stata dichiarata la farfalla ufficiale della Florida (Stati Uniti) e vive in tutta l’America Meridionale e Centrale. Sono le uniche  farfalle esistenti a nutrirsi di polline e alcuni scienziati pensano che queste sostanze nutritive aiutino la Heliconius Zebra a vivere più a lungo, circa sei mesi, rispetto ad altre specie di farfalle. 

Morfo blu 

È una delle più grandi del mondo, con un’apertura alare di 15 centimetri. Abita nelle foreste tropicali dell’America Meridionale e Centrale. È facilmente riconoscibile per le ali colorate di blu, con bordi neri. Rilascia un fortissimo odore dalle ghiandole quando viene minacciato da altri animali e si ciba anche dei fluidi corporei degli animali morti. 

     VANESSA P. 1^B 13/12/2023

 La Caravella Portoghese



La Caravella Portoghese è un insieme di  microorganismi uniti in un unico animale, chiamato sifonoforo.

I tentacoli della “Medusa” mediamente misurano 10 metri ma possono anche raggiungere i 50 metri di lunghezza e possono comprendere più di 10 veleni differenti; per questo è l’animale più pericoloso al mondo.

Diffusa nell'oceano Atlantico, la Caravella portoghese è presente anche nel mar Mediterraneo da molto tempo; preferisce le acque calde, per questo una delle sue più grandi  colonie si trova nel Golfo del Messico.

La caravella portoghese è carnivora, infatti si nutre di pesci e crostacei, in modo particolare gamberi.

Utilizza i suoi tentacoli per immobilizzare la preda oppure li utilizza come difesa dai predatori.

Il veleno della Caravella Portoghese può rimanere nella sabbia per 3-4 giorni, quindi se vedi delle strisce sospette nella sabbia stai alla larga.

Alcuni streamer cercano di colpire il pubblico facendo sfide pericolose con essa. Ma la maggior parte di essi se ne pente per via degli sfoghi e del dolore immenso che provoca!

   Lorenzo G. e Giovanni T. 3^B 11\12\2023 

Le  lontre

Cari lettori,

oggi vi parleremo di un animale dolce e carino cioè la lontra. Buona lettura...

Sia da giovani che da adulti, questi animaletti sono molto giocherelloni, amano scivolare dentro i tunnel costruiti sulle rive e rincorrersi nell'acqua; un comportamento che permette ai piccoli di imparare le tecniche di caccia.

La lontra vive in un’area geografica molto ampia che va dalla Penisola iberica fino al Giappone, la sua lunghezza inclusa la coda è circa di 120 cm.

Questa specie già da tanto si trova in pericolo di estinzione. Non ci sono dati precisi sulla loro popolazione in Italia, ma all'incirca sono  in 800-1000 individui. Questo bellissimo animale si nutre principalmente di pesci come alborelle, cavedani, vaironi e anguille. La sua dieta è integrata anche da uccelli acquatici, piccoli mammiferi e granchi di fiume. Anche se fantastica, la lontra non è un animale domestico, purtroppo una vasca o una piscina non basta a ricreare il suo habitat. Tenere la lontra come singolo animale domestico può renderla estremamente triste e spesso può adottare comportamenti aggressivi o distruttivi.


Veronica M. e Alessia C. 2B 04/12/2023

Il fennec, la volpe del deserto

Il fennec è una piccola volpe che abita nell'entroterra desertico del Nordafrica. Anche se alcuni studiosi ritengono si tratti dell'unica specie facente parte di un genere a sé stante, molti ritengono appartenga al genere Vulpes. E’ chiamato anche volpe del deserto.


Dove vive

Il fennec popola i deserti sabbiosi e le aree semi-desertiche dell'Africa settentrionale. La sua area di distribuzione va dal Sahara Occidentale all'Egitto, dove si spinge fino al Sinai settentrionale. Il suo habitat naturale è il deserto. 


Cucciolate

Il fennec si accoppia in inverno e dopo circa 50 giorni, nascono da 2 a 5 cuccioli che dopo circa 9-11 mesi raggiungono le dimensioni dell'adulto.


Dimensioni

Un fennec adulto può arrivare a circa 40 cm di altezza e il suo peso non supera 1 kilo.


Cosa mangia

E’ onnivoro, si nutre principalmente di cavallette e locuste, ma anche di altri insetti, lucertole, uccelli, uova, piccoli roditori, frutti e tuberi.


Carattere

Il fennec è un mammifero curioso, vispo e intelligente, ma è anche molto prudente: infatti, è in grado di avvertire ogni più lieve minaccia o rumore e di fronte ad un piccolo sospetto di un pericolo imminente scappa via in velocità.


Curiosità

Si pensa che il termine fennec derivi dalla parola araba fanak, che significa “volpe”. La volpe del deserto può vivere senza bere praticamente mai: ricava la poca acqua di cui ha bisogno mangiando la rada vegetazione desertica. La folta peluria sulle zampe permette inoltre al fennec di proteggere i delicati cuscinetti mentre cammina sulla sabbia rovente del Sahara.

Il fennec è anche un ANIMALE DOMESTICO! Un cucciolo di fennec può costare intorno ai 2000 euro, ma, come si può immaginare, il costo non è l'unico fattore che solitamente fa sconsigliare l'allevamento del fennec come animale domestico.


Marco G. 1B  02/12/2023

IL KOALA


Il koala detto anche “PICCOLO ORSO”, è un animale viviparo. E’ classificato come mammifero marsupiale arrampicatore. Descrizione fisica: il suo corpo è di forma ovale, ha grandi orecchie arrotondate e pelose, una grossa testa, un muso largo con il naso schiacciato. La sua pelliccia è morbida, lunga e lanosa, ha delle sfumature di colore che variano dal bianco al grigio. Non ha la coda, i piedi hanno 5 dita con artigli affilati che lo aiutano ad arrampicarsi sugli alberi. Il koala può essere lungo fino a 85 cm e pesare circa fino ai 7 kg, c’è una notevole differenza tra i maschi e le femmine. I maschi hanno la testa e il naso più lungo, il petto è più largo, mentre le femmine hanno una loro tasca addominale che usano per la crescita dei cuccioli. 

Riproduzione e Cuccioli: il koala inizia la riproduzione tra i 3 e i 4 anni di vita. In estate inizia la stagione degli amori ed i koala si trovano nelle foreste per accoppiarsi. La gestazione di un koala dura circa 34 giorni, lo sviluppo dei cuccioli inizia nell’utero e poi passa nel marsupio. I koala appena nati non hanno peli e i loro occhi sono del tutto chiusi. I cuccioli vivono nel marsupio della mamma per circa 6 mesi e si nutrono solo di latte, verso il quarto mese iniziano a dare una sbirciata mettendo la testa fuori dal marsupio per vedere l’ambiente che li circonda.

Comportamento e Carattere: il koala vive di solito in colonie, ma è difficile che stia con gli altri, infatti preferisce stare da solo sugli alberi; è un animale territoriale e non è molto socievole, vive isolato per gran parte della vita. I koala si vedono in coppia solo durante la stagione della riproduzione ed in questo periodo gli esemplari diventano aggressivi per difendere i cuccioli oppure quando vengono attaccati. 

Habitat: il koala vive esclusivamente in AUSTRALIA, in particolare lungo la costa orientale, nelle foreste di EUCALIPTO chiamate “Foreste di Gomma”; questo grazioso animale rappresenta la specie più popolare dell’Oceania. 

Alimentazione: l’alimentazione del koala è basata sul consumo di foglie e di gemme di eucalipto, che per gli altri mammiferi è un albero tossico, mentre per il koala non lo è: possiede nel suo intestino dei batteri che gli fanno digerire l’eucalipto. Di solito passa a mangiare dalle 4 alle 6 ore al giorno. 

Predatori: il koala ha pochi predatori, sono i dingos (cani selvatici australiani) e i grandi pitoni, mentre i rapaci sono la minaccia per i cuccioli di koala. I koala possono essere minacciati dall’uomo per via degli incendi nelle foreste e anche per cause climatiche come la siccità.


Curiosità 

Il koala possiede uno dei cervelli più piccoli tra i mammiferi. Dorme fino a 18 ore al giorno soprattutto nelle ore più calde.


Il koala vive circa 10-13 anni, le femmine vivono di più rispetto ai maschi.


E’ l’unico animale classificato come marsupiale arrampicatore. Il suo pelo profuma di eucalipto, perché ne mangia tantissimo.


Nella “lingua aborigena” koala significa “colui che non beve”. 


Il koala è un animale a rischio di estinzione.


27/11/2023 Nicolò A. Pietro B. Federico R. 2B

I PICCIONI ROSA

Una preoccupante mania

Cari lettori… 

Oggi vi parleremo di una terrificante moda. Nel Regno Unito è appena scoppiata una nuova e preoccupante “mania”: quella di tingere i piccioni di rosa per poi fare foto e mettere le loro immagini in Rete, oppure per il cosiddetto “Gender Reveal”. 

Purtroppo, quegli scatti esistono davvero e sono in tanti a Londra, Bristol, Manchester e dintorni ad avere avvistato questi uccelli dipinti mentre volavano nel cielo o si posavano sui tetti. 

Ma poi è successo anche in Italia: a Verona… 

… Eppure non è la prima volta …


Solo qualche tempo fa, un gattino dipinto di rosa da una popolare conduttrice e scrittrice tv aveva fatto il giro del web. 

Così tutti si erano arrabbiati e avevano gridato allo scandalo per la sorte di quella povera bestiola che sembrava fosse morta a causa di un’intossicazione da tintura. Un caso che è stato poi dimenticato come dimostra questa nuova moda che, inoltre, ha già causato la morte di diversi esemplari come affermano alcuni cittadini britannici, anche se ancora non si capisce il motivo. Quello che sembra essere certo è che i piccioni rosa hanno invaso l’Inghilterra e che dietro a questa colorazione ci sia la mano dell’uomo. Speriamo venga fermata il prima possibile.

La storia di Flamingo


Flamingo… Il povero piccione sfruttato per un gender reveal, e poi morto a causa di intossicazione da tintura…. A nulla sono serviti gli sforzi di una associazione per il recupero della fauna selvatica che lo ha soccorso. I gender reveal party non risparmiano nemmeno i poveri piccioni, come questo povero esemplare, dipinto di rosa per rivelare il genere del neonato… Si temeva per la sua salute respiratoria perché pare che la tintura usata fosse una per i capelli; purtroppo il povero animale è deceduto pochi giorni dopo la festa, probabilmente per inalazione di tossine. 

Speriamo che quest’articolo vi sia piaciuto e che vi abbia spinto a non pensare mai di seguire il loro esempio.


Ginevra S. e Greta R.  2^ A 30/10/2023 

 IL LEONE NERO 

Attualmente sono stati segnalati esemplari di leone nero in Iran e in Okovango (Africa) ed entrambi i grossi leoni neri risultano sterili quindi risulta impossibile un accoppiamento e un continuo della razza rara del leone nero. Vi è mai capitato di vedere un esemplare di leone nero?

Cosa mangia:La sua alimentazione preferita è costituita da animali erbivori come, zebre, gnu, antilopi, kudu e bufali. Si procura il cibo cacciando, ma non sono quasi mai i maschi, bensì le leonesse, che si dedicano a questa attività prevalentemente di notte.

Perché è in via d’estinzione: il bracconaggio attuato dall'uomo a causa dei conflitti crescenti, come ad esempio la predazione da parte del leone sul bestiame domestico, unitamente alla distruzione dell'habitat e alla riduzione delle sue prede, sono le principali cause che stanno compromettendo la sopravvivenza del leone in natura.

18/10/2023 Enea G. 1A

LA TIGRE DELLE NEVI 

La tigre delle nevi ha un corpo muscoloso con potenti zampe anteriori, una grande testa e una coda che è circa la metà della sua lunghezza. Le pupille sono circolari con un iride gialla. Le orecchie sono piccole e arrotondate e hanno una macchia bianca che proviene dalla parte posteriore, bordata di nero.Quanto pesa e quanto misura: una tigre delle nevi maschio può pesare fino a 507 libbre (230 chilogrammi) ed essere lunga quasi 10 piedi (3 metri), mentre le femmine più grandi pesano circa 170 kg e sono lunghe circa 8 piedi (2,5 metri). Le tigri delle nevi sono generalmente più grandi delle loro controparti arancioni.


Cosa mangia: questi felini sono al vertice alla catena alimentare e fra le loro prede preferite troviamo sicuramente il nilgau (grande antilope indiana) e varie specie di cervi. All'occorrenza danno la caccia anche a grandi mammiferi come maiali selvatici, antilopi, bisonti e buoi.


Dove vive: L'habitat naturale della tigre bianca è la foresta pluviale, ma anche le praterie e la foresta tropicale. Questo genere di felino si trova in tutta l'India, ma le zone maggiormente popolate restano il Bangladesh e il Bengala.


Perché è in via d’estinzione: Oltre al bracconaggio, anche i conflitti con le comunità locali e la distruzione dell'habitat, minacciano costantemente la sopravvivenza di questo elegante felino: negli ultimi 20 anni abbiamo perso più di un quinto della popolazione.


18/10/2023 Enea G. 1A

IL LEOPARDO DELLE NEVI  

Il leopardo delle nevi è un animale estremamente elusivo che vive nelle aree rocciose e montagne dell'Himalaya, del Tibet, del Pamir, dei Monti Altai e di altre aree dell'Asia centrale.

L'altezza alla spalla è di circa 60 cm. Presenta un folto mantello grigiastro lievemente tinto di crema, con macchie scure e rosette irregolari. La lunga coda (80–100 cm) ha anche una funzione protettiva: nei freddi inverni himalayani il leopardo delle nevi la arrotola attorno al muso usandola come "sciarpa".

Cosa mangia: caccia soprattutto di notte o all'alba e le sue prede abituali sono le pecore e le capre selvatiche, compresa la pecora blu e l'argali. Il leopardo delle nevi si ciba anche di cervi, giovani yak, asini selvatici e bestiame allo stato brado, essendo in grado di catturare prede tre volte più pesanti di lui.

Perché si sta estinguendo: oltre al bracconaggio, anche i conflitti con le comunità locali e la distruzione dell'habitat, minacciano costantemente la sopravvivenza di questo elegante felino: negli ultimi 20 anni abbiamo perso più di un quinto della popolazione.      


18/10/2023 Enea G. 1A

IL GRANCHIO BLU

Cari lettori,

oggi vi parliamo di questo granchio reale blu che adesso fa scalpore in tutti i supermercati e non solo!!!

Questo granchio fa parte dei decapodi (latino) caratterizzato da 10 zampe. Può vivere fino a 4 anni

Il granchio blu arriva dalle coste atlantiche degli Stati Uniti.

Si trovano in mari sia dolci che salmastri ossia acque che contengono sale non quanto in mare.

Si trovano anche nel mar Rosso e nell’ oceano indiano!

Il granchio blu è onnivoro e mangia anellidi, altri crostacei, pesci, uova, molluschi o larve e suoi simili

Perché i granchi blu rovinano la pesca?

I granchi blu rovinano la pesca perché tagliano le reti dei pescatori con le loro chele poi si cibano di avannotti e distruggono l’allevamento di cozze e vongole.

I suoi predatori?

Sono anguille, scienidi, Morone, trote, persico spigola striata, alcuni squali e razze.

Curiosità sul granchio blu!

Il granchio non costa mica poco infatti per un 1kg servono ben 15 euro, ha un sapore delicato e persistente.

In italia si trovano soprattutto nella foce del Po e di Orbetello.

Il suo principale nemico è se stesso visto che sono cannibali.

Può misurare fino a 15 cm di lunghezza e 25 di larghezza, può arrivare fino a 1 kg di peso, ha delle chele e zampe molto forti e lunghe che lo aiutano a catturare più velocemente e più facilmente e altrettanto di muoversi.

                          09/10/2023 Filippo C. e Mirko R. 3B

                 I   BABBUINI                      

Ora vi racconteremo qualcosa di questo bizzarro animale:

DESCRIZIONE

I maschi di questa magnifica specie  pesano circa il doppio delle femmine, hanno canini più sviluppati e, in alcune specie, una vistosa criniera sul collo e le spalle. La lunghezza del corpo può variare tra 40 e 110 cm, quella della coda può raggiungere 80 cm. Nella specie di maggiori dimensioni, il peso può superare i 30 kg.

Hanno un muso pronunciato e canino, occhi ravvicinati e una forte mascella.  Il colore dipende dalla specie: può essere giallastro, oliva, marrone o argenteo.

HABITAT

E’ presente in quasi tutta l'Africa, mancando solo nella parte nordoccidentale del continente. Inoltre una specie (l'amadriade) vive anche in alcune zone della penisola arabica. Gli habitat sono: la savana, la steppa, zone semidesertiche o rocciose e la foresta rada.

ALIMENTAZIONE 

Sono animali onnivori, la cui dieta è costituita prevalentemente di vegetali: frutta, foglie, erba, semi e radici. La dieta include anche insetti e piccoli vertebrati. In qualche caso si cibano anche di mammiferi, fino alle dimensioni di cuccioli di gazzella.

COMUNICAZIONE

I babbuini comunicano tra loro con complessi sistemi sia vocali che gestuali.

PREDATORI

La vita sociale e i grandi canini difendono i babbuini adulti dalla maggior parte dei predatori della savana, esclusi i leoni. I babbuini che vanno ad abbeverarsi possono cadere vittime dei coccodrilli del Nilo 

in agguato. Non di rado possono cadere preda anche di scimpanzé e pitoni. I cuccioli lasciati incustoditi possono essere mangiati da iene, licaoni, sciacalli e ghepardi.

VARIE SPECIE 

 -Papio hamadryas- amadriade

-Papio papio - babbuino della Guinea

-Papio anubis - babbuino verde

-Papio cynocephalus - babbuino giallo

-Papio ursinus- babbuino nero

Vivono in branchi, che possono contenere da 5 a 250 individui.

                              02/10/2023  Gabriele B. Vittorio R. 2°A