Il cibo è un piacere! Recuperarlo è un dovere!

In questo articolo vogliamo spiegare un concetto molto importante riguardante il cibo. Il cibo è un diritto, riconosciuto come fondamentale dall’ONU e dall’UNICEF, eppure tanti lo sprecano. Ci sono purtroppo tante occasioni per sprecare, ma pochi pensano a come recuperare. In Italia, c’è, in generale, una scarsa attenzione al problema: ad esempio diffidenza verso i prodotti vicini alla scadenza o verso le confezioni ammaccate, acquisti frettolosi...ormai sprecare è diventata come un’”abitudine” per noi, ma dovremmo cercare di farlo molto meno e ritenerci molto fortunati in confronto ad altre persone: infatti, dal Rapporto sulla sicurezza alimentare (2020) dell’UNICEF, 66 milioni di bambini vanno a scuola affamati. Esistono diversi motivi per cui è indispensabile salvare il cibo dallo spreco: motivi di vantaggio personale, ambientali e anche altruistici. Motivi personali: possiamo preparare ricette con i cibi avanzati risparmiando tempo e soldi per andare a fare la spesa. 

Se avanziamo un piatto di pasta al sugo, per esempio, possiamo fare una “torta di spaghetti”: Motivi ambientali: se si spreca cibo, si sprecano acqua, energia e terra, mentre si producono metano e CO2. Non sprecando il cibo, si avrebbe un beneficio per tutti, perché le materie prime sarebbero disponibili più a lungo, allontanando anche l’Overshoot day, cioè il giorno in cui, per quell’anno, le risorse mondiali finiscono e si iniziano a consumare quelle dell’anno successivo, come una specie di “carta di credito”. L’Overshoot day nel 2023 è caduto il 2 agosto; in Italia addirittura il 15 maggio: dimezzare lo spreco alimentare farebbe guadagnare 13 giorni. Ragioni altruistiche: si lascia del cibo buono e perfettamente commestibile a qualcuno a cui serve. Quindi, che cosa stiamo facendo noi nel nostro piccolo? Nella nostra mensa scolastica, del lunedì e giovedì, in entrambi i Plessi, abbiamo deciso di recuperare il pane e la frutta. Il progetto di recupero del cibo è iniziato a gennaio 2023 con l’obiettivo di calcolare l’impronta idrica e non sprecare migliaia di litri d’acqua, detta “invisibile”, perché non contenuta nel prodotto, ma nei passaggi della lavorazione. Abbiamo poi effettuato un sondaggio sul gradimento delle pietanze offerte nella nostra mensa scolastica e abbiamo notato che alcuni piatti vengono buttati senza nemmeno essere stati toccati: più o meno, a persona, si spreca un piatto. Abbiamo capito che alla maggior parte dei ragazzini del TP del Plesso Gramsci (1A-2A-3A) non piace il contorno, ma molti (40%) fanno il bis del primo o del secondo. Così, il pane raffermo lo doniamo a due Canili che si trovano nei dintorni: “Oasi per un amico” di Settimo Torinese e “Canile Rifugio” di Torino; la frutta o i grissini li portiamo a casa o li mangiamo noi: tra settembre e dicembre abbiamo recuperato tra i 44 e i 55 kg di pane al mese. I prodotti freschi, mono porzionati, vengono donati all’Emporio solidale: da quest’anno, infatti, con l’Emporio solidale abbiamo iniziato anche il recupero del cibo fresco mono porzionato (formaggio, yogurt, insalata in busta) che prima non potevamo raccogliere, in quanto, essendo cibi che si conservano in frigorifero, non si deve interrompere la catena del freddo. Ricordiamocelo anche in futuro...il cibo recuperato, se non si mangia, può essere condiviso. Oggigiorno molte persone hanno difficoltà economiche tali da non poter acquistare il necessario, ma noi possiamo fare una buona azione: donando e condividendo il cibo salvato!

                                                                                                                                            A cura dei ragazzi della III A