18 luglio 2024

La Lectio divina si divide in '5 momenti'

1. Lectio

2. Meditatio

3. Oratio

4. Contemplatio

5. Actio

Inizio della Preghiera


Una preghiera alla Trinità per disporsi alla preghiera

L'anima mia vi adora, il mio cuore vi benedice e la mia bocca vi loda, o santa ed indivisibile Trinità: Padre Eterno, Figliuolo unico ed amato dal Padre, Spirito consolatore che procedete dal loro vicendevole amore.

O Dio onnipotente, benché io non sia che l'ultimo dei vostri servi ed il membro più imperfetto della vostra Chiesa, io vi lodo e vi glorifico.

Io vi invoco, o Santa Trinità, affinché veniate in me a donarmi la vita, e a fare del mio povero cuore un tempio degno della vostra gloria e della vostra santità. O Padre Eterno, io vi prego per il vostro amato Figlio; o Gesù, io vi supplico per il Padre vostro; o Spirito Santo, io vi scongiuro in nome dell'Amore del Padre e del Figlio: accrescete in me la fede, la speranza e la carità.

Fate che la mia fede sia efficace, la mia speranza sicura e la mia carità feconda. Fate che mi renda degno della vita eterna con l'innocenza della mia vita e con la santità dei miei costumi, affinché un giorno possa unire la mia voce a quella degli spiriti beati, per cantare con essi, per tutta l'eternità: Gloria al Padre Eterno, che ci ha creati; Gloria al Figlio, che ci ha rigenerati con il sacrificio cruento della Croce; Gloria allo Spirito Santo, che ci santifica con l'effusione delle sue grazie. Onore e gloria e benedizione alla santa ed adorabile Trinità per tutti i secoli.
Così sia (sant'Agostino).

1. LECTIO (5 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo

Parola fatta carne che illumini

ogni uomo, insegnami ad ascoltare,

ciò che Tu mi dici nella Sacra Scrittura,

e a scoprirvi il Tuo vero volto

e quello del Padre tuo.

Guida
In questa prima tappa prendo la mia Bibbia non come un libro qualsiasi ma come lo scrigno,
che contiene la Parola con la quale Dio vuol parlare di me.
Ascolto una persona vivente che mi rivolge un messaggio personale.
Lo ricevo come se lo ascoltassi per la prima volta.
Mi sforzo di coglierne il senso nel modo più pieno possibile.
Mi incontro con la luce di Dio: Essa prende dimora nella mia intelligenza e la illumina. 

Vangelo

Mt 11,28-30

Io sono mite e umile di cuore.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

 In quel tempo, Gesù disse:

«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.

Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore
Lode a te o Cristo


Resta in Silenzio e lascia che la Parola letta entri nel tuo cuore...

2. Meditatio (15 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio Vivente,

insegnami a masticare e assimilare

la Parola viva del Tuo Vangelo,

affinchè essa mi trasformi e renda

il mio spirito pienamente conforme

a ciò che Tu sei e a ciò che Tu vuoi.

Guida
Invoco lo Spirito Santo perchè venga in soccorso della cecità della mia mente.
Nell'umile implorazione della luce e nell'adesione della fede, scruto la Parola con attenzione nuova.
Scopro come le idee di Dio siano diverse da quelle degli uomini e mi accorgo di quanto sia necessario lasciare che la Parola trasformi le mie convinzioni, per conformarle sempre di più alle idee di Dio. In questa seconda tappa acconsento a cambiare la mia mentalità e la mia volontà, per aderire alla mentalità e alla volontà di Dio.

2. Oppure, clicca qui per leggere il Commento esegetico di Silvano Fausti

Vangelo Mt 11,28-30


VENITE A ME

11,28 Venite a me,
voi tutti affaticati e oppressi,
e io vi darò riposo.

29 Prendete il mio giogo su di voi,
e imparate da me,
poiché sono mite e umile di cuore,
e troverete riposo
per le vostre vite.

30 Il mio giogo infatti giova,
e il mio peso non pesa.


1. Messaggio nel contesto

“Venite a me voi tutti”. Gesù, offrendoci di entrare con lui nell’amore del Padre, ci invita al banchetto della Sapienza (Sir 51,23-27). Il vero cibo è conoscere Dio come Padre e se stessi come figli: è il dono dello Spirito, che fa godere di una vita filiale e fraterna. Questa è la nuova legge, il giogo di libertà del Figlio.

Anche la legge data a Mosè è per la vita; ma non dà la vita. È solo un pesante fardello che ordina, denuncia, giudica e condanna ciò che è contro di essa. L’amore invece è pieno compimento della legge (Rm 13,8.10; Mt 7,12; 22,34-40): dà quella “giustizia superiore” che introduce nel regno (5,20).

Il brano precedente rivela la proposta di Dio: il dono della sua vita nel Figlio. Questo rivela qual è la nostra risposta: la responsabilità di vivere questo dono. Prima ci è stato detto ciò che siamo, ora cosa dobbiamo fare. La legge dice: sii ciò che sei! Il dovere consegue l’essere. Ora il nostro “dovere” è vivere il “piacere” di essere figli e fratelli.

La grazia non abolisce il nostro agire; anzi lo rende possibile in modo che realizziamo ciò che siamo. Il vangelo è dono, quindi gratuito. Ma l’amore vive della reciprocità, e chiede di essere liberamente amato. L’amore amato è salvezza; l’amore non amato è perdizione, dramma di Dio, prima che nostro.

All’etica di norme e divieti succede quella della libertà, alla legge subentra il vangelo!

La legge può essere paragonata alla descrizione minuziosa che un botanico fa dei meccanismi che regolano lo sbocciare di un fiore. Tale faticosa spiegazione non farà mai fiorire una gemma. Inoltre nessuna legge è in grado di prescrivere e far eseguire ciò che una madre per amore fa per il figlio.

L’amore è libertà non perché trasgredisce la legge - chi la trasgredisce è suo schiavo ribelle -, ma perché da esso germina tutto. Chi ama è suddito non più della legge, bensì dell’amore, unico sovrano, legge a se stesso.

In Gesù, “sì” dell’uomo a Dio e di Dio all’uomo (cf 2Cor 1,20), c’è il passaggio dalla lettera che uccide allo Spirito che dà vita, dalla legge alla libertà (2Cor 3,1-18), dalla fatica al riposo.

Gesù, il Figlio, è per noi sapienza nuova e riposo. La sua mitezza e umiltà è la nuova legge: la legge di libertà del Figlio, uguale al Padre.

La Chiesa in lui è libera dal fardello pesante delle prescrizioni e sta sotto il giogo dell’amore, l’unico che non opprime.


2. Lettura del testo

11,28 Venite a me. È l’invito a seguire lui (4,19), a partecipare alle nozze (22,2-4), a entrare nel regno preparato per noi prima della fondazione del mondo (25,34). Venire a Gesù è seguire lui, celebrare le nozze, regnare in eterno!

Gesù fa suo l’invito della Sapienza: “Avvicinatevi, voi che siete senza istruzione, prendete dimora nella mia scuola. Fino a quando volete rimanerne privi, mentre la vostra anima ne è tanto assetata? Ho aperto la bocca e ho parlato: acquistatela

senza denaro. Sottoponete il collo al suo giogo, accogliete l’istruzione. Essa è vicina e si può trovare. Vedete con gli occhi che poco faticai e vi trovai per me una grande pace” (Sir 51,23-27). Lui stesso è la Sapienza, offerta ai semplici e agli inesperti: è gratuita e soave, facile da trovare e dà grande pace.

Nella carne di Gesù noi accediamo allo Spirito e attingiamo grazia su grazia (Gv 1,17). In lui il Verbo si è fatto carne, è venuto ad abitare fra noi e ci ha aperto l’ingresso all’unica gloria del Padre e dell’Unigenito Figlio (Gv 1,14). La Sapienza invisibile, che si è manifestata con la sua ombra nella creazione e nella storia, nella legge e nella promessa, ora toglie il velo: è accessibile a tutti, come amore tra Padre e Figlio offerto a noi nel Figlio.

Attingiamo con gioia alle sorgenti della salvezza (cf Is 12,3), celebriamo le nozze della Sapienza, l’unione tra uomo e Dio.

voi tutti. Anche quelli di Corazim, di Betsaida e Cafarnao! Diventati ultimi e sprofondati per la loro disobbedienza, ora sono in grado di partecipare al banchetto della misericordia, riservato dall’imperscrutabile disegno del Padre a tutti i suoi figli disobbedienti, con o senza legge (Rm 11,32)!

affaticati e oppressi. Grande è la fatica di chi osserva la legge; più grande ancora l’oppressione di chi non la osserva!

Non ha detto anche Gesù che la legge è da insegnare e compiere, fin nel minimo dettaglio (5,17-20)? È vero, però non in forza della legge, ma dell’amore, che fa vivere ciò che la legge dice, ma non dà. Ciò che prima era fatica e oppressione - e alla fine condanna - ora è gioia, riposo e giustizia nuova, che ci fa “mangiare di sabato”, vivere la vita stessa di Dio (cf brano seguente).

e io vi darò riposo. Il riposo è la fine della fatica, l’ingresso nella terra promessa, il raggiungimento del sabato, compimento della creazione in Dio e di Dio nella creazione. Il riposo è Dio stesso, vera casa dell’uomo, alla quale ognuno è invitato a tornare dopo l’affanno delle sue fughe. L’uomo sta di casa nell’amore reciproco tra Figlio e Padre.

v. 29 prendete il mio giogo su di voi. Il giogo permette all’animale di usare la sua forza in modo utile. È come la legge per l’uomo: dura ma necessaria disciplina, canalizza le sue energie perché possa guadagnarsi il “pane di sudore” (Sal 127,2a). A questo Gesù contrappone il “suo” giogo: la liberalità del Padre, che elargisce doni ai suoi diletti nel sonno (Sal 127,2b). È un giogo dolce: l’amore con il quale lui mi ha amato e ha dato se stesso per me, diventa il mio stesso amore per lui (cf Gal 2,20).

imparate da me. Gesù è la Sapienza che insegna l’amore agli inesperti, esperti solo di egoismo.

poiché sono mite (cf 21,7). Gesù è il mite, colui che eredita la terra (5,5). La mitezza è la qualità del Signore, il cui potere è servire e perdonare.

umile di cuore. In greco c’è “tapino” (18,4; 23,12; cf 20,26): è il piccolo, l’umile, il servo, l’ultimo. Ed è il più grande, perché chi è umile sarà innalzato (23,12). L’umiltà, per i greci come per noi, non è una virtù: è la condizione obbligata dello schiavo. Per la Bibbia è la qualità fondamentale di Dio: l’amore è umile.

troverete riposo per le vostre vite. Così dice il Signore: “Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri del passato, dove sta la strada buona e prendetela, così troverete pace per le vostre vite” (Ger 6,16). La pace sta nel trovare questa strada, la più antica: quella eterna del Figlio, la via della mitezza e dell’umiltà, che conduce al riposo del Padre, che è anche il nostro.

v. 30 il mio giogo giova. Altri gioghi sono pesanti ed inutili, anzi dannosi. Infatti non la legge, ma solo l’amore fa osservare la legge con le sue prescrizioni. La legge in sé, senza l’amore, stuzzica le trasgressioni, per poi denunciarle (Rm 7,7-13!)

il mio peso non pesa. La legge dell’amore non è un fardello da portare, ma un paio di ali che portano. È un peso che non pesa, un carico che scarica e rende leggeri. L’amore infatti è forza interiore divina: è lo stesso Spirito di Dio, che ci dice tutta la verità e ci dà la forza di viverla (Gv 16,12s).

Al giogo, che né noi né i nostri padri hanno saputo portare, subentra la “grazia” del Signore che salva (At 15,10s). È la legge di libertà (Gc 2,12), quella della nuova alleanza, che ci dà un cuore nuovo (Ger 31,31-34; Ez 36,26-28).


3. Pregare il testo


da notare:


4. Passi utili:

Sal 145; 95; Sir 51,23-27; Ger 31,31-34; Ez 36,24-28; Gv 1,1-17; 2Cor 3,1-18; Eb 3,7-4,11.


5. Per i giorni precedenti

1. Per sapere il Vangelo dei giorni precedenti ti consigliamo di utilizzare l'utilissimo sito www.lachiesa.it, per sapere il Vangelo del giorno che ti interessa.


2. Vi proponiamo quattro canali su Telegram sui Vangeli commentati da Silvano Fausti:

 a. Vangelo di Matteo
b. Vangelo di Marco
c. Vangelo di Luca
d. Vangelo di Giovanni


*Di seguito ti diamo anche i quattro file sui Vangeli commentati da Silvano Fausti. Basta cercare il brano che ti interessa per leggere i commenti. (il file è abbastanza corposo, pertanto bisogna avere un po' di pazienza nell'aprirlo).

꧁ f i n e ꧂

3. Oratio (10 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo,

insegnami a parlare al Padre

con il quale Tu dialoghi continuamente

nel vincolo dello Spirito Santo.

Accendi il mio cuore con l'Amore

che ti unisce al Padre e sii Tu stesso

in me una continua preghiera.

Guida
In questa terza tappa mi sforzo di parlare a Dio con tutto il cuore, chiamandolo in aiuto della mia impotenza.
E' il momento di domandare alla Vergine Maria di comunicarmi la sua preghiera, fatta di fiducia e di amore.
Mi dispongo con un cuore puro e con fede, in un silenzio adorante, con l'animo coraggioso che vuole ricevere l'Amore della Trinità, ed oso invocare Gesù in mio soccorso.
Mi faccio insegnare da Lui a pregare il Padre nel loro Spirito d'Amore.
Infatti, il mio cuore impara a parlare a Dio se si lascia inondare dell'Amore di Cristo.

Resta in Silenzio e parla con Dio....

4. Contemplatio (10 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivente,

scava nel mio cuore una sete d'amore

così grande che il Tuo Spirito mi faccia

partecipare alla comunione D'Amore

con le Tre Persone Divine,
in quel silenzio che trascende
ogni parola e ogni sensazione.

Guida
- Se ho lasciato che la Parola, letta e meditata, illumini a lungo gli occhi del mio cuore e della mia mente,
- se mi sono lasciato interpellare in profondità dal senso della Scrittura fino a maturare un desiderio di intimità costante con Dio,
- se ho pregato con fiducia infinita per i miei fratelli e per tutta la Chiesa,
allora Dio risponde.
Egli infonde nel mio cuore una certa incapacità di continuare a riflettere in modo discorsivo sulla Sua Parola e mi concede una sorta di partecipazione al fuoco di comunione d'amore "al di là di ogni cosa", che brucia senza inizio e senza fine all'interno della Santa Trinità.

Resta in Silenzio e lascia che Dio ti parli....

5. Actio (3 minuti)

Preghiera

Signore Gesù, Figlio del Dio vivo,

vieni Tu stesso in me e porta

a pieno compimento la luce divina

che ho ricevuto dalle Sacre Scritture.

Insegnami ad essere pura trasparenza

di Te in ogni qualsiasi azione

della mia vita.

Guida
Per darmi il dono di un'intima conversazione continua con Lui, il Signore si aspetta da parte mia che moltiplichi in ogni circostanza slanci di desiderio e di comunione con il Suo Amore.
E' questo un esercizio non difficile e distraente: di ora in ora, nel corso delle mie giornate, nel mezzo delle mie molteplici attività, al centro stesso delle mie fatiche, preoccupazioni, dolori, mentre si svolge il corso pesante e dispersivo del mio lavoro, posso-se voglio riprendere per qualche istante il ricordo dell'ultima lectio divina o risvegliare il desiderio della prossima.
Si dedicano pochi minuti per esprimere nel silenzio del proprio cuore, il proposito di tornare, durante la settimana, sulla Parola letta e meditata, per mettere in pratica almeno una decisione presa durante il dialogo con Dio.

Questo esercizio consente di rimanere sempre in conversazione con Lui

Benedizione Finale

Benedizione sacramentale

Il Sacerdote, inginocchiato davanti al Santissimo dice

Ci hai dato Signore, un pane disceso dal cielo

I fedeli rispondono:

che porta con se ogni dolcezza

Il sacerdote conclude con questa preghiera

Preghiamo.
Signore Gesù Cristo,
che nel mirabile Sacramento dell'Eucaristia
ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,
fa' che adoriamo con viva fede
il Santo Mistero del Tuo Corpo e del Tuo Sangue,
per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.
Tu sei Dio e vivi e regni con Dio Padre
nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Amen

Segue la Benedizione con l'Ostensorio e la recita del Sia Benedetto

Dio sia benedetto
Benedetto il Suo Santo Nome
Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo
Benedetto il nome di Gesù
Benedetto il Suo Sacratissimo Cuore
Benedetto il Suo preziosissimo Sangue
Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell'altare
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito
Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima
Benedetta la Sua Santa e Immacolata Concezione
Benedetta la Sua gloriosa Assunzione
Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre
Benedetto San Giuseppe Suo castissimo sposo
Benedetto Dio nei Suoi angeli e nei Suoi santi.

Il sacerdote ripone l'Ostia consacrata nel tabernacolo


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