APPELLO

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Congresso mondiale per la giustizia climatica: idee, strategie, esperimenti su larga scala

Milano, 12-15 ottobre 2023

Lo scopo di questo appello è riunire movimenti da tutti i continenti a Milano per elaborare strategie intersezionali contro il capitalismo fossile. La siccità che ha bruciato l'Europa, la Cina, il Nord America e l'alluvione che ha sommerso il Pakistan hanno reso fin troppo evidente la minaccia mortale che stiamo affrontando collettivamente in questa emergenza climatica.

La minaccia posta alle società umane dalla crescita incontrollata non è mai stata così grande. Tuttavia, alternative sistemiche al capitalismo fossile faticano ad emergere nella battaglia che infuria nel mondo contro la dottrina neoliberista, il clericalismo suprematista e l'etnonazionalismo autoritario, tutte nefaste forme ideologiche accomunate dal negazionismo climatico.

Dal 2018 i movimenti per la giustizia climatica sono entrati in una nuova fase di massa, sopravvivendo al congelamento della mobilitazione sociale imposto in molte regioni del mondo dalla pandemia, e hanno incrociato le strade dei movimenti per la giustizia razziale contro la violenza della polizia nel 2020, dei movimenti femministi e queer contro i movimenti patriarcalisti reazionari, e oggi si stanno unendo alle proteste per la giustizia sociale e contro il caro energia in molti paesi.

Partendo dalla drammatica urgenza e da questa traiettoria di conflitti, vogliamo aprire uno spazio di confronto tra movimenti climatici esplicitamente anticapitalisti, attivistə e intellettuali di tutto il pianeta, con l'ambizione di definire un'agenda e un orizzonte ideologico comuni nello spazio transnazionale condiviso delle lotte ecosociali del presente.

La guerra scatenata da Putin invadendo l'Ucraina ha spaccato il mondo in due campi contrapposti: quello euro-americano (con Giappone, Corea, Australia, Nuova Zelanda) da una parte e quello sino-russo dall'altro. Noi apparteniamo al terzo campo, quello dei movimenti antiautoritari, postcoloniali, solidali che lottano per un mondo in cui l'estrazione capitalista e la competizione nazionalista diventino obsolete. Ci schieriamo con anarcoautonomə e antifa in Ucraina, Bielorussia, Russia. Ci schieriamo con le vittime della guerra, in particolare le donne e i bambini ucraini, e speriamo che il neo-zarismo di Putin verrà sconfitto.

Tuttavia, disertiamo la corsa al militarismo in occidente. Una corsa utile solo ai mercanti di morte al servizio dei petrofeudatari del capitalismo fossile. Non c'è niente di morale in questo orizzonte. Di fronte all'apocalisse climatica, Europa e Stati Uniti si stanno armando per difendere il loro primato di consumatori globali della biosfera. E per farlo, aumentano i poteri oppressivi della polizia in patria, e all'estero danno legittimità a despoti autori come Erdogan, e assistono sistemi politici basati sul lavoro servile, sull'apartheid e sulla deportazione come in Medio Oriente e Nord Africa, o tollerano guerre genocide come quelle che si stanno verificando contro il Rojava e il Tigray.

Il Congresso Mondiale per la Giustizia Climatica vuole rispondere all'urgenza dell'attuale lotta contro il capitalismo fossile e aprire uno spazio di scambio e dibattito transnazionale con l'obiettivo di giungere a deliberazioni su risoluzioni e a proposte di azione intorno ad alleanze e mobilitazioni internazionali. Il nostro scopo è reinstillare un senso di speranza e un orizzonte di liberazione nei molteplici movimenti in tutto il pianeta che difendono gli ecosistemi, il diritto alle città e agiscono contro le installazioni e le infrastrutture fossili del capitalismo globale. E per fare questo riteniamo essenziale e prioritario ricollegare le lotte per la giustizia climatica con quelle per la giustizia sociale e la sindacalizzazione del lavoro essenziale/precario contro gli oligopolisti e gli oligarchi, sempre più oscenamente ricchi. Legami transnazionali e alleanze intersezionali per costruire un presente di giustizia climatica e liberazione collettiva, partendo dalle pratiche dei movimenti femministi e queer, dalle campagne sindacali radicali e dai fronti antirazzisti, costruendo a partire dalle nuove pratiche di organizzazione e conflitto, da stili ed esperimenti di vita opposizionali, modalità alternative nella generazione di energia e nella produzione e nel consumo di cibo, accesso universale al reddito, alla salute e alla casa, all'informazione e alla conoscenza: la cultura di un nuovo ambiente e una nuova società per le/i molti che sono precari/e, non per i pochi ricchi del globo proiettati alla conquista dello spazio.

Immaginiamo un weekend di tre giorni a Milano nell'ottobre 2023, dove delegatə di movimenti, collettivi, sindacati, territori e spazi sociali in lotta, da quartieri e campagne, aule e uffici, di tutti i generi e di tutto il mondo, possano confrontarsi questi problemi e arrivare a strategie comuni, attingendo all'esperienza di proteste ambientali su larga scala e zone autonome. Stiamo pensando a molte sessioni parallele su una vasta gamma di argomenti e contenuti, dalla climatologia al bioregionalismo, e pochi momenti deliberativi assembleari comuni, ma lasciamo ai movimenti che si uniranno di suggerire e organizzare momenti di discussione politica e intellettuale a Milano.

Combattiamo per la liberazione della Terra dall'avidità capitalista e dalla predazione fascista:

Amore e Rivoluzione!