...scuola e territorio

STORIE ALLA FINESTRA … QUANDO L'AMBIENTE CHE CI CIRCONDA DIVENTA FONTE DI ISPIRAZIONE

Affacciandomi dal mio balcone vedo una decina di pini sia d’inverno che d’ estate, la strada principale e case sia a destra che a sinistra, infine sento il cinguettio degli uccelli e il rumore delle macchine. Quando sono triste io vengo sempre qua, inizio a chiudere gli occhi pensando e immaginando il mio mondo ideale, dietro a quegli alberi. Dietro di essi, vedo in lontananza montagne altissime con la cima completamente innevata, a valle un bosco immenso di alberi di ogni tipo dove vivono, si divertono e corrono molti animali come lupi, scoiattoli e canguri. Poco più avanti c’è un lago enorme circondato dalla città chiamata “IL MONDO IDEALE” dove non esiste illegalità e persone che vendono sostanze stupefacenti, dove ognuno porta rispetto all’altro senza fare distinzioni, senza forma di razzismo o altre cose simili. La cosa migliore che possiamo trovare in questo posto sono le autorità che si trovano in ogni angolo e posto facendo controlli di ogni genere, facendo rispettare la legge e punendo ogni trasgressione compiuta. Per lo più ci sono negozi lussuosi tipo Prada, Gucci, Blauer e Chanel per le persone più ricche e negozi più accessibili per le persone meno ricche, campi da calcio, pallavolo e basket e dove ognuno può scegliere di frequentare la scuola oppure no. Il comune dovrà occuparsi, tramite delle associazioni apposite, di persone irregolari dandogli una casa e tutto il necessario.Tutto questo deve essere accompagnato dal fantastico rumore degli uccelli, dall’acqua del lago che sbatte sulle sponde ed infine dal fruscio del vento tra le foglie. Guardando tutto questo mi sento libera e in pace con me stessa. Aurora - IIIB- Scuola Secondaria Fabro

Se io mi affaccio dalla finestra di casa mia, vedo delle piccole colline e il paese di Ficulle e di Monteleone. Molte volte la sera mi affaccio, e quando osservo il tramonto mi trasmette una sensazione di pace e tranquillità. Ho provato ad immaginare cosa ci sia dietro quelle colline, e ho visto una città del futuro. Io me la sono immaginata piena di case enormi, negozi, schermi pubblicitari, e, forse, anche qualche robot. Io spero che in questa città del futuro non ci sia gente povera e che tutti gli abitanti abbiano una vita dignitosa. Spero anche che ci sia meno sporcizia e inquinamento, che tutti abbiano un lavoro e che non ci sia più nessuna forma di razzismo. Anita

Quando ho un po’ di tempo libero, mi piace affacciarmi alla finestra della mia sala ad osservare il paesaggio. Subito il mio sguardo si posa su una quercia in lontananza, un unico grande albero in mezzo ad un campo esteso. Da lì posso vedere i prati, su cui, se ho fortuna, posso vedere correre due o tre caprioli. Vedo il campo coltivato di mio padre in secondo piano e lentamente, passando al primo, vedo un grande albero di ciliegio, che ormai con l’arrivo del freddo si sta spogliando delle sue foglie. A tutte le ore mi piace guardare quel paesaggio, ma per me osservarlo al tramonto è una cosa indescrivibile, è emozionante vedere il sole che sembra che venga inghiottito dai campi. Ammirare un paesaggio così mi crea un senso di relax e di tranquillità che non posso trovare guardando la TV o il telefono. Mi piace guardarlo da sola, oppure con mia sorella, se torna prima dal lavoro. Sofia

Io abito nella via per arrivare a Fabro Paese, dalla finestra della mia stanza vedo una collina con una grande siepe dove a volte ci sono dei caprioli. Sotto c’è l’autostrada dove tutti i giorni ci sono tantissime macchine. Infine, dietro, ci sono tanti paesi a poca distanza da noi, il monte Cetona e tanti alberi. La mattina appena mi sveglio vado alla finestra, chiudo gli occhi e mi immagino cosa c’è dietro a tutto questo, vedo montagne, città, prati grandissimi pieni di animali come negli zoo, grattacieli grandissimi e vedo anche il mare. Jenny

Appena mi affaccio dalla finestra della camera di mia mamma, in primo piano appaiono delle case molto alte con accanto un giardino con molti alberi e piante. In lontananza si vedono i campi coltivabili che cambiano il loro aspetto di stagione in stagione, invece tra le cose “artificiali” si può osservare  anche l’ autostrada. Ci sono delle colline dove dietro mi immagino un  nuovo mondo, pieno di tranquillità e armonia. Mi immagino un lago blu scuro circondato da casette colorate, rivestite da piante e rose rosse, che emanano un buon profumo. Infine c’è un bellissimo tramonto colorato che mi fa sentire felice. Hoara

Io mi affaccio dalla finestra di casa mia e vedo molte case, un po’ di alberi, delle macchine che passano davanti casa e molte persone. Però immagino che dietro le case ci sia una montagna con una strada che porta da una parte che si chiama “città fantastica” dove c’è la fabbrica di Willy Wonka con delle macchine super veloci,  palazzi molto alti e giganti con delle fontane di quarzo e oro, con molte moschee e chiese tutte di lusso. Le persone sono tutte vestite con abiti eleganti. Arlind

Sono nella mia camera da letto e vedo dalla finestra pochi bar, tante case e negozi, signori anziani nello stesso luogo da sempre, i giovani che si divertono e persone che vanno al lavoro. Guardando bene mi immagino che tutti loro iniziano a parlare spagnolo; in fondo, dove non posso vedere, mi immagino una spiaggia, le persone che prendono il bus al centro, e la Signora che vende pupusas e enchiladas che cammina e vende sulla spiaggia.
Alex Leonardo Gabriél

Quando mi affaccio dalla mia finestra vedo molto cose ma soprattutto il cielo celeste, la falegnameria, i miei cani, la strada, la fattoria e la casa di un mio amico, tante nuvole, molte piante, le montagne, una piscina e infine un’altra casa di un altro mio amico. Se uso l’immaginazione vedo dei campi da calcio, da tennis e da calcetto e davanti casa mia quella del mio migliore amico, vedo anche un bosco con tanti animali, un cinema, un lago o un fiume dove pescare. Nicolò

Fuori dalla mia finestra vedo un paesaggio che si trova davanti casa mia, gli alberi ricoprono tutto lo spazio che li circonda, sono così tanti che non si vede cosa c’è dietro. Più volte ho pensato a come potrebbe essere l’ambiente dietro tutti questi alberi, immagino che ci sia un prato enorme, pieno di fiori, con gli uccellini che cinguettano. Un posto dove c’è pace e tranquillità, dove ci si può riposare e stare da soli oppure in compagnia. Un posto senza inquinamento, senza pregiudizi. Un posto di pace e serenità. Giada

Guardando la collina situata dietro casa mia, posso ammirare un panorama ricco sia di case che di cultura. Guardando da questa posizione è subito visibile una siepe, che con le sue scure foglie nasconde metà del paesaggio visibile, lasciando alla vista solo un paio di case e la cima di una collinetta poco lontana da qui. Impresso nella testa mi rimane il cielo, talmente ampio e limpido che anche se poco visibile, mi lascia immaginare l’infinità del paesaggio sottostante. Pensando ed immaginando, riesco a vedere un giardino oltre questa siepe, pieno di fiori, cespugli ed erbacce varie, che senza la presenza dell’uomo, sono cresciute indisturbate. Al di là del giardino, l’anima intravede l’essenza di un paese, che con le sue decadenti case racconta la storia del popolo che fu. Tommaso Frisoni.

Quando mi affaccio dalla finestra di camera mia, vedo lo splendore della mia città, con colline incantevoli e pianure immense. Le case sorgono come piante che si mischiano nella natura, alberi di un verde che da nessun’altra parte riesco a trovare, un verde unico nel suo genere. Piante e fiori di un colore vivo e quando il sole cala si creano paesaggi inimmaginabili. Arbri Sulejmani.

Quando mi affaccio alla finestra del mio salotto, vedo la strada con tanti sassolini, alcune buche piene d’acqua e, andando più in là, vedo un orto: ha un recinto verde, alto, con dentro una casetta di color verde scuro, più in là vedo la stazione, non c’è nessuno, il treno deve ancora passare; vedo anche delle case gialle, alcune più alte, altre più basse, ognuna ha la sua particolarità. Quando osservo l’orto mi immagino un posto pieno di fiori con una piccola collina piena di margherite, invece per la stazione mi immagino un posto abbandonato, con delle siepi che sono molte lunghe, un posto oscuro, ma allo stesso tempo molto tranquillo e rilassante. Nicole

Quando mi affaccio dalla finestra di camera mia, vedo un ammasso di case gialle con i tetti a punta che coprono tutto quello che c’è come sfondo. Dietro mi immagino un parco gigante pieno di alberi con fiori di vari colori, l’odore dell’erba tagliata che si mischia con il profumo dei fiori, una fontana fatta di marmo bianco. Accanto c’è un parco giochi con dei bambini che giocano felici, e come sottofondo le risate dei bambini, il fruscio delle foglie mosse dal vento e dall’acqua che sbatte sul marmo. Alesia Maria

Quando mi affaccio dal terrazzo vedo il Castello di Fabro e la casa del mio vicino. Però io vorrei vedere un campo enorme con molti animali come pecore, cavalli e vacche…con un bell’orto con una serra, trattori, vigneti e uliveti. Giacomo

Dal balcone di casa mia vedo il tramonto, la pianura e le case dei miei vicini. Vedo l’allevamento del mio vicino e l’orto, poi  la foresta e delle casette lontane. Io vorrei vedere anche delle torri e delle case come in una città come New York. Poi quando viene dicembre, vorrei vedere tantissima neve per poi farci un pupazzo di neve enorme, poi vorrei vedere dal balcone di casa mia dei negozi tipo Zara,Mc ecc…Sonia

Quando mi affaccio dalla mia finestra vedo un bellissimo panorama, vedo tutto Fabro Scalo e Paese, il Monte Cetona e tante colline. Quando c’è il tramonto esco in giardino per ammirarlo e ogni volta mi emoziono e mi metto lì a guardare il sole finché non arriva il buio, metto un po’ di musica e mi rilasso. Tutto ciò mi fa sentire bene e libera. In quel cielo arancione rossastro con sfumature rosa c’è un qualcosa che mi attira, i riflessi della luce del cielo sul mio viso mi danno una sensazione unica. Licia

Affacciandomi dal mio balcone di casa vedo il monte Cetona. Si possono osservare molti ammassi di rocce e tantissimi alberi, è molto bello da vedere soprattutto quando il sole tramonta. Non so cosa ci sia dietro esso, ma provo ad immaginarlo e vedo un paese abbandonato con vicino un lago molto profondo con un rilassante rumore d’acqua, con un bosco pieno di animali che scorrazzano lì intorno, sento e vedo il vento che muove le piante. Il posto ideale per chi ama il silenzio. Benedetta

Io abito in un piccolo paese, Fabro. Affacciandomi dal mio balcone di casa, sul retro,  vedo per prima cosa la ferrovia e l’autostrada dietro le quali si erge una lunga collina dove sono situati i paesi di: Monteleone, Montegabbione e Ficulle. Guardando a sinistra vedo il monte Cetona e i campi coltivati. Ogni volta che guardo questo paesaggio provo tanta felicità e mi sento rilassata. Qualche volta mi piace immaginare che dietro a tutto ciò ci sia un luogo completamente circondato dalla natura, un grande  bosco pieno di animali e piante  con una grande cascata e alcuni sentieri per passeggiare e, lungo essi, alcuni tavolini per fare picnic. Insomma  un luogo dove le persone vanno per rilassarsi e per staccare dalla vita di tutti i giorni. Anita

Fuori dalla mia finestra riesco a vedere varie cose come le cime dei monti, molte colline con al di sopra case completamente isolate da tutto ed infine molti alberi. Quando ero piccola immaginavo che dietro a quei monti ci fosse un altro mondo, un mondo perfetto, crescendo però ho scoperto che non è così. La notte dalla mia finestra amo guardare le stelle ascoltando canzoni che mi trasmettono tranquillità, magari leggendo un libro. Gioia
Classe IIIB - Scuola Secondaria I grado di Fabro - Febbraio 2024

    RACCOLTA CONSAPEVOLE

I bambini della classe 2°G hanno intervistato i propri parenti e amici per raccogliere informazioni sulle abitudini che riguardano la raccolta differenziata.

Dal sondaggio è emerso che tutte le famiglie intervistate fanno la raccolta differenziata.

Alla domanda: “quale secchio si riempie più velocemente?”, è risultato evidente che la maggior parte ha risposto “la plastica”. In misura più ridotta sono emerse anche risposte come: il secchio dell'indifferenziata, della carta e del vetro.

Quasi tutti gli intervistati hanno inserito nei rifiuti indifferenziati: scontrini, pannolini e traversine di animali, abiti danneggiati, carta sporca e altri oggetti non differenziabili.

Si è scoperto però, che alcuni rifiuti spesso messi nel secchio nero, potrebbero essere riciclati con le giuste accortezze (es. plastica sporca), mentre altri rifiuti potrebbero essere sostituiti con prodotti più ecologici.

Per concludere possiamo riassumere dicendo che tutte le famiglie intervistate fanno la raccolta differenziata a casa anche se non sempre nel modo completamente corretto.

Alleghiamo alcuni comportamenti che possono migliorare la raccolta a casa:


                                                                                                                                 Classe 2° G, San Venanzo


I conti Faina

Il giorno giovedì 4 aprile noi alunni della scuola primaria di San Venanzo siamo andati alla villa per incontrare un esperto della storia del nostro paese: Luca Montecchi.

Come prima cosa ci ha spiegato che la storia di San Venanzo è legata a quella dei conti Faina. Questa famiglia proveniente da Montegabbione si era arricchita verso la fine del 1700 grazie all'acquisto di terre e alla costruzione di edifici. Nel corso degli anni i Faina diventarono sempre più importanti e ricchi: alcuni di loro rivestirono le cariche di deputati e senatori; Venanzo nel 1842 acquistò il titolo di conte di Civitella dei Conti, scegliendo come stemma della famiglia proprio una faina, animale simbolo di astuzia e furbizia; Zeffirino nel 1861 sposò Luciana Valentini, appartenente alla famiglia Bonaparte.

Quello che oggi è il parco villa Faina all'epoca era la loro residenza: nel 1700 infatti i conti si stabilirono nell'antico castello di San Venanzo, che poi venne da loro ristrutturato e ammodernato. Accanto alla loro dimora

costruirono anche una serra, nella quale venivano coltivate piante e fiori. Oggi il palazzo è la sede del municipio, mentre la serra è diventata una sala polivalente e centro congressi. Accanto alla villa c'era una chiesa dedicata a San Rocco, che oggi è una casa privata. Sempre dentro il parco c'era anche un'altra chiesa antica, che poi è crollata ed è diventata un laghetto (presente tutt'ora).

Luca ci ha spiegato anche che all'epoca, dove oggi c'è la nostra scuola, c'era la pista dove addestravano i cavalli dei conti, tutti di razza pregiata. La scuderia si trovava poco distante dalla pista ed oggi è un'abitazione privata.

L'intero paese di San Venanzo era quindi costruito tutto intorno a questi edifici ed era circondato da mura. C'erano due porte che permettevano di entrare e uscire: la Porta Orvietana nel versante sud e la Porta Perugina nel versante nord. Oggi invece San Venanzo si è espanso, ci sono molte più case ed edifici che sono stati costruiti dove un tempo c'erano boschi e campi. La famiglia Faina non è più presente nel paese ma ha lasciato tracce indelebili del suo passaggio nel nostro paese.

Grazie a questa giornata abbiamo imparato un pezzo importante della storia di San Venanzo.


                                                                                                                                                                                                                                                                                                         Classe 3°- 4°- 5° G, San Venanzo