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animali a rischio di estinzione!

a cura di Giada (3A)

Ciao caro lettore, oggi parleremo di animali a rischio d’estinzione. Le cause purtroppo le conosciamo già tutti cioè bracconaggio (caccia abusiva degli animali), inquinamento, introduzione di specie “aliene” cioè non appartenenti a quell’habitat (es. un canguro in Italia) e la perdita e la degradazione degli habitat naturali è la più grande minaccia per gli animali in via di estinzione. La distruzione degli habitat è causata principalmente dalla conversione della terra per le attività dell’uomo quali agricoltura, commercio, edilizia abitativa anche attraverso la deforestazione. Questo è particolarmente evidente nelle foreste tropicali.

Ora però capiamo esattamente le specie a rischio d’estinzione cioè:

  • Orso polare, esemplari rimasti: circa 22.000;

  • Tigre, esemplari rimasti: circa 4.000;

  • Elefante di Sumatra, esemplari rimasti: 2000-2500;

  • Saola, esemplari rimasti: circa 500;

  • Rinoceronte di Giava, esemplari rimasti: circa 60;

  • Leopardo dell'Amur, esemplari rimasti: 35-50 e

  • Vaquita, esemplari rimasti: circa 12 (foto qui sopra).

Purtroppo ce ne sarebbero anche altri che non potrò citare per svariati motivi…

Ma come afferma Elizabeth Kolbert bisogna pensare ad una specie come ad un pezzo di un puzzle. Che si tratti di un elefante o una formica, ogni specie ci offre una risposta alla domanda ‘’come vivere sul pianeta Terra’’ . Il genoma di una specie è una sorta di manuale; quando la specie si estingue, quel manuale va perso. In questo senso, stiamo distruggendo la biblioteca della vita. Data la frequenza delle estinzioni, ci stiamo abituando ad essa. Scoprire la varietà delle specie viventi contribuisce ad arginare questa desensibilizzazione e ci insegna quanto sia essenziale ogni specie che si sta perdendo.

Per questo articolo è tutto, spero ti sia piaciuto e mi raccomando dicci la tua nella Bacheca dei messaggi.

animali particolari: il quokka

a cura di Kawthar (3B)

Bentornati lettori e lettrici del giornalino scolastico! In questo articolo della rubrica sugli animali particolari, parleremo di un mammifero che per molto tempo è stato un trend sui social media, soprattutto su Instagram: il quokka.

E’ un animaletto particolare e molto conosciuto per la sua espressione sorridente e buffa; infatti grazie a questa sua caratteristica viene chiamato anche l’animale più felice del mondo. Scopriamo le sue caratteristiche principali.

Shawn Mendes partecipa al “selfie con i quokka”

Questo mammifero appartiene alla famiglia dei marsupiali. Infatti possiede un marsupio addominale, come il canguro e l’opossum. Il quokka è un animale di piccole dimensioni: il peso varia da 2,5 a 5 chili. E’ lungo tra i 40 e i 50 cm e possiede una coda di una misura che varia dai 25 ai 30 cm. Ha un corpo tozzo, il muso stretto e delle orecchie tondeggianti.

Il pelo ha un colore marrone brizzolato con un ventre di tonalità leggermente più chiaro.

È originario dell’Australia e infatti vive nelle zone a sud-ovest delle regioni occidentali del Paese. Il quokka è un erbivoro: si ciba di foglie, graminacee e carici.

Trascorre il suo tempo arrampicato su arbusti e alberi nelle aree con una fitta vegetazione. Riesce a raggiungere facilmente i 2 metri di altezza. Inoltre, è un animale notturno (preferisce dormire durante il giorno e cacciare durante la notte) e molto silenzioso.

Questa creatura è anche nota per la sua strategia di difesa molto particolare: quella di sacrificare i propri cuccioli lanciandoli verso il predatore. La madre estrae il piccolo quokka dal suo marsupio, facendo deviare l’attenzione del predatore sul figlio.

I quokka sono animali molto amichevoli, sono abituati ai turisti e si avvicinano a loro senza avere paura. Nonostante ciò, rimangono comunque degli animali selvatici e diventano molto aggressivi se minacciati. Quando si sentono attaccati, iniziano a graffiare e a mordere il nemico.

Conoscevate tutte queste curiosità riguardanti questo animale carino e socievole? Ci vediamo ad un prossimo articolo sugli Animali!

differenze tra porcospino, riccio ed echidna

a cura di Daisy (3D)

Spesso, quando qualcuno vede la foto di un riccio, di un porcospino, o di un’echidna, ha delle difficoltà a capire di quale animale si tratti, principalmente a causa della confusione provocata dalla loro similitudine. Se ciò succede anche a te, allora sei nel posto giusto! In questo articolo, infatti, parlerò delle differenze principali fra questi affascinanti animali.


I RICCI

Esistono ben 16 diverse specie di riccio (ognuna proveniente da un’area diversa del pianeta Terra), ma tutte presentano delle caratteristiche simili, e perciò è molto semplice distinguere un qualsiasi tipo di riccio dagli altri animali presenti nell’articolo. I ricci sono dei mammiferi molto piccoli: pesano all’incirca 1 kg e arrivano fino a 30 cm di lunghezza. Anche i loro aculei sono molto corti: misurano circa 2 cm, sono disposti uniformemente nella schiena e nel capo, e non si possono staccare dal corpo. Sono considerati animali insettivori, nonostante si nutrano anche di frutta e bacche. Infine, è possibile tenere in casa un riccio africano (una delle specie esistenti) in quanto viene considerato animale da compagnia.

I PORCOSPINI

I porcospini, anche chiamati istrici, possono raggiungere una dimensione molto più grande rispetto ad un riccio (con una lunghezza di 60 cm, ed un peso di circa 15 kg). Al contrario dei ricci, che in natura vivono in tane scavate nel terreno, i porcospini possono anche venire trovati sugli alberi. I loro aculei sono disposti in parti del corpo variabili e arrivano ad una lunghezza di circa 30 cm, e si staccano dal corpo se vengono toccati. Hanno una dieta vegetariana, e infatti si nutrono principalmente di erbe, radici, semi, e frutti (e qualche volta di ossi di animali morti, dai quali ricavano delle riserve di calcio). I porcospini non sono addomesticabili.

LE ECHIDNE

Note anche col nome di formichieri spinosi, le 4 specie di echidne esistenti fanno parte della classe dei monotremi, ovvero dei mammiferi che però depongono le uova. Sono animali che si trovano esclusivamente in Australia e in Nuova Guinea. Hanno dimensioni molto simili a quelle dei porcospini ( 77 cm di lunghezza e 16 kg di peso) e hanno un muso molto allungato. Oltre alle loro spine molto grandi e spesse, presentano del pelo nella testa, nella coda e nel ventre. Come il riccio, anche l’echidna è insettivoro, e si nutre in particolare di formiche e termiti. E’ un animale con una notevole longevità: può vivere anche fino ai 50 anni, al contrario dei ricci e dei porcospini, che hanno una durata di vita rispettivamente di dai 2 ai 5 anni e di circa 10.

Tutti questi tre animali durante l’inverno vanno in letargo, sono notturni, e per difendersi si arrotolano su se stessi.