la scelta della scuola superiore si conferma una fase molto delicata da parte dei ragazzi e delle famiglie, al punto che la quota di rimandati o bocciati al termine del primo anno di scuola secondaria arriva al 30%.


La nostra politica è quella di orientare le famiglie ad una scelta consapevole  basata su un'offerta formativa adeguata sia al mercato del lavoro sia ad una successiva scelta universitaria.

La scelta del ragazzo deve essere fatta in base alle reali passioni e inclinazioni, con il desiderio di approfondire e sperimentare le nuove materie sia negli ambiti teorici sia in quelli pratici.

La riforma degli istituti professionali (2017 ) ha revisionato i regolamenti con l'intento di creare delle vere e proprie scuole dell'innovazione per fornire agli studenti reali opportunità di ingresso nel mondo del lavoro. La nuova riforma che entrerà definitivamente a regime nell'anno scolastico 2020/2021  che favorirà ancora di più le materie di indirizzo e l'affiancamento dell'attività pratica alla lezione teorica.

Le scuole professionali utilizzano una quota del monte orario per i percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento (ex alternanza scuola/lavoro) di circa 210 ore con l'obiettivo di aumentare le conoscenze della pratica professionale.

Al termine dei 5 anni, oltre ad ottenere il diploma di agrotecnico  l'alunno avrà acquisito competenze tecnico - professionali atte a favorire l'inserimento nel mondo del lavoro in un settore coerente con gli studi effettuati.


Dal "Rapporto 2019 sulla Condizione occupazionale e formativa dei diplomati"


Ad un anno dal conseguimento del titolo, escludendo quanti sono impegnati in attività formative retribuite, risulta occupato il 35,5% dei diplomati del 2017. La percentuale di occupati è più elevata per i diplomati professionali (52,0%) e tecnici (43,8%), mentre tocca il minimo tra i liceali (26,8%).

A tre anni dal titolo sono occupati il 45,0% dei diplomati: il 24,6% è dedito esclusivamente al lavoro, mentre il 20,4% è impegnato sia nello studio che nel lavoro. Tra i diplomati del 2015, la quota di occupati è più elevata della media per i diplomati professionali (67,0%) e tecnici (57,4%), mentre tocca il minimo tra i liceali (34,6%).

Dall’Indagine emerge che le attività di Alternanza scuola-lavoro e stage, svolte durante gli studi o nel periodo successivo al conseguimento del diploma, esercitano un effetto positivo in termini occupazionali. Per quanto riguarda le attività di Alternanza scuola-lavoro e stage durante gli studi si evidenzia che chi ha svolto questo tipo di esperienza, rispetto a chi non lo ha fatto, ha il 40,6% in più di probabilità di lavorare; la probabilità è pari al 70,9% in più se si considerano le esperienze di stage svolte in azienda dopo il conseguimento del diploma.

L’indagine rileva che, ad un anno dal titolo, il 20,2% di quanti hanno svolto l’alternanza scuola-lavoro è stato successivamente richiamato dall’azienda i cui ha svolto tale attività (sono soprattutto i diplomati tecnici 23,3% e professionali 24,8%) 

I diplomati che lavorano a tempo pieno (senza essere contemporaneamente impegnati nello studio universitario) guadagnano in media, a un anno dal diploma, 1.114 euro mensili netti. A tre anni dal conseguimento del titolo la retribuzione mensile netta dei diplomati è pari in media a 1.216 euro.

dal sito almalaurea.it