1 Luglio 2024

La Lectio divina si divide in '5 momenti'


1. Lectio

2. Meditatio

3. Oratio

4. Contemplatio

5. Actio

Inizio della Preghiera


Una preghiera alla Trinità per disporsi alla preghiera

L'anima mia vi adora, il mio cuore vi benedice e la mia bocca vi loda, o santa ed indivisibile Trinità: Padre Eterno, Figliuolo unico ed amato dal Padre, Spirito consolatore che procedete dal loro vicendevole amore.

O Dio onnipotente, benché io non sia che l'ultimo dei vostri servi ed il membro più imperfetto della vostra Chiesa, io vi lodo e vi glorifico.

Io vi invoco, o Santa Trinità, affinché veniate in me a donarmi la vita, e a fare del mio povero cuore un tempio degno della vostra gloria e della vostra santità. O Padre Eterno, io vi prego per il vostro amato Figlio; o Gesù, io vi supplico per il Padre vostro; o Spirito Santo, io vi scongiuro in nome dell'Amore del Padre e del Figlio: accrescete in me la fede, la speranza e la carità.

Fate che la mia fede sia efficace, la mia speranza sicura e la mia carità feconda. Fate che mi renda degno della vita eterna con l'innocenza della mia vita e con la santità dei miei costumi, affinché un giorno possa unire la mia voce a quella degli spiriti beati, per cantare con essi, per tutta l'eternità: Gloria al Padre Eterno, che ci ha creati; Gloria al Figlio, che ci ha rigenerati con il sacrificio cruento della Croce; Gloria allo Spirito Santo, che ci santifica con l'effusione delle sue grazie. Onore e gloria e benedizione alla santa ed adorabile Trinità per tutti i secoli.
Così sia (sant'Agostino).

1. LECTIO (5 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo

Parola fatta carne che illumini

ogni uomo, insegnami ad ascoltare,

ciò che Tu mi dici nella Sacra Scrittura,

e a scoprirvi il Tuo vero volto

e quello del Padre tuo.

Guida
In questa prima tappa prendo la mia Bibbia non come un libro qualsiasi ma come lo scrigno,
che contiene la Parola con la quale Dio vuol parlare di me.
Ascolto una persona vivente che mi rivolge un messaggio personale.
Lo ricevo come se lo ascoltassi per la prima volta.
Mi sforzo di coglierne il senso nel modo più pieno possibile.
Mi incontro con la luce di Dio: Essa prende dimora nella mia intelligenza e la illumina. 

Vangelo

Mt 8,18-22

Seguimi.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva.

Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».

E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».

Parola del Signore
Lode a te o Cristo


Resta in Silenzio e lascia che la Parola letta entri nel tuo cuore...

2. Meditatio (15 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio Vivente,

insegnami a masticare e assimilare

la Parola viva del Tuo Vangelo,

affinchè essa mi trasformi e renda

il mio spirito pienamente conforme

a ciò che Tu sei e a ciò che Tu vuoi.

Guida
Invoco lo Spirito Santo perchè venga in soccorso della cecità della mia mente.
Nell'umile implorazione della luce e nell'adesione della fede, scruto la Parola con attenzione nuova.
Scopro come le idee di Dio siano diverse da quelle degli uomini e mi accorgo di quanto sia necessario lasciare che la Parola trasformi le mie convinzioni, per conformarle sempre di più alle idee di Dio. In questa seconda tappa acconsento a cambiare la mia mentalità e la mia volontà, per aderire alla mentalità e alla volontà di Dio.

2. Oppure clicca qui per leggere il Commento esegetico di Silvano Fausti

Vangelo Mt 8,18-22


SEGUIRÒ TE SEGUI ME

8,18Ora, vedendo Gesù folla attorno a sé,
ordinò di passare all’altra riva.

19E, avvicinatosi, uno scriba gli disse:
Maestro,
seguirò te
ovunque tu vada! 

20E gli dice Gesù:
Le volpi hanno tane
e gli uccelli del cielo nidi;
ma il Figlio dell’uomo
non ha dove posare il capo!

21Ora un altro dei (suoi) discepoli
gli disse:
Signore,
permettimi prima
di andare a seppellire mio padre!

22Ora Gesù gli dice:
Seguimi,
e lascia i morti seppellire i loro morti!


1. Messaggio nel contesto

“Seguirò te”, dice uno scriba a Gesù; “Seguimi”, dice Gesù a un discepolo. Le due scene fanno vedere la differenza tra lo scriba e il discepolo. Il primo si mette liberamente a scuola del maestro che lui stesso sceglie per imparare la Parola da seguire, e diventare a sua volta maestro; il secondo è chiamato direttamente da Gesù a seguire lui.

Gesù non è il maestro, ma la Parola stessa, il Signore, che viene “prima” di tutto. Ciò che per lo scriba è Dio e la sua legge, per il discepolo è Gesù e il suo cammino: l’unico tesoro, l’unico affetto della vita.

Matteo è uno scriba diventato discepolo: ha trovato la novità assoluta, il tesoro, la perla preziosa, e con gioia vende tutto per entrarne in possesso (13,52.44-46).

Il tema del brano è seguire Gesù. I tre miracoli precedenti ci mostrano ciò che in noi opera la sua parola. Tutto questo si realizza nel seguire lui: la fede nella sua Parola ci libera dalla lebbra e ci rende capaci di fare il suo stesso cammino di servizio ai fratelli.

Solo chi lo segue giunge “all’altra riva”, porta a compimento la traversata che tutti dobbiamo fare. Diversamente naufraga.

A questo punto il lettore è chiamato a sbilanciarsi doppiamente. Da scriba è chiamato a diventare discepolo, investendo tutto in colui che è non solo il maestro, ma il Signore. E, diventato discepolo, è chiamato a superare ogni velleitarismo, amando lui, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente (22, 37s; Dt 6,4s). Questa è la vita (Dt 30,20), il dono che lui fa al suo discepolo.

Gesù è il Signore.

La Chiesa lo riconosce come unico bene e lo vive come suo primo e unico amore.


2. Lettura del testo

8,18 Vedendo Gesù folla attorno a sé, ordinò di passare all’altra riva. Gesù comanda di “passare all’altra riva”. Si rivolge a tutta la folla o solo ai discepoli? “Passare all’altra riva”, vincendo il mare che inghiotte (vv. 23-27), il male che devasta (vv. 28-34), il peccato che paralizza (9,1-8), la malattia e la morte che domina sovrana (9,18-26), è il desiderio-destino di ogni uomo. Per questo si cerca maestri o signori tra quanti gli promettono aiuto in questa traversata proibitiva, anzi impossibile.

v. 19 uno scriba gli disse: Maestro. Non è ancora discepolo di Gesù. Questi è per lui un maestro, non la Parola stessa, il Signore (v. 21) da seguire.

seguirò te. Lo scriba si sceglie lui il maestro da seguire, per imparare la Parola e diventare a sua volta maestro. Gesù invece dice: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi” (Gv. 15,16), e: “Uno solo è il vostro maestro” (23,8). Lui è il Signore, che si è legato a noi e ci ha scelti perché ci ama di amore eterno (Dt 7,7s; Ger 31,3).

ovunque tu vada. Il discepolo segue il maestro: la comunanza di vita insegna più di ogni parola. Ma questo scriba ignora dove Gesù va, perché non sa da dove viene. Ignora che è il Figlio che viene dal Padre e a lui fa ritorno.

v. 20 le volpi hanno tane, gli uccelli del cielo nidi. Tana e nido sono il luogo da cui ciascuno viene. Sono immagini della madre - casa, vita, cibo, sicurezza, ricchezza e appagamento. Eppure chi non lascia la madre, “non è degno di me” (10,37): non è ancora nato.

il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo. Gesù non ha tesori sulla terra: dove è il suo tesoro, lì è anche il suo cuore (6,19.21). Fuori da ogni tana e nido, è povero e libero. La povertà, facendoci riporre ogni fiducia nel Padre, ci genera suoi figli. Solo se la povertà è nostra madre, Dio è nostro Padre: la vita non dipende dalle cose, ma da lui.

La libertà dalle cose e dal piacere che procurano è il primo dono che Gesù fa al suo discepolo: lo fa uscire dalla madre, lo fa venire alla luce come figlio del Padre, come uomo libero.

Il Figlio dell’uomo è Gesù che ha sofferto, è morto, è risorto e tornerà per il giudizio. La sua povertà, che lo fa figlio che tutto riceve dal Padre, allora come adesso è il suo giudizio sul mondo; e rimane il criterio per riconoscerlo come salvatore presente nella storia: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me! ” (25,40). Nel povero siamo giudicati e salvati!

v. 21 un altro dei (suoi) discepoli. Se la scena precedente segna il passaggio tra lo scriba e il discepolo, questa mostra come essere discepoli autentici.

gli disse: Signore. Per il discepolo Gesù non è solo il maestro (v. 19), ma il Signore. Non ha alcun bene al di sopra di lui (Sal 16,2). Come Paolo, è stato conquistato da lui (Fil 3,12), fino a dire che lui è la sua vita (Fil 1,21; cf Gal 2,20)

permettimi prima di andare a seppellire mio padre. Anche chi ha capito che Gesù è il Signore, ha resistenze che vengono dal cuore, affetti che vengono “prima” di lui. Ma il Signore non può essere secondo a nessuno: non sarebbe più il Signore. Ciò che viene prima di lui, è praticamente il tuo Signore. Come la madre, raffigurata dalle tane e dal nido, rappresenta i beni che garantiscono la vita e costituiscono il mondo del piacere, così il padre rappresenta la prima delle relazioni libere che garantiscono la vita umana e costituiscono il mondo del dovere.

Come bisogna essere liberi dalla madre per nascere alla vita biologica, così bisogna essere liberi dal padre per nascere alla vita adulta. Ogni cosa e relazione, ogni piacere e dovere che si pone come assoluto, “prima” di Dio, ci toglie la libertà. Solo l’amore per il Signore sopra tutto ci rende liberi davanti al resto; solo l’assoluto ci “ab-solve”, ci scioglie-da tutto perché tutto relativizza.

Il discepolo quindi esce dalla madre (tana, nido, piacere) e dal padre (relazione, realizzazione, dovere), per nascere come uomo libero, figlio di Dio.

v. 22 Gesù gli dice: seguimi! Seguire lui non è pretesa e volontà mia, ma chiamata e dono suo per me. E la chiamata e il dono di Dio sono irrevocabili (Rm 11,29), radicati nel suo amore forte e fedele in eterno (Sal 117,2).

lascia i morti seppellire i loro morti. Sono i vivi che seppelliscono i morti! Ma chi pone un affetto “prima” del Signore, è già morto: manca dell’altra sua parte, che lo fa vivere. Ogni sua relazione avrà sempre il sapore della morte. Pur con il colore della “pietas”, la sua vita non sarà che un seppellire morti.


3. Pregare il testo


da notare:


4. Passi utili:

Sal 16; 23; Dt 6,4ss; 30,15-20; Mt 13,44-46; Fil 3,1ss; Gal 2,20.


5. Per i giorni precedenti

1. Per sapere il Vangelo dei giorni precedenti ti consigliamo di utilizzare l'utilissimo sito www.lachiesa.it, per sapere il Vangelo del giorno che ti interessa.


2. Vi proponiamo quattro canali su Telegram sui Vangeli commentati da Silvano Fausti:
a. Vangelo di Matteo
b. Vangelo di Marco
c. Vangelo di Luca
d. Vangelo di Giovanni


*Di seguito ti diamo anche i quattro file sui Vangeli commentati da Silvano Fausti. Basta cercare il brano che ti interessa per leggere i commenti. (il file è abbastanza corposo, pertanto bisogna avere un po' di pazienza nell'aprirlo).

꧁ f i n e ꧂

3. Oratio (10 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo,

insegnami a parlare al Padre

con il quale Tu dialoghi continuamente

nel vincolo dello Spirito Santo.

Accendi il mio cuore con l'Amore

che ti unisce al Padre e sii Tu stesso

in me una continua preghiera.

Guida
In questa terza tappa mi sforzo di parlare a Dio con tutto il cuore, chiamandolo in aiuto della mia impotenza.
E' il momento di domandare alla Vergine Maria di comunicarmi la sua preghiera, fatta di fiducia e di amore.
Mi dispongo con un cuore puro e con fede, in un silenzio adorante, con l'animo coraggioso che vuole ricevere l'Amore della Trinità, ed oso invocare Gesù in mio soccorso.
Mi faccio insegnare da Lui a pregare il Padre nel loro Spirito d'Amore.
Infatti, il mio cuore impara a parlare a Dio se si lascia inondare dell'Amore di Cristo.

Resta in Silenzio e parla con Dio....

4. Contemplatio (10 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivente,

scava nel mio cuore una sete d'amore

così grande che il Tuo Spirito mi faccia

partecipare alla comunione D'Amore

con le Tre Persone Divine, in quel silenzio

che trascende ogni parola e ogni sensazione.

Guida
- Se ho lasciato che la Parola, letta e meditata, illumini a lungo gli occhi del mio cuore e della mia mente,
- se mi sono lasciato interpellare in profondità dal senso della Scrittura fino a maturare un desiderio di intimità costante con Dio,
- se ho pregato con fiducia infinita per i miei fratelli e per tutta la Chiesa,
allora Dio risponde.
Egli infonde nel mio cuore una certa incapacità di continuare a riflettere in modo discorsivo sulla Sua Parola e mi concede una sorta di partecipazione al fuoco di comunione d'amore "al di là di ogni cosa", che brucia senza inizio e senza fine all'internò della Santa Trinità.

Resta in Silenzio e lascia che Dio ti parli....

5. Actio (3 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo,

vieni Tu stesso in me e porta

a pieno compimento la luce divina

che ho ricevuto dalle Sacre Scritture.

Insegnami ad essere pura trasparenza

di Te in ogni qualsiasi azione

della mia vita.

Guida
Per darmi il dono di un'intima conversazione continua con Lui, il Signore si aspetta da parte mia che moltiplichi in ogni circostanza slanci di desiderio e di comunione con il Suo Amore.
E' questo un esercizio non difficile e distraente: di ora in ora, nel corso delle mie giornate, nel mezzo delle mie molteplici attività, al centro stesso delle mie fatiche, preoccupazioni, dolori, mentre si svolge il corso pesante e dispersivo del mio lavoro, posso-se voglio riprendere per qualche istante il ricordo dell'ultima lectio divina o risvegliare il desiderio della prossima.
Si dedicano pochi minuti per esprimere nel silenzio del proprio cuore, il proposito di tornare, durante la settimana, sulla Parola letta e meditata, per mettere in pratica almeno una decisione presa durante il dialogo con Dio.

Questo esercizio consente di rimanere sempre in conversazione con Lui

꧁  f i n e ꧂