Trentino

Viaggio vacanza in bicicletta con i figli sulle piste ciclabili lungo il fiume Brenta (Valsugana) e Adige, in Veneto e Trentino Alto Adige, da Marostica (VI) e Bassano del Grappa al passo del lago Resia (BZ)

2013

Foto, disegni, elaborazioni e testo di Daniela Zappa e Marco Cerisola, 2013
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Un’indimenticabile avventura a tappe in bicicletta con i figli su di una pista ciclabile è possibile anche in Italia: ci abbiamo riprovato dopo l’esperienza del 2012 (seguimmo il corso del fiume Po con i velocipedi), costeggiando prima il fiume Brenta (dalla provincia di Vicenza a quella di Trento) e poi l’Adige (da Trento verso nord, attraversando il territorio di Bolzano) che è il secondo fiume italiano per lunghezza. Con i nostri pargoli – Anna di 10 anni e Luca di quasi 7 – siamo partiti da Marostica (meravigliosa città fortificata: foto B) giungendo a Glorenza (splendida città cinta da mura), con un’appendice montana per raggiungere il placido lago Resia. Tranne la scalata al passo Resia (su sentieri asfaltati – salvo brevissimi tratti sabbiosi o sassosi – prevalentemente dedicati alle biciclette: unico caso di arrampicata su pista ciclabile tra le quasi 400 salite collezionate da Marco), le piste si dipanano quasi sempre placidamente nei fondovalle, tra gradevoli meleti e rinomati vigneti.

a - mappa del viaggio in bici

Come nel 2008 (Danubio), nel 2010 (Drava) e nel 2012 (Po), anche quest’anno abbiamo accettato la proposta editoriale di Ediciclo: essendo stata pubblicata la “Guida alle più belle piste ciclabili in Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia” del validissimo Alberto Fiorin, l’abbiamo acquistata come bussola per la nostra impresa itinerante su due ruote. Rispetto al percorso 2012 disegnato lungo il maggiore fiume italiano dal Monviso all’Adriatico (il cui tracciato, nella parte occidentale, ha troppi pezzi non protetti dei quali alcuni pericolosi), questo itinerario è soprattutto su piste ciclabili riservate, con i restanti tratti su strade secondarie a basso traffico, perciò è più adatto per i pedalatori più piccoli.

Abbiamo optato per la stessa modalità di spostamento dei BAGAGLI scelta l’anno scorso: dopo la pedalata di tutta la famiglia dal pernottamento precedente a quello successivo, il babbo tornava indietro in sella per prendere le valige e portarle in automobile alla sistemazione prescelta (prenotata con ampio anticipo). Abbiamo giudicato ottimo il trasporto delle bici sul treno, ma sulle distanze brevi ci è parso troppo caro e quindi lo abbiamo usato solo in una occasione (allorché trovammo pieni tutti gli alberghi di Bolzano).

A differenza del passato, per la bellezza dei luoghi e la distanza totale inferiore ai nostri gusti, stavolta abbiamo voluto fare il bis: giunti a Glorenza, abbiamo rifatto il tragitto al contrario rientrando a Marostica. Ma ovviamente chi volesse emularci può scegliere la sola andata o il ritorno (meno faticoso perché con alcuni tratti in discesa).

Come gli anni scorsi, siamo riusciti a contenere la SPESA complessiva, con un’accurata e meticolosa scelta degli alloggi: si riesce a dormire in strutture pregevoli e a mangiare sano a prezzi molto contenuti. Talvolta ci si deve adattare: negli ostelli è l’ospite a farsi e a disfarsi il letto, però essi hanno delle preziose comodità (eccellenti sale gioco per bambini e la lavatrice) solitamente non presenti negli alberghi. Sottolineando che mai ci siamo trovati male, i prezzi più bassi li abbiamo pagati nel 2012 dormendo all’ostello di Piacenza e nel 2010 cenando a Vuhred in Slovenia.

Quanti ricordi favolosi [vedi le foto in questa pagina, nonché in Vi-Tn-Bz2 e in Vi-Tn-Bz3] ci hanno deliziato in quelle splendide giornate!

b - partenza da Marostica, splendida città incorniciata dalle mura

CICLOTURISMO - Le nostre TAPPE e il nostro programma di viaggio sono stati (foto A):

1^ Marostica (VI) - Bassano del Grappa – Marostica di km 19,3 (visitate Marostica, ville venete e Bassano del Grappa; incontrato il mitico Giovanni Battaglin nella sua azienda: foto C);

2^ Marostica (VI) - Grigno (TN) di km 42,2 (bella natura tra Veneto e Trentino);

3^ Grigno - Pergine Valsugana di km 34,6 (bella pista ciclabile sino al lago di Caldonazzo; visitata Trento);

4^ Trento - Egna / Neumarkt (BZ) di km 45,4 (visitata Egna, borgo medioevale con affascinanti porticati e museo della cultura popolare);

5^ Egna - lago di Caldaro - Egna di km 26,7 (contemplato l’incantevole lago di Caldaro e i vigneti);

6^ Egna - Bolzano di km 28,6 (ammirata Bolzano);

7^ Bolzano – Merano di km 34,9 (visitata Merano e incontrata la via Claudia Augusta, già incrociata sul Danubio e sul Po);

8^ Merano - Coldrano di Laces di km 33,2 (Adige spettacolare e castelli. Rabland: incantevole plastico con 70 trenini elettrici);

9^ Coldrano - Glorenza di km 31,6 (affascinati da Coldrano; assaporate le fragole, le ciliegie e le albicocche; rapiti dalla bellezza del treno d'alta quota, dai boschi, dai ponticelli e dalle alte vette);

10^ Glorenza - Passo Resia - Glorenza (BZ) di km 46,6 (incantati da Glorenza e dal campanile affiorante di Curon: foto Z).

Il chilometraggio totale reale (343,1 km quello descritto, ma 833 km quello nostro effettivo) è stato superiore agli anni passati (fu 333 nel 2008, 449 nel 2010, 767 nel 2012) e anche la lunghezza media delle tappe (34,3 km quella relativa alle tappe sopra riportate, ma 43,8 km quella nostra effettiva) è aumentata negli anni con la crescita dei nostri fanciulli (fu 33,3 nel 2008, 37,2 nel 2010, 42,6 nel 2012).

c - l'incontro con il campione Giovanni Battaglin

Premesso che, ovviamente, i pupi vanno catechizzati sui possibili PERICOLI sempre presenti anche nelle attività più semplici e nei luoghi più sicuri, sono poche le avvertenze da segnalare:

· in qualche raro tratto, la pista corre di fianco al fiume senza protezioni;

· le strade o gli attraversamenti richiedono massima attenzione; sulle piste vi sono talvolta improvvisi restringimenti o svolte cieche;

· alcune discese sono esageratamente ripide (foto X, Y);

· in Alto Adige anche i cicloamatori si allenano sulle ciclabili e sfrecciano a velocità eccessive (invece che costruire nuove strade per il traffico motorizzato, occorrerebbero sentieri asfaltati differenti a seconda dell’utenza a pedali);

· indispensabile avere dietro acqua da bere, creme per il sole, indumenti idonei per temperature variabili (in due giorni siamo passati da 32° a 13°), impermeabile (ma la val Venosta è la valle meno piovosa della regione) e camere d’aria di ricambio (tenendo presente che i sassi non sono affatto la causa più frequente di bucatura, perché si fora di più a causa delle schegge di vetro o delle spine vegetali – quest’estate l’unica nostra gomma a terra è stata cagionata da una spina nell’erba a bordo prato);

· è ovviamente necessario allenarsi alla pedalata e alla posizione in sella, anche se (quando i genitori pianificano tappe di lunghezza contenuta) mediamente non si è impegnati più di 3 ore al giorno. Uscendo da Merano in direzione ovest e verso Glorenza, si affrontano salite che potrebbero risultare ostiche a chi non è ben preparato. A rallentare notevolmente l’avanzamento delle bici è pure il vento, molto sostenuto nel pomeriggio.

· L’ascesa da Glorenza al passo Resia (al lago omonimo) ha una pendenza media contenuta ma ingannevole: lunghi tratti agevoli sono intervallati da muri severi che toccano addirittura il 19% (foto X) e contribuiscono a farlo considerare un colle di 4^ categoria [su 10 livelli] ("l'indice Cerisola" di difficoltà dell'ascesa è 4,840).

d - attraversando Valstagna (VI), lungo il fiume Brenta

Fatte queste importanti precisazioni, restano indelebili le suggestive EMOZIONI assaporate lungo la vacanza itinerante. Impossibile descrivere dettagliatamente tutto ciò che ha rapito il nostro sguardo lungo il percorso, anche perché le località attraversate sono celeberrime. Uno dei tratti più memorabili è la stretta lingua di terra lunga 1,5 km tra i fiumi Isarco e Adige a sud di Bolzano: foto M. Merita segnalare un’attrazione poco nota dalla quale non volevamo più uscire: il gigantesco PLASTICO della provincia di Bolzano con 70 trenini (Mondo Treno / Eisenbahnwelt GMBH) a Rablà (Rabland) vicino a Merano (foto R).

Innumerevoli le scene SPASSOSE, le cadute per distrazione (persino in pizzeria!) e gli errori di percorso del capo-gita (foto i)! Marco regolarmente chiedeva informazioni stradali in tedesco e si sentiva rispondere in italiano … Allora al bivio successivo si rivolgeva a un passante in italiano che gentilmente dava ampie delucidazioni in tedesco!

La gioia più grande per chi utilizza le PISTE ciclabili altoatesine è poterle utilizzare anche dentro i centri abitati (su sede propria e senza promiscuità con i tracciati pedonali) e avendo sempre la precedenza sui passi carrabili e, di fatto, spesso pure agli incroci! Sublimi le strutture di supporto: bicigrill (foto S), servizi igienici (foto G) e ponti (foto J, L, V). La sorpresa più gradita è il compressore per gonfiare le gomme delle bici (foto N) al centro della piazza del duomo di Bolzano!

e - vicino a Piovega (VI)

Abbiamo deliziato anche il palato: particolarmente apprezzato il succo di sambuco e quello di mela. Siamo felicissimi di tutte le meraviglie contemplate quest’anno e nelle analoghe avventure delle estati passate. Siamo grati verso tutti coloro – e non vogliamo escludere nessuno – che ci hanno rifocillato e accolto per i riposi notturni. Difficile (e forse ingiusto) fare delle classifiche. Però, un po’ per gioco e un po’ per voler gratificare alcuni particolarmente meritevoli, abbiamo attribuito dei VOTI ai nostri viaggi a pedali: nel complesso, la 4^ tappa di quest’anno (da Trento a Egna, foto K) è stata la nostra preferita, seguita da quella del labirinto di Rosegg e del lago di Velden del 2010. La pista ciclabile più acclamata fu la 2^ frazione del 2008 da Niederranna ad Aschach, seguita dalla Bolzano – Merano di quest’estate (foto O, P, Q) non illustrata nel citato libro di Ediciclo. La sezione di fiume più suggestiva secondo noi fu il delta del Po (2012). Lo scenario naturale più indimenticabile fu quello Sloveno (2010), che “supera” di poco quello Vercellese (2012). I “voti” ai paesi e alle città sono stati quasi uguali in questi anni, ma vincono di poco Bolzano e Merano. Tra i panorami primeggiano le Dolomiti (inizio del tragitto 2010). Il pernottamento preferito fu nel 2010 nell’ostello di Velden. La cena migliore (eccellente rapporto qualità/prezzo) fu a Grein (2008), seguita da quella a Gorino (2012). La colazione più strabiliante l’abbiamo degustata quest’anno a Marostica, all'Albergo Due Mori (piazza d’onore per Voelkermarkt, 2010, ma ottime molte altre), che vince anche la classifica della simpatia. L’eccelsa qualità della struttura vicentina è superiore ai nostri standard e al nostro vincolo di bilancio: per una volta, ci siamo regalati un’eccezione.

f - sulla pista ciclabile della Valsugana

Ora ci godiamo i ricordi e le foto, sperando che la mobilità dolce sia incoraggiata e agevolata il più possibile, per il benessere delle persone e del nostro pianeta. Ne trarrebbe vantaggio anche l’economia.

Daniela Zappa e Marco Cerisola, 2013

( SEGUE in altre due pagine contenenti altre FOTO )

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