WONDER 

RECENSIONE DEL LIBRO “WONDER” 

MDCP





Il titolo del libro che ho scelto di recensire è “Wonder”, scritto da R.J. Palacio.

La scrittrice, nata il 13 luglio 1963 a New York, è stata insignita di numerosi premi per il suo primo libro di narrativa per ragazzi, ossia Wonder, che è rimasto in cima alle classifiche per molto tempo.

Si è diplomata come illustratrice a Manhattan e tuttora vive a Brooklyn con il marito, i suoi due figli e i suoi cani.

Questo romanzo è stato pubblicato in Italia nel maggio 2013.

La vicenda dura circa un anno scolastico ed è ambientata durante il primo anno di scuola media di Auggie, il protagonista; presenta alcuni flashback ma non anticipazioni.

La vicenda si svolge a scuola, a casa di August e al campo natura per quanto riguarda il protagonista. Gli altri personaggi narranti, ossia Olivia, Miranda, Justin, Jack Will e Summer, raccontano vicende che si svolgono anche in luoghi diversi. Il romanzo è suddiviso in parti nelle quali chi racconta dà il suo punto di vista sulla storia, sulle emozioni e sulle difficoltà incontrate nella relazione tra la società e Auggie.

Il personaggio protagonista, August, è un ragazzino di 10 anni affetto dalla sindrome di Treacher Collins, detta anche disostosi mandibolo facciale. Questa sindrome causa la deformazione dei tratti del viso.

I personaggi secondari sono la madre Isabel, il padre Nate, la sorella Olivia (Via), Miranda, amica di sua sorella, Jack Will, un amico di August, gli altri compagni di scuola, i professori e il preside Lawrence Kiap. L’antagonista invece è Julian, che si comporta con gli adulti in modo educato e con Auggie in modo sgarbato.

Il narratore è interno perché, come già detto prima, il libro è suddiviso in parti in cui alcuni personaggi raccontano la storia e il loro punto di vista. 

Il linguaggio è semplice; sono presenti soltanto alcuni termini specialistici, come la disostosi mandibolo facciale, o i quadrati di Punnett. Inoltre, sono presenti discorsi e descrizioni.

La storia comincia con Auggie, che si presenta e racconta la sua vita; ha dieci anni e ha paura di cominciare la scuola media per via del suo aspetto. August infatti soffre della sindrome di Treacher Collins e ha paura che sarà impossibile per lui relazionarsi con le persone. Prima, infatti, ha studiato a casa con sua madre.

In estate, con l’aiuto di Julian, Charlotte e Jack Will, fa un giro della sua nuova scuola, la Beecher Prep.

A settembre comincia la scuola e i suoi compagni si abitueranno alla sua faccia solo qualche settimana più tardi. In questo periodo Auggie stringe amicizia con Jack Will e Summer, i quali riescono ad andare oltre il suo aspetto fisico e scoprono che in realtà è un ragazzino simpatico ed intelligente.

In un'occasione, però, Jack Will non difende Auggie quando i suoi compagni lo prendono in giro e questa cosa delude profondamente August. I due però fanno pace dopo che Jack Will capisce di aver sbagliato e chiede scusa ad Auggie.

Durante l’anno, la scuola tiene delle mostre scientifiche in palestra e per August si replica la scena dell’inizio dell’anno: tutti gli occhi (stavolta dei genitori degli alunni) sono su di lui.

Julian comincia a bullizzare August e Jack facendo “scherzi” e lasciando bigliettini offensivi dentro l’armadietto.

Intanto la sorella di August, Olivia, conosce Justin, che diventerà il suo fidanzato e compagno di recitazione nello spettacolo di Mr.Davenport.

Miranda, la grande amica di Via, durante un’estate strana e il divorzio dei suoi genitori, smette di incontrarsi con lei e passa più tempo con altre persone “popolari”. E’ molto affezionata ad Auggie e lo considera quasi come un fratello. Vedendo quindi il tema dello spettacolo teatrale (“The Elephant Man”) che racconta di un uomo deforme, va dal professore di recitazione e chiede di cambiare lo spettacolo con la scusa che “ha un fratello deforme” e che quindi porterebbe urtare la sua sensibilità.

Mr.Davenport, a fatica, acconsente.

Tornando a Auggie, durante l’anno scolastico si formano tre fazioni dopo che Jack Will ha tirato un pugno in bocca a Julian perché questo aveva chiamato il suo amico “mostro”: chi stava dalla parte di quest’ultimo (la sua popolarità lo ha aiutato, tutti i maschi praticamente erano con lui), chi era neutrale e chi stava dalla parte di Jack.

Il comportamento di Julian viene punito quando viene convocato dal preside per parlare di ciò che ha fatto contro August e dei bigliettini crudeli che ha lasciato negli armadietti, per questo  viene sospeso per due settimane.

In  occasione della gita al campo natura, mentre Jack e Auggie stavano urinando su un albero nel bosco (la fila al bagno era troppo lunga), un gruppo di bulli li sorprende e il capo comincia a prendere in giro August.

La situazione diventa tesa e, per miracolo, arrivano altri compagni di classe, Amos, Henry e Miles a salvarli picchiando i nemici.

Al ritorno dalla gita, la mamma, preoccupata, chiede ad Auggie come sta ma lui  dice che è andato tutto bene e insieme tornano a casa.

Inaspettatamente, quel giorno, Olivia e il padre rincasano prima del solito con una grossa scatola; August la apre e dentro c’è un bellissimo cagnolino, che chiameranno Orso.

Auggie e Via tirano fuori i vecchi giochi di Daisy, la loro cagnolina morta quell’anno, e giocano con Orso.

La storia si conclude con le premiazioni di fine anno e August che dopo gli altri premi, ritira quello come migliore studente dell’anno e si sente invincibile quando tutto il pubblico si alza per una standing ovation.


Questo libro, devo essere sincero, l’avevo già letto qualche anno fa ma mi fa lo stesso effetto ogni volta che lo rileggo: è fantastico, va contro il bullismo e ti insegna una cosa importante, ossia “Non giudicare un libro dalla copertina” o in questo caso “Non giudicare una persona dalla faccia”.

Il bullo Julian non la capisce questa cosa, per lui solo l’aspetto conta: inventa giochi come la peste, lo chiama (alle spalle) “fenomeno da baraccone”. Non capisco come si possa trattare un ragazzino come ha fatto lui con August.

Un fatto che mi colpisce è che la scrittrice stessa nella vita reale ha reagito evitando una bambina con questa sindrome mentre era al parco con i suoi figli; questo episodio l’ha fatta riflettere molto e le ha dato l’ispirazione per scrivere questo libro.

In conclusione, è molto bello e tutti dovrebbero leggerlo per non fermarsi alle apparenze.