IL PODCAST DELLA CLASSE I A DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO DI FABRO
La classe IA della Scuola Secondaria di primo grado di Fabro chiude l'anno alla grande! Gli alunni e le alunne, guidati dalle prof. O. Rossi, L. Lapietra e F. Valeriani, hanno dato vita ad animati e vivaci podcast di storytelling dedicati al romanzo d'avventura. Dopo aver scritto in classe dei racconti coinvolgenti ed emozionanti, hanno inaugurato una rubrica dal titolo: "Storie per andare lontano: il mio nome è avventura".
Il podcast si è rivelato uno strumento che ha permesso loro di imparare a lavorare in gruppo, ad interagire tra loro, a gestire le varie mansioni, ad essere responsabili e a gestire la loro emotività.
Un'esperienza davvero motivante per alunni e docenti!
Buon ascolto a tutti!
Rovaniemi, 16 dicembre
Caro Rudolph, sono tanti anni che consegniamo i regali insieme e senza di te non ce la farei. Quest’ anno dobbiamo assegnare tantissimi regali, più degli anni passati.
Leggendo le letterine mi sono accorto che i bambini di oggi non vogliono più bambole o peluche per dormire, macchinine, trenini e non chiedono più giochi da tavolo per giocare in famiglia ma solo giochi per la Play o telefonini, cioè tutte cose elettroniche. I bambini del 2024 stanno perdendo la loro fantasia, catturata da tutti i video che vedono sul web. Tutti i miei folletti, che erano bravi a costruire giocattoli, sono diventati tristi e io, per far capire ai bambini l’importanza di divertirsi giocando, ho deciso di portare loro un gioco tradizionale, oltre a quello che mi hanno chiesto nelle loro letterine. Quindi caro Rudolph, preparati che quest’anno sarà più faticoso!
Adesso andiamo a dormire perché il Natale è alle porte. Babbo Natale
B. Dominici
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Rovaniemi, 16 dicembre 2024
Ciao Greta, sono Babbo Natale,
oggi voglio raccontarti come mi sto organizzando per far felici tutti voi! Abito in un villaggio di nome Rovaniemi, mi stanno aiutando i miei elfi divisi in gruppi: i primi cinque si dedicano ad impacchettare tutti i regali, i secondi a leggere le letterine e a preparare i regali che mi state chiedendo, mentre gli ultimi cinque si dedicano alle mie fantastiche renne che si stanno preparando per affrontare il viaggio più lungo di tutto l’anno! Infatti vengono governate dai miei elfi che danno loro erba, fieno e pasticche speciali che servono per farle volare meglio e per dar loro molta energia! Eh cara Greta, mi state chiedendo molti regali o sbaglio? Ho saputo che sei stata brava, infatti sei nella lista dei buoni e riceverai tutte le cose che vuoi! Sono molto stanco e devo andare a riposare anche se devo lasciare a lavorare Ballerina, Cometa, Cupido, Donato, Donnola, Freccia, Fulmine, Saltarello, Donner, Lampo, Blu, Stella, Macchia e Sveg …certo che proprio a me dovevano capitare gli elfi pazzi e con nomi pazzi? Evvabbè lavoreranno un po’ senza di me…
Ora vado a bere la camomilla che Freccia mi ha preparato!
Saluti carissima, ora ti devo lasciare! Aspettami! Il tuo Babbo G. Ferrara
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Rovaniemi, 16 dicembre 2024
Caro diario,
è sera e sono molto stanco, ma ti racconterò la stupenda giornata di oggi. Stamattina mi sono svegliato e ho fatto colazione con dei biscotti deliziosi. Poi sono andato a controllare se i regali dei bambini erano già stati caricati sulla mia slitta, con mia sorpresa i miei meravigliosi elfi avevano già pensato a tutto! Dopo aver sbirciato un po’ i regali dei ragazzi di tutto il mondo mi sono accorto che stavolta hanno chiesto veramente di tutto! Un ragazzo, per esempio, ha chiesto un computer gigante con tantissimi giochi al suo interno! Che un bambino così piccolo possa utilizzare un certo tipo di tecnologia mi sconvolge un po’, ma se questo bimbo è stato bravo glielo dovrò portare come premio. Ma…ritorniamo a noi, sono le 11:59, io sono già in posizione di partenza e faccio bene! Perché fra 3, 2, 1 si parte!
Caro diario ora ti devo salutare o sennò non farò in tempo a consegnare tutti i regali!
Buon Natale!
Ho, ho, ho, ho, ho!
Babbo Natale
L. Pierini
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Rovaniemi, 16 dicembre 2024
Caro diario,
il Natale è alle porte ed io sinceramente sono già stanco morto! Non ho fatto nulla per tutto l’anno e adesso che devo lavorare non ho voglia di fare niente. Io sono l’unico che lavora a Natale, mentre i bambini se ne stanno belli beati a casa vicino al camino con le loro famiglie, io devo stare in mezzo al freddo e al gelo a consegnare regali a cinquecento milioni di bambini passando per un camino strettissimo! Ma la parte peggiore è che, già sono grasso, in più i bambini mi danno da bere un bicchiere di latte e dei biscotti a volte anche bruciati! Poi mi viene l’indigestione, e non solo a me, ma anche alle renne, perché oltre al latte e ai biscotti, lasciano anche due o tre carote. A volte vorrei essere un bambino ed avere la gioia di aprire un regalo e di trovare, che ne so, una Nintendo Switch Lite magari! E poi mi chiedo, se fossi un bambino, chi avrebbe la sfortuna di prendere il mio posto? Sto cominciando a pensare di andare in pensione ma, il pensiero di vedere i bambini felici con i loro giocattoli mi fa amare il mio lavoro, ma allo stesso tempo me lo fa odiare.
Diario, dimmi tu, cosa dovrei fare? Tranquillo, c’è tempo per pensarci, adesso ti saluto, arrivederci!
Il tuo caro Babbo
M. Tiberi
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Rovaniemi, 16 dicembre 2024
Caro Rudolph,
voglio raccontarti questi giorni prima del Natale. Questi giorni sono davvero molto faticosi tra leggere le letterine e impacchettare i regali sto diventando pazzo, ed alcuni elfi, dal tanto lavoro non ce la fanno più! L’anno scorso c’è stato molto meno lavoro ed i regali erano stati molto più facili da trovare. Quest’anno sto scoprendo molti nuovi giochi di cui non ho nemmeno sentito mai parlare prima d’ora. Spero che, come gli altri anni, le famiglie mi lasceranno il latte e i biscotti ed alcune carote per le mie renne.
Adesso ti saluto che vado a leggere nuove letterine ed impacchettare altri regali.
Babbo Natale
M. Rauseo
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Rovaniemi, 16 dicembre 2024
Caro diario,
con l’aiuto degli elfi stiamo finalmente incartando tutti i regali dopo averli fatti e comprati, e sono più di milioni di regali! Sono sicuro di riuscire a portare tantissimi doni a tutti, sperando che qualcuno mi lascerà un po’ di latte, biscotti e qualche carota per le mie amatissime renne. In più, dopo tutti questi mesi di duro allenamento, le mie renne guidate da Rudolph potranno ritornare in volo per aiutarmi a portare i regali a tutti i bambini.
Ciao diario, alla prossima! Oh, Oh, Oh!
Babbo Natale
M. Giulivi
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Rovaniemi, 16 dicembre
Caro diario,
mi sto preparando per la notte più faticosa di tutto l’anno, cioè il Natale, non dormo da notti perché mi arrivano sempre più lettere dai bambini. Sto cercando di leggerle tutte e di costruire tutti i giochi perché sennò nessuno amerà più il Natale, quindi non dormo né io né i miei elfi che lavorano duramente 24 ore su 24. Io leggo le lettere e assegno il gioco ad ogni elfo, poi gliene assegno un altro fino a quando non finiscono. Dopo giorni e giorni siamo arrivati all’ultima lettera dove c’è scritto: “Caro Babbo Natale, quest’anno mi sono comportato bene, quindi vorrei avere un Iphone 16 Pro Max e un Rolex blu diamante. Per favore!!!!” Dal Grinch. Dopo aver letto io ho detto ai miei elfi di darmi cartone e pennarelli e, dopo trenta minuti, ecco fatto Rolex e Iphone …
Saluti
Babbo
M. Pipparelli
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Rovaniemi, 16 dicembre 2024
Caro diario,
mancano ormai pochi giorni alla grande notte, i miei aiutanti mi stanno dando una mano a preparare i regali per tutti i bambini del mondo. Sono molto emozionato ma mi devo sbrigare sennò non farò in tempo!!
Mi hanno chiesto molte cose…c’è chi mi ha chiesto una macchinina telecomandata, chi una casa delle Barbie e tante altre cose. Procurare queste cose per me è semplicissimo, ma c’è una cosa in particolare che non posso veramente regalare: la mia renna Rudolph. Dovrò dare al posto di una vera renna un prototipo.
Ora ti saluto e vado a dormire! Buon Natale!
Babbo Natale
V. Fredduzzi
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Ravaniemi, 16 dicembre
Caro diario,
oramai sono un pochino anziano e tra poco arriverà Natale. Le migliaia di lettere dei bambini mi fanno molto felice e non vedo l’ora di partire: sacco, renne ed elfi sono pronti, ora rimane una sola cosa da fare cioè leggere tutte le lettere rimanenti.
Ciao, a presto.
Un saluto da Babbo
M. Marinali
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Rovaniemi, 17 dicembre 2024
Caro diario,
mancano solo otto giorni a Natale e devo ancora impacchettare i regali per i bambini, per fortuna ho gli elfi! Sono soprattutto soddisfatto di Gregory che è davvero velocissimo a preparare i doni avendo ormai un’esperienza di cinquecento anni… Quest’anno dobbiamo portare ancora un sacco di regali nella “saccoccia magica”! Spero di passare nel camino, ho fatto una dieta drastica… ed ho anche migliorato la slitta.
Questi giorni sono stati molto lavorativi e impegnativi. Ora sono stanco, vado a dormire.
Ciao Diario! Tuo Babbo Natale
L. Caria e R. Natali Tanci
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Rovaniemi, 17 dicembre 2024, 12: 45
Caro diario,
oggi mi sono dato da fare, dopo tutto è tutta tecnologia…ma dài! Io la Play 5 me la volevo tenere, ma la devo consegnare ai bambini! Iphone 16 Pro max? Ma io ero rimasto al 13! Che fatica…inoltre alla mia renna preferita Rudolph è pure esplosa una gamba…come farò? Che stanchezza! Io a Natale mi regalo una bilancia per camion…quanti figli sono nati in un anno! Troppi regali devo portare! Ora vado a letto perché sono stanco!
Saluti
Babbo Natale
M. Tarparelli, L. Blaiotta e D. Farina
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Rovaniemi, 17 dicembre
Caro biscotto,
mi sto preparando per il viaggio più lungo dell’anno, che consiste nel consegnare miliardi di regali, sarà una gran fatica! Però c’è una cosa bellissima: assaggerò tutte le prelibatezze che mi prepareranno le famiglie dei bambini di tutto il mondo! Per fortuna ci sono migliaia di elfi che mi aiutano nella preparazione dei regali, che sembrano infiniti, quasi mi stupiscono! Però la cosa brutta è che la maggior parte dei bambini ha chiesto aggeggi elettronici: solo io sono rimasto ai tempi in cui ci si accontentava di poco, come trenini, soldatini, giochi da tavolo…?!
Ci sono anche bambini che fanno richieste impossibili, come avere dei dinosauri veri o diventare un transformer gigante…possibile?
Ciao biscotto, scusa ma ho tanta fretta.
Babbo Natale
E Rapicetta, R. Colurcio e F. Purgatorio
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Rovaniemi, 17 dicembre
Caro Elfo,
queste settimane sono molto impegnative…il Natale si avvicina e io sarò la star! Devo leggere migliaia di letterine dei bambini e far sì che i loro sogni diventino realtà. Regalerei qualcosa anche alle madri: un po’ di pazienza e tanto relax! Invece ai padri regalerei la voglia di aiutare le madri a pulire casa.
Quest’anno dovrò portare tanti regali, fortunatamente ci sono gli elfi. La sera della Vigilia non mangerò nulla perché con tutto il cibo che mi lasceranno i bambini diventerò un pallone gonfiato!
Ora devo andare, devo finire di leggere le letterine. Saluti dal tuo caro Babbo Natale
E. Mechelli e G. Stollo
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Rovaniemi, 17 dicembre 2024
Caro diario,
non vedo l’ora che arrivi il 25 dicembre per portare i regali solo ai bambini più bravi!!! Mi stanno arrivando ancora un po’ di letterine, il tempo però stringe, perciò io e i miei aiutanti elfi stiamo finendo di impacchettare gli ultimi regali per poi metterli dentro al mio infinito sacco pesante. Mi aspettano tanti posti: Firenze, Miami, New York, Roma e molte altre città e paesi…ma mi aspetta anche il mio amatissimo spuntino: biscotti, crostate, frutta, ma anche bevande, come latte, succhi e altri cibi molto saporiti! Io, in cambio lascerò sotto l’albero i regali che mi hanno chiesto.
Ora vado a fare un bel riposino per il gran giorno! Vado…
Babbo Natale
Moccia, G. Mencarelli, M. R. Trippella- Classi IA e IB della Scuola Secondaria di Fabro - 16 Dicembre 2024
Durante il laboratorio di storia oggi abbiamo avuto come ospite un personaggio davvero speciale, la regina Elisabetta I in persona, intevistata, in inglese, dai nostri cronisti d'assalto, Luan ed Emanuele. Tranquilli, abbiamo provveduto anche alla traduzione simultanea...
Where did you spend your childhood after the death of your mother Anne Boleyn?
R. in anIsolated part of the royal palace where everything was missing.
Your father Henry VIII had you study?
R. Yes, he has given me an education of the highest level and has not excluded me from succession to the throne.
What languages does he know?
R. I am fluent in Latin, Greek, Italian, French and German
What do you like to read?
R. I like to read the classics.
What makes you most angry?
R. The betrayals and the lack of respect.
Why is she never married?
R. Because I have always seen around me continuous conjugal infidelities, wives chased or sent to the gallows. The sixteenth century was not a good time for women but I believe that my example served to make people understand our value!
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Dove ha trascorso la sua infanzia dopo la morte di sua madre Anna Bolena?
R. In appartamento isolato del palazzo reale dove mancava tutto.
Suo padre Enrico VIII l’ha fatta studiare?
R. Sì, mi ha impartito un’educazione di altissimo livello e non mi ha escluso dalla successione al trono.
Quali lingue conosce?
R. Conosco perfettamente il latino, il greco, l’italiano, il francese e il tedesco
Cosa le piace leggere?
R. Mi piace leggere i classici.
Cosa la fa arrabbiare di più?
R. I tradimenti e la mancanza di rispetto.
Perchè non si è mai sposata?
R. Perchè ho sempre visto intorno a me continue infedeltà coniugali, mogli ripudiate o mandate al patibolo... Il Cinquecento non è stato un bel periodo per le donne ma credo che il mio esempio sia servito a far capire il nostro valore!
Luan ed Emanuele II A Secondaria Fabro - 05/12/2024
In occasione della Festa dei nonni, che come ogni anno si è celebrata il 2 Ottobre, abbiamo deciso di intervistare i nostri nonni, indagando in particolare i loro rapporti con figli e nipoti e il cambiamento dell'educazione nel tempo. Iniziamo con le domande...
Com'era il tuo rapporto con i genitori? La maggior parte dei nonni ha detto di aver avuto un buon rapporto con i genitori ma rispetto ad oggi c'era meno confidenza.
Come veniva organizzato il lavoro nella tua famiglia? La maggior parte delle famiglie lavorava nei campi, anche i bambini aiutravano gli adulti in questi lavori.
Quanti figli hai? Ci sono state differenze nell'educazione dei primi e degli ultimi? La maggior parte dei nonni ha avuto due o tre figli e hanno dichiarato di non aver fatto differenze nell'educazione dei primi e degli ultimi.
Che lavoro facevi? La maggior parte delle nonne da bambina aiutava nei campi o casa la famiglia e molte di loro sono diventate casalinghe oppure sarte o cuoche e cameriere, i nonni da bambini collaboravano in casa e alcuni hanno continuato a fare i contadini, altri gli operai.
Che cosa hai provato quando tuo figlio/a ti ha detto che sarebbe andata via di casa? Tutti i nonni hanno gioito quando hanno saputo che i figli si sarebbero sposati ma hanno anche provato solitudine.
Cosa hai provato quando è nato il primo nipote? Il primo nipote ha suscitato un'enorme emozione in tutti, tutti i nonni sono stati molto affettuosi e premurosi con i loro nipoti, soprattutto quando erano molto piccoli.
Grazie per la collaborazione!
Classe IIA- Secondaria I grado Fabro
LA PACE HA SENSO SOLO QUANDO LA SI FA
Il giorno mercoledì 25 settembre noi ragazzi della scuola primaria e secondaria di San Venanzo abbiamo partecipato ad un incontro con Flavio Lotti (Coordinatore del comitato promotore della Marcia della Pace),
con un membro dell'associazione Libera Umbria e con alcuni esponenti dell’Amministrazione Comunale. L’incontro è stato organizzato in occasione della “Giornata internazionale della pace”, ricorrenza che cade il 21 settembre.
Durante l’incontro ci hanno inizialmente raccontato cosa sta accadendo in Europa; in particolare, ci hanno spiegato che ci sono dei conflitti (come tra Ucraina e Russia) e che l'Europa sta praticamente finanziando la guerra, spendendo molti soldi per fabbricare delle armi. Ci hanno anche detto che nel corso del tempo molte persone si sono sacrificate per noi ed oggi i loro nomi li ritroviamo nei libri di storia. Ancora, ci hanno raccontato che il popolo italiano ha affrontato dei conflitti e che oggi noi dobbiamo ringraziare queste persone se viviamo in libertà ma anche che, al contrario del passato, dobbiamo imparare a ripudiare la guerra.
Ci hanno poi raccontato storie che ci hanno ridato un po’ di speranza, spiegandoci come più di una volta la pace ha vinto contro la guerra. Ad esempio, come quando era stato proposto il progetto di creare una base missilistica in Sicilia, dove avrebbero fabbricato razzi per poi darli ad alcuni Paesi che stavano affrontando una guerra; grazie ad una raccolta di firme, per fortuna, il progetto è fallito e questa base non è stata più realizzata.
Dopo questi racconti, Flavio Lotti è venuto vicino a noi della classe 5°g. Ci ha chiesto cosa ne pensassimo della pace e così noi gli abbiamo risposto: “è una cosa bellissima, che ci fa sentire liberi, ...”.
Ci hanno poi fatto vedere un video realizzato dalla classe 5° della scuola “Fiume Giallo” di Roma. Il video è stato molto bello e istruttivo: ci ha infatti resi ancora più consapevoli del fatto che la guerra non serve a nulla.
Flavio Lotti ha poi chiamato due di noi, ci ha dato il microfono e ci ha chiesto di leggere i titoli degli esercizi di pace, contenuti all’interno del libricino “Facciamo pace - Il mio quaderno degli esercizi di pace”. Questo volume, donatoci dall’Amministrazione Comunale all’inizio dell’anno scolastico, contiene infatti alcuni esercizi ed attività da svolgere ogni giorno. Alcuni di questi sono ad esempio: impariamo a salutarci guardandoci negli occhi, impariamo a prenderci cura delle parole che usiamo, impariamo a prenderci cura della vita e tanti altri ancora. Lo scopo di questo quaderno è quello di farci esercitare a fare la pace perché, come ci ha spiegato Flavio Lotti, la pace è un verbo: infatti, bisogna fare la pace, perché la pace ha senso solo quando la si fa! Scuola Primaria di San Venanzo - 3 Ottobre 2024
Affacciandomi dal mio balcone vedo una decina di pini sia d’inverno che d’ estate, la strada principale e case sia a destra che a sinistra, infine sento il cinguettio degli uccelli e il rumore delle macchine. Quando sono triste io vengo sempre qua, inizio a chiudere gli occhi pensando e immaginando il mio mondo ideale, dietro a quegli alberi. Dietro di essi, vedo in lontananza montagne altissime con la cima completamente innevata, a valle un bosco immenso di alberi di ogni tipo dove vivono, si divertono e corrono molti animali come lupi, scoiattoli e canguri. Poco più avanti c’è un lago enorme circondato dalla città chiamata “IL MONDO IDEALE” dove non esiste illegalità e persone che vendono sostanze stupefacenti, dove ognuno porta rispetto all’altro senza fare distinzioni, senza forma di razzismo o altre cose simili. La cosa migliore che possiamo trovare in questo posto sono le autorità che si trovano in ogni angolo e posto facendo controlli di ogni genere, facendo rispettare la legge e punendo ogni trasgressione compiuta. Per lo più ci sono negozi lussuosi tipo Prada, Gucci, Blauer e Chanel per le persone più ricche e negozi più accessibili per le persone meno ricche, campi da calcio, pallavolo e basket e dove ognuno può scegliere di frequentare la scuola oppure no. Il comune dovrà occuparsi, tramite delle associazioni apposite, di persone irregolari dandogli una casa e tutto il necessario.Tutto questo deve essere accompagnato dal fantastico rumore degli uccelli, dall’acqua del lago che sbatte sulle sponde ed infine dal fruscio del vento tra le foglie. Guardando tutto questo mi sento libera e in pace con me stessa. Aurora - IIIB- Scuola Secondaria Fabro
Se io mi affaccio dalla finestra di casa mia, vedo delle piccole colline e il paese di Ficulle e di Monteleone. Molte volte la sera mi affaccio, e quando osservo il tramonto mi trasmette una sensazione di pace e tranquillità. Ho provato ad immaginare cosa ci sia dietro quelle colline, e ho visto una città del futuro. Io me la sono immaginata piena di case enormi, negozi, schermi pubblicitari, e, forse, anche qualche robot. Io spero che in questa città del futuro non ci sia gente povera e che tutti gli abitanti abbiano una vita dignitosa. Spero anche che ci sia meno sporcizia e inquinamento, che tutti abbiano un lavoro e che non ci sia più nessuna forma di razzismo. Anita
Quando ho un po’ di tempo libero, mi piace affacciarmi alla finestra della mia sala ad osservare il paesaggio. Subito il mio sguardo si posa su una quercia in lontananza, un unico grande albero in mezzo ad un campo esteso. Da lì posso vedere i prati, su cui, se ho fortuna, posso vedere correre due o tre caprioli. Vedo il campo coltivato di mio padre in secondo piano e lentamente, passando al primo, vedo un grande albero di ciliegio, che ormai con l’arrivo del freddo si sta spogliando delle sue foglie. A tutte le ore mi piace guardare quel paesaggio, ma per me osservarlo al tramonto è una cosa indescrivibile, è emozionante vedere il sole che sembra che venga inghiottito dai campi. Ammirare un paesaggio così mi crea un senso di relax e di tranquillità che non posso trovare guardando la TV o il telefono. Mi piace guardarlo da sola, oppure con mia sorella, se torna prima dal lavoro. Sofia
Io abito nella via per arrivare a Fabro Paese, dalla finestra della mia stanza vedo una collina con una grande siepe dove a volte ci sono dei caprioli. Sotto c’è l’autostrada dove tutti i giorni ci sono tantissime macchine. Infine, dietro, ci sono tanti paesi a poca distanza da noi, il monte Cetona e tanti alberi. La mattina appena mi sveglio vado alla finestra, chiudo gli occhi e mi immagino cosa c’è dietro a tutto questo, vedo montagne, città, prati grandissimi pieni di animali come negli zoo, grattacieli grandissimi e vedo anche il mare. Jenny
Appena mi affaccio dalla finestra della camera di mia mamma, in primo piano appaiono delle case molto alte con accanto un giardino con molti alberi e piante. In lontananza si vedono i campi coltivabili che cambiano il loro aspetto di stagione in stagione, invece tra le cose “artificiali” si può osservare anche l’ autostrada. Ci sono delle colline dove dietro mi immagino un nuovo mondo, pieno di tranquillità e armonia. Mi immagino un lago blu scuro circondato da casette colorate, rivestite da piante e rose rosse, che emanano un buon profumo. Infine c’è un bellissimo tramonto colorato che mi fa sentire felice. Hoara
Io mi affaccio dalla finestra di casa mia e vedo molte case, un po’ di alberi, delle macchine che passano davanti casa e molte persone. Però immagino che dietro le case ci sia una montagna con una strada che porta da una parte che si chiama “città fantastica” dove c’è la fabbrica di Willy Wonka con delle macchine super veloci, palazzi molto alti e giganti con delle fontane di quarzo e oro, con molte moschee e chiese tutte di lusso. Le persone sono tutte vestite con abiti eleganti. Arlind
Sono nella mia camera da letto e vedo dalla finestra pochi bar, tante case e negozi, signori anziani nello stesso luogo da sempre, i giovani che si divertono e persone che vanno al lavoro. Guardando bene mi immagino che tutti loro iniziano a parlare spagnolo; in fondo, dove non posso vedere, mi immagino una spiaggia, le persone che prendono il bus al centro, e la Signora che vende pupusas e enchiladas che cammina e vende sulla spiaggia.
Alex Leonardo Gabriél
Quando mi affaccio dalla mia finestra vedo molto cose ma soprattutto il cielo celeste, la falegnameria, i miei cani, la strada, la fattoria e la casa di un mio amico, tante nuvole, molte piante, le montagne, una piscina e infine un’altra casa di un altro mio amico. Se uso l’immaginazione vedo dei campi da calcio, da tennis e da calcetto e davanti casa mia quella del mio migliore amico, vedo anche un bosco con tanti animali, un cinema, un lago o un fiume dove pescare. Nicolò
Fuori dalla mia finestra vedo un paesaggio che si trova davanti casa mia, gli alberi ricoprono tutto lo spazio che li circonda, sono così tanti che non si vede cosa c’è dietro. Più volte ho pensato a come potrebbe essere l’ambiente dietro tutti questi alberi, immagino che ci sia un prato enorme, pieno di fiori, con gli uccellini che cinguettano. Un posto dove c’è pace e tranquillità, dove ci si può riposare e stare da soli oppure in compagnia. Un posto senza inquinamento, senza pregiudizi. Un posto di pace e serenità. Giada
Guardando la collina situata dietro casa mia, posso ammirare un panorama ricco sia di case che di cultura. Guardando da questa posizione è subito visibile una siepe, che con le sue scure foglie nasconde metà del paesaggio visibile, lasciando alla vista solo un paio di case e la cima di una collinetta poco lontana da qui. Impresso nella testa mi rimane il cielo, talmente ampio e limpido che anche se poco visibile, mi lascia immaginare l’infinità del paesaggio sottostante. Pensando ed immaginando, riesco a vedere un giardino oltre questa siepe, pieno di fiori, cespugli ed erbacce varie, che senza la presenza dell’uomo, sono cresciute indisturbate. Al di là del giardino, l’anima intravede l’essenza di un paese, che con le sue decadenti case racconta la storia del popolo che fu. Tommaso Frisoni.
Quando mi affaccio dalla finestra di camera mia, vedo lo splendore della mia città, con colline incantevoli e pianure immense. Le case sorgono come piante che si mischiano nella natura, alberi di un verde che da nessun’altra parte riesco a trovare, un verde unico nel suo genere. Piante e fiori di un colore vivo e quando il sole cala si creano paesaggi inimmaginabili. Arbri Sulejmani.
Quando mi affaccio alla finestra del mio salotto, vedo la strada con tanti sassolini, alcune buche piene d’acqua e, andando più in là, vedo un orto: ha un recinto verde, alto, con dentro una casetta di color verde scuro, più in là vedo la stazione, non c’è nessuno, il treno deve ancora passare; vedo anche delle case gialle, alcune più alte, altre più basse, ognuna ha la sua particolarità. Quando osservo l’orto mi immagino un posto pieno di fiori con una piccola collina piena di margherite, invece per la stazione mi immagino un posto abbandonato, con delle siepi che sono molte lunghe, un posto oscuro, ma allo stesso tempo molto tranquillo e rilassante. Nicole
Quando mi affaccio dalla finestra di camera mia, vedo un ammasso di case gialle con i tetti a punta che coprono tutto quello che c’è come sfondo. Dietro mi immagino un parco gigante pieno di alberi con fiori di vari colori, l’odore dell’erba tagliata che si mischia con il profumo dei fiori, una fontana fatta di marmo bianco. Accanto c’è un parco giochi con dei bambini che giocano felici, e come sottofondo le risate dei bambini, il fruscio delle foglie mosse dal vento e dall’acqua che sbatte sul marmo. Alesia Maria
Quando mi affaccio dal terrazzo vedo il Castello di Fabro e la casa del mio vicino. Però io vorrei vedere un campo enorme con molti animali come pecore, cavalli e vacche…con un bell’orto con una serra, trattori, vigneti e uliveti. Giacomo
Dal balcone di casa mia vedo il tramonto, la pianura e le case dei miei vicini. Vedo l’allevamento del mio vicino e l’orto, poi la foresta e delle casette lontane. Io vorrei vedere anche delle torri e delle case come in una città come New York. Poi quando viene dicembre, vorrei vedere tantissima neve per poi farci un pupazzo di neve enorme, poi vorrei vedere dal balcone di casa mia dei negozi tipo Zara,Mc ecc…Sonia
Quando mi affaccio dalla mia finestra vedo un bellissimo panorama, vedo tutto Fabro Scalo e Paese, il Monte Cetona e tante colline. Quando c’è il tramonto esco in giardino per ammirarlo e ogni volta mi emoziono e mi metto lì a guardare il sole finché non arriva il buio, metto un po’ di musica e mi rilasso. Tutto ciò mi fa sentire bene e libera. In quel cielo arancione rossastro con sfumature rosa c’è un qualcosa che mi attira, i riflessi della luce del cielo sul mio viso mi danno una sensazione unica. Licia
Affacciandomi dal mio balcone di casa vedo il monte Cetona. Si possono osservare molti ammassi di rocce e tantissimi alberi, è molto bello da vedere soprattutto quando il sole tramonta. Non so cosa ci sia dietro esso, ma provo ad immaginarlo e vedo un paese abbandonato con vicino un lago molto profondo con un rilassante rumore d’acqua, con un bosco pieno di animali che scorrazzano lì intorno, sento e vedo il vento che muove le piante. Il posto ideale per chi ama il silenzio. Benedetta
Io abito in un piccolo paese, Fabro. Affacciandomi dal mio balcone di casa, sul retro, vedo per prima cosa la ferrovia e l’autostrada dietro le quali si erge una lunga collina dove sono situati i paesi di: Monteleone, Montegabbione e Ficulle. Guardando a sinistra vedo il monte Cetona e i campi coltivati. Ogni volta che guardo questo paesaggio provo tanta felicità e mi sento rilassata. Qualche volta mi piace immaginare che dietro a tutto ciò ci sia un luogo completamente circondato dalla natura, un grande bosco pieno di animali e piante con una grande cascata e alcuni sentieri per passeggiare e, lungo essi, alcuni tavolini per fare picnic. Insomma un luogo dove le persone vanno per rilassarsi e per staccare dalla vita di tutti i giorni. Anita
Fuori dalla mia finestra riesco a vedere varie cose come le cime dei monti, molte colline con al di sopra case completamente isolate da tutto ed infine molti alberi. Quando ero piccola immaginavo che dietro a quei monti ci fosse un altro mondo, un mondo perfetto, crescendo però ho scoperto che non è così. La notte dalla mia finestra amo guardare le stelle ascoltando canzoni che mi trasmettono tranquillità, magari leggendo un libro. Gioia
Classe IIIB - Scuola Secondaria I grado di Fabro - Febbraio 2024
I bambini della classe 2°G hanno intervistato i propri parenti e amici per raccogliere informazioni sulle abitudini che riguardano la raccolta differenziata.
Dal sondaggio è emerso che tutte le famiglie intervistate fanno la raccolta differenziata.
Alla domanda: “quale secchio si riempie più velocemente?”, è risultato evidente che la maggior parte ha risposto “la plastica”. In misura più ridotta sono emerse anche risposte come: il secchio dell'indifferenziata, della carta e del vetro.
Quasi tutti gli intervistati hanno inserito nei rifiuti indifferenziati: scontrini, pannolini e traversine di animali, abiti danneggiati, carta sporca e altri oggetti non differenziabili.
Si è scoperto però, che alcuni rifiuti spesso messi nel secchio nero, potrebbero essere riciclati con le giuste accortezze (es. plastica sporca), mentre altri rifiuti potrebbero essere sostituiti con prodotti più ecologici.
Per concludere possiamo riassumere dicendo che tutte le famiglie intervistate fanno la raccolta differenziata a casa anche se non sempre nel modo completamente corretto.
Alleghiamo alcuni comportamenti che possono migliorare la raccolta a casa:
Lavare confezioni di plastica sporche per poterle mettere nel secchio dedicato
Usando piatti e posate compostabili e riciclabili al posto di quelli di plastica
Sostituire cose usa e getta con altri oggetti riutilizzabili.
Classe 2° G, San Venanzo
Il giorno giovedì 4 aprile noi alunni della scuola primaria di San Venanzo siamo andati alla villa per incontrare un esperto della storia del nostro paese: Luca Montecchi.
Come prima cosa ci ha spiegato che la storia di San Venanzo è legata a quella dei conti Faina. Questa famiglia proveniente da Montegabbione si era arricchita verso la fine del 1700 grazie all'acquisto di terre e alla costruzione di edifici. Nel corso degli anni i Faina diventarono sempre più importanti e ricchi: alcuni di loro rivestirono le cariche di deputati e senatori; Venanzo nel 1842 acquistò il titolo di conte di Civitella dei Conti, scegliendo come stemma della famiglia proprio una faina, animale simbolo di astuzia e furbizia; Zeffirino nel 1861 sposò Luciana Valentini, appartenente alla famiglia Bonaparte.
Quello che oggi è il parco villa Faina all'epoca era la loro residenza: nel 1700 infatti i conti si stabilirono nell'antico castello di San Venanzo, che poi venne da loro ristrutturato e ammodernato. Accanto alla loro dimora
costruirono anche una serra, nella quale venivano coltivate piante e fiori. Oggi il palazzo è la sede del municipio, mentre la serra è diventata una sala polivalente e centro congressi. Accanto alla villa c'era una chiesa dedicata a San Rocco, che oggi è una casa privata. Sempre dentro il parco c'era anche un'altra chiesa antica, che poi è crollata ed è diventata un laghetto (presente tutt'ora).
Luca ci ha spiegato anche che all'epoca, dove oggi c'è la nostra scuola, c'era la pista dove addestravano i cavalli dei conti, tutti di razza pregiata. La scuderia si trovava poco distante dalla pista ed oggi è un'abitazione privata.
L'intero paese di San Venanzo era quindi costruito tutto intorno a questi edifici ed era circondato da mura. C'erano due porte che permettevano di entrare e uscire: la Porta Orvietana nel versante sud e la Porta Perugina nel versante nord. Oggi invece San Venanzo si è espanso, ci sono molte più case ed edifici che sono stati costruiti dove un tempo c'erano boschi e campi. La famiglia Faina non è più presente nel paese ma ha lasciato tracce indelebili del suo passaggio nel nostro paese.
Grazie a questa giornata abbiamo imparato un pezzo importante della storia di San Venanzo.
Classe 3°- 4°- 5° G, San Venanzo