8 luglio 2024

La Lectio divina si divide in '5 momenti'

1. Lectio

2. Meditatio

3. Oratio

4. Contemplatio

5. Actio

Inizio della Preghiera


Una preghiera alla Trinità per disporsi alla preghiera

L'anima mia vi adora, il mio cuore vi benedice e la mia bocca vi loda, o santa ed indivisibile Trinità: Padre Eterno, Figliuolo unico ed amato dal Padre, Spirito consolatore che procedete dal loro vicendevole amore.

O Dio onnipotente, benché io non sia che l'ultimo dei vostri servi ed il membro più imperfetto della vostra Chiesa, io vi lodo e vi glorifico.

Io vi invoco, o Santa Trinità, affinché veniate in me a donarmi la vita, e a fare del mio povero cuore un tempio degno della vostra gloria e della vostra santità. O Padre Eterno, io vi prego per il vostro amato Figlio; o Gesù, io vi supplico per il Padre vostro; o Spirito Santo, io vi scongiuro in nome dell'Amore del Padre e del Figlio: accrescete in me la fede, la speranza e la carità.

Fate che la mia fede sia efficace, la mia speranza sicura e la mia carità feconda. Fate che mi renda degno della vita eterna con l'innocenza della mia vita e con la santità dei miei costumi, affinché un giorno possa unire la mia voce a quella degli spiriti beati, per cantare con essi, per tutta l'eternità: Gloria al Padre Eterno, che ci ha creati; Gloria al Figlio, che ci ha rigenerati con il sacrificio cruento della Croce; Gloria allo Spirito Santo, che ci santifica con l'effusione delle sue grazie. Onore e gloria e benedizione alla santa ed adorabile Trinità per tutti i secoli.
Così sia (sant'Agostino).

1. LECTIO (5 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo

Parola fatta carne che illumini

ogni uomo, insegnami ad ascoltare,

ciò che Tu mi dici nella Sacra Scrittura,

e a scoprirvi il Tuo vero volto

e quello del Padre tuo.

Guida
In questa prima tappa prendo la mia Bibbia non come un libro qualsiasi ma come lo scrigno,
che contiene la Parola con la quale Dio vuol parlare di me.
Ascolto una persona vivente che mi rivolge un messaggio personale.
Lo ricevo come se lo ascoltassi per la prima volta.
Mi sforzo di coglierne il senso nel modo più pieno possibile.
Mi incontro con la luce di Dio: Essa prende dimora nella mia intelligenza e la illumina. 

Vangelo

Mt 9,18-26

Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni ed ella vivrà.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.

Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.

Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

Parola del Signore
Lode a te o Cristo


Resta in Silenzio e lascia che la Parola letta entri nel tuo cuore...

2. Meditatio (15 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio Vivente,

insegnami a masticare e assimilare

la Parola viva del Tuo Vangelo,

affinchè essa mi trasformi e renda

il mio spirito pienamente conforme

a ciò che Tu sei e a ciò che Tu vuoi.

Guida
Invoco lo Spirito Santo perchè venga in soccorso della cecità della mia mente.
Nell'umile implorazione della luce e nell'adesione della fede, scruto la Parola con attenzione nuova.
Scopro come le idee di Dio siano diverse da quelle degli uomini e mi accorgo di quanto sia necessario lasciare che la Parola trasformi le mie convinzioni, per conformarle sempre di più alle idee di Dio. In questa seconda tappa acconsento a cambiare la mia mentalità e la mia volontà, per aderire alla mentalità e alla volontà di Dio.

2. Oppure, clicca qui per leggere il Commento esegetico di Silvano Fausti

Vangelo Mt 9,18-26


LA TUA FEDE TI HA SALVATA

9,18Mentre diceva loro queste cose,
ecco venire uno dei capi,
che lo adorava
dicendo:
Mia figlia
è appena morta;
ma vieni,
imponi la mano su di lei,
e vivrà.

19E, risvegliato,
Gesù lo seguiva con i suoi discepoli.

20Ed ecco una donna,
che perdeva sangue
da dodici anni,
venuta dietro,
toccò il lembo del suo mantello.

21Infatti diceva tra sé:
Se solo toccherò
il suo mantello,
sarò salvata.

22Ora Gesù, voltatosi e vistala,
disse:
Coraggio,
figlia,
la tua fede
ti ha salvata.
E fu salvata la donna
da quell’istante.

23E giunto Gesù nella casa del capo
e veduti i flautisti
e la folla in turbamento,

24diceva:
Ritiratevi,
poiché non è morta
la fanciulla,
ma dorme.
E lo deridevano.

25Quando fu scacciata la folla,
entrato, la prese per mano;
e fu risvegliata la fanciulla.

26E uscì questa fama
in tutta quella terra.


1. Messaggio nel contesto

“La tua fede ti ha salvata”, dice Gesù alla donna che lo tocca e guarisce. Subito dopo, lui stesso tocca la fanciulla e la risuscita. Sono due miracoli a sandwich, da leggere insieme, come due aspetti di un’unica realtà. Il racconto della donna, posto nel mezzo, dice che cos’è la fede: toccare Gesù; il racconto della fanciulla morta e risorta, posto all’inizio e alla fine, dice cosa dà la fede: fa passare dalla morte alla vita.

“Toccare”, forma prima e ultima del conoscere, è andare oltre il proprio limite, entrare in comunione e scambio con l’altro. La fede è “toccare” il Signore della vita, che a sua volta ci “tocca” - e il suo tocco è il dono stesso della vita. Non si evita la morte - siamo mortali! - , ma, proprio in essa, si è presi per mano da colui che ci risveglia: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà” (Gv 11,25). Infatti “chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno” (Gv 11,26). La salvezza del Cristo risorto è già presente nella comunità come vita affrancata dalla paura della morte e libera dall’egoismo.

Come le due donne, ciascuno di noi è chiamato a sperimentare il tocco di Gesù. Questo “tocco” è lo Spirito Santo, dito di Dio, che scrive nel nostro cuore il suo nome e lo ferisce col suo amore: è la fede che ci fa amare come siamo amati, ci fa vivere in comunione con lui, sia che vegliamo sia che moriamo (1Ts 5,10).

La salvezza dalla morte è “il problema” dell’uomo. Ogni suo sapere e agire altro non è che un vano tentativo di sconfiggere la sovrana incontrastata di tutto e di tutti.

Il Signore, che con noi sulla barca ha dormito e si è svegliato, placa il mare e la nostra paura di andare a fondo. Ora, con lui risorto, sciolti dallo spirito del male, dalle nostre paralisi e peccati, siamo chiamati a mangiare con lui, lo sposo; anzi, a toccarlo e a vivere del suo tocco. Così, con-morti, con-sepolti e con-risorti con lui, possiamo già ora vivere la stessa vita nuova di colui che è morto, sepolto e risorto per noi (cf Rm 6,1-11; Col 2,12-15). “Toccando” lui che “prende” la nostra mano, usciamo dal lutto del digiuno ed entriamo nel banchetto delle nozze.

Matteo, come al solito più sobrio di dettagli rispetto agli altri sinottici, rileva con essenzialità i temi connessi del morire, del toccare (fede), del salvare e del risorgere.

Gesù libera quelli che abitano nelle tenebre e nell’ombra di morte (4,16; Is 9,1ss). È il Messia, che porta il regno di Dio: i morti risorgono.

La Chiesa è raffigurata dalle due donne, figlie di Sion, delle quali una tocca il Signore e l’altra è presa per mano da lui.


2. Lettura del testo

9,18 Mentre diceva loro queste cose. Gesù sta parlando delle nozze, del vestito nuovo, del vino giovane, in casa di Matteo il peccatore. Ciò che lui dona non è un semplice palliativo ai nostri mali, quasi una pezza su vecchi strappi; è invece lo Spirito e l’amore stesso di Dio che fa nuove tutte le cose.

ecco venire uno dei capi. È Giairo, capo delle sinagoga di Cafarnao. La cura di Gesù è rivolta alle pecore perdute d’Israele (15,24; cf 10,6). La Chiesa di Matteo è costituita da loro - che poi, dopo la risurrezione, saranno inviati a tutte le genti (28,19).

lo adorava. Adorare Gesù è il fine del vangelo di Matteo: i Magi lo fanno fin dall’inizio (2,2.11), e i discepoli lo faranno alla fine (28,17).

mia figlia è appena morta. La figlia indica il futuro, la capacità di trasmettere vita. La giovane figlia del capo della sinagoga, come quella di chiunque altro, è da sempre appena morta: l’uomo non genera che vita per la morte. Ogni nascita non fa che accrescere il numero dei mortali.

vieni, imponi la tua mano su di lei e vivrà. Questa è la fede del capo della sinagoga, la fede d’Israele: che il Signore venga e ci doni la vita. La morte è il limite irrimediabile di ogni esistenza, a meno che in esso ci tocchi il Signore stesso della vita.

v. 19 risvegliato. Gesù è già risorto. Ma prima di risvegliarsi, anche lui ha dormito il nostro sonno.

lo seguiva. Il Signore, anche da risorto, ci segue fin dentro la nostra morte.

con i suoi discepoli. Con lui sono quelli che già hanno ascoltato la Parola, che fa passare dalla morte alla vita.

v. 20 ecco una donna che perdeva sangue da dodici anni. Il sangue è la vita. Questa donna è immagine di tutti i nati da donna: la nostra esistenza da dodici anni - da sempre - altro non è che perdere vita.

venuta dietro. Il flusso di sangue ci rende immondi, incapaci di stare di fronte al Signore. Ma proprio per questo siamo ancor più bisognosi di lui, come il malato del medico. Ciò che ci manca per guarire è proprio lui, fonte della vita.

toccò il lembo del suo mantello. La fede è toccare il Signore. A questo ci autorizza il nostro male. Ma lo tocchiamo come di spalle e mediante l’orlo della sua veste. La veste del Signore è la sua umanità, della quale si è rivestito; l’orlo della sua veste è la Parola, attraverso la quale noi, ancora oggi, tocchiamo il Verbo che si è fatto carne ed è diventato parola per raggiungere ogni carne. Nella sua umanità abita tutta la pienezza della divinità (Col 1,19), e la sua parola è viva ed efficace (Eb 4,12), capace di compiere ciò per cui fu inviata (Is 55,11). Dio, come ogni persona, lo tocchiamo e ci tocca con la sua parola, che muove il cuore dell’uno verso l’altro.

v. 21 diceva infatti tra sé. La fede è una certezza interiore di toccare il Signore nella sua parola, che opera in chi l’accoglie come parola di Dio (cf 1Ts 2,13).

se solo toccherò il suo mantello, sarò salvata. Non dice: guarita, ma, salvata. La fede è la certezza che la comunione con il Signore salva.

v. 22 Gesù, voltatosi e vistala, disse. Il Signore si volge a chi gli tocca, di spalle, l’orlo del mantello: gli parla faccia a faccia, bocca a bocca. La sua parola gli mostra il Volto e gli tocca il cuore penetrandolo con il suo Spirito.

coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata. Questo toccare la Parola, che si fa dialogo con il Signore, è la fede che salva. La salvezza infatti è il parlare ed entrare in comunione con lui. Allora la paura della morte lascia il posto al coraggio della vita.

fu salva la donna da quell’istante. La salvezza avviene nel dialogo stesso col Signore. La donna constata, come ciascuno di noi, che la sua parola è vera: opera ciò che promette. Ma solo in colui che crede. In colui che non crede, manca proprio ciò che solo la Parola accolta può dare. L’ora della salvezza è quella della fede.

Il problema non è che Dio salvi o che la sua parola sia efficace. Lui vuole tutti salvi e la Parola fa quello che dice. Ma nessun dono può essere fatto a chi non lo accoglie. Solo nell’istante in cui ci fidiamo di lui, siamo salvi. Perché la salvezza è aver fiducia in lui.

v. 23 giunto Gesù nella casa del capo, ecc. Nella casa del capo della sinagoga regna la morte, c’è lamento e strepito. È il lutto con cui chi è ancora vivo esprime il dolore per la morte altrui, anticipo della propria.

La morte dei genitori è “normale”: la vita continua nei figli. Ma la morte della figlia rivela la tragicità dell’esistenza: ciò che dovrebbe continuare la vita, è già morto.

v. 24 ritiratevi. La presenza di Gesù scaccia il lutto e il turbamento. La morte è sdrammatizzata: ha perso il suo pungiglione, il peccato (1Cor 15,56) - la mancanza di fede, che avvelena la vita.

non è morta la fanciulla, ma dorme. Il sonno è riposo dalle fatiche per un risveglio nella nuova luce. La morte non è più senza ritorno. Al tocco del Signore è un dormire e risvegliarci, con lui e come lui (8,24s).

lo deridevano. Non è il risus paschalis, ma derisione - maschera del ghigno beffardo della morte, che per noi è l’ultima parola. Se la morte produce pianto, la risurrezione, ritenuta impossibile, produce irrisione (vedi At 17,32; 26,24).

v. 25 quando fu scacciata la folla. Deve uscire la tristezza e l’incredulità, perché entri il riso e la comunione di vita.

la prese per mano. Lo sposo prende per mano la sposa, unito con lei nella buona come lo fu nella cattiva sorte. La vita strappa alla morte la sua preda, e la veste di sacco è mutata in abito di danza (cf Sal 30,12). La ragazza, morta perché senza la sua altra parte, ora risuscita perché la ritrova.

v. 26 fu risvegliata la fanciulla. Il tocco dello sposo risveglia la fanciulla; un fremito di vita la sconvolge. Ormai è con-sorte del suo Signore, unita a lui in un amore più forte della morte (cf Ct 5,4; 8,6).

uscì questa fama. Si diffonde ovunque l’eco di questa parola. Da “quella terra” giunge fino a noi, perché in essa, - lembo del suo mantello - tocchiamo colui che con essa ci tocca e ci salva.


3. Pregare il testo


da notare:


4. Passi utili:

Sal 16; 23; 1Cor 15,1ss; Rm 6,1-11; Col 2,1-15; Mt 22,23-33; Gv 11,1-44.


5. Per i giorni precedenti

1. Per sapere il Vangelo dei giorni precedenti ti consigliamo di utilizzare l'utilissimo sito www.lachiesa.it, per sapere il Vangelo del giorno che ti interessa.


2. Vi proponiamo quattro canali su Telegram sui Vangeli commentati da Silvano Fausti:

 a. Vangelo di Matteo
b. Vangelo di Marco
c. Vangelo di Luca
d. Vangelo di Giovanni


*Di seguito ti diamo anche i quattro file sui Vangeli commentati da Silvano Fausti. Basta cercare il brano che ti interessa per leggere i commenti. (il file è abbastanza corposo, pertanto bisogna avere un po' di pazienza nell'aprirlo).

꧁ f i n e ꧂

3. Oratio (10 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo,

insegnami a parlare al Padre

con il quale Tu dialoghi continuamente

nel vincolo dello Spirito Santo.

Accendi il mio cuore con l'Amore

che ti unisce al Padre e sii Tu stesso

in me una continua preghiera.

Guida
In questa terza tappa mi sforzo di parlare a Dio con tutto il cuore, chiamandolo in aiuto della mia impotenza.
E' il momento di domandare alla Vergine Maria di comunicarmi la sua preghiera, fatta di fiducia e di amore.
Mi dispongo con un cuore puro e con fede, in un silenzio adorante, con l'animo coraggioso che vuole ricevere l'Amore della Trinità, ed oso invocare Gesù in mio soccorso.
Mi faccio insegnare da Lui a pregare il Padre nel loro Spirito d'Amore.
Infatti, il mio cuore impara a parlare a Dio se si lascia inondare dell'Amore di Cristo.

Resta in Silenzio e parla con Dio....

4. Contemplatio (10 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivente,

scava nel mio cuore una sete d'amore

così grande che il Tuo Spirito mi faccia

partecipare alla comunione D'Amore

con le Tre Persone Divine,
in quel silenzio che trascende
ogni parola e ogni sensazione.

Guida
- Se ho lasciato che la Parola, letta e meditata, illumini a lungo gli occhi del mio cuore e della mia mente,
- se mi sono lasciato interpellare in profondità dal senso della Scrittura fino a maturare un desiderio di intimità costante con Dio,
- se ho pregato con fiducia infinita per i miei fratelli e per tutta la Chiesa,
allora Dio risponde.
Egli infonde nel mio cuore una certa incapacità di continuare a riflettere in modo discorsivo sulla Sua Parola e mi concede una sorta di partecipazione al fuoco di comunione d'amore "al di là di ogni cosa", che brucia senza inizio e senza fine all'interno della Santa Trinità.

Resta in Silenzio e lascia che Dio ti parli....

5. Actio (3 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo,

vieni Tu stesso in me e porta

a pieno compimento la luce divina

che ho ricevuto dalle Sacre Scritture.

Insegnami ad essere pura trasparenza

di Te in ogni qualsiasi azione

della mia vita.

Guida
Per darmi il dono di un'intima conversazione continua con Lui, il Signore si aspetta da parte mia che moltiplichi in ogni circostanza slanci di desiderio e di comunione con il Suo Amore.
E' questo un esercizio non difficile e distraente: di ora in ora, nel corso delle mie giornate, nel mezzo delle mie molteplici attività, al centro stesso delle mie fatiche, preoccupazioni, dolori, mentre si svolge il corso pesante e dispersivo del mio lavoro, posso-se voglio riprendere per qualche istante il ricordo dell'ultima lectio divina o risvegliare il desiderio della prossima.
Si dedicano pochi minuti per esprimere nel silenzio del proprio cuore, il proposito di tornare, durante la settimana, sulla Parola letta e meditata, per mettere in pratica almeno una decisione presa durante il dialogo con Dio.

Questo esercizio consente di rimanere sempre in conversazione con Lui

Benedizione Finale

Benedizione sacramentale

Il Sacerdote, inginocchiato davanti al Santissimo dice

Ci hai dato Signore, un pane disceso dal cielo

I fedeli rispondono:

che porta con se ogni dolcezza

Il sacerdote conclude con questa preghiera

Preghiamo.
Signore Gesù Cristo,
che nel mirabile Sacramento dell'Eucaristia
ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,
fa' che adoriamo con viva fede
il Santo Mistero del Tuo Corpo e del Tuo Sangue,
per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.
Tu sei Dio e vivi e regni con Dio Padre
nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Amen

Segue la Benedizione con l'Ostensorio e la recita del Sia Benedetto

Dio sia benedetto
Benedetto il Suo Santo Nome
Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo
Benedetto il nome di Gesù
Benedetto il Suo Sacratissimo Cuore
Benedetto il Suo preziosissimo Sangue
Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell'altare
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito
Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima
Benedetta la Sua Santa e Immacolata Concezione
Benedetta la Sua gloriosa Assunzione
Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre
Benedetto San Giuseppe Suo castissimo sposo
Benedetto Dio nei Suoi angeli e nei Suoi santi.

Il sacerdote ripone l'Ostia consacrata nel tabernacolo


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