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la consegna del ritratto di Peppino

Video da parte di Lisa

Peppino nella nostra scala della Legalità 

L'ALBERO DI PEPPINO

Video da parte di Lisa

L'intervento di Luisa Impastato, presidente di Casa Memoria

Il 9 maggio, in occasione del 46esimo anniversario dell’omicidio mafioso di Peppino Impastato a Cinisi, una delegazione del nostro istituto, con una rappresentanza anche del CCJ di Agerola, ha partecipato al grande corteo che da Radio AUT giunge a "Casa memoria Felicia e Peppino Impastato".

I nostri ragazzi hanno incontrato Giovanni Impastato, sua figlia Luisa e i tanti volontari e ricercatori della fondazione.

A Giovanni è stato consegnato il ritratto di Peppino realizzato, in occasione del Tavolo della Legalità di marzo, dagli alunni delle terze del De Nicola con la supervisione della prof.ssa Carmen Langella.

La promessa di poterlo rivedere ad Agerola il prossimo anno, quando incontrerà tutti gli studenti del nostro istituto, ci sprona ad un impegno sempre maggiore per la diffusione di una cultura della legalità e dei diritti umani, nel segno tracciato da Peppino.

@Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato

#culturaantimafia #scuoladilegalita #arteelegalita #peppinovive #corteodilegalita #scuolaediritti  #lamafiauccideilsilenziopure

Alma, Giuseppe ed Elisa al corteo per Peppino

a cura di Alma Ruocco 4^B

Il 9 maggio ricorre l'anniversario dell'uccisione di Giuseppe Impastato, detto Peppino ed io ho partecipato agli eventi di questa giornata con la mia famiglia ed alcuni compagni. 

La mattina siamo andati al Giardino della Legalità dove ogni pianta porta il nome di una vittima di mafia e ci sono delle panchine dipinte con pensieri contro la mafia. 

Di pomeriggio siamo andati al corteo che partiva da Radio Aut, la stazione radiofonica da dove Peppino prendeva in giro i mafiosi insieme ai suoi amici. Il corteo finiva a Cinisi, a casa Felicia.

Durante il corteo io e i miei compagni abbiamo aiutato a portare una grande bandiera della Palestina e abbiamo iniziato a cantare canzoni e slogan per Peppino e contro la mafia, la mia preferita è questa: Peppino è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai!

A casa Felicia io e i miei compagni abbiamo incontrato il fratello di Peppino, Giovanni, e gli abbiamo consegnato il ritratto  fatto dagli studenti della scuola media Di Giacomo-De Nicola, lui quando l'ha visto stava per piangere dalla gioia.

Nella libreria dell'associazione ho comprato Peppino naso all'insù, un libro sulla sua storia che ho letto in due giorni e che mi è piaciuto tanto.

Così è finita la giornata e Giovanni ci ha promesso di venire nella nostra scuola, l'anno prossimo, per conoscere tutti i miei compagni.

RADIO AUT A TERRASINI

Video da parte di Lisa

Il racconto degli amici di Peppino

con Isidoro Guida, ricercatore ed archivio umano della fondazione

WordArt a cura di: DE STEFANO ROSSELLA , COSTANTINI MARTINA, NACLERIO MADDALENA, AMBRUOSO GIULIA 1C

con una delle autrici di Peppino naso all'insù, Cristina Cucinella

PEPPINO NASO ALL'INSU'

E' il bellissimo libro dedicato alla storia di Peppino Impastato, raccontata da nonna Felicia alla sua nipotina Luisa.

E' appena arrivato da Cinisi e, da oggi, gli studenti del nostro istituto, sia della primaria che della secondaria, possono trovarlo nella biblioteca scolastica, prenderlo in prestito e vivere così una coinvolgente avventura di giustizia e legalità.

PEPPINO NASO ALL'INSU'

di Vanacore Lorenzo 1E

Questo libro racconta la storia di Peppino Impastato, un ragazzo siciliano che ha dedicato la sua vita alla lotta alla mafia.

La storia inizia quando la nipote chiede alla sua nonna come sta, perché la vede un po'giù di morale. 


La mafia è una montagna di merda

 

"Bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinuino più l’abitudine e la rassegnazione, ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore". 

 Lei allora prende a raccontarle la vita di un ragazzo, suo figlio Peppino, nato in una famiglia di mafia che presto però rinnegò e cominciò a combattere. Diceva che la mafia era una grande massa di m****, una brutta parola che colpì molto la bambina, era una parolaccia, di quelle che non vanno dette, ma la nonna le spiegò che Peppino era una brava persona, ma non aveva un altro termine per far capire alle persone quanto orribile fosse la mafia. Le spiegò anche che per combatterla Peppino aveva aperto un canale radio col quale prendeva in giro i mafiosi e provava a colpirli con l'arma dell'ironia e della derisione.

Un giorno però, mentre faceva ritorno a casa per cena, Peppino venne rapito e picchiato a morte per ordine di Gaetano Badalamenti, suo zio, boss di mafia che non sopportava di essere deriso davanti ad un intero paese e non voleva che il nipote si candidasse alle elezioni. 

Il padre di Peppino per salvare suo figlio, chiese aiuto ai parenti americani, anch'essi mafiosi, ma non ci riuscì e venne ucciso in un incidente anche lui.

La storia va avanti, ma non voglio svelarvi il finale; dovrete leggere il libro per conoscere il finale e capire se ci sarà un lieto fine, nonostante tutto.

Consiglio questo libro soprattutto ai ragazzi che amano gli argomenti di attualità e di impegno sociale.