Drava

Viaggio vacanza in bicicletta con i figli sulle piste ciclabili lungo il fiume Drava

2010

[ Foto e testi di questo sito sono coperti dal diritto d'autore: si vedano le condizioni nella Home page. ]

Con il treno abbiamo raggiunto Dobbiaco, poi visitato il castello e il centro storico.

Tappa in sella di km cosa visitato

1^ DOBBIACO – Lienz 48,1 (sorg.Drava, S.Candido, cast.Heinfels, Lienz)

2^ Lienz - Berg in Drautal 33,4 (Lienz, Oberdrauburg, Berg)

3^ Berg in Drautal – Spittal 44,5 (Spittal: Schloss e plastico trenini)

4^ Spittal – Villach 39,0 (splendidi scenari, guado, Villach)

5^ Villach – Velden 26,9 (Rosegg: castello e labirinto; Velden e lago)

6^ Velden – Ferlach 36,0 (Klagenfurt: centro storico e Minimundus)

7^ Ferlach – Voelkermarkt 35,1 (Burg Neudenstein, Voelkermarkt)

8^ Voelkermarkt – Lavamuend 40,0 (Ponte "nepalese", Neuhaus, Lavamuend, mille nanetti!)

9^ Lavamuend – Vuhred 29,1 (In Slovenia: Muta, Vuzenica)

nel pomeriggio pedalata facoltativa Vuhred - Lehen/Lovrenc - Vuhred di km 33,0 (regione Koroska, cioè la Carinzia)

il giorno dopo riposo e gita turistica in treno a Maribor

10^ Vuhred – Lavamuend 29,1 (Dravograd)

11^ Lavamuend – Voelkermarkt 40,0 (Neuhaus).

Ritorno in pullmann da Voelkermarkt (via Klagenfurt) a Venezia (con sosta turistica nella città lagunare) e poi in treno a Roma.

Rispetto alla celeberrima pista ciclabile lungo il Danubio [cliccare sul link per vedere le nostre foto e il resoconto della nostra vacanza in bicicletta] (talvolta percorsa solo da Linz a Vienna, che comunque è oltre metà del tragitto totale Passau - Vienna), di questa ciclovia lungo la Drava è notissimo solo il primissimo tratto, da Dobbiaco a Lienz (da non confondere con Linz). Infatti si può stimare che l' 88% degli italiani che pedalano (soprattutto se con i figli piccoli) lungo la Drava percorrono solo quel pezzo (spesso partendo qualche km più avanti, a San Candido), il 10% giunge sino a Villach, il 2% si spinge oltre ma restando in Austria e solo 1 su mille si avventura oltre il confine, in Slovenia. Questo dipende dalla mancanza di tempo e di informazioni, ma anche dalle via via maggiori difficoltà altimetriche che si incontrano spostandosi verso est e che preoccupano soprattutto i genitori. Il fascino del viaggio e del paesaggio ripaga dalle molte fatiche, ma - a differenza della pista sul Danubio - qui bisogna arrivare allenati.

E' stata un'avventura splendida, indimenticabile. Abbiamo particolarmente apprezzato lo spostarci sulle piste italiana e austriache, specialmente tra Voellkermarkt e Lavamuend, oltre che tra Villach e Rosegg; ma pure il tratto sloveno tra Lavamuend e Vuhred ci ha affascinato.

Paesaggi e panorami hanno incantato il nostro sguardo più delle località attraversate (anche se sono splendide).

Lienz e il suo castello (con affreschi mozzafiato) è stato il paese più gradito, anche perché siamo riusciti a muoverci in bici, nel centro in orario di traffico, senza alcun fastidio! Molto positivi i nostri commenti sul centro pedonale di Villach, su Klagenfurt e su Voelkermarkt.

L'albergo che ha riscosso più consensi nel nostro gruppo è stato l'Ostello di Velden (vedilo, cliccando sul link).

L'attrattiva ludica che più ci ha rapito è stata il labirinto nel giardino del castello di Rosegg (vedi oltre il testo e la foto), apprezzatissimo sia dai grandi sia dai piccoli.

Prima di raccontare aspetti salienti del nostro viaggio ci preme sottolineare l'educazione, la gentilezza e la civiltà di austriaci e sloveni, anche quando sono al volante!

Non dimenticheremo mai la premura con la quale - in Slovenia, tra Sv Vid e Vuzenica - un camionista si è fermato a soccorrere uno di noi appena caduto, la cliente di un supermercato lo ha accompagnato all'ambulatorio medico, la dottoressa lo ha fatto entrare subito (saltando la coda) visitandolo con scrupolo e gratuitamente (senza alcuna formalità)!

Resterà scolpito nel nostro cuore l'automobilista che a Rosegg (Austria) si è fermato, ha raccolto gli occhiali da sole caduti al piccolo Luca e glieli ha portati, prima ancora che noi ci accorgessimo dello smarrimento!

Rimane nella nostra mente la visione delle autovetture che si fermano appena ci avviciniamo al bordo della strada per attraversarla e attendono pazienti che il nostro piccolo convoglio di bici e carrelli si porti oltre la carreggiata!

In 14 giorni ci è stato rivolto solo un colpo di clacson.

Sentendoci cresciuti rispetto a due anni fa (pedalammo lungo il Danubio), quest'anno abbiamo aumentato la lunghezza media delle tappe a 37,2 km (erano 33,3 km nel 2008). Però, nel fissare i pernottamenti, abbiamo suddiviso il viaggio in base al criterio dello sforzo quotidiano uniforme (frazioni più lunghe all'inizio e più brevi alla fine). Ciò ha però danneggiato l’aspetto turistico: le attrattive culturali non sono equamente ripartite tra i vari giorni; anzi i primi 50 km sono assai ricchi di cose da vedere e da fare.

Al di là dei luoghi e dei panorami, ciò che resta nell'animo è la serenità dell'andare: il fascino del cicloturismo. Oltre al viaggio e alle emozioni, rimane in noi un nuovo approccio alla vita: la ciclosofia.

Noi abbiamo fatto 3 SCELTE:

- organizzarci il viaggio interamente da soli (i tour operator scelgono alberghi costosi e propongono programmi che noi giudichiamo non ottimali: alcune tappe sono troppo lunghe);

- noleggiare bici e rimorchi a Dobbiaco (perché non avevamo il materiale idoneo. Comunque è meglio: raggiungere il luogo di partenza con i treni anziché in automobile, avere i soli zaini al seguito, ritornare a casa senza dover ripassare per forza da Dobbiaco) e

- trasportarci i bagagli (ridotti al minimo) sempre al seguito sui traini attaccati alle bici: scelta faticosa, ma pratica e consigliata - vedi oltre.

La 1^ scelta ci ha consentito di spendere pochissimo, restando comunque molto soddisfatti dall'eccellente qualità dei pernottamenti. Anche gli "Ostelli della Gioventù e delle famiglie" (cliccare sul link per vedere le nostre foto e le nostre impressioni) sono risultati davvero ottimi.

La 2^ scelta ci ha obbligati a ritornare a Voelkermarkt (non si può restituire oltre - cioé più a est - le bici).

A causa della 3^ opzione (che pero' in Slovenia non ha alternative), abbiamo dovuto RINUNCIARE a pedalare SINO A MARIBOR (com'era nel nostro progetto iniziale).

Infatti il ritorno con le bici da Maribor sarebbe stato assai arduo, perché:

- non si può prendere il treno del ritorno da Maribor con i carrelli delle bici (non ammessi a bordo);

- è assai ostico pedalare da Maribor a Vuhred, perché da quel versante le salite sono più ripide (oltre che lunghe) e su strade trafficate.

Ma anche l'andata, tra il valico Lehen - Lovrenc e Maribor (tratto eliminato dal nostro itinerario), sarebbe stata problematica: strade strette, traffico, scarsità di piste ciclabili, come bene evidenziato anche da http://bicicletta.bonavoglia.eu/drava/lavamund-maribor.html

Quindi, per tornare a Voelkermarkt, conviene arrivare in bici sino a Vuhred (dove si trova una deliziosa pensione, ignorata dai tour operator), andare a visitare Maribor con il treno, poi pedalare in 2 tappe da Vuhred a Voelkermarkt.

Abbiamo però organizzato due tappe ciclistiche quasi interamente nel suggestivo territorio sloveno (da Lavamuend, che è situata in territorio austriaco poco prima del confine, a Vuhred e poi il ritorno in senso inverso) e un'escursione (destinata ai più arditi tra noi) per spingerci in sella più in là, verso Maribor, da Vuhred al panoramico valico di Lehen - Lovrenc e ritorno.

Occorre certamente molto tempo per organizzare il viaggio, se si opta (come abbiamo fatto noi e come consigliamo) per la pianificazione integrale e dettagliata di ogni aspetto. Però mette al sicuro dalla maggior parte degli imprevisti (lo sapete che molti esercizi commerciali aprono solo in "alta stagione"?) ed evita sgradite sorprese (ad esempio è bene sapere dove sono i punti più pericolosi, in quali tratti mancano bar e fontanelle). Siamo partiti con un PROGRAMMA molto dettagliato, pronti a gestirlo elasticamente e ad adattarlo alle necessità, ma convinti che esso costituiva un soddisfacente punto di equilibrio tra le esigenze di ciascuno: modificarlo avrebbe comunque comportato malumori in chi si vedeva ridotto il proprio spazio (ad esempio, se viene tardi e non ci si ferma più nell'area giochi ne soffrono i bambini). Abbiamo ripartito i COMPITI tra di noi, affinché ognuno potesse collaborare alla miglior riuscita di ogni aspetto della vacanza; però è ovvio che è stata forte la tentazione di cedere alla spensieratezza e allo svago, trascurando alcuni impegni ed evitando di osservare la tabella dei tempi. Così sono sorti alcuni problemi che hanno sottratto tempo prezioso, impedendo alcune visite culturali e la gita al castello di Landskrone, giungendo tardi in alcuni alberghi e andando a dormire troppo tardi. Si è così accumulata la stanchezza, che è sfociata in nervosismo e - per i bambini - in capricci. Lo stress, causato dalle molte responsabilità, per il capo-gita è stato notevole e gli altri hanno dovuto sopportarlo con tanta pazienza.

Spassose le sue gaffe, generate appunto dall'eccesso di ansia, tra le quali la più divertente è stata quella della levetta del cambio! Sulla mountain bike i comandi del cambio sono sulle estremità del manubrio, diversi da quelli a cui siamo abituati noi ciclisti "da strada". Dopo una decina di tappe, ormai dovevamo aver finalmente imparato come azionare il cambio, anche perché pedaliamo da decenni. Invece il capo-gita, in pieno marasma, avvicinandosi a una salita - dopo aver accarezzato indeciso la levetta per far salire la catena sul pignone posteriore più agile e poi quella per farla scendere sull'ingranaggio più duro - alla fine erroneamente opta per tirare un'altra leva ... quella del freno, tra le risate del gruppo! Mitiche le sue facciate contro le porte a vetri!

Divertente anche la sua svista arrivando a Lienz: nella 1^ di 11 tappe in cui sapeva esattamente dove era ogni curva e ogni dislivello, porta il gruppo su di una strada sbagliata e se ne accorge solo dopo alcuni km!

Gli oggetti più pesanti che ci siamo portati appresso (e che non avremmo comunque potuto affidare a un pulmino per farcele trasportare direttamente all'albergo successivo, per ragioni che appariranno evidenti) sono state: arnesi meccanici e kit di riparazione, vocabolarietti di tedesco e di sloveno, 2 macchine fotografiche compatte, 2 copie della preziosissima guida di Alberto Fiorin edita da Ediciclo, materiale di medicazione, impermeabili.

Questi ultimi li abbiamo usati in 3 tappe su 11 (nelle altre giornate il cielo era sereno e la temperatura calda, ma non afosa; frequenti i tratti ombreggiati), però per tempi limitati: 40' di temporale verso Voelkermarkt, 35' di pioggia il giorno dopo e 20' il giorno prima, oltre a 3' di pioggerellina in altra data.

Riguardo ai PROBLEMI MECCANICI, non abbiamo mai forato - nonostante i molti tratti sterrati. Abbiamo registrato 2 cadute (di cui una molto seria tra Sv Vid e Vuzenica) e alcuni guasti alle bici: freni troppo lenti su di una bici; rottura del cambio posteriore, con perdita di una rotellina (sostituita a Berg da un piccolo benzinaio assai fornito); rottura - verificatasi 2 volte sullo stesso mezzo - del filo del cambio alle moltipliche (sostituito sempre da noi: da segnalare l'abilità del nostro Daniele e la scortese incapacità del meccanico ciclista di Spittal); salta 4 volte la catena, incastrandosi tra telaio e corone.

Gli indumenti che avevamo negli zaini pesavano poco, sia perché sintetici (traspiranti e asciugano velocemente), sia perché ridotti al minimo. Infatti facevamo ogni pomeriggio un mini bucato a mano. In alcuni alberghi (Spittal, Voelkermarkt e Vuhred) abbiamo usufruito della lavatrice, gratuitamente in 2 casi su 3.

Un particolare encomio a Daniele, il più abile e accorto nel contenere il peso del suo zaino.

Nel riempire gli zaini, oltre a eliminare (lasciando a casa) tutto il possibile per portare solo l'indispensabile, abbiamo fatto qualche scoperta spassosa: l'asciugacapelli (necessario per asciugare le cose che - dopo un bucato o un'acquazzone! - restano bagnate dopo essere state stese invano) che abbiamo in casa pesa 50 gr meno del modello "da viaggio" (più piccolo e pieghevole) ricevuto in regalo!

Performance sportive: nei tratti pianeggianti, a stupire maggiormente è il ritmo incessante e veloce della nostra Daniela, che mette in crisi i teen-agers! Loro sono però assai pimpanti in salita e il capo-gita soffre per tenerli a bada. Sul "muro" peggiore verso Villach (20% di pendenza), l'unico che riesce a non mettere piede a terra è Matteo. In discesa il più lento è il capo-gita, staccato anche dalla moglie in tandem con uno dei piccoli! Sul valico più elevato (Lehen - Lovrenc) giunge solo Marco. Grazie all'allenamento dei mesi scorsi (3 allenamenti a settimana nel mese precedente alla partenza, 2 sedute/week il mese prima e 1 nei mesi ancora precedenti), i parametri che sono migliorati maggiormente sono la resistenza (com'era prevedibile) e (a sorpresa) la velocità massima in discesa! Le velocità medie (abbastanza lente e tranquille) sono migliorate giorno per giorno, sia per l'abitudine allo sforzo, sia perché meno protesi a risparmiare energie per i finali di tappa.

Ecco alcuni dati interessanti. Il FONDO stradale dei 434 km totali percorsi: 176 km sono su piste ciclabili asfaltate, 102 km sono sterrati (di cui 12 km dissestati), 156 km sono su strade con traffico (quasi sempre molto scarso, ma abbiamo incontrato 13 km con traffico intenso). Per vedere la "posizione" di tali tratti nel percorso, vedere i tratti orizzontali colorati nella nostra "Altimetria" (cliccandoci sopra si ingrandisce). Dalla citata altimetria sono visibili i DISLIVELLI da affrontare lungo il viaggio, che - come detto - divengono rilevanti nelle tappe finali. Per noi (che sul valico Lehen / Lovrenc abbiamo fatto dietrofront, per rientrare a Voelkermarkt due giorni dopo) il DISLIVELLO totale ascensionale è stato di 3.036 metri, dei quali circa la metà in soli 113 km: 565 metri nella semitappa facoltativa Vuhred - Vuhred (con giro di boa sul valico Lehen/Lovrenc), 498 m nell'ultima tappa (11^, da Lavamuend a Voelkermarkt), 404 m nell'8^ tappa (Voelkermarkt - Lavamuend). Però, dato che un elevato dislivelllo può essere anche "diluito" in molti km, originando un lungo falsopiano (avente quindi una minima PENDENZA - si veda la nostra pagina web esplicativa della durezza delle salite) e non una salita aspra, le tappe con notevole dislivello sono faticose solo per chi ha scarsa resistenza o poco allenamento. Per coloro che invece soffrono le pendenze arcigne o hanno da trainare rimorchi pesanti (con bambini o bagagli), segnaliamo come aspre le ascese delle tappe 9^ (da Lavamuend a Vuhred) e soprattutto la 7^ (da Ferlach a Voelkermarkt), aventi entrambe finali impegnativi. L'11^ tappa presenta sia un rilevante dislivello, sia pendenze ostiche.

Se invece foste interessati a pedalare lungo itinerari in Italia, leggete i nostri viaggi lungo il fiume Po e in Trentino. Altre vacanze in bici negli anni successivi: Belgio (2015).

Daniela Zappa e Marco Cerisola, 2010


Tratto dal sito http://www.tiscover.com/at/guide/55815at,it,SCH1/objectId,SIG645157at,curr,EUR,parentId,RGN707at,season,at1,selectedEntry,sights/intern.html

La ferrovia in miniatura più grande dell'Austria. Un'attrazione di pregio nell’ambito del tempo libero è stata aperta al 1° piano del Gerngroß City shopping center alla piazza Neuer Platz a Spittal a. d. D. nel maggio del 2003. Su 300 mq è stato istallato l'impianto della ferrovia in miniatura più grande dell'Austria. I binari, lunghi più di 600 metri, sono percorsi da trenini storici e moderni con 85 locomotive e più di 350 carrozze. Piccoli e grandi amanti dei trenini osservano il loro viaggio attraverso città, monti e passando fortezze e castelli. Un aspetto molto particolare è la riproduzione in scala del collegamento nord-sud più importante di una volta, la Tauernbahn tra Spittal e Mallnitz. Al centro dell'interesse sono soprattutto i passaggi tra Stazione Spittal e Millstättersee e tra Falkenstein e Tauern tunnel. In fondo si vede una documentazione di foto storiche sulla costruzione della Tauernbahn nel 1900.

Testo, elaborazioni, disegni e foto di Daniela Zappa e Marco Cerisola, 2010


Link ad alcuni siti di viaggi in bici sulla Drava

(ma si fermano quasi tutti in Austria. Solo Alberto Fiorin - autore della pregevole guida edita da “Ediciclo” - e Paolo Bonavoglia - primo sito nell'elenco seguente - sono arrivati in Slovenia ed entrambi a Maribor):

http://bicicletta.bonavoglia.eu/drava/index.html

http://www.vadoinbici.it/viaggio.php?id=7#tappe

http://www.amicidellabicicletta.it/

http://www.superandyweb.it/speciali/Drauradweg/drauradweg.htm

http://sites.google.com/site/gaecle/Home/start/bici-info/bici-dolomiti-di-sesto/san-candido---lienz

http://www.turistipercaso.it/viaggi/itinerari/testo.asp?ID=9835


Tratto dal sito http://www.lavamuend.com/italienisch_page/umgebung_haengebruecke.htm :

"Il ponte sospeso “Santa lucia” - La pista ciclabile internazionale „Drauradweg R1“ che dal Trentino Alto Adige attraversa tutta la Carinzia e porta in Slovenia, nel tratto tra Völkermarkt e Lavamünd passa per il ponte sospeso “Santa Lucia”. Si trova in località Aich/Dob nel punto d´incontro tra le piste ciclabili “Drauradweg e Jauntalradweg”. Progettato come ponte per bici e per attraversamento pedonale con i suoi 140 metri di lunghezza e 58 di altezza, è il piú imponente ponte sospeso della Carinzia del sud."

A - La primissima parte del percorso è agevole, poi si incontrano alcune salite che diventano via via più ripide, lunghe e frequenti. Anche il fondo stradale più avanti presenta tratti sterrati più estesi. Avanzando verso est, aumentano i pezzi su strade a traffico promiscuo (ma spesso è scarso).
Fatica e difficoltà sono ampiamente compensati dal fascino degli incantevoli paesaggi.

B - Anna (7 anni) sul cammellino attaccato alla bici di mamma Daniela, Luca (quasi 4 anni) sul seggiolino della bici guidata talvolta dall'amico Daniele (17 anni - a destra) e talvolta da Matteo (17 anni). Spesso i bimbi si alternavano sul cammellino, mentre il teen-ager che non aveva il compito di trasportare il seggiolino si occupava di rimorchiare i bagagli (ridotti all'indispensabile) come il papà Marco.

C - Durante le prime giornate le Dolomiti incorniciano il panorama

D - In Slovenia i boschi sono fitti e fiabeschi. Il panorama è spesso selvaggio

E - La pista ciclabile si dipana sovente lungo il fiume Drava

F - Talvolta il tracciato è lambito dalla linea ferroviaria

G - in qualche tratto si devono percorrere vie trafficate, ma di solito protetti in corsie separate

H - Le indicazioni sono abbastanza chiare e capillari

I - Non rare le strutture costruite appositamente per i soli ciclisti (!)

J - Numerose le attrazioni culturali e paesaggistiche. Notevoli anche le strutture di svago.
Il parco giochi di Sillian (poco dopo l'ingresso in Austria) è ricco di attrazioni

K - Invece il grande labirinto nel giardino del castello di Rosegg è davvero da non perdere (però i piccoli non vanno persi di vista!)

L - Abbiamo assaporato la libertà e la gioia di spostarci in bicicletta...

M- ... attraverso sentieri e stradine incantevoli! Meglio di un sogno: una vacanza viva!

N - Merita una visita anche "Minimundus" a Klagenfurt, con le sue fedeli ricostruzioni in miniatura

O - Resta indelebile il ricordo del giardino di una casetta a Lavamund, con migliaia di nanetti tutti diversi

P - Abbiamo dimostrato che persino individui non molto allenati possono impegnarsi e, dopo aver pedalato a ritmi forsennati nei tratti pianeggianti, superare difficoltà anche notevoli

Q - E per i più preparati atleticamente, la grande soddisfazione di arrivare in cima alle più impegnative salite trainando il fardello dei bagagli, senza mettere piede a terra

R - Strabiliante il "ponte nepalese" haengebruecke a S. Lucia (tra Voelkermarkt e Lavamund)

S - Panorama dal nostro punto più a est: l'alto valico sloveno di Lehen - Lovrenc

T - Ci ha affascinato pure l'immensa ferrovia in scala ridotta di Spittal, con gli innumerevoli trenini: