Gli scambi con le scuole straniere

Cos'è uno scambio?

Una classe, accompagnata da due insegnanti, trascorre un periodo (una o due settimane) in un paese straniero, ospite di una scuola. Gli studenti vengono ospitati da studenti stranieri, vivendo la loro vita: partecipano alle lezioni, a gite, lavorano insieme su un progetto concordato. La stessa ospitalità viene poi offerta ai partner stranieri in Italia. Alla fine delle fasi dello scambio il lavoro prodotto dal gruppo italiano insieme a quello straniero viene ordinato e, nel triennio, entra a far parte del documento di classe. A tutte le classi della scuola viene proposta la possibilità di partecipare a scambi con analoghe classi di scuole straniere. In particolare, per l'indirizzo Tecnico delle Relazioni Internazionali per il Marketing (ex Periti Aziendali e Corrispondenti in Lingue Estere) lo scambio con le scuole europee fa parte della programmazione curricolare. In questo corso la scuola organizza di norma tre scambi nell’arco del quinquennio.

 

Perché gli scambi?

Lo scopo più evidente di questi scambi è quello di approfondire le conoscenze linguistiche e la capacità di comunicazione di ciascuno studente. E’ un obiettivo importante, ma non è l’unico che ci si prefigge. L’esperienza accumulata in questi anni ci ha dimostrato che durante lo scambio, al termine di un periodo vissuto a contatto con altre realtà, con altri giovani, in altre scuole, lo studente matura, acquista maggiore autonomia e consapevolezza, trova nuove motivazioni anche allo studio. Lo scambio contribuisce a formare una mentalità europea, ad educare ad una maggiore apertura mentale e culturale, caratteristiche che oggi fanno parte integrante del bagaglio di qualunque operatore proiettato sul mercato europeo.

 

Chi contribuisce economicamente?

Questi scambi sono favoriti dalla Comunità Europea. attraverso un suo specifico progetto, chiamato Erasmus+ che prevede finanziamenti volti alla (parziale) copertura dei costi del progetto di scambio. Purtroppo da qualche anno a questa parte i contributi europei si sono praticamente azzerati e perciò buona parte del costo delle scambio viene caricato sul bilancio dell’Istituto. La scelta del Consiglio di Istituto, infatti, è quella di considerare lo scambio come parte integrante della normale attività didattica, come punto focale dell’offerta formativa diretta agli studenti, e quindi meritevole di investimento anche sostanzioso di risorse economiche ed umane da parte della scuola. Questo non impedisce che una quota dei costi venga posta a carico delle famiglie. Considerata la valenza didattica della esperienza, è previsto un contributo finanziario alle famiglie che non possono far fronte alle spese.