L'idea, è partita inizialmente dal prototipo di un braccio robotico creato da Riccardo Pedone, studente della 4^ ITIS Elettronica & Elettrotecnica dell'Istituto scolastico Enzo Ferrari di Susa, che prevedeva l'impiego delle sole dita, durante il movimento e che si è, successivamente, concretizzata nella progettazione di un prototipo  "umanoide" a supporto di persone con disabilità uditiva, al fine di ampliare lo spettro dei movimenti eseguiti dal braccio robotico, per adattarlo alla lingua dei segni e colmare, così facendo, l'attuale "vuoto" rappresentato dalla difficoltà di accesso all'arte.

Il team multidisciplinare, che ha preso parte allo sviluppo di progetto, è formato dal prof. Federico Sorrentino, responsabile del Dipartimento di Robotica, dal prof. Franco Di Ninno, responsabile della rete robotica Val di Susa, dal prof. Ivano Pasquetti, insegnante di informatica, dalla professoressa Enza Oliveto, esperta nella Lingua dei Segni Italiana (LIS), dal prof. Andrea Fava, esperto di comunicazione, dai tecnici Francesco Carlino (supporto tecnico e packaging), Vitaliano Vizzani (consulenza software), Giorgio Antoci (supporto tecnico), Luca Tabbì (packaging) e da Gabriele Di Blasi, studente della 4^ ITIS Elettronica & Elettrotecnica