curiosità

hay day: maiali alla riscossa!

a cura di Gioia (3C) e Vittoria (3D)

“Se hai sempre sognato una vita da contadino, Hay Day è il posto giusto per te! Costruisci una fattoria, vai a pesca, alleva tanti animali ed esplora la contrada. Vivi la tua vita da contadino!”: così, nel 2012, la Supercell ha pubblicato Hay Day, il gioco che ha riscontrato tantissimo successo, soprattutto negli ultimi mesi.

Come tutte le altre mode sta pian piano scomparendo anche questa, ma ha lasciato in tutti noi dei bei ricordi.

Sicuramente molti di voi già sanno come funziona il gioco, ma non tutti, quindi non ci resta che spiegarvelo in breve. Il suo scopo è alzare sempre di più il livello della propria fattoria, così da poter sbloccare edifici produttivi, colture, animali e molto altro.

Nei primi livelli si sbloccano le funzioni fondamentali per procedere nello sviluppo della propria tenuta agricola:

-animali: galline, mucche, maiali e pecore;

-edifici: mangimificio, caseificio, panetteria, zuccherificio;

-colture: grano, granoturco, soia, canna da zucchero, carote e arbusti vari.

Il mezzo più veloce per avanzare di livello è il camion delle consegne, attraverso il quale si recapitano degli ordini alla propria città virtuale. Ciò consiste nel vendere i propri prodotti, ricavando monete, exp (experience, per avanzare di livello), e una volta raggiunto un certo grado, dei buoni di diverso tipo.

È risaputo che molti videogames isolano le persone e troncano i rapporti interpersonali. Hay day, da questo punto di vista, invece, si può definire un mezzo per rafforzare le amicizie, poiché si procede molto più rapidamente con l’aiuto degli amici. Con questo gioco abbiamo anche imparato ad aguzzare l’ingegno e non farci fregare da trucchetti commerciali, sviluppandone di nostri. Naturalmente, però, come per gli altri videogiochi, bisogna moderarne l’uso e non abusarne, cercando di divertirsi senza cadere in dipendenza.

leggenda o... realtà? i nani di villa valmarana

a cura di Gioia (3C)

!Attenzione! In questo articolo si trattano argomenti che potrebbero essere disturbanti per alcune persone. Se sei facilmente impressionabile, scorri e goditi il resto del giornale!

Villa Valmarana ai Nani, appena fuori dalla città di Vicenza, è uno straordinario complesso monumentale che comprende tre diversi edifici, due dei quali sono affrescati da Giambattista Tiepolo e suo figlio Giandomenico. È circondata da mura decorate con statue di nani.

Una bellissima villa storica, affreschi ed ampi giardini: questo posto è un vero gioiello del Veneto e tutto quadra perfettamente, finchè non si scopre la leggenda che si cela dietro le mura esterne di questo edificio.

Si racconta che Villa Valmarana una delle più belle e famose ville del vicentino fosse abitata da un potente ricco e nobile signore il quale si ritrovò ad avere come discendente un'unica bellissima figlia, che però aveva un particolare difetto: non cresceva, malgrado un aspetto incantevole rimase con un corpicino piccolo.

Il padre per preservarla e difenderla dal mondo esterno, che ne avrebbe fatto sicuramente un motivo di scherno per la sua diversità, fece costruire per lei un giardino a misura nel quale sarebbe cresciuta serena e felice circondata perfino da una corte di persone della sua stessa statura. La figlia, che continuava a non crescere, viveva confinata tra le alte mura del complesso e tutti i servitori e i custodi della villa erano scelti tra i nani.

Questo mondo in miniatura alimentò la fantasia del popolo locale e si creò il mito della principessa invisibile e rinchiusa nella villa, finché un giorno un giovanotto decise di penetrare nel complesso e cercare la fanciulla. Quando riuscì ad entrare, la principessa Layana, alla sua vista, prese coscienza del suo stato e si disperò fino al punto di togliersi la vita gettandosi dalla torre. Ed è per questo, si narra, che le mura sono decorate da statue di nani: sarebbero i servitori di Layana, pietrificati dal dolore causato dal suicidio della principessa.

La rubrica delle leggende continua! Restate aggiornati nei prossimi numeri per altri articoli di questo genere!

ricette. colomba pasquale

a cura di Mattia (3C)

Ciao ragazzi, in questo articolo ho deciso di portarvi una ricetta tipica di questo periodo dell’anno: la colomba pasquale. Questa come ben sapete è il lievitato tipico italiano che si porta in tavola il giorno di Pasqua. Questo dolce viene regalato in periodo pasquale come simbolo di pace ed amore. Ci sono molte versioni di questa ricetta in circolazione ma oggi vi porterò la ricetta classica di questo delizioso dolce pasquale.


Preparazione per impasto da 1kg

Per il mix aromatico:

  • Buccia grattugiata finemente di 2 arance

  • Buccia grattugiata finemente di 1 limone

  • 1 cucchiaio e mezzo di miele d’acacia

  • 20 gr di rum scuro invecchiato

  • 2 bustine di vaniglia oppure 2 cucchiai di estratto o i semi di 2 bacche

Per l’impasto della Colomba:

  • 500 gr di farina manitoba

  • 120 gr di zucchero semolato

  • 80 ml di latte intero

  • 3 uova

  • 180 gr di burro morbido a temperatura ambiente

  • 15 gr di lievito di birra fresco (4 gr di lievito di birra secco)

  • 10 gr di sale

  • 80 gr di buccia d’arancia candita

Per la glassa alle mandorle:

  • Mandorle pelate 55 gr

  • Nocciole 25 gr

  • Farina ’00 25 gr

  • Fecola di patate 25 gr

  • Farina di polenta fioretto 25 gr

  • Zucchero 200 gr

  • 2 albumi (circa 80 gr)

Per completare:

  • Mandorle pelate 2 cucchiai

  • Zucchero in granella 2 cucchiai

  • Zucchero a velo 2 cucchiai


Preparazione

Inizialmente prepariamo il mix aromatico, mischiano insieme gli ingredienti per il mix aromatico in una ciotola, questo passaggio va effettuato 2h prima della preparazione dell’impasto. Per la glassa alle mandorle: tritate le mandorle e le nocciole insieme alle farine, aggiungete lo zucchero, mescolate e aggiungete gli albumi. Verrà un composto simile a quello della crema pasticcera poi coprite con una pellicola e conservate in frigo. Inserite nel cestello della planetaria la farina setacciata con il lievito secco (se state usando il lievito di birra fresco, diluitelo nel latte) il latte, lo zucchero.

Date un giro di planetaria con la frusta K, otterrete un composto granuloso. Aggiungete il mix aromatico: Girate a velocità media con la frusta K e aggiungete le uova una alla volta. Solo quando il primo uovo è perfettamente assorbito aggiungete il secondo e infine il terzo.

Girate bene a velocità medio alta fino a quando l’impasto non si aggrappa alla frusta. Risulterà molliccio e scomposto. Così dev’essere! Aggiungete il burro morbidissimo a piccoli pezzetti solo quando i primi pezzetti sono ben assorbiti allora potete aggiungere gli altri!

In questa fase ci vuole pazienza. Ogni tanto spegnete la macchina. Rovesciate l’impasto su un piano di lavoro freddo e date qualche piega. l’impasto è molle e si attacca alle mani è normalissimo!!! Con gli ultimi pezzetti di burro aggiungete pure il sale e continuate a girare, l’impasto sarà appiccicoso e mollissimo quando avrete finito di aggiungere tutto il burro. E’ normale! Non entrate in panico!

Piano piano l’impasto si incorderà!

Montate la frusta gancio e lavorate a velocità alta per 2 minuti consecutivi. In questa fase, l’impasto dovrebbe prendere la corda. Se ancora non la prende, spegnete la macchina, rovesciate l’impasto su un piano freddo! (l’impasto non deve scaldarsi troppo). Date qualche piega e ricominciate ad incordare con il gancio a velocità altissima. Vedrete che piano piano l’impasto diventerà più resistente e meno molle. Di tanto in tanto spegnete la macchina e ripetete l’operazione delle pieghe. Se l’impasto non fa il velo non è pronto. Quindi non abbiate fretta. Se l’impasto non fa il velo significa che ha bisogno di qualche minuto ancora di tempo. Dateglielo! Raffreddate sempre la pasta e non lavorate consecutivamente! Sigillate con una pellicola l’impasto e lasciate lievitare ad una temperatura di 26° – 28° (forno spento acceso da poco) L’impasto deve triplicare di volume. Potrebbe impiegarci 3 h oppure 6 h dipende dall’umidità e dal contesto: se lievita poco aspettate! Non abbiate fretta. Create le condizioni per una buona camera di lievitazione. Forno spento appunto acceso da poco e valutate l’impasto non l’orario! Rovesciate l’impasto della vostra colomba pasquale su un piano di lavoro. Stendetela con i polpastrelli allargandola dai bordi. Poi ancora piegate i due estremi uno sull’altro: impastate, formate una palla come quella della prima lievitazione e ponete in ciotola. Coprite con una pellicola e avvolgete la ciotola con un panno di stoffa. Lasciate riprendere la lievitazione basterà circa 1 h a temperatura di 26° – 28°, quando vedete che l’impasto della vostra colomba ha ripreso a lievitare, quindi sta crescendo di nuovo, allora ponete in frigo, nella parte alta che risulta meno fredda. Come vedete, l’impasto in frigo non è lievitato, sarà aumentato si e no di pochi centimetri, ma è maturato. Risulterà profumatissimo e riposato! Lasciate a temperatura ambiente per almeno 2 h. L’impasto non dev’essere freddo quando va lavorato! Quando la pasta è pronta, pesate l’impasto e dividetelo in 2 parti, una per il corpo della colomba e una per le ali. La parte del corpo dev’essere 100 gr in più rispetto a quella per le ali. La parte delle ali, andrà poi ulteriormente divisa in due parti uguali. Il mio consiglio è di porre lo stampo della colomba direttamente in una teglia da forno, questo per evitare di spostare avanti e dietro lo stampo di cartone e disturbare la lievitazione. Realizzate prima un pezzo più lungo con le insenature che vedete nella foto e disponete il corpo nello stampo per Colomba da 1 kg. Con lo stesso metodo dei salsicciotti, realizzate le ali. Pirlate e bene e disponetele a formare una colomba. Coprite la vostra colomba con una pellicola a contatto e lasciate lievitare ad una temperatura di 26 – 28 ° fino a quando non è arrivata ad 1 cm dal bordo. Anche in questo caso tempi di lievitazione possono variare tantissimo a seconda del contesto! potrebbero volerci 3 h oppure 6 h. Non abbiate fretta e create le giuste condizioni “climatiche”:

Mi raccomando che la colomba non raggiunga i bordi altrimenti esce fuori in cottura! Lasciate uno spazio di almeno 1 cm! Aggiungete sopra la superficie la glassa, che avrete tirato fuori dal frigo 30 minuti prima di utilizzarla. Distribuitela con un cucchiaino o una sac à poche. Aggiungete lo zucchero in granella e le mandorle, aggiungete abbondate zucchero a velo: Scaldate il forno statico a 180°. Il forno dev’essere ben caldo. Posizionate la griglia dove appoggerete la teglia con la colomba, nella parte medio – bassa del forno. Cuocete la colomba per circa 55 minuti. Avendo cura di non aprire il forno per i primi 30 minuti. Se dovesse scurirsi troppo la superficie potete aggiungere un foglio di alluminio. A fine cottura posizionate la teglia sul fondo del forno per qualche minuto e proseguite la cottura. Fate sempre la prova stecchino prima di tirarla fuori! deve uscire completamente asciutto! Lasciate raffreddare la vostra colomba almeno 4 h prima di tagliarla.

(da https://www.tavolartegusto.it/ricetta/colomba-pasquale-la-ricetta-semplice-e-super-soffice/)