Poesia per Atene

ATENE


Nei saloni del gelato di Atene

dagli esotici nomi italiani

mi piace parlare con Socrate 

di sepolture.

Ché non esiste tomba più splendida

del canto delle cicale

né sudario più leggero di questo vento

che sale dal Pireo.



Fra le rovine di caramelle alle rose

che risplendono ai raggi del sole

Platone accende una nuova accademia.

Vi insegna a scordare 

che il mondo sta finendo

e a dissolvere tutto il dolore 

in un fiocco di neve.



Sulle strade marine di Glyfada

lastricate di pietra e di olio

ho incontrato un gatto con un occhio solo.

Diceva di chiamarsi Aristotele.

Gli ho chiesto indicazioni per l'acropoli

e lui mi ha indicato la punta del suo naso.

Da soli su quel promontorio

ci siamo goduti il tramonto.