Questo progetto utilizza l'autobiografia come studio di se stessi. Sono previsti otto incontri a cadenza settimanale, durante i quali si utilizzerà un metodo messo a punto dal professor Duccio Demetrio, con il quale i partecipanti, attraverso delle schede guidate, scrivono sia in aula che in cella i propri ricordi significativi per rileggere il proprio vissuto. L'obbiettivo è aiutare i partecipanti a riflettere sul proprio futuro grazie alla rielaborazione del passato.
Il progetto “Kutub Hurra, Un Ponte di libri attraverso il Mediterraneo” è promosso da Un Ponte Per (UPP) in collaborazione con l'associazione tunisina “Lina Ben Mhenni” e con una rete di realtà italiane che operano nei penitenziari del nostro paese.
Il progetto punta a creare un ambiente carcerario più inclusivo, attraverso la fornitura di libri in lingua araba alle biblioteche delle carceri, dando così opportunità di lettura ai detenuti e detenute arabofoni/e usando i libri come strumento di emancipazione. Avere a disposizione letture e letterature in arabo significa anche essere considerati nella propria interezza e dignità, punto di partenza necessario per qualsiasi percorso di inclusione e riabilitazione.
Il 17 dicembre 2024, c'è stato un incontro tra UPP, GAVAC, l'area trattamentale e la direzione del carcere, per consegnare i primi 50 volumi e per sottoscrivere un accordo di collaborazione
Il percorso proposto dal Gruppo dei volontari del Gavac e realizzato dal Centro Studi Criminologici di Viterbo di concerto con l’Area educativa del carcere, e dedicato ai soggetti condannati che scontano la pena, rappresenta una autentica novità nel panorama normativo, in quanto non si limita al giudizio e alla condanna di certi comportamenti ma cerca di individuare le cause che lo determinano per rimuoverle e scongiurarne la ripetizione.
Un team di professionisti del Centro Studi Criminologici con varie specializzazioni e specifiche competenze (giuridiche, psicologiche, terapeutiche, ecc.) hanno accompagnato un gruppo di detenuti che spontaneamente e volontariamente hanno aderito a questa nuova proposta trattamentale, per partecipare in prima persona ad una esperienza di indubbio valore pedagogico, i cui esiti potranno rivelarsi preziosi anche in futuro non solo per i destinatari ma soprattutto per la comunità.
In occasione del 50° anniversario della sua costituzione, il Gavac, in collaborazione con Open Hub Lazio, ha organizzato un percorso di confronto con altri attori che a vario titolo possano contribuire al miglioramento delle condizioni carcerarie e a prospettive di vita dignitose nel dopo pena.
Quattro sono stati gli incontri presso la sede di Open Hub, partecipati da rappresentanti del mondo dell’imprenditoria industriale, agricola, artigianale e della cooperazione sociale, politici del territorio viterbese, associazioni e diverse realtà confessionali.
Terminato il progetto APPENA FUORI finanziato dalla Caritas nel 2024 il GAVAC ha ricevuto un ulteriore finanziamento da parte della Assciazione amici del Beato Domenico Barberi della Madre di Dio. Questo ci consente di continuare ad affittare lo stesso appartamento del precedente progetto, per offrire una dimora gratuita a chi ha finito di scontare la pena, ma non ha ancora riorganizzato la propria vita a livello lavorativo e non conta su appoggi esterni.
APPENA FUORI è un progetto finanziato dalla Caritas Italiana, gestito insieme da GAVAC e Caritas Viterbo, il cui obiettivo è quello di investire direttamente sulle persone, che dopo aver scontato la pena, si trovano in difficoltà . Attraverso una serie di interventi sociali e personali, questo progetto vuole contribuire a reinserire i soggetti che si trovano in una condizione di fragilità, accompagnandoli verso una cittadinanza attiva e positiva nella comunità.
Offrire strumenti volti al potenziamento delle competenze relazionali, di supporto alla famiglia, di formazione e inserimento lavorativo e per l'emergenza abitativa.