70 ANNI DI SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO TRENTINO
“Il soccorso è anzitutto questione di uomini e di materiali e di questo binomio siamo convinti che il termine principale, anzi essenziale, è l’uomo. Dal suo spirito, oltre che dalla sua perizia, dipende soprattutto la riuscita e la rapidità di ogni azione di soccorso”. Così scriveva il medico e satino, Scipio Stenico, fondatore nel maggio del 1952 – insieme a Mario Smadelli e Carlo Colò – del “Corpo Soccorso Alpino”, in seno alla SAT Società Alpinisti Tridentini).
Dai primi del 1800, da quando le alte quote sono diventate uno straordinario terreno di avventura e di scoperta e fino agli inizi degli anni Cinquanta del secolo scorso, il soccorso in montagna si è sempre svolto grazie alla generosità e all’esperienza di singoli alpinisti che, da soli o insieme a squadre di soccorso estemporanee, si sono resi protagonisti di salvataggi memorabili. Attraverso un'organizzazione strutturata di soccorso in montagna, Scipio Stenico e compagni hanno istituzionalizzato le forme di aiuto e solidarietà che da sempre hanno caratterizzato le comunità alpine.
La bontà e la straordinaria lungimiranza della loro idea portò il Corpo Soccorso Alpino a diffondersi in poco tempo in tutto il Trentino e, da lì, nel resto d’Italia con la fondazione del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del CAI nel 1954.
Oggi il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino è una realtà di volontariato che costituisce un’articolazione territoriale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico per la Provincia Autonoma di Trento e una struttura operativa della Protezione Civile della stessa Provincia.
La mostra fotografica che si snoda in un percorso di sette parole chiave: Passione, Formazione, Struttura, Innovazione, Cielo, Soccorso sanitario e Prevenzione. Sette parole che racchiudono il fulcro dell’attività di questa organizzazione e che aiutano a ripercorrere le evoluzioni e i passi in avanti compiuti in questi primi 70 anni di storia.
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IL VOLONTARIATO DEI SENTIERI
Come è noto, Trento è stata scelta come “Capitale europea del volontariato” per il 2024. Si tratta di un grande riconoscimento che evidenzia la bontà della realtà del volontariato della città e non solo. Fra le innumerevoli esperienze di volontariato che contraddistinguono il nostro territorio, quella espressa dalla SAT per la cura dei sentieri è certamente una delle più longeve e radicate nel tessuto sociale. Cogliendo l’occasione dell’importante riconoscimento alla città capoluogo, la Commissione sentieri intende testimoniare e far conoscere in cosa consiste l’impegno dei volontari della SAT per i sentieri, fermo restando che la realtà del volontariato satino è ben più estesa e comprende molti altri settori di attività. Nella sequenza dei pannelli esposti è rappresentata una selezione di immagini, del passato e più recenti, che fa sintesi della tipologia di attività svolte dagli oltre 1000 volontari satini per la cura dei sentieri. Questi sono stati coinvolti sia attraverso le Sezioni SAT sparse sul territorio, sia tramite la Commissione sentieri stessa e il suo gruppo di intervento segnaletica (GIS), che proprio nel 2024 conta 25 anni di attività.