Racconti ispirati a Harry Potter

Dal libro su Potter: il negozio di Mielandia

I ragazzi iniziano a conversare: parlano di Sirius Black che sta cercando Harry, a quanto pare. All’improvviso si sente un rumore … è lo Spioscopio Tascabile che Ron aveva regalato ad Harry. Un altro argomento della conversazione è … un negozio di dolci!

«Che cosa sai di Hogsmeade?» chiese Hermione curiosa. «Ho letto che è l'unico insediamento completamente non-Babbano di tutta la Gran Bretagna...» «Sì, credo di sì» disse Ron in tono sbrigativo, «ma non è per quello che mi attira. Io voglio assolutamente andare da Mielandia

«Che cos'è?» chiese Hermione.

«È un negozio di dolci» disse Ron con aria sognante, «dove hanno di tutto... Le Piperille, che ti fanno uscire il fumo dalla bocca, e dei Cioccoli giganti ripieni di crema alla fragola e panna, e certe deliziose penne d'aquila di zucchero che puoi succhiare in classe e sembra che tu sia lì a pensare

che cosa scrivere...» […]


Testo di Serena, ispirato a Mielandia

DOLCILAND

Il mio negozio si chiama Dolciland e qui posso trovare tanti dolcetti. Uno di questi si chiama Dolcicake: è composto da tanto cioccolato che, quando lo mangi, ti diventano i capelli rosa e, dopo un po' di tempo, ritornano come prima.

Poi c'è il Dolcignam che, quando lo mangi, ti fa ridere a crepapelle, invece Scrocchi è composto da mandorle e fragole e ti fa diventare rosso come un peperone.

Dal libro su Potter: un'aula stranissima

Così Harry salì per primo.

Spuntò nell'aula più strana che avesse mai visto. In effetti non aveva l'aspetto di un'aula; sembrava più un incrocio tra un solaio e una sala da tè vecchio stile. Ospitava almeno venti tavolini rotondi, tutti circondati da poltroncine foderate di chintz e piccoli, grassi sgabelli. Il tutto era illuminato da una bassa luce scarlatta; le tende alle finestre erano tirate, e le numerose lampade erano drappeggiate con sciarpe rosso scuro. C'era un caldo soffocante, e il fuoco che ardeva nel camino lambendo un grosso bollitore di rame emanava un profumo intenso, quasi malsano. Gli scaffali che correvano tutto attorno ai muri circolari erano stipati di piume dall'aria polverosa, mozziconi di candele, scatole di vecchie carte da gioco, innumerevoli sfere di cristallo argentate e una gran varietà di tazze da tè.


Testo di Sofia, ispirato all'aula di Hogwarts

Harry spuntò in un aula, ma moooolto strana. In effetti, non aveva l'aspetto di un'aula; sembrava più un incrocio tra il tetto di un solaio e un antico tavolo da thè. Dentro si vedevano almeno trenta tavolini a forma di rombo, stranissimi, tutti circondati da poltroncine foderate con disegni di stelle e sgabelli in legno di noce. Le cose erano illuminate da una fioca luce purpurea; le tende alle finestre erano rosa e le lampade, moltissime, erano avvolte da drappi e sciarpe di colore rosso scuro. Gli scaffali contenevano piume variopinte dall'aria polverosa, mozziconi di candele, scatoline di vecchie carte da gioco, tantissime sfere di cristallo e una grande varietà di tazze da tè. Nelle sfere di cristallo si notavano come dei coriandoli, ma, a veder bene, erano le figure in miniatura che, di solito, si trovavano nei quadri del castello ... ma che ci facevano lì dentro????!!!! Harry era davvero meravigliato, ma anche felice di stare lì.

HARRY POTTER IN VACANZA IN EGITTO

di Miruna


Harry Potter era un bambino magro, di statura media. Aveva il naso piccolo, le labbra sottili, capelli neri e occhi verdi. Harry portava un paio di occhiali da vista rotondi. La sua caratteristica fisica più particolare era la cicatrice a forma di saetta che aveva sulla fronte. Era tranquillo, silenzioso, spensierato e molto triste, perché gli mancavano i suoi genitori. I suoi genitori erano morti e per questo motivo, lui abitava con gli zii. A causa del maltrattamento degli zii, preferiva passare il tempo nella sua stanza.

La sua camera era illuminata dalla luce del sole di giorno e, la notte, diventava tetra e buia. Le pareti erano di un nero che metteva i brividi e le tende erano rosso sangue. Il letto era molto grande e soffice; accanto c’era una scaffale pieno di pozioni che lui creava. Vicino alla finestra c’era la sua scrivania ricoperta di carta, penne e libri. Sulla scrivania, teneva sempre il suo Spioscopio Tascabile che si accendeva se c’era qualcuno di sospetto.

Un giorno, Harry Potter, mentre stava pensando a una nuova pozione vide che la Spioscopio Tascabile aveva cominciato a girare e si era acceso. Quando guardò la finestra, vide anche un gufo. Harry, sorpreso, pensò tra sé e sé: “Ma che ci fa un gufo alla mia finestra?”. Dopo essersi avvicinato un po’, vide che il gufo aveva una lettera. Harry aprì la finestra e, come una magia, il gufo iniziò a parlare dicendo:

- Ciao! Sono Edvige e sono venuto per consegnarti questa lettera.

- Forse hai sbagliato persona, disse Harry un po’ spaventato e sorpreso.

- No, sei tu! Tieni, disse il gufo. Adesso devo andare, però forse ci rivedremo; tieni questo flauto. Quando avrai bisogno di me, suonalo ed io arriverò.

Harry non disse più nulla, prese la lettera, il flauto e chiuse la finestra. Quando vide che la lettera era da parte di Ron, diventò molto felice. La aprì e cominciò a leggerla:

“Ciao, Harry! Come stai? Mi manchi molto e non vedo l’ora di vederti. Mi piacerebbe che tu venissi in Egitto. Ci sono tante cose belle da visitare. Sono stato con Hermione e mia sorella Ginny, a vedere le Grandi Piramidi che sono meravigliose, per alcune si parla di maledizioni. Siamo andati a visitare la Grande Sfinge che è un monumento costruito vicino alle piramidi, come simbolo protettivo. Questa scultura ha la testa di un uomo e il corpo di un leone che rappresenta l’immenso potere del faraone. C’è anche il grande fiume antico, il Nilo: ha una storia di secoli fin dall’epoca dei faraoni. Il Nilo è molto lungo e ha un colore chiaro, sembra un cristallo sciolto. Ti piacerebbe venire a trovarci? A presto! “

Dopo aver letto la lettera, Harry decise di partire il prima possibile. Il giorno dopo preparò la valigia, prese il flauto e lo suonò. Il gufo Edvige arrivò subito: - Come ti posso aiutare?

- Voglio andare in Egitto, rispose Harry.

- Sali, ti porto io!

- Ma sei troppo piccolo, non riusciresti a portarmi ! disse con stupore Harry.

Improvvisamente, il gufo Edvige diventò più grande di Harry e fece al ragazzo un cenno come per dirgli di salire. Harry non ci pensò due volte, prese la valigia e salì .

Volando volando su colline verdeggianti e il mare tempestoso, arrivò in Egitto e andò a casa di Ron. Quando l’amico di sempre lo vide, fu molto felice. Il giorno dopo, Ron, Harry, Ginny ed Hermione andarono a visitare un'antica Piramide nella quale si diceva che ci fosse una stanza con un tesoro che, però, nessuno era mai riuscito a trovare. Ron ed Harry andarono a vedere la stanza dove c’era la tomba, mentre Ginny e Hermione si fermarono vicino all’ingresso. Improvvisamente, le due ragazze, guardando meglio la porta, videro uno strano libro giallo con un simbolo. Hermione cercò di tirarlo, ma senza successo. Ginny, che si era annoiata, si incamminò per raggiungere Harry e Ron. Prima di entrare nella stanza della tomba, sul corridoio in fondo vide una porta che aveva lo stesso simbolo del libro e si rese conto che il libro era la “chiave” per aprire la porta. Ginny chiamò subito i suoi amici e disse loro:

- Credo di aver trovato la stanza del tesoro! Dobbiamo andare da Hermione per aiutarla ad estrarre il libro.

Dopo qualche sforzo, Harry riuscì ad estrarre il libro, quindi andarono a vedere se il libro aveva a che fare con la porta. Harry provò ad unire i due simboli e la porta si aprì. Entrati nella stanza, tutti rimasero sorpresi. Era enorme.

- Questa è la stanza del tesoro! disse, stupito, Harry. L’abbiamo trovata!

- Non ci credo! rispose Ron, ancora più sorpreso.

Nella stanza c'erano molti oggetti antichi e un forziere pieno di diamanti, monete d’oro, pozioni e libri magici. Harry si avvicinò, prese alcuni libri e cominciò a sfogliarli. Era molto curioso, chissà cosa nascondevano quei volumi. Tutti erano talmente entusiasti e curiosi di esplorare quel luogo che fecero tanti giri per ore e ore. Si sa, quando una cosa piace, il tempo si ferma ...

Infine, Harry si accorse che si era fatto tardi, così disse agli altri che dovevano ritornare a casa. Arrivati qui, in una camera, parlarono del più e del meno e fecero giochi di magia per tutta la notte. Harry si sentì bene in compagnia dei suoi amici, trascorse una lunga vacanza in Egitto e dimenticò, per un attimo, l’assenza dei suoi genitori ….