principi e linee guida Re.Mo.

PRINCIPI PEDAGOGICO DIDATTICI E LINEE GUIDA METODOLOGICHE 

SEZIONI E CLASSI RETE MONTESSORI


”Il nostro scopo…non è semplicemente di ottenere che il bambino capisca, e meno ancora di obbligarlo a ricordare, ma di colpire la sua immaginazione in modo da suscitare l’entusiasmo più acceso. Noi non vogliamo degli allievi compiacenti, ma appassionati…” 

«Rendiamoci conto che il bambino è un operaio e che il fine del suo lavoro è di produrre l'uomo. [...] il problema sociale nei riguardi dell'infanzia va considerato di ben maggiore importanza, perché il lavoro dei bambini non produce un oggetto materiale, ma crea l'umanità stessa: non una razza, una casta, un gruppo sociale, ma l'intera umanità».

Le classi e le sezioni ad indirizzo Montessori delle Istituzioni scolastiche aderenti alla RE.MO- Rete per lo sviluppo delle buone pratiche in classi e sezioni a metodo Montessori riconoscono i seguenti principi pedagogici e didattici come criterio di orientamento delle proprie pratiche al fine di tendere verso una coerenza di visione e metodologia all’interno di ciascuna delle scuole aderenti alla Rete e tra le scuole delle diverse realtà.


Ambiente preparato per l’apprendimento

"L’educazione è un processo naturale effettuato dal bambino e non è acquisita attraverso l’ascolto di parole, ma attraverso le esperienze del bambino nell’ambiente."

L’ambiente preparato è concepito come comunità scolastica, con le sue regole ed i lavori che vi si svolgono, come comunità di singoli che apprendono seguendo la propria spinta alla conoscenza. È un grande ambiente-laboratorio in cui bambini di età diverse od omogenee lavorano in continuo contatto e scambio, creando una circolarità di energia che nutre la loro mente e forma un ricco bagaglio di esperienze significative.


Ricco di stimoli culturali, preparato con i materiali e risistemato ogni giorno in base agli interessi e all’uso che ne fanno i bambini, questo tipo di ambiente diventa il programma stesso da svolgere. Un ambiente predisposto in modo intenzionale, rende possibile l’individualizzazione dei percorsi di apprendimento, in quanto ogni bambino è il protagonista di un suo percorso, in accordo con i tempi e i modi della sua natura.

La singola classe è concepita come uno spazio aperto per favorire il flusso di comunicazione e scambio con le altre classi. Questo permette al bambino di essere continuamente consapevole di tutto il lavoro che si svolge attorno a sé.

Al suo interno, il principio ispiratore è sempre l’ordine, perché questo venga interiorizzato dalla mente del bambino. È quindi accuratamente organizzata come ambiente polivalente: consente il libero uso progressivo dei materiali, l’attività individuale e di gruppo, e si connota nei vari periodi a seconda degli interessi. È suddivisa in aree tematiche connesse tra loro in modo logico e riconoscibile, perché il bambino impari ad apprendere soprattutto “i rapporti tra le cose” e non si perda nei loro dettagli.

Arredi fondamentali sono considerati gli scaffali di legno a misura di bambino, che servono a dividere le aree tematiche e ad esporre i materiali, ma anche tavoli e sedie stabili ma leggeri, che si possono facilmente trasportare per cambiare attività. Questi ultimi sono disposti non per file ma in modo policentrico (disposizione ad isole) e vengono accostati o divisi a seconda della necessità di lavorare individualmente o in gruppo.  Uno spazio libero da arredi permette il lavoro anche a terra, le presentazioni dei materiali di sviluppo e le attività in cerchio. 


La mano strumento dell’intelligenza: i materiali di sviluppo

«... La mano è quell’organo fine e complicato nella sua struttura, che permette all’intelligenza non solo di manifestarsi, ma di entrare in rapporti speciali con l’ambiente: l’uomo prende possesso dell’ambiente con la sua mano e lo trasforma sulla guida dell’intelligenza…»

Secondo i principi montessoriani, l’apprendimento si compie attraverso il movimento finalizzato e l’utilizzo di materiali sensoriali di sviluppo.


Il movimento, nel Montessori, ha carattere autonomo ma non è mai fine a se stesso, perché tende ad allineare corpo e mente grazie ad attività intenzionali che impegnano l’intera persona in un lavoro costruttivo.

Poiché il Montessori è un percorso di apprendimento autoeducativo, i materiali svolgono il ruolo fondamentale di tramite attraverso cui passa la maggior parte degli insegnamenti. Nelle Case dei Bambini troviamo necessariamente:


Nella scuola primaria sono messi a disposizione dei bambini solo i materiali di sviluppo senza più quelli di vita pratica.

Attraverso il loro uso l’apprendimento diventa un’esperienza concreta, che si svolge in autonomia, senza passare prioritariamente attraverso i testi e le comunicazioni dell’insegnante.

I materiali di sviluppo sono pensati per garantire il controllo dell’errore e la conseguente autocorrezione. La loro gradevolezza e cura estetica aumentano nel bambino il piacere di fare.


L’impiego di materiali fragili (ceramica, vetro) nella Casa dei Bambini ha lo scopo di rafforzare attenzione e responsabilità, sviluppando il controllo del movimento.


All’elenco dei materiali descritti e realizzati da Maria Montessori vanno ad aggiungersi, in ogni classe soprattutto di scuola primaria, quelli ideati dalle singole insegnanti.


Non vengono solitamente adottati i libri di testo, ad essi si preferisce l’allestimento in ogni classe di una biblioteca che viene rifornita ed arricchita con volumi di argomenti diversi per permettere la ricerca di informazioni su una pluralità di testi e di fonti.


Autoeducazione e libera scelta

“Quando perciò parliamo di “libertà” del piccolo bambino, non intendiamo considerare le azioni esterne disordinate che i bambini abbandonati a sé stessi compirebbero come sfogo di un’attività senza scopo, ma diamo alla parola il senso profondo di “liberazione” della sua vita da ostacoli che ne impediscono il normale sviluppo. Il bambino ha una grande missione che lo spinge: quella di crescere e diventare un uomo”

In un ambiente accuratamente preparato e ricco di materiali scientifici adeguati ai bisogni delle diverse età, il bambino ha la possibilità di scegliere per buona parte della giornata e sulla base delle proprie disposizioni interiori di sviluppo, l’attività cui dedicarsi.

La libera scelta è occasione necessaria per i bambini per lo sviluppo del loro apprendimento ma è anche una meravigliosa opportunità per la loro maestra: dalla libera scelta del materiale possiamo quotidianamente osservare le tendenze dei nostri bambini, i loro interessi e i loro bisogni psichici.

Oltre l’aula - l’educazione cosmica e i compiti a casa

Insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza - l’universo, il pianeta, la natura, la vita, l’umanità, la società, il corpo, la mente, la storia - in una prospettiva complessa, volta cioè a superare la frammentazione delle discipline e a integrarle in nuovi quadri d’insieme. (Indicazioni Nazionali)

“Poiché, come s’è dimostrato, è necessario dare tanto generosamente al bambino, diamogli una visione dell’intero universo. L’universo è una realtà imponente ed una risposta a tutti gli interrogativi (…) tutte le cose fanno parte dell’universo e sono connesse tra di loro per formare un tutto unico (…) Come può l’intelligenza di un individuo in fase di crescita continuare ad essere interessata, se tutto il nostro insegnamento concerne un argomento particolare o ha un obiettivo limitato, se ci accontentiamo di trasmettergli quelle briciole di conoscenza che egli è in grado di imparare a memoria?”

L’educazione cosmica, già avviata nella Casa dei Bambini, è la cornice educativa e didattica della scuola primaria Montessori, essa è prima di tutto una visione e insieme un’indicazione metodologica: crescere il bambino come essere cosmico in sintonia con la totalità della vita, capace di passare dall'esperienza personale a quella universale, sentendosi parte del mondo in cui è chiamato ad agire, a partire dalle conoscenze, dallo studio del dettaglio da collocare nel sistema più ampio.

Occorre che i bambini possano comprendere le relazioni che intercorrono tra i saperi e  tra gli elementi della realtà attraverso l’esperienza, lo studio, la ricerca, l’osservazione, in un ambiente predisposto come l’aula in cui i materiali devono poter raccontare di questa visione sistemica della vicenda umana sia in senso orizzontale (fenomeni diversi contemporanei tra loro rispetto ai quali ricercare una visione ecologica, di armonia tra gli elementi) sia verticale (lo sviluppo e l’evoluzione nel tempo di fenomeni antropologici, scientifici, geografici). Allo stesso modo è importante che questa comprensione possa essere interiorizzata con esperienze fuori dall’aula scolastica, in quel mondo vasto che dopo gli otto anni diventa sempre più ambiente privilegiato di apprendimento. In questo modo i bambini possono sviluppare una visione ecologica e responsabile del mondo, coglierne la complessità e la bellezza e sentirsene parte come soggetti attivi.



“Se durante questo periodo di interessi sociali e di acutezza intellettuale vengono offerte al bambino tutte le possibilità della cultura, in modo da allargare la sua concezione e la sua idea del mondo, questa dote organizzativa si formerà e si svilupperà; (….) tutti gli altri fattori perdono però di significato di fronte all’importanza di nutrire l’intelligenza affamata e di aprire vasti campi di conoscenze e un’esplorazione appassionata.”

Nel tempo extrascolastico possono essere assegnate ai bambini attività di ricerca  e studio individuali e collettive  così come esperienze autentiche che permettano l’approfondimento di alcune competenze in modo complementare alle attività scolastiche, dagli adulti che li accompagnano nella crescita viene assunto il “compito” di partecipare attivamente al processo di apprendimento con la proposta di esperienze di qualità (frequentazione della biblioteca, visita a luoghi/mostre di interesse per i bambini, partecipazione a laboratori ed eventi, occasioni di socializzazione,…) che possano essere poi riportate a scuola per una condivisione nel gruppo classe e la valorizzazione nei percorsi di apprendimento strutturati 


Il monitoraggio degli apprendimenti, la valutazione e il curricolo montessoriano

“Il metodo di osservazione è stabilito su una sola base: cioè che i bambini possano liberamente esprimersi e così rivelarci bisogni e attitudini che rimangono nascosti o repressi quando non esista un ambiente adatto per permettere la loro attività spontanea.” 

L’insegnante Montessori centra la verifica e la valutazione sul processo di apprendimento del bambino, sul suo percorso descrivibile osservando una vasta gamma di aspetti: la capacità di scegliere autonomamente un’attività; il tempo di concentrazione; la ripetizione dell’esercizio; la capacità di svolgere organicamente l’attività; la capacità di portare a termine in modo autonomo il lavoro intrapreso; il livello di autostima; il rapporto con gli altri; il rispetto delle regole; la disponibilità e la partecipazione.

Sono previsti momenti e strumenti di autovalutazione da parte dei bambini in forma non occasionale ma continuativa.

 In coerenza con le Linee guida per la nuova valutazione nella scuola primaria in cui si legge che 

L’ottica è quella della valutazione per l’apprendimento, che ha carattere formativo poiché le informazioni rilevate sono utilizzate anche per adattare l’insegnamento ai bisogni educativi concreti degli alunni e ai loro stili di apprendimento, modificando le attività in funzione di ciò che è stato osservato e a partire da ciò che può essere valorizzato. 

La predisposizione e l’adozione di un curricolo Montessori coerente con lo sviluppo dei contenuti e delle competenze disciplinari secondo la metodologia scelta e al contempo nel rispetto degli obiettivi minimi stabiliti a livello di Istituto, è condizione per una corretta e completa interpretazione del momento di valutazione in itinere e conclusiva.

Nelle classi di primaria Montessori la valutazione intermedia e conclusiva nel documento di valutazione è espressa, nel rispetto della normativa vigente, in forma discorsiva rispetto agli obiettivi disciplinari e con una relazione +descrittiva dei progressi e delle modalità di lavoro e relazione di ciascun bambino.   

Non si utilizzano strumenti di verifica tradizionale nella valutazione in itinere che invece si svolge attraverso l’uso di strumenti di monitoraggio condivisi (griglie di osservazione, diari di bordo, dialoghi maieutici) che permettano di rilevare e registrare modi e tempi di apprendimento di ciascun bambino.


Collaborazione scuola famiglia

“Chi ha pratica della scuola e dei principali problemi pedagogici che la riguardano sa come venga considerato un grande principio — principio reale e quasi irrealizzabile — l’armonia degli intenti educativi tra la famiglia e la scuola. Ma la famiglia è qualche cosa di sempre lontano e di quasi ribelle; una specie di fantasma irraggiungibile per la scuola. È la prima volta, dunque, che si vede la possibilità pratica di realizzare il tanto celebrato principio pedagogico.”

La Rete Montessori si dota di un patto educativo scuola famiglia che permette di costruire sin dal momento delle iscrizioni un dialogo fondato sull’esplicitazione del modello educativo montessoriano declinato sia in ambito scolastico che domestico, al fine di realizzare la massima continuità possibile tra le due agenzie educative.

Rispetto a questo, nel patto stesso si stabilisce che:

Gli adulti che accompagnano i bambini nella crescita e nell’apprendimento si impegnano a orientare le proprie relazioni improntandole alla reciproca fiducia e alla fiducia nei confronti del metodo e del bambino: