I maggiori gruppi europarlamentari post-voto del 26 Maggio 2019

La situazione in Europa

La situazione non è cambiata molto, rispetto all'assetto precedente.

La "grande coalizione europeista" (PPE, SD, e ALDE) ha tenuto botta, rispettivamente: primo (179 seggi), secondo (153 seggi) e terzo posto (106 seggi).

I Verdi (GREENSEFA) sono al quarto posto, con 74 seggi.

Salta però all'occhio un neo gruppo formatosi dall'alleanza dei partiti di vari paesi membri; è stato presentato a Bruxelles come "Identità e Democrazia" (ID).

Il gruppo ID e la Lega

Il gruppo europarlamentare è costituito da 73 esponenti, per larga parte composti dal partito di Salvini e dal "Rassemblement National" di Marine Le Pen.

I paesi membri dell'U.E. alleati sono in tutto 9 ( tra cui: Germania, Austria, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca).

Un'alleanza sovranazionale fortemente voluta dal "Capo del Carroccio": il cosiddetto gruppo dei sovranisti (e nazionalisti, e/o ultranazionalisti) europei.

ID -Identità e Democrazia

Logo del gruppo "Identità e Democrazia"

RN - Rassemblement National

Logo del partito "Rassemblement National"

Matteo Salvini e Marine Le Pen

Il leader della Lega Matteo Salvini e il capo politico di Rassemblement National Marine Le Pen

RN e Lega hanno una storia molto simile alle spalle: per questo Salvini e la Le Pen "si sono piaciuti" fin da subito.

Marine prende "in eredità" il partito del padre Jean-Marie, e lo trasforma in qualcosa di più credibile. Inizia un'opera di epurazione dalle ideologie di destra troppo estremiste, quali: nazi-fascismo, antisemitismo, xenofobia, razzismo. Suo padre esce completamente di scena, anche dalla presidenza onoraria: lo sostituisce da nuovo capo politico del partito. E poi la ciliegina sulla torta: una spolverata anche al nome, che da "Front National" ("Fronte Nazionale") diventa "Rassemblement National" ("Raduno Nazionale"). Non molto originale, ma più pacato.

Salvini, dal canto suo ha fatto un'opera di pulizia molto simile nella Lega. Il partito che ha preso in mano dal padre fondatore Umberto Bossi ha cambiato volto. Sono stati cancellati dalle memorie tutti gli scandali imbarazzanti che coinvolgevano la famiglia Bossi: tra corruzione, abusi, e la raccomandazione di Renzo (detto "il Trota"). E' stato eliminato dall'agenda il federalismo: che avrebbe reso indipendente la Padania (tema molto caro all'ex capo politico). Ricordiamo Mario Borghezio, - proveniente da ambienti di estrema destra, marcatamente fascisti - oggi ormai espulso dai gruppi parlamentari e dalle elezioni europee. E Roberto Calderoli, quello della legge "porcata" (il Porcellum), che fine ha fatto? Il nome da "Lega Nord" a semplicemente "Lega" rappresenta il salto di qualità da partito troppo legato agli interessi padani, a partito di importanza nazionale.

Mentre il partito della Le Pen non si rivolgeva più ai nostalgici di una Francia colonialista, Salvini non esortava più al risentimento dell'Italia settentrionale verso il meridione. Entrambi intenti ad insabbiare un passato discutibile, sono riusciti ad evolvere i loro partiti di nicchia a partiti di massa o quasi.

In questi ultimi anni hanno sviluppato una coscienza (politica).

RN e Lega hanno smussato i toni omofobici. La radice evidente anti-immigrazione unisce oggi i due partiti: gli atteggiamenti xenofobi e razzisti potrebbero serpeggiare ancora.

Salvini si ispirava alla Le Pen, oggi "si corteggiano".

Ma dopo la caduta del governo giallo-verde, e il conseguente ritorno all'esilio di Matteo Salvini dai ministeri che contano, sarà cambiato qualcosa oppure no?

E per Marine Le Pen le cose vanno meglio? Non è riuscita ad ottenere la presidenza alle ultime elezioni francesi.

Oggi sono sovranisti in panchina.

L'unica traccia in rete che rimane del nuovo gruppo europarlamentare è una mesta pagina Facebook con pochi video, qualche foto, pochissimi followers...

Si piazza comunque al quinto posto, dopo i Verdi.

Il gruppo dei Verdi e il M5S

Proprio in virtù della caduta del governo giallo-verde, si apre un varco - per il M5S - verso l'alleanza col gruppo europeo dei Verdi (GREENSEFA). I 5 Stelle, sganciandosi da Salvini, hanno rimosso l'ostacolo per un possibile dialogo coi Verdi europei. La Lega, percepita come un partito di estrema destra, non poteva conciliarsi con l'ideologia green. Per l'Italia sarebbe una novità: i paesi latini in genere, con le poche risorse economiche a disposizione, non sono molto inclini ad investire sul verde.

In effetti, il Movimento ha una certa affinità con i temi ambientali, con le energie rinnovabili, con la lotta all'austerity, con l'agricoltura biologica, con l'acqua pubblica e con i provvedimenti sulle infrastrutture utili ai cittadini. Basta leggere il blog di Beppe Grillo per rendersene conto.

Sono stati i dem, i primi a voler far parte di questa famiglia europea; ma, alle scorse elezioni, la lista "Europa Verde" si incaglia al 2,3% di voti: non ottenendo alcun seggio. La formazione del nuovo governo giallo-rosso ha instillato un sentimento di "emulazione democratica": uniti in Italia, come in Europa.

Bisogna dire che i 5 Stelle non sono mai stati dei portenti nelle alleanze: dopo i leghisti scelgono il PD, proprio il PD. Avranno fatto la scelta giusta? Quanto durerà questa nuova alleanza?

Il pragmatismo giustifica i mezzi.

Ricordiamo Pippo Civati nel suo spot elettorale, intervistato dalla redazione di Fanpage.it - quando si candidava alle europee nella lista "Europa Verde" - da fondatore e segretario del partito "Possibile".