patto educativo

PATTO EDUCATIVO SCUOLA/FAMIGLIA

Sezioni ad indirizzo montessoriano


La Costituzione Italiana all’art.30 ( “E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.”) stabilisce la responsabilità di ogni famiglia nell’ educare ed istruire i propri figli; la condivisione con la scuola a cui questo compito viene in parte delegato risulta quindi indispensabile per la realizzazione di questo principio.

Per i genitori che hanno scelto l’iscrizione dei propri figli in una sezione ad indirizzo montessoriano il patto educativo scuola/famiglia diventa lo strumento che permette di esplicitare i principi pedagogici e didattici di una scuola che, insieme alle famiglie coinvolte, scelga di adottare questo approccio.

La continuità educativa tra scuola e famiglia rappresenta per i bambini una grande opportunità di un percorso di crescita e di apprendimento coerente e per gli adulti il punto di partenza verso la costruzione di una vera comunità educante.

Il patto educativo elaborato dalla Rete scuole Montessori alto Piemonte definisce i principi montessoriani fondamentali, anche con l’aiuto delle parole di Maria Montessori, e ne esemplifica la loro attuazione in situazioni scolastiche e domestiche, in una descrizione non esaustiva ma sufficientemente completa per poter essere di supporto e di guida per docenti e genitori. Il confronto scuola /famiglia permetterà nel corso degli anni l’arricchimento di questo documento e la sua declinazione negli ambienti di vita dei bambini.


 RISPETTO DELL’AMBIENTE E DELLE COSE, CURA DELL’ORDINE

"L’educazione è un processo naturale effettuato dal bambino e non è acquisita attraverso l’ascolto di parole, ma attraverso le esperienze del bambino nell’ambiente."

È necessario costruire con il bambino il senso dell’ordine e il rispetto degli ambienti e dei materiali, affinché sia possibile che essi favoriscano in modo effettivo il benessere e l’apprendimento.  Spazi scolastici e domestici organizzati in modo che i bambini possano prendere, utilizzare e riporre materiali, utensili, vestiario e oggetti di uso quotidiano facilmente e senza l’intervento dell’adulto.  Condivisione materiali di facile consumo e cura responsabile di ciò che è messo in comune. Scelta consapevole del materiale o giochi messi a disposizione dei bambini, orientati ai bisogni di apprendimento e sperimentazione anche ludica. Contenere la sovrabbondanza di materiali e giochi disponibili osservando gli effettivi interessi dei bambini. Coinvolgere regolarmente i bambini nella cura e nel riordino dell’ambiente scolastico o domestico con utensili e arredi autentici e maneggiabili dai bambini.  Cura delle proprie cose guidata dalle famiglie, verifica del rispetto da parte dei bambini delle attrezzature scolastiche.


 AUTONOMIA

"L'adulto deve dare e fare quel tanto che è necessario affinché il bambino possa utilmente agire da solo: se fa meno del necessario, il bambino non può agire utilmente; se l'adulto fa più del necessario, e perciò si impone o si sostituisce al bambino, spegne i suoi impulsi fattivi.”

L’adulto deve preoccuparsi di creare le condizioni ambientali ed esperienziali affinché il bambino possa apprendere e crescere con i propri tempi e in autonomia, supportato dall’esempio concreto dell’adulto, rispettare i momenti di concentrazione e lasciare che il bambino possa portare a termine le attività a cui si sta dedicando con interesse lasciare il tempo necessario perché il bambino impari a vestirsi e svestirsi in autonomia, favorire in ambito domestico l’espressione dell’autoregolazione del bambino (sonno, scelta delle attività e dei tempi per compierle, alimentazione, abbigliamento) nel quadro di una serie di opzioni capaci di garantire salute e benessere complessivo del bambino. Nella quotidianità permettere al bambino di svolgere, sperimentare, considerando l’errore come parte integrante del processo di crescita, attività di vita pratica (vestirsi, lavarsi, gestire il materiale, assumersi piccole responsabilità).  Mostrare l’utilizzo corretto di materiali e utensili e intervenire solo in caso di uso improprio/pericoloso. Proposta di materiale autocorrettivo e strumenti di autovalutazione per favorire l’immediata consapevolezza del bambino delle proprie abilità e competenze per individuare autonomamente gli aspetti su cui occorre ancora lavorare e migliorare.

 AUTOREGOLAZIONE

“Se un bimbo riceve premi e punizioni, significa che non ha l’energia di guidarsi e che egli si rimette alla continua direzione dell’insegnante. I premi e le punizioni, in quanto estranei al travaglio spontaneo dello sviluppo del bambino, sopprimono e offendono la spontaneità dello spirito.”

L’adulto deve supportare il bambino nello sviluppo della consapevolezza di sé, della fiducia e rispetto degli altri: anche di fronte alla difficoltà, è necessario imparare a relazionarsi tra pari, tra adulti e con gli adulti, con un corretto riconoscimento dei ruoli. La libertà, nell’accezione montessoriana, è strettamente correlata al principio di responsabilità richiamare le regole senza l’utilizzo di premi e punizioni, al contrario aiutare il bambino a comprendere il rapporto esistente tra comportamenti e conseguenze che essi determinano ed utilizzare strategie di contenimento dei comportamenti più disfunzionali  aiutare il bambino a riconoscere e nominare le proprie emozioni, in relazione ai comportamenti messi in atto  riflettere e sperimentare modalità di comportamento positive per la relazione con sé e con gli altri.


MOTIVAZIONE INTERIORE

"Prima di tutto si devono gettare nella mente del bambino i semi dell'interesse; non tener conto di questo imprescindibile principio, è come progettare una casa senza pensare alle fondamenta."

L’adulto cura e tutela la motivazione interiore di ciascun bambino nei confronti dell’apprendimento attraverso la pratica della libera scelta, la proposta di esperienze formative e stimolanti e il rispetto dei tempi individuali.  Nel tempo extrascolastico non vengono assegnati compiti ai bambini, mentre dagli adulti che li accompagnano nella crescita viene assunto il “compito” di partecipare attivamente al processo di apprendimento con la proposta di esperienze di qualità (frequentazione della biblioteca, visita a luoghi/mostre di interesse per i bambini, partecipazione a laboratori ed eventi, occasioni di socializzazione...) che possano essere poi riportate a scuola per una condivisione nel gruppo classe e la valorizzazione nei percorsi di apprendimento strutturati.  Nelle classi di primaria Montessori la valutazione intermedia e conclusiva, nel documento di valutazione, è espressa, nel rispetto della normativa vigente, in forma discorsiva rispetto agli obiettivi disciplinari e con una relazione descrittiva dei progressi e delle modalità di lavoro e di relazione di ciascun bambino. Valorizzazione a scuola e in famiglia dei progressi di ciascun bambino senza confronto con parametri socialmente stabiliti, ma non sempre rispondenti al percorso di apprendimento individuale.


COLLABORAZIONE SCUOLA FAMIGLIA

“Chi ha pratica della scuola e dei principali problemi pedagogici che la riguardano sa come venga considerato un grande principio — principio reale e quasi irrealizzabile — l’armonia degli intenti educativi tra la famiglia e la scuola. Ma la famiglia è qualche cosa di sempre lontano e di quasi ribelle; una specie di fantasma irraggiungibile per la scuola. È la prima volta dunque che si vede la possibilità pratica di realizzare il tanto celebrato principio pedagogico.”

Gli adulti che accompagnano i bambini nella crescita e nell’apprendimento si impegnano a orientare le proprie relazioni improntandole alla reciproca fiducia e alla fiducia nei confronti del metodo e del bambino nel rapporto tra adulti educanti: verifica e consolidamento del patto educativo, disponibilità al confronto, attivazione e partecipazione a momenti di formazione e di confronto educativo montessoriano impegno ad un confronto più stretto in situazioni emergenziali (didattica a distanza, assenze prolungate,...) per salvaguardare la continuità educativa e didattica tra dimensione domestica e scolastica esplicitazione dei dubbi e delle difficoltà soggettive, con reciproco impegno alla risoluzione dei nodi problematici tenendo sempre come orizzonte i principi del metodo.