ATTUALITà

giovanni stefani, caporedattore tgr veneto

a cura della Vittoria (3D)

Giovanni Stefani e la Redazione di Punto Scuola (Palazzo Labia, Venezia)

Mercoledì 27 Aprile 2022, noi componenti della redazione ci siamo recati nella magnifica città di Venezia, a Palazzo Labia, sede del TGR Veneto. Il caporedattore Giovanni Stefani è stata la nostra guida: una persona splendida, professionale e di grande umanità. Non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione di un’intervista. Ecco le domande-risposte.

  • Da quanti anni è caporedattore?

Sono caporedattore dal 2008, quindi 14 anni. Ho fatto prima 2 anni da caporedattore del Veneto, poi ho fatto da caporedattore per le rubriche nazionali pur rimanendo qui a Venezia per alcuni anni, poi mi hanno chiesto di andare in Trentino e per 2 anni ho fatto il caporedattore della TGR Trento e dal 2016 sono tornato qui.

  • Cosa fa nel corso della giornata?

Io arrivo qui alle 8.00 / 8.10 della mattina e subito guardo le cose che non son riuscito a vedere in diretta tipo “Buongiorno regione” o il copione della radio, quindi mi faccio un'idea sull’andamento della giornata, sulle principali notizie, guardo le agenzie. Io abito a Mogliano Veneto e ho 20 minuti di treno quindi nel tragitto, mi guardo le prime pagine dei giornali, e poi sento i colleghi per quanto riguarda le notizie e la posta, per preparare la riunione delle 9.30 quando appunto realizziamo il TG. Dopo riunione, e dopo aver fatto una breve pausa caffè, si passa alla fase operativa quindi c’è o da chiudere i servizi o devo organizzare cose per la sera o per i giorni successivi perchè abbiamo tante scadenze da seguire. Poi seguo il telegiornale, qui dalle 12.30 / 14.00 in genere c’è un controllo sui servizi che arrivano, sui titoli , sul copione, il tutto accompagnato da centinaia di telefonate. Dopodichè c’è la pausa mensa e poi si prepara la riunione del pomeriggio che è alle 15.30. Si organizza il TG della sera e le troupe del giorno dopo, una su Venezia e una su Verona. Alle 16.30 abbiamo un videoconferenza per preparare buongiorno Italia che è il programma mattutino, e poi si preparano altre mille cose. Verso le 18.00 riesco a tornare a casa.

  • Cosa significa per lei il suo lavoro?

Tutto… la mia vita praticamente, perchè anch’io ho una famiglia e naturalmente ho dei figli però questo lavoro l’ho sempre vissuto come una “missione”. Il lavoro come avete capito dalle tante ore che impegno nel corse della giornata è un po’ al centro della mia vita.

  • E’ sempre stata la sua passione scrivere articoli di giornale?

Io avevo l’età vostra quando ho capito che volevo fare questo mestiere, avevo 11, 14 anni. Avevo una passione smodata per la scrittura, mi ritagliavo gli articoli di giornale. Il mio sogno era questo: fare il giornalista.

  • Quale corso universitario ha seguito? E quale scuola superiore?

Io ho fatto il liceo scientifico e poi ho fatto l’università a Padova. Avevo cominciato lingue, ma era un po’ troppo impegnativo perché nel frattempo avevo cominciato a lavorare e quindi ho fatto lettere.

  • Qual è stato il suo lavoro prima di essere Caporedattore?

Sempre giornalista, io ho cominciato al quotidiano di Padova come redattore normale, poi negli anni sono diventato capo servizio della provincia, quindi seguivo le pagine provinciali. Poi ho lavorato per un paio di anni alla “Nuova Venezia” sia nella sede di Rialto che a Mestre. Qui ho fatto il capo sia della cronaca cittadina che della provincia. Quando ho avuto l’opportunità di venire in Rai, ho fatto per 2 anni il corrispondente della Rai da Padova, al giornale ero capo servizio e qui sono entrato come redattore ordinario; quindi retrocedendo un po’ nella carriera pur di fare questa nuova esperienza, Poi qui ho letto il telegiornale, il giornale radio, le telecronache, e radiocronache ecc.. Fino ad arrivare a un ruolo che non è che abbia scelto, mi è un po’ capitato addosso: quello di coordinare la redazione.

  • Qual è il suo miglior servizio?

Bella domanda…Non lo so…. Ricordo per esempio che nel 1994 ci fu un’alluvione in Piemonte, il Po aveva rotto gli argini, e quindi ci fu molta preoccupazione sulle nostre sponde del Po, in Polesine. Ricordo di aver passato lì un settimana a battere a tutti i paesi per raccontare la paura nella gente di vedere questo fiume che cresceva sempre più e rischiava di invadere i paesi. Ricondo che in quell’occasione sono riuscito a trasmettere un po’ la paura di questi abitanti. Poi servizi ne ho fatti migliaia, e quindi francamente di qual è il migliore non lo so… Il prossimo, quello che farò domani.

  • Che cosa deve fare un caporedattore per essere un buon caporedattore?

Me lo chiedo tutti i giorni… Io cerco di far al meglio il mio lavoro, sicuramente una cosa importante è quella di ascoltare molto i colleghi.

  • Qual è l’aspetto che le piace di più del suo lavoro?

La creatività, il fatto che ogni giorno è diverso, e ogni mattina io mi alzo e non so come sarà la giornata perchè può succedere un fatto di cronaca grosso, un avvenimento culturale, uno sportivo…

  • Su quale argomento/servizio le piace scrivere?

Lo sport è stato il mio primo amore, poi nel tempo forse i temi ambientali sono quelli che mi attirano di più e quindi la tutela dell’ambiente, la montagna… Questi sono i temi principali.

  • Qual è stata la sua più grande soddisfazione dall’inizio della sua carriera?

Sicuramente quello di essere arrivato in un posto che forse è il più importante nel giornalismo Veneto. Siamo noi l’unico vero quotidiano Veneto. Altre soddisfazioni sono state per esempio le telecronache alle adunate nazionali degli alpini che abbiamo avuto negli anni in Veneto. Negli ultimi anni abbiamo avuto Asiago, Bassano del Grappa e Treviso.

  • Qual è il suo rapporto con i suoi colleghi?

Io cerco di far in modo che il rapporto sia sempre buono, perché mi darebbe fastidio venire in una redazione in cui abbiamo i “musi lunghi” o ci sopportiamo poco a vicenda. Può capitare che ci sia più affinità con un collega piuttosto che con un altro, però io cerco di avere buoni rapporti con tutti e direi che lo sono.


Ma ci siamo permessi anche delle domande un po’ più personali…

  • Quale squadra tifa?

Milan! Da sempre…

  • Quanti anni ha? Quand’è il suo compleanno?

Ho 61 anni, sono nato il 17 dicembre del 1960.

  • Ha altre passioni, oltre al giornalismo?

No, alla fine la mia unica vera passione è il giornalismo; mi piace viaggiare, lo sport, andare in bicicletta, sciare. Però poi alla fine il giornalismo è quello che ti porta a leggere, guardare i telegiornali e imparare qualcosa.

  • Farà un servizio su questa gita?

Non ci ho pensato, ma se mi girate una delle vostre foto sul web volentieri.

E così abbiamo inviato le nostre foto e… Vi lasciamo qui sotto i 2 link grazie alla quale potrete vedere il breve articolo su di noi:

Ringraziamo tutta la redazione del TGR Veneto, in particolare Giovanni Stefani, per l’accoglienza e la disponibilità, ma soprattutto per aver reso possibile una delle esperienze più belle della nostra vita.

...ma ci sono anche buone notizie!

a cura di Mattia (3C)

A Roma si fa la coda per acquistare i biglietti della metro con una moneta particolare: bottiglie di plastica

Nel mondo non accadono sono notizie negative: ci sono anche molte notizie positive. Ne ho scelto alcune e ora ve le presento, sperando di allietarvi per alcuni minuti.

1) BASTA BUSTE DI PLASTICA: dal Gennaio del 2021 la Thailandia ha deciso di dare una mano all’ambiente dicendo basta alle buste di plastica. La plastica è una grande nemica dell’ambiente e sempre più sta inquinando i nostri mari, infatti ne sono stati trovati residui perfino nelle pance dei pesci. Nel paese si è scatenata una vera e propria gara creativa su che oggetto usare per portare a casa la spesa e in alcuni supermercati del Paese si è deciso di avvolgere i prodotti acquistati in foglie di banano che fungono da busta.

2) BIGLIETTI DI PLASTICA: a Roma dopo la quarantena è ripartita la campagna che consente ai passeggeri della metropolitana di acquistare i biglietti della metro utilizzano bottiglie di plastica. Infatti è possibile fornire delle qualsiasi bottiglie esaurite in cambio di un ecobonus di 5 centesimi utilizzabile per l’acquisto di biglietti per i mezzi pubblici. Questa campagna è stata lanciata nel Luglio del 2019 e in soli 8 mesi ha permesso di riciclare 3,2 milioni di bottiglie.

3) CAMPI DI ANATRE: in molte risaie, soprattutto nei Paesi grandi produttori di riso, sta ritornando l’antica tecnica dei “campi di anatre”. Questa tecnica consiste nell’integrazione delle anatre nelle risaie, che si è rivelata vantaggiosa in termini di benefici sociali, economici e ambientali. Queste vengono messe nei campi di riso al posto dei pesticidi, infatti mangiano gli insetti e beccano le erbacce senza danneggiare le piante di riso.

Vi do appuntamento al prossimo numero per raccontarvi altre buone notizie!