Fusione nucleare: raggiunti 100 mln di gradi

La fusione nucleare è una grande speranza per la produzione di energia elettrica e gli esperimenti stanno proseguendo in tutto il mondo, ma per vedere una centrale nucleare effettivamente collegata alla rete elettrica ci vorrà ancora qualche decennio. Questo non significa che sia tempo sprecato, perché le scoperte sono molto interessanti e l’impatto ambientale sarà molto limitato. 

Negli ultimi anni sono stati raggiunti molti record e il più recente è stato ottenuto dalla società inglese Tokamak Energy con il suo reattore a fusione tokamak sferico ST40. La società ha annunciato di aver portato il plasma a 100 milioni di gradi centigradi, il record si riferisce in particolare alla prima volta che un loro reattore riesce a raggiungere queste temperature. È stato successivamente evidenziato che questo è anche il primo reattore finanziato privatamente a raggiungere questa soglia, non si tratta quindi della temperatura massima raggiunta da un reattore nucleare. Si può ricordare infatti che in Cina nel 2021 sono stati raggiunti 120 milioni di gradi centigradi. 

La Tokamak Energy ha sottolineato che il traguardo è stato raggiunto in solo 5 anni e con un costo inferiore a 50 milioni di sterline. Questo conferma che i loro reattori sferici permettono di unire compattezza e riduzione dei costi pur avendo tutti i vantaggi della fusione. Ora la società cercherà di aggiornare i sistemi per raggiungere un incremento prestazionale. La società punterà soprattutto sul reattore a tecnologia ST-HTS che sfrutteranno magneti superconduttori ad alta temperatura. La sua accensione è prevista entro il 2025 e sarà usato come prototipo per studiare le tecnologie che verranno impiegate nei sistemi commerciali. Lo scopo è di costruire un impianto che potrebbe essere messo in servizio entro gli inizi degli anni ‘30. 

Questa notizia arriva poco dopo rispetto a quella del momentaneo blocco dell’assemblaggio di ITER a causa dell’ente regolare. Si tratta di un blocco momentaneo per dimostrare che gli edifici sono sicuri per avviare la sperimentazione vera e propria, ma da ITER assicurano che non ci saranno rallentamenti. La "corsa" alla fusione nucleare commerciale sta portando e porterà a molte sfide scientifico-tecnologiche, ma sarà fondamentale per il futuro della produzione di energia elettrica. 



















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