Introduzione

Si è soliti definire il concetto di modernità attraverso una connotazione cronologica che risulta alquanto infeconda.

Qui si vuole illustrare il concetto di modernità attraverso quello di crisi. La modernità fa della crisi un valore, irrompe in una morale contraddittoria e suscita un'estetica di rottura che si irradia nelle vita etica e civile di una società di donne e uomini. Il cambiamento, cioè la modernità, nasce quindi da una crisi che crea una tensione che non è temporalizzabile ed è questa tensione a fare da propulsione alla storia. I momenti di crisi possono essere molto diversi, ad esempio ci può essere una crisi di livello conoscitivo/epistemologico come quella dell'invenzione del simbolo 0, o prima ancora della scrittura stessa oppure una crisi di livello antropologico come una guerra. Gli esseri umani daranno risposte di grado tecnico diverso di pari passo con lo sviluppo tecnologico fino ad arrivare agli sviluppi odierni dell'informatica e alle sue applicazioni in architettura.


L'invezione della scrittura crea un mutamento enorme nella vita degli esseri umani in quanto fino a quel momento ogni comunicazione era affidata all'oralità.

Si può ipotizzare che il passaggio alla scrittura sia stato dettato da esigenze pratiche come la trascrizione di leggi e elencare oggetti ma anche da esigenze più profonde di tipo artistico come la scrittura poetica la quale potrebbe essere un'evoluzione delle pitture rupestri.