festa dei Cornuti - Ruviano (CE) 11-11-11

Tra le mille feste e festicciole che con estrema precisione ogni anno danno soddisfazione ai tanti devoti assuefatti da tradizioni e riti talvolta religiosi, talvolta pagani e superstiziosi, quella che si svolge nel piccolo borgo di Ruviano, a pochi silometri da Chiazzo, è sicuramente una delle più particolari ed eccentriche.

La data prefissata è per la festa di San Martino, cioè l’11 novembre, ed il simbolo predominante dell’evento sono le corna, che ogni adepto porta con fierezza e disinvoltura sulla testa mostrandole nel giorno predetto alla pubblica ludicità.

Corna di ogni taglia, misura, colore sfilano su facce sorridenti e sarcastiche, la maggior parte affiliati all’associazione locale Cornuti Ruvianesi, ognuno dei quali vestiti con una lunga tunica rosso porpora.

Tanti sono i gesti, i simboli ed azioni prefissate che si svolgono ruotando sempre intorno a questa figura suggestiva delle corna, come il momento dell’incendio al fantoccio cornuto o il toccare da parte della gente comune le grosse appendici, tutte situazioni che hanno come fine il desiderare e quindi augurarsi fortuna, mischiando scaramanzia alla goliardia della festa.

Quest’anno poi la festa è capitata in una data molto particolare, l’11-11-11, che ha sicuramente caricato ancor più di misticità e superstizione l’atmosfera tra le strette stradine del borgo, preso d’assalto come non mai dai tanti curiosi accorsi da ogni parte.

Tanto pubblico quindi prima per l’alzabandiera, poi ad osservare la sfilata per il centro storico, il rito di iniziazione dei nuovi adepti tra i quali quest’anno anche una donna proveniente dalla sezione di Piedimonte Matese, infine l’incendio del fantoccio nella piazza sottostante.

A ravvivare ancor più il tutto quattro ballerine brasiliane in abiti a dir poco succinti che danzano come matte anche sicuramente per riscaldarsi dalla morsa del freddo pungente.

Quindi come ben appare il primo cardine è il divertirsi, il lasciar spazio per un girono all’allegria, per rianimare gli animi e poter dare continuità con sorriso alla monotona vita quotidiana: se con ciò ci si riesce ben venga la superstizione e viva i Cornuti Ruvianesi.

Alessandro Santulli