Testo informativo espositivo

Martedì 16 Aprile alle ore 11 è venuto a scuola un ragazzo pakistano di nome Qadeer. Lo ha invitato la nostra insegnante di lettere, Daniela Zambelli, perché, avendo parlato delle migrazioni del passato, voleva proporre delle riflessioni e dei confronti con le migrazioni di oggi. Lui è stato un migrante, ci ha raccontato il suo viaggio avventuroso.

Qadeer ha lasciato il suo paese d’origine, il Pakistan, perché non c’erano opportunità di  lavoro. Egli partì dal Pakistan all’età di 23 anni per andare a Dubai, perché lì c'era il fratello.

Restò a Dubai per tre giorni, ma non poté rimanere di più perché non aveva il permesso. Da lì andò in Turchia e restò in aeroporto per tre giorni, perché non aveva il visto di ingresso.

Nei giorni seguenti partì in aereo per la Libia, ma fu rischioso, perché poteva essere arrestato per mancanza del passaporto. Giorni dopo partì dalla Libia per l’Italia.

Il viaggio fu molto spaventoso perché a metà del viaggio si ruppe un motore; era terrorizzato e pensò di morire. La barca tornò in Libia. Qadeer fu arrestato e stette in carcere un mese. Quando fu scarcerato, tentò di nuovo di partire per l’Italia e questa volta ci riuscì. Una nave ONG lo portò a Pozzallo, un paese del sud della Sicilia, e poi da lì arrivò direttamente a Settimo Torinese grazie alla Croce Rossa Italiana.

In seguito per imparare l’italiano andò al CPIA. Ora Qadeer non lavora, sta studiando per prendere la patente, ma dice che qui in Italia gli piace.